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Autore: Evola Who    03/08/2018    2 recensioni
Mentre me ne stavo immobile senza dire niente, il piccolo pubblico sotto di me iniziò a bisbigliare, confuso dal mio inaspettato silenzio, ma non mi importava.
“Leia” dissi a voce bassissima. Quasi un sussurro...
[Star Wars AU]
Genere: Generale, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Han Solo, Principessa Leia Organa
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 4
The Friends.
 
 

Quando arrivai al bancone del bar, gli altri avevano iniziato le presentazioni:
“Ragazzi, lei è Leia. La ragazza di Han! Leia loro sono Lando e Sana. E no, non stanno assieme!” e iniziò a ridere.
 
Cominciai ad alzare gli occhi al cielo per la pazienza fin troppo infinita nei confronti di Aphra. Guardai i voti dei miei amici.
 
Lando Calrissian aveva un sorriso divertito, quasi cinico nei miei confronti. Probabilmente – come avevo previsto – si era fatto una idea ben diversa su di lei. Soprattutto da come l’avevo descritta. Non che avessi descritto in un modo molto diverso il suo carattere, anzi, avevo sempre detto quello che pensavo di lei: ovvero che è la donna più indipendente e testarda che io abbia mai conosciuto. Ma non avevo mai parlato loro del fatto che fosse benestante, oltre che nata e cresciuta in un ambiente molto agiato. E ci scommetto, era pronto di lanciare qualche battutina o frecciatina verso di lei o di me.
 
Ma lo sguardo di Sana Strarros era quello che mi preoccupava di più: sguardo inespressivo, occhi interrogativi e braccia conserte. Si vedeva che la stava squadrando dalla testa ai piedi e sapevo anche che la stava giudicando dentro alla sua testa rancorosa.
 
Non sapevo che cosa fare, volevo che questa storia finisse presto.

“Molto lieta di conoscevi. Han mi ha parlato molto spesso di voi e sono felice di avervi incontrato, finalmente. Ma possiamo darci anche del tu” disse Leia con tono gentile e con la mano testa.
 
Lando le strinse la mano e rispose: “Anche noi siamo lieti di conoscerti”; invece di stringerle la mano, la prese e gliela baciò, fissandomi divertito “Da come Han ti ha descritta, sembravi una specie di eroina!”.
 
Leia rise, mentre io guardai in basso, teso per quella situazione, e quando Sana rifiutò la sua stretta di mano con aria indifferente iniziai a preoccuparmi seriamente.
 
“Anche se mi aspettavo di vederti un po’ ‘diversa’” aggiunse Lando.

Cazzo Lando! Lo dovevi dire per forza?!” pensai arrabbiato. Ora chi sa cosa avrebbe pensato Leia di quelle frase.
 
“Beh, probabilmente, Han mi ha descritta forse in un modo un un po’ troppo esagerato. Forse è per questo che molti si aspettano una specie di principessa delle amazzoni, ma credetemi anche io ho i miei difetti come il resto del mondo.”
 
La guardai, ero stupito da come avesse risposto e anche dalle sue parole. A volte non capivo perché dovesse sottovalutarsi così. In fondo dicevo solo la verità su di lei e per me era così. Ma ero felice che avesse risposto in un modo modesto e cortese.
 
Fissai Lando con aria sorpresa – probabilmente non se l’aspettava nemmeno lui – ma sorrideva. Aphra era più stupita da lei, ma lo sguardo di Sana era quello di cui mi importava di più: sembrava davvero irritata e guardava dalla parte opposta rispetto alla nostra. Questa non era una buona cosa.
 
“Però, per ora sembri solo la ragazza che è risuscita ad ‘incastrare’ Han per una storia che dura più di un mese!” commentò Lando lanciandomi una occhiata cinica e facendo ridere l’intero gruppo. Questa volta risi anche io per quella frecciatina.
 
Dopo la risata, Lando voleva offrire qualcosa da bere, ma Leia declinò l’offerta gentilmente.
 
“Meglio per me…” pensavo.
 
“Ma comunque dove ti sei nascosta per tutto questo tempo?” domandò Aphra.
 
Leia raccontò della sua vita: che viveva e stava studiando a New York, che aveva sempre vissuto nella contea di Hudson, ma veniva sempre qui durante i weekend e quando Lando le fece la fatidica domanda, ovvero come ci fossimo conosciuti, rispose in modo breve e senza aggiungere troppi dettagli.
 
Per me la discussione era finita lì, così iniziai a dire: “Bene ragazzi! Visto che avete tormentato per bene la mia ragazza, è giunta l’ora per noi di stare un po’ da soli. Quindi, vi auguro una buona serata!”  
 
“Scommetto che ha già fatto bel ‘giro’ dentro al suo Falcon” disse Aphra sorridendo per la sua frase a doppio senso. Mi passai la mano sulla fronte, abbassando lo sguardo per l’imbarazzo.
 
“Ma perché non l’ho ancora uccisa?” pensai irritato.
 
“Se intendi al suo pezzo di ferraglia grigia, sì. Purtroppo ci sono ci sono salita, e mi vergono di lui che gli ha dato pure un nome” rispose Leia e questa volta fu lei a lanciarmi una occhiataccia.
 
“Ehi!” dissi con tono sicuro alzando lo sguardo. “Quel ‘pezzo di ferraglia’, come la chiami tu, è una Cadillac metallizzata del’77! E ci ho girato per quasi tutto lo stato!” e feci un sorriso fiero. Ripensai agli anni di gioia del liceo, fatti di musica, ragazze, viaggi tra gli strati e qualche gara clandestina.
 
Ma Leia alzò gli occhi al cielo: “Forse una volta. Ma adesso è già tanto che parta il motore” mi rispose, mentre i miei amici erano stupiti da quella vista, ma risero divertiti. Ma alla fine mi aggiunsi alla risata anche io.
 
“Devo dirtelo, Leia, sei davvero fantastica!” disse Lando con tono sincero e guardandola con un sorriso.
 
Ero sorpreso da quelle parole, mi immaginavo un disastro da quell’incontro. E invece stava andando bene. Soprattutto per il fatto che Lando e Aphra non avessero ancora giudicato il suo abbigliamento. Questo mi sollevava molto.
 
“Già, è vero” aggiunse Aphra, dando una pacca amichevole sulla spalla di Leia. “Insomma, per essere un ‘coletto bianco’, sei una tipa a posto!”
 
Merda Aphra!” pensai infuriato.
 
Guardai Leia, che aveva una espressione perplessa sul viso, ma rispose: “Ehm, grazie.”
 
Sopirai sollevato, dentro di me ero davvero felice che non avesse che cosa volesse dire. Ma, probabilmente, me lo avrebbe chiesto in privato. E forse era meglio così, per evitare stupidi equivoci.
 
Dopo aver salutato per l’ultima volta, stavamo andando verso l’esterno. Non appena ci fummo voltati, sentimmo una voce: “Scusami, Leia.”
Sia io che lei ci girammo di nuovo verso di loro e notai lo sguardo di Sana: inespressivo, ma con gli occhi che nascondevano la rabbia. Non era un buon segno.
 
“Posso farti una domanda?” chiese.
 
Leia non si scompose, la guardò e rispose normalmente: “Certo.”
 
“Che cosa studi di preciso al New York college?”
 
Oh no, ora iniziano i guai.

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 Note:
Salve! O deciso di cambiare giorno delle pubblicazioni!
Ovvero apposto di domenica, pubblicerò un nuovo capitolo
ogni venerdì! :)
Qundi, ecco il nuovo capitolo!
Spero che questa AU vi stia piacendo, perchè
ammento senza problemi che non è propio il mio
più grand lavoro...
ma se vi piaccia, buon per voi! :)
Ci vediamo settimana prossima!
Evola 

 
   
 
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