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Autore: giulianabanana    31/07/2018    2 recensioni
Qualche tempo dopo lo scontro con Momoshiki, Naruto e Sasuke s'incontrano casualmente nella Valle dell'Epilogo. Qui Naruto confessa all'amico il suo senso d'infelicità e i sentimenti che prova per lui.
"Sei felice Sasuke?" la domanda arriva a bruciapelo e squarcia il silenzio... Le parole scivolano di bocca a Naruto, serie e spontanee.
"Che domanda è? Cosa ti aspetti che ti risponda?" Sasuke non sembra infastidito, solo nervoso, quasi paralizzato.
"È una semplice domanda... rispondi sinceramente: sei felice?" improvvisamente comincia a tremare tant'è il bisogno di avere una risposta. Ne accetterebbe una qualsiasi pur di non perdere quel contatto con lui.
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Naruto Uzumaki, Sasuke Uchiha | Coppie: Naruto/Sasuke
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la serie
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CALMATI!
 
Lo scroscio violento dell'acqua tuona nel petto fin dentro ai polmoni. Inspira lento per far spazio all'aria e ritrovare con l'ossigeno la lucidità. È l'effetto che produce su di lui quel luogo, testimone di eventi avulsi dal tempo, di una profezia che stringe legami oltre ogni controllo umanamente possibile. La Valle dell'Epilogo. Tutto è come allora: le statue di Hashirama e Madara rimesse in piedi dopo la devastazione dello scontro finale, trionfanti ai margini dell’alta cascata.
Da quando riveste l'agognata carica di Hokage, Naruto non ha molto tempo per tornare lì, per essere nostalgico e introspettivo.
E ora che è passato più di un anno dall'ultima volta, si chiede perchè abbia dovuto privarsi della pace, ignorando il bisogno viscerale di sentirsi ancora una volta parte integrante di quella natura. La roccia del suo antenato alla destra della cascata è fredda e umida sotto i suoi piedi scalzi; lo sguardo si fissa sulla parte opposta e il miraggio di Sasuke dodicenne sembra così reale sulla pietra Uchiha, che deve sfregarsi gli occhi umidi con un braccio per fare nitidezza sull'immagine vuota e tornare alla realtà. Una realtà che fa sorridere il bambino di una volta e sospirare l'uomo di adesso. Gli occhi azzurri e limpidi si levano un attimo al cielo striato di rosa che attende il sorgere del sole; una brezza frizzante s'infila tra i capelli biondi. Abbassa la cerniera della casacca, la sfila e la lascia cadere sulle calzature al suo fianco insieme ai pantaloni. Il torace nudo si gonfia in una profonda inspirazione, poi il tuffo vertiginoso e l'adrenalina pompa nei vasi sanguigni durante il volo e l'impatto con l'acqua. Nuota in immersione ad occhi aperti; nel silenzio del fiato trattenuto, di nuovo, avvolta nel blu, l'illusione della sagoma del suo amico e un immediato senso di tristezza.
-Avevamo un appuntamento per caso?- una voce penetrante e inconfondibile  e una mano destra lo accolgono appena riemerge sulla sponda del fiume.
È reale, è Sasuke, il suo amico e rivale di sempre, il suo desiderio più segreto, la sua più incoerente e incontrollabile ragione di vita. Il muscolo al centro del petto è il primo a rispondere alla sorpresa nell'incontro degli sguardi. "Calmati!" gli comanda la mente.  
-Vuoi che ce le suoniamo in ricordo dei vecchi tempi?- riesce a camuffare la tempesta emotiva con un sorriso ironico mentre afferra la mano di Sasuke per uscire dall'acqua.
-E tu?-
-Nah! Sai già di non avere speranze, vecchia storia! Pensavo fossi partito, come al solito senza salutare!-
Il corpo bagnato di Naruto è un fascio di muscoli nel protendersi sullo scoglio della sponda: spalle larghe, gambe e glutei marmorei. Sasuke sembra completamente indifferente davanti alla perfezione del suo fisico finché l'occhio non gli cade sui riccioli biondi gocciolanti del basso ventre.
-Fammi il favore di coprirti!- gli ordina con tono tra l'imbarazzato e il disgustato, distogliendo lo sguardo e porgendogli il suo mantello.  Naruto vorrebbe esplodere in una risata, sarebbe la reazione più ovvia davanti all'esortazione dell'altro, ma la sua concentrazione è ancora rivolta al controllo dell'emozione di trovarsi in quel luogo da solo con lui.
"Calmati!" si ripete di nuovo mentre cerca goffamente di avvolgere l’indumento nero troppo lungo intorno al bacino.
-Allora? Quando parti?-
-Mi tratterrò fino al prossimo esame dei Chunin, salvo imprevisti o incarichi urgenti... Tuo figlio mi ha implorato oltre i limiti consentiti dalla dignità umana!-
-E tu non sai dirgli di no!- sghignazza Naruto celando il suo orgoglio di padre dietro una punta di rimprovero.
Padri.
Seduti uno accanto all'altro, i due giovani genitori fissano la caduta impetuosa della cascata alla loro destra. Naruto la intravede solamente, oltre il profilo spigoloso del viso dell’ex compagno di squadra, incantato dalla visione ravvicinata delle labbra sottili e duramente serrate.
Padri.
-Boruto è... Devo recuperare con lui: come padre faccio davvero schifo!- si tocca la fronte ancora umida e strizza le palpebre in un gesto di sgomento.
-Ti preoccupi troppo! Gli errori li facciamo tutti, tu hai già recuperato!- la voce di Sasuke è piatta ma le sue parole di conforto sanno toccare l'animo di Naruto.
-Forse un po', anche per merito tuo. Sei un ottimo sensei, non c'è che dire! Quindi, gr-azie!- un ringraziamento quasi sussurrato, spezzato in parte dalla commozione, che induce Sasuke a distogliere gli occhi dalla cascata per incrociare quelli della speranza, dell'unica via d'uscita dalle tenebre, della luce in fondo al tunnel, del suo unico e solo... amico. Gli occhi che ora sfuggono il contatto con quello nero di lui, per riflettersi nell'azzurro del cielo.
"Sì, Sasuke ti sta guardando"
-Comunque, in questo caso, me la prenderò comoda per i preparativi del nuovo esame perché, sai...
"Calmati!"
-... non mi sono ancora abituato a vederti lasciare il villaggio!-  i loro sguardi finalmente si incontrano e per quell'attimo manca il battito nel petto.
-Non mi abituerò mai!- si gratta il capo ridacchiando.
-Questo perché sei e resterai un dobe-
-E tu un teme!- senza alzarsi, protende il corpo verso la sponda del fiume, il tanto per allungare un braccio nell'acqua e centrare l'amico con uno schizzo. Al contrario della sua aspettativa, il ragazzo non si scosta di un millimetro, limitandosi ad asciugarsi il naso con la manica della maglia.
-Dai, tuffiamoci! Tu da Hashirama, io da Madara: il primo che tocca l'acqua fa vincere il clan e vediamo che ne viene fuori, in barba alla profezia! - niente può mettere a proprio agio Naruto come l'idea di confrontarsi ancora una volta con il suo rivale: gli occhi si accendono e la bocca si apre in una risata che allenta tutta la tensione dei minuti precedenti.
Ma per Sasuke è differente: non riesce a ironizzare su quel passato che gli ha imbrattato il corpo e lo spirito di sangue e odio, non può sentirsi a suo agio nel ricordo dei suoi errori, non sa ricambiare l'entusiasmo di quell'eterno ragazzino dagli occhi blu, così diverso da lui, così invidiato, detestato, amato.
-Sei un video game, Usuratonkachi!- sospira tra il rassegnato e il cinico. Naruto risponde con un acuto lamento d'insofferenza.
-Uff, che noioso che sei... e goditela la vita ogni tanto!-
Poi il silenzio. Un silenzio ininterpretabile a osservarlo dall'esterno. Naruto spegne i pensieri e si lascia avvolgere dal nulla, supino con le palpebre abbassate, Sasuke al suo fianco si connette a lui, senza interferire.
 
-Sei felice Sasuke?- la domanda arriva a  bruciapelo e squarcia il silenzio, tagliente come la lama di un rasoio. Le parole scivolano di bocca a Naruto, serie e spontanee. Si solleva appena, appoggiandosi su un gomito e protendendosi verso l'amico per osservarne le reazioni. L'altro non si muove, lo sguardo ancora fisso al cielo, l'occhio sinistro coperto dal lungo ciuffo di capelli neri. Resiste all'impulso di scostarglielo per ammirare il fascino del Rinnegan.
-...di com'è la tua vita adesso che hai una famiglia e il rispetto di tutti?-
-Che domanda è? Cosa ti aspetti che ti risponda?- Sasuke non sembra infastidito, solo nervoso, quasi paralizzato.
-È una semplice domanda... rispondi sinceramente: sei felice?- improvvisamente comincia a tremare tant'è il bisogno di avere una risposta. Ne accetterebbe una qualsiasi pur di non perdere quel contatto con lui.
-Non mi sono mai posto il problema. Credo di sì!-
Poi di nuovo silenzio, quello che li allontana, di cui entrambi sentono il peso. La speranza di Naruto di ricevere in rimbalzo la stessa domanda, muore per ogni secondo in più di quel silenzio insopportabile.
-Anche io non me lo sono mai posto. Sono Hokage, Konoha è in crescita e regnano la pace e collaborazione tra villaggi, come ho sempre desiderato! Ho una bellissima famiglia e tutti gli elementi per essere felice!- la sua voce vibra ad ogni parola, lo stomaco e il petto si stringono di più, fa male,  ma non può arrestare l'impeto di sputare fuori la verità negata da una vita.
-Eppure quando mi sveglio la notte accanto a mia moglie e sento il suo respiro, immagino che sia il tuo... non so perché, e non riesco a controllarmi quando mi prende l'angoscia della tua lontananza. Ci morirò con quell'angoscia!-
"Stai dicendo un mucchio di stupidaggini": è il pensiero di Sasuke, che non riesce a tradursi in parole udibili perché un macigno gli sta chiudendo l'esofago e non bastano le tecniche di un semidio per riuscire a spingerlo giù.
-Per essere felice mi manchi tu, Sasuke; vorrei baciarti, stringerti, è da una vita che vorrei farlo, e non come un fratello. Ecco, l'ho detto!- "Tutto in una volta, così... ora calmati!" Il corpo comincia a farsi più leggero. Doveva farlo prima, molto prima per sentirsi davvero felice... ma non è tardi, il corpo ora è leggero. Qualsiasi cosa l'altro dica o non dica, vale la pena per questa liberazione.
-Non puoi farlo- tre parole rabbiose che bruciano in gola a Sasuke nel tentativo di combattere ancora contro la fastidiosa occlusione all'esofago.
-Lo so. Ma tu? Puoi dirmi se per te è lo stesso?-
-Che differenza fa? Non puoi farlo in ogni caso! Questo discorso non ha senso! Stai superando il limite, Naruto!- la voce gli si rompe, furibonda, l'occhio destro si accende di uno Sharingan incontrollato.
-Rispondimi, cazzo!- Naruto sbotta a un palmo dalla sua faccia, abbastanza vicino da sentirne il fiato - Per te... è così anche per te o sto farneticando tutto questo da solo?- dall'impeto della domanda, schizzi di saliva raggiungono il volto di Sasuke che nel tentativo di allontanarlo con un calcio, si ritrova completamente sovrastato dal corpo nudo dell'altro, con un ginocchio incuneato nello stomaco e una mano stretta nella stoffa della sua maglia, all'altezza del petto. Il tessuto cede appena sulla nuca sotto la presa di Naruto, più che rabbiosa, disperata.
-Stai farneticando, Naruto!- gli sussurra dentro l'orecchio, quasi arrendevolmente. Sharingan e Rinnegan affondano qualche istante negli occhi azzurri, poi Sasuke gli blocca il pugno dentro il suo, premendo le unghie nella pelle fino a lacerarla, e più in profondità, nella carne, fra i tendini. Ma invece di strapparselo di dosso, con un gesto inconsulto si spinge quel pugno al centro del petto e colpisce una, due, tre volte, proprio lì, nel punto che fa più male, sempre più forte, sempre più male, dove lo strazio non trova altro conforto che il dolore stesso. Le lacrime di Naruto gocciolano sulle dita imbrattate di sangue. Sgorgano dagli occhi sgranati, le ciglia bionde immobili, nello stupore della presa di coscienza che, sì, anche l'altro prova gli stessi sentimenti inconfessabili.
-Non è vero...- si accascia con tutto il corpo sopra di lui, i pugni chiusi l'uno nell'altro, schiacciati fra i due toraci affannati. Sasuke sente chiaramente sul dorso della sua mano il battito impazzito di Naruto e Naruto percepisce il suo, attraverso la stretta delle dita insanguinate.
-Per me va oltre un bacio, oltre un respiro. Sei il mio amico, Naruto! Come posso essere felice? Non farmi dire cose di cui mi pentirei, abbiamo già sbagliato abbast...- gli muoiono le parole sotto le labbra calde e tremanti del suo amato. Amato, sì, adorato, bramato, da sempre.
-Stai dicendo tutto e niente... Sei un codardo peggio di me...stai zitto e basta!- le lingue si sfiorano, assaporano le labbra, poi le bocche si schiudono e i sapori si mischiano, dolci e amari, di due vite intere passate a rincorrersi e sfuggirsi. Naruto guida il ritmo di quel bacio, lento, profondo, sensuale, che delizia i sensi, spazza via con tocco gentile i dubbi e le paure di due cuori tormentati, toglie il respiro, annebbia la mente, rende felici. Eccola la felicità: quando la senti davvero non dici "credo di sì", ma boccheggi nel tentativo di urlarlo. Lo urla la bocca assetata di saliva, lo urla la pelle sudata e bramosa del contatto, le mani che frenetiche esplorano le parti di corpo nascoste nelle stoffe. Quando Sasuke si sfila la maglia e lascia che lui si occupi di togliere il resto, Naruto sente che il corpo che è stato per anni l'oggetto del suo desiderio, sta finalmente per essere suo, e che quel momento resterà impresso nella sua memoria per sempre, a prescindere dagli eventi. Le sue labbra si adagiano sul petto glabro e bianco, gli occhi socchiusi ad adorare ogni piccola imperfezione, ogni cicatrice, il respiro concentrato nella ricerca dell'odore dolce, quasi impercettibile della pelle. Sorride al fremito del ventre intorno all'ombelico sotto il suo alito; per un istante si diverte a soffiarci sopra, intenerito dal riflesso immediato del corpo del ragazzo, che infastidito da quella piccola insistenza gli strattona il capo tirandolo per i capelli.
-Smettila!- gli intima in un sussurro rauco portandosi in avanti e piegandogli la testa per impadronirsi di nuovo delle labbra umide e gonfie, della lingua che si insinua in ogni angolo della sua bocca. Sasuke non può fare a meno di essere lascivo, paralizzato dai brividi che gli percorrono la pelle e smuovono le viscere ad ogni bacio, ogni carezza, ogni piccola  attenzione di Naruto nei confronti del  suo corpo. Si avvinghia a lui con il braccio destro e asseconda l'invito delle mani del compagno a cingergli il bacino con le gambe. Naruto vuole andare a fondo. Quanto sesso gli aveva dedicato nei momenti di solitudine in adolescenza, quanto lo aveva sognato e lo sogna ancora, anche dopo aver accantonato l'idea di concretizzare i suoi desideri repressi! E ora che lo ha stretto a sè, ansimante e smanioso, sente crescere la paura di non farcela, di rovinare tutto. -Sasuke, io... Non l'ho mai fatto con un uomo!- dai suoi occhi traspare il panico del momento, che per un attimo spiazza anche l'altro ragazzo.
-Neanche io, puoi giurarci!- le labbra sottili di Sasuke si piegano in un sorriso ironico e rassicurante.
-Vai!- lo esorta in un soffio.
-Ma...-
-Naruto... Fa’ ciò che vuoi! Lo voglio anch'io, non m’importa del resto!- dichiarazioni che la dignità di un Uchiha non ripeterà mai, entrambi ne sono consapevoli. Nessuna parola ancora, solo gemiti ansimanti, concupiscenti, grotteschi, e un amplesso devastante per l'anima e le membra, che stravolge gli equilibri definitivamente e segna le vite indelebilmente.
 
I corpi nudi giacciono uno sull'altro, scaldati dai raggi del sole, sudati, appagati, esausti; le gambe intrecciate e immobili, il mantello di Sasuke ne copre la parte superiore fin sopra le  natiche. Il volto di Naruto, accucciato nel collo di Sasuke, si inebria insaziabile del profumo della sua pelle. Smanioso di attenzioni e in una sorta di estasi da assopimento, accarezza il polpaccio dell'amico con la pianta del piede, poi percorre la caviglia, soffermandosi sulla sporgenza dell'osso, stuzzica con l'alluce le dita dei piedi, bianche e affusolate. Il corpo di Sasuke sussulta più volte in risposta a quei tocchi garbati ma lo sbotto avviene sul finale
-Oi, dobe! La smetti?- gli bussa la testa con le nocche.
-Soffri il solletico?!- constata il Settimo
-E allora?-
-È divertente!- conclude rilassato accennando un ghigno con gli occhi chiusi. Il calore del sole picchia sulla testa e sui corpi, le menti dei due amanti si crogiolano, completamente svuotate, connesse in un tacito accordo di divieto di pensiero. Il braccio di Sasuke circonda la spalla dell'amico.
"Lo sai che si staranno tutti chiedendo dov'è finito l'Hokage?" La mente razionale di Sasuke è la prima a tornare alla realtà ma gli manca il coraggio di infrangere il divieto. "Perchè sei un codardo peggio di me" gli risuonano le accuse sussurrategli da Naruto sulle labbra poco prima e gli scappa un cenno di sorriso.
 
Un movimento brusco della spalla di Sasuke scuote il capo di Naruto, assopito sul suo petto con un rivolo di saliva all'angolo della bocca
-Oi-
-Cazzo, mi sono addormentato davvero?- afferma sorpreso e ancora intorpidito, grattandosi grezzamente la testa bionda.
-Andiamo!- Una sola parola del moro e cala il sipario, si stringe lo stomaco all'idea della separazione… però lui ora è in piedi davanti ai suoi occhi, completamente nudo, disinvolto come mai avrebbe immaginato di vederlo e gli sorride ammiccante nell’invitarlo ad alzarsi con un cenno del capo.
-Voglio tuffarmi da Hashirama! T'insegno come si fa?-
"Il tempo deve fermarsi qui".
-Teme, te lo insegno io, semmai!-
 
Nessun testo alternativo automatico disponibile. Dedicata a Carmen <3
   
 
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