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Autore: TheImpossibleJJ    04/08/2018    0 recensioni
[secondo capitolo della serie di All Your Perfect Imperfections - consiglio di leggere prima quella e poi questa]
Sono passati sette anni dall'ultimo anno ad Hogwarts e cinque da quando Alice e Albus si sono lasciati. Entrambi sono andati avanti con le loro vite, sono soddisfatti lavorativamente parlando e sul fronte amoroso almeno uno di loro non si può lamentare. Tuttavia, il debole equilibrio che si erano andato a creare negli anni inizia a traballare quando il matrimonio dei loro migliori amici li farà incontrare di nuovo.
E Albus scoprirà che Alice ha nascosto qualcosa durante gli anni di separazione. O forse è meglio dire qualcuno.
Ritrovarsi è strano e forse quel sentimento tanto forte che condividevano da diciassettenni è ancora lì ma come fare a sistemare le cose dopo tutto quello che è successo e soprattutto ora che c'è una piccola e nuova complicazione di nome Maggie?
Sarà più forte l'orgoglio o il sentimento?
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Albus Severus Potter, Alice Paciock, James Sirius Potter, Rose Weasley, Scorpius Malfoy | Coppie: Ron/Hermione, Rose/Scorpius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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Capitolo 4 
Ciao a tutti! Scusate per la lunga latitanza ma sono stata parecchio impegnata. L'idea era quella di scrivere tutta la storia prima di pubblicarla ma ci stavo mettendo davvero troppo!!!
Quindi ecco qui il quarto capitolo! In giornata posterò anche gli altri!

Buona lettura!
JJ



Il vento tra i capelli, il sole che inevitabilmente l’accecava.

Ogni volta era come la prima.

Volava in cerchio sopra il campo di Quidditch per il primo allenamento estivo della stagione.

Scegliere di continuare la carriera sportiva dopo la nascita di Maggie era stata la decisione più difficile ma anche la migliore che potesse fare.

‘Paciock, porta giù il culo e vieni ad allenarti’ le sbraitò l’allenatore Kinkirk.

'Mi stavo solo scaldando' brontolò Alice mentre scendeva dalla scopa.

'Sì, certo. Ragazzi, sabato abbiamo la partita con il Pride of Portree e lo so che è un’amichevole ma non mi importa. Dobbiamo far vedere che valiamo qualcosa.'

L’allenatore Kinkirk incrociò le braccia al petto e fissò la squadra. A suo parere era il suo modo per intimidirli.

'Non si preoccupi, li batteremo come sempre. Anche se loro hanno il formidabile Potter.' Commentò Sabrina Spell, la Cercatrice della squadra.

'Formidabile...' Commentò sprezzante l’allenatore 'è solo uno sbruffone ecco cos'è.'

Alice sentì il dovere di dire qualcosa in difesa di James, dopotutto si conoscevano da anni, tuttavia, a pensarci bene, il maggiore dei Potter era proprio uno sbruffone sul campo di Quidditch.

'Sarà sbruffone ma ci battono sempre.'

Kinkirk sbuffò. ‘Bando alle ciance! Iniziate ad allenarvi che io vado a pensare a una strategia.'

Iniziarono una partita di Quidditch per capire cosa avrebbero dovuto migliorare in vista del match. La loro tattica era scambiarsi spesso posizione così tutti imparavano le strategie di ogni figura.

'C’è ancora un bel po' da lavorare ma se continuiamo così, per sabato saremo pronti.' Disse Dave, uno dei tre Cacciatori.

'Non ci credo che è già questo sabato. La sera poi andiamo a festeggiare... anche nel caso non ci vada bene?'

Tutti lo guardarono male e il Capitano Scott, l’altro Battitore insieme a Alice, gli diede uno scappellotto sulla testa.


'Dai, dicevo per dire.'

'Non lo devi proprio dire, McCullen.'

'Va bene, va bene. Comunque... si fa qualcosa no?'

Gli altri non gli risposero e si incamminarono verso lo spogliatoio.

'Siete antipatici.' Gli urlò dietro Dave.
 
***

Alice si era fatta una doccia ed era uscita in tutta furia dal campo di Quidditch. Maggie era con i suoi genitori ma le avevano detto che nel pomeriggio avrebbero avuto da fare, quindi sarebbe dovuta correre a casa a recuperare la figlia.
Per quel pomeriggio aveva in mente una bella uscita al parco poi verso le sei sarebbero dovute andare con Rose a vedere la prima location per il matrimonio.
Sperava le andasse subito bene perché in due mesi si sarebbero sposati e c’erano così tante cose da organizzare che solo a pensarci ad Alice veniva l’ansia.
Stava per entrare in casa quando il suo cellulare vibrò. Si spostò lo zaino sull’altra spalla e tirò fuori il Samsung S20 Magic Edition dalla tasca dei jeans.

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Fisso’ lo schermo sbarrando gli occhi.

Sam Wood.

Da quanto tempo era che non si sentivano. Sicuramente voleva che si vedessero per parlare del libro. O magari voleva vedere lei. Ci pensò un attimo. La sensazione di essere corteggiata di nuovo non era male. Da quando aveva avuto Alice pochi uomini erano entrati nella sua vita ma mai nulla di serio. La sua priorità era Maggie e solo Maggie. Lesse un’altra volta il messaggio e premette ‘Rispondi’.

<>

Inviò il messaggio e nel giro di dieci secondi Sam rispose.

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Tirò fuori le chiavi di casa.

‘Sono qui!’
Maggie non la degnò di uno sguardo e continuò a colorare con i pastelli a cera.

‘È tutto il giorno che colora, non sono riuscita a farle fare altro’, ridacchiò Hannah.

Neville era spaparanzato sul divano con un cuscino sul volto. Hannah lo scosse violentemente e lui si ridestò spaventato. ‘Chi è? Che succede?’

Hannah scoppiò a ridere. ‘Non è nessuno, caro. È ora che andiamo a casa, così pranziamo e poi andiamo a fare quella visita.’

‘Che visita, mamma?’ chiese Alice allarmata. I suoi non le avevano parlato di nessuna visita.

‘Stai tranquilla, tesoro, niente di preoccupante. È solo una visita di controllo.’ La rassicurò la madre.
Alice sorrise a entrambi ma una strana sensazione di paura ormai l’aveva catturata.

Ciononostante salutò i genitori e promise loro che li avrebbe chiamati quella sera stessa.

Si girò verso Maggie e la vide che stava ancora colorando.

Si avvicinò piano. Sapeva infatti che quando la figlia si fissava con qualcosa, non si accorgeva più di nient’altro intorno a sé.

‘Buh!’ le disse Alice vicino al visino.

Maggie alzò i grandi occhi e le sorrise. ‘Non mi hai spaventato.’

‘Allora è proprio vero che finirai in Grifondoro.’ La stuzzicò Alice.

‘ Mah, si vedrà.’ Maggie riprese a colorare. Non le piaceva quando la prendevano in giro sul suo futuro a Hogwarts. Era orgogliosa come il padre. E pure testona come lui.

‘Cosa stai disegnando?’

‘Aspetta, mami. Ho quasi finito.’

Alice cercava di sbirciare curiosa sotto la manina ancora paffuta di sua figlia.

‘Non sbirciare, dai!’ Si lamentò Maggie.

Alice sorrise e voltò il viso dall’altra parte. ‘Va bene, allora dimmi tu quando devo girarmi.’

Aspettò qualche altro minuto poi sentì la figlia che le stava toccando la spalla.

‘Ecco ho finito,’ le porse il disegno.

Alice cercò di capire cosa fosse. Sembrava una grossa cosa marrone, e sperò che non fosse quello che pensava. Poi Maggie aprì la bocca e realizzò che forse era
meglio se fosse stata una cacca.

‘Ti piace? E’ la tenerina al cioccolato dell’altra sera. Lo voglio regalare ad Albus perché so che gli è piaciuta anche a lui e così si ricorderà per sempre di me.’

Ad Alice le si strinse il cuore. Doveva dirglielo il prima possibile. non poteva lasciare sua figlia crescere senza un padre. Nonostante tutto quello che era successo tra
loro, lui doveva sapere.

Forse sua figlia non aveva ereditato l’orgoglio solo dal padre dopotutto.

 
***
Le cose stavano procedendo piuttosto bene. Nessuna tensione tra i due, nessun bisticcio. Tutta nella norma insomma.

Certo. Se solo fosse stato vero, purtroppo.

C’era una strana tensione tra loro, qualcosa che aleggiava nell’aria e che non voleva andare via. Era sicura di non essere l’unica a sentirlo, ma certo era la sola che riusciva a far finta che non ci fosse più degli altri.

Maggie aveva dato il disegno ad Albus e lui era diventato rosso come un peperone. L’aveva però abbracciata e Maggie gli aveva detto che aveva un buon profumo.
Albus aveva ridacchiato imbarazzato e Alice non riusciva a non pensare che era assolutamente d’accordo con la figlia.
Ma il suo buon profumo e la sua bella presenza venivano offuscati dal suo comportamento irritante.
Ogni cosa che diceva veniva inevitabilmente contestata da Albus. I fiori non andavano bene, la location a lui non piaceva, se lei diceva bianco lui diceva nero.

I nervi di Alice stavano per rompersi, flashback del passato, quando lui ce l’aveva con lei senza motivo tornavano prepotenti e facevano riaffiorare tutta quella rabbia che provava quando era ancora un’adolescente.

‘Quindi, come vi dicevo, qui al nostro resort potete beneficiare di una Spa, un pranzo e una cena per ogni ospite, un aperitivo, la torta e, se lo richiedete, anche un DJ. Tutto per la modica cifra di 1000 sterline a persona.’

Alice si strozzò con la saliva. ‘Come scusi?’ Rose e Scorpius pensavano di invitare almeno 200 persone, quindi facendo due conti veloci…
Il maître la guardò dall’alto al basso. Erano nella grande sala del resort di Monte Ombroso, nel Surrey, e Alice non si era mai sentita così fuori posto.

‘Deve sapere signorina che noi siamo la massima qualità sia nel servizio che nell’intrattenimento. Quindi…’

‘La scusi,’ si intromise Albus con fare saccente, ‘non ha molta esperienza con l’organizzazione dei matrimoni. Vede, io è da quando sono piccolo che partecipo a questa bellissima unione tra due cuori quindi sono piuttosto ferrato sull’argomento.’

‘Unione tra due cuori? Ma come parli? E soprattutto come ti permetti di dire che non so come si organizza un matrimonio!’

In realtà non ne hai idea.

Stai zitta.

Albus incrociò le braccia al petto e le fece un sorrisino di scherno. ‘Ah sì? E come mai tanta esperienza?’
Alice cercò una risposta ma il momento passò e Albus capì di averla battuta, ancora una volta quel giorno.

‘Non sono affari tuoi, Potter.’

‘No, infatti.’ Fece spallucce Albus mettendosi le mani in tasca.

‘Beh, non mi sembrava ti dispiacesse l’altra sera.’

Albus le si piazzò davanti e le mise una mano sulla bocca. ‘Ringrazia che Rose e Scorpius sono lontani e non ti hanno sentito.’

‘Ah ti vergogni?’

‘Certo che mi vergogno. Ho una ragazza che se venisse a scoprire cosa ho fatto mi mollerebbe sul colpo. Non sono come qualcun altro a cui non interessa avere un
piede in due scarpe.’
Alice lo guardò sbalordita. ‘Cosa intendi dire?

Si sta riferendo a te?

‘Nulla.’

‘Ti stai per caso riferendo a me?’

‘Se ti senti presa in causa forse –‘

‘Beh, allora dovrei dire lo stesso di te, non credi?’

Albus la guardò stranito. ‘Cosa-‘

‘Oh, eccovi qui. Venite a vedere il secondo salone.’

Si accorsero in quel momento che il maître si era allontanato e ne aveva approfittato per convincere i due futuri sposini che il prezzo proposto era più che ottimo. Alice
notò che Rose non era tanto d’accordo ma Scorpius era più che felice di far pagare quella cifra alla sua famiglia.
Alice lanciò un’ultima occhiata in tralice ad Albus e si avvicinò a Rose.

‘Non devi scegliere per forza ora,’ le disse piano senza farsi sentire dagli altri, ‘possiamo vedere altri posti prima di prendere una decisione definitiva. E poi sto tizio non
mi piace per niente.’

Rose annuì pensierosa. ‘No no, hai ragione. Andiamocene.’ Si girò verso Scorpius che già stava organizzando tutto con il maître. ‘Scorp, è ora di andare.’ Lui la guardò scocciato e dopo aver stretto la mano del maître li raggiunse.

Uscirono dal resort e Alice si rese conto che si era creata della tensione anche tra Rose e Scorpius. Li sentiva parlottare tra loro a bassa voce, mentre cercava di ascoltare Maggie che le raccontava di aver visto un cavallo.

'A me piaceva Rose. I soldi non sono un problema, te l’ho detto.' Borbottava lui.

'E io ti ho detto che non è solo il prezzo che non mi va giù. Il posto è troppo... grande, sfarzoso. Voglio qualcosa di più intimo!'

'Intimo? Ma sai quante persone conosciamo? Parlare di duecento persone è dire poco! Non stai sposando il primo che passa, stai sposando un Malfoy!'
Alice e Albus si scambiarono un'occhiata veloce. Scorpius aveva detto proprio l'ultima cosa che doveva dire.

'Ehi Scorp. Vieni un attimo con me... in bagno?' Domandò Albus prima che la situazione degenerasse.

Rose infatti era già sul piede di guerra. I suoi ricci erano aumentati di volume e la sua faccia era diventata rossa.
Scorpius, ignaro di tutto come ogni essere maschile in vicinanza del pericolo, annuì ad Albus e lo seguì verso il bagno del resort.
Alice sapeva che la furia dell’amica stava per abbattersi su di lei.

'Hai sentito cosa ha detto quello stupido di un Malfoy?' sbraitò lei non appena i due ragazzi svoltarono l’angolo.

'Intendi il tuo futuro marito?'

'Sì, proprio lui!!! Come osa? Non me ne frega se la sua famiglia ha una tradizione centenaria di matrimoni sfarzosi. Sai dove se li può mettere i matrimoni sfarzosi?'

'Potrei immaginarlo.' Commentò alice.

'Dove mamma?' Chiese Maggie tutta interessata.

'Da dove esce la popò', le rispose Rose con un sorriso che cercava di contenere la rabbia.

'Rose!' Alice le diede una pacca sulla spalla,

Maggie ridacchiava.

'Scusa Ali. Ma ti giuro che non è la prima volta che se ne esce con queste storie. Sai che sto indossando l'anello di sua nonna Narcissa? Bello è bello, vintage è vintage, proprio come lo volevo io... ma ha la pietra viola! E lui lo sa che io odio il colore viola negli anelli! E sai che mi ha detto? Che lo devo portare perché è tradizione nella sua famiglia. Perché devo fare tutto quello che vuole la sua famiglia?'

'Diglielo allora! Perché dovete nascondervi le cose! Bisogna essere sinceri!'

Rose la guardò di sbieco, 'Parli proprio tu che ancora non hai detto ad Albus che è suo padre!'

'Shhh! Non dirlo forte! Ci sto pensando e so che devo dirglielo ma è difficile trovare il momento adatto.'

'Non riguarda solo te. È anche la vita di Maggie.'

'Lo so ma non sai cos’è successo tra di noi.'

'Non me lo hai mai detto, come non mi hai mai parlato di Maggie. Avrei voluto essere con te mentre eri incinta...' gli occhi di Rose iniziavano a inumidirsi.

'Rose ti prego non iniziare a piangere... e poi lui è tuo cugino... avresti subito capito che era sua figlia.'

'Sì, probabilmente avrei fatto velocemente due più due.'

'Comunque se vuoi saperlo, lui mi ha-'

'Quindi il padre di Maggie è un cugino di Rose?'

Scorpius era come comparso dal nulla.

'Non... non-'

'Scorpius andiamo a casa, dobbiamo parlare!'

Rose lo prese per il braccio e si Smaterializzarono. Scorpius la stava ancora fissando quando scomparirono nell’aria. C'era mancato poco.

'Ehi, dove sono andati tutti? Li hai fatti scappare?' Albus la stava guardando male.

'Certo che no.'

Rimasero in silenzio, l’imbarazzo sembrava riempire l’aria intorno a loro.

'Senti Alice, voglio finalmente chiarire quello che è successo l'altra sera al ristorante.'

'Albus non c’è nulla di cui parlare.’

Albus si avvicinò a lei, ‘Io penso che invece dovremmo. Io ho una ragazza-'
Alice si allontanò di un passo. La vicinanza di Albus le faceva uno strano effetto. 'Lo so, Albus. Il piede in due scarpe vuoi tenerlo solo quando non tieni abbastanza alla persona con cui stai. Non voglio mettermi in mezzo a voi. Non voglio proprio nulla da te. Tu e Steffy potete star tranquilli. È stato un errore.'

'Cosa intendi quando dici che tenevo il piede in due scarpe?’

'Se non lo sai tu, ti consiglio di rileggere l'ultima lettera che ti ho scritto.'

Poi Alice fece cenno a Maggie di avvicinarsi.

'Noi andiamo. Ci vediamo Albus.'

'Come mai così di fretta? Hai forse qualche altro impegno?'
Alice, che già si stava incamminando verso l'auto, si girò lentamente. Il sole delle sette di sera stava ormai scendendo e il crepuscolo dava a quella scena apparentemente normale, una bella dose di pathos.

'In realtà sì. Esco con Sam, Sam Wood.'

Non aspettò la risposta di Albus ma prese veloce la mano di sua figlia e si incamminò verso l'auto senza guardarsi indietro.



 
   
 
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