Lo
stupore investì anche Yuma e Macchen. Yuna era
l’unica che si era alzata di
scatto in piedi, applaudendo la ragazza, che era un
po’…come dire…scioccata.
‘Brava!!
Lo sapevo che ce l’avresti fatta!!’ disse, correndo
ad abbracciarla con grande
gioia. L’altra rimase immobile con la spada nella mano
destra, che sudava in
maniera indescrivibile, caldissima, con l’impugnatura marrone
insieme, dalla
quale spiccavano nastrini rossi dalle punte gialle.
‘Lui…era…era…ha…!!’
balbettò con voce rotta, come gelata.
Yuma
sorrise alla buona riuscita della prova, mentre Macchen era stranamente
zitto.
La sua faccia esprimeva una paura enorme, come se quello che Noemi
aveva fatto
fosse chissà che sacrilegio. Con il volto cupo si
avvicinò lentamente a lei.
‘Qfuella
spada…q…qfuella spfada….è
Yuna
subito ritirò il sorriso, chiedendosi che cosa ci fosse di
strano, dopotutto.
Noemi, invece, era più agitata del vecchio e stava cercando
ancora di riordinare
la mente. Era convinta di essere ancora sotto l’effetto di
qualche ipnosi o allucinazione,
per aver sentito quella voce dentro di sé.
‘Qfuella
spada!! E’ FACRFA!! NON pufò essere ufata!!!
Volete trfafgredire il crfedo di
Yefon!!!???’.
L’invocatrice
non capiva quello che Macchen intendeva. Anzi, non sapeva che quella
spada
fosse sacra. E perché mai, poi?
‘Ma…cosa??
Qu…quale sacrilegio??’ chiese Noemi, che iniziava
finalmente a mettere insieme
frasi.
Lui
addolcì un poco il suo volto segnato dagli anni.
‘Foi
non fapfete a chfi afete rubato la spfada!! Lafsciate perdere
l’arma immediatfamentfe!!
O folete chfe arrifi
Sin…e…eh…?’ detto questo
Macchen si bloccò di colpo, come
se stesse per dire troppo.
A
quelle parole Noemi iniziò ad avere scatti d’ira.
C’erano già Hypnel ed Auron a
tenere segreti, ed ora non voleva proprio saperne di attenersi alle
regole. ‘COSA??
Perché dovrebbe venire Sin?? Che sta dicendo??!!
Parlate!!!’.
Il
vecchio si girò di nuovo, severissimo. ‘Il Sacrfo
crfedo di Yefon detiene molti
segrfeti chfe non possono essere sfelati…altrfimentfi il
nostrfo continentfe
sarebbe in pericolo!! Percfiò scordatfefi quella spfada e
qfuefa storia, fe non
folete chfe non cfi farà mai un Bonacciale!!!’.
A
quelle parole Yuna subito si scusò al posto della ragazza
con diversi segni di
riverenza, mentre l’altra aveva il nervosismo alle stelle.
Non voleva, davvero,
più saperne di quegli enigmi. Era come se ne fosse diventata
allergica.
‘Perdonatela…
sapete…è giovane…è stata
intossicata da Sin…!!’.
‘Lo
sapefo!!! E’ colpa di qfuella spfada!! Non dofete
usarla…ha poteri che non
immaginate nemmeno!!!’.
Po…poteri??
Altri??
Secondo me questi sciocchi religiosi esagerano soltanto…
eppure… non sembra
così tragica la cosa… come se Yevon punisca con
l’aiuto di Sin… bel dio che
avete, complimenti… ma siccome io NON credo alla vostra
insulsa religione,
potete dire quello che volete su di lui, a me entra ed esce
dall’orecchio!!!
Macchen
poi tornò a librarsi nel solito posto, come se cercasse di
restare lontano
dall’arma lucente.
‘Ehi!!
Che bella!! Non ho mai visto nulla di simile!!!’
esclamò Yuma, che si avvicinò
ad essa, notando delle strane scritte dalla parte del manico libera.
Ella non
fece in tempo a chiedere che subito entrò una guardia Guado,
vestita come i
protettori di Seymour [cap.14], senza nemmeno bussare, facendo cadere
il
vecchio, distraendolo.
‘Chfi??
Chfi è??’ Che
svitato…ed io pensavo
chissà chi…
‘Invocatrice
Yuna…’—fece la guardia con voce
decisa—‘… il maestro Seymour
è arrivato da
Bevelle… ha da parlare con voi nella residenza qui sotto,
che vi attende…’.
‘Sì,
subito!!’ rispose lei, dopo la riverenza.
Non
finirà qui
vecchio!! Se questa è l’unica arma che ho in mano,
userò questa punto e basta,
chiaro?? Io non credo al vostro dio, ergo…
‘Ehm…Noemi…mi
sono dimenticata di dirti che in questa città sacra non si
possono sfoderare
armi…!!’.
‘Ah,
Yuna, no?? Perc…’.
La
spada si era già volatilizzata come niente. Era chiaro che
per averla in mano e
mantenerla “reale” bisognava mantenere la
concentrazione su di essa…
La
residenza era controllata da due guardie Guado ai lati, dove uno di
loro aprì
la grande porta rossa, che fece un leggero rumore e cigolio per la
pesantezza.
L’interno era una sala d’ingresso enorme, percorsa
da due ampie scalinate su
ciascun un lato, percorse da alcune insolite finestre e spazi occupati
da foto
che ritraevano maestri precedenti a Seymour, tra cui Jyscal Guado, suo
padre,
il quale convertì l’intera stirpe Guado a Yevon,
mentre il figlio si impegnava
ad unire la stirpe umana a quella “azzurrina”,
visto che sua madre era umana
pura, e non si era mai saputo chi fosse. Allo stesso piano del gruppo
c’era una
porta, che fu aperta da Tromell dall’interno, invitando tutti
a proseguire.
Dentro c’era un enorme salone, che ben poco ricordava la
natura. Tutto era in
marmo e piastrelle brillanti, con tavole completamente piene di roba da
mangiare: torte, pasticcini, frutta… alle quali subito Rikku
si cimentò.
Davvero strana l’atmosfera
all’interno…molto, molto sinistro quello strano
silenzio d’accoglienza…
‘*MUNCH*,
*MUNCH*….mmmhhh…che buono!!! Queste mele sono
squisite!!!’ fece la ragazza
Albhed, che preferì esse e le banane agli innumerevoli dolci
che riempivano
alla grande i vari tavoli. Altro che
banchetto!! Qui potrebbero mangiare in minimo ottanta persone!!!
Era
l’unica che mangiava alla grande. Gli altri erano
più o meno pensosi o agitati.
Lulu era vicino allo stesso tavolo di Rikku, sempre in cerca di
soluzioni;
appoggiato sul muro con tutto il corpo era il guardiano professionista,
muto ed
immobile, proprio come una statua. Kimahri era accanto
all’invocatrice, che era
quella più in ansia di tutti. Si notava un miglio quanto
avesse fifa di
incontrare di nuovo il Grande Maestro di Spira. Wakka invece aveva il
volto
sbuffante: era seduto su uno dei comodissimi sedili in pelle accanto ai
tavoli
imbanditi. Era stufo a sentire solo il nome di Seymour, delle sue manie
di
grandezza di chissà chi, del suo davvero scarso interesse
manifestato nella
religione, e questo per lui era già di per sé un
buon motivo per “odiarlo” (era
pur sempre un maestro!!).
E
Noemi cosa faceva? Cosa pensava in quei minuti interminabili in attesa
del Gran
Maestro? In realtà la sua testa era completamente altrove o
quasi. Che
coincidenza avere di nuovo davanti agli occhi proprio Rikku!! Cosa
strana,
stranissima, come l’incontro con Auron. A Spira
c’erano milioni e milioni di
abitanti, senza contare le migliaia di posti, città e
villaggi tutti sparsi o
addirittura sperduti…e incontrarli, così, come se
fosse già tutto nel programma...
Poi notò i comodi sedili su cui sedeva
l’ex-capitano. Città
immersa nella natura??!! Noooo… per
‘Il
Grande Maestro Seymour sta arrivando…mia
invocatrice!’ disse Tromell, seguito
quasi subito dal Maestro.
‘Quando
smetterai di farmi così tante lodi??!!’ fece
Seymour, come se quelle parole sembrassero
dargli parecchio fastidio. E forse…non era
l’unico!!! Tutti lo seguirono in
un’altra sala, che sembrava una vera e propria Sala del
Trono, tutta decorata
ai lati con fregi e colonne varie dalle forme più
avviluppate e strane, e
davanti non c’era propriamente il trono, ma una sorta di
enorme parete, di
colore azzurrino e completamente piatto.
‘Comunque….perdonatemi
Yuna… ecco…volevo parlarvi seriamente un
poco… tanto…non c’è
fretta…’.
Alle
parole di “Grazia Vostra”, o così lo
chiamava Wakka, Auron si irritò un poco.
Egli si avvicinò al Maestro con tono estremamente duro, non
fidandosi di una
persona comunque di così alto grado da essere la guida
suprema del popolo. ‘NO!!
Yuna NON ha tempo da perdere!! Dobbiamo
andare…ora!!!’.
‘Oh…va
bene…permettetemi di farle vedere una cosa…che
potrebbe interessarle molto…
soprattutto a voi, Sir Auron…ditemi, cosa avete intenzione
di fare dopo la
bruciante fine di Braska?’.
Tutti
restarono zitti. Compreso lui, che non diede nemmeno una lettera di
risposta
alla domanda. A quel punto, Seymour si avvicinò a quella
parete azzurrina e
tirò un poco su la sua pesante e gonfia manica sinistra,
mostrando sul dito
medio un anello che deteneva una gemma enorme, così
splendente che dava gran
fastidio agli occhi dei presenti. Esso copriva quasi tutte le altre due
dita di
fianco al medio che lo portava, e sembrava diviso in quattro. Al centro
c’era
una stella curveggiante a tre punte, che era di colore nerissimo, e sui
tre lati
di questa stavano tre triangoli con i vertici sporgenti, uno rosso, uno
blu, e
l’altro giallo. Era davvero spaventosa la luce che riusciva
ad emettere, che
passò dal bianco puro ad un insolito colore azzurrino, che
illuminò la parete
appena il possessore pose l’anello dritto dritto contro di
essa con il braccio
teso davanti a sé. Così si mise a proiettare
diverse immagini, che piano piano
divennero tridimensionali, fino ad occupare magicamente
l’intera stanza, che
assunse forme, colori, figure di persone, edifici, macchine, luci,
tutto come
se
‘Questa
era la città dove vivevi, vero??’ fece Seymour al
guardiano in giacca rossa,
con voce viscida. Lui non rispose, cercando di tenere segrete le sue
sensazioni. Yuna e Wakka continuavano ad emettere
“oh” a ripetizione, come se
davvero fossero lì, tra le vie, tra le brillanti luci di
quella splendida e
felice città delle macchine. Per Noemi sembrò di
tornare in quel tragico
momento, in cui tutto sparì, in cui aveva dato una svolta,
forse definitiva,
alla sua vita, in cui aveva conosciuto Tidus ed Auron la prima volta.
Era come
se fosse stato ieri.
‘Questa
era la città di Zanarkand, prima della distruzione di
Sin… era qui che
Yunalesca visse ed incontrò Zaon… Lei fu la prima
della storia a sacrificarsi
per aiutarlo a sconfiggerlo. Egli non fu un semplice
invocatore…’.
Mentre
diceva questo, egli mosse un poco il suo anello e l’ologramma
cambiò. Ora
sembrava trovarsi in una stanza da letto, coperta da una grigiastra
zanzariera,
dove era seduta una figura aggraziata, dai lunghissimi capelli a
zig-zag chiarissimi,
affiancata da un personaggio vestito quasi come i Miliziani, che le
prendeva le
mani, la guardava negli occhi, la baciava sulle labbra con grande
passione e le
braccia al collo dolcemente, proprio come due innamorati inseparabili.
‘…egli
fu il suo primo grande amore. Essi, insieme, da soli, riuscirono a
superare i
vari custodi, raccogliere tutte le sei sfere totali grazie al grande
legame che
li univa… Essendo i primi, purtroppo, non erano pienamente a
conoscenza della
tecnica Sunshine per usarle, e
così
Sin li uccise entrambi… E tu hai ereditato il nome da
lei…’ continuò il
Maestro, ponendosi di fianco all’invocatrice, prima di trarre
indietro il suo
anello, facendo, di fatto, sparire ogni traccia
dell’ologramma magico.
Tutti
restarono, chi più, chi meno, impressionati. Dopo Seymour
portò Yuna in un
angolo della sala, dicendole qualcosa sotto voce. I guardiani la
notarono
portarsi improvvisamente la mano vicino alla bocca, e il suo viso
passare dallo
stupore di prima alla manifestazione di qualcosa di sconvolgente, o
forse
terribile. Bastarono forse poche parole, per farla subito correre a
prendere un
grosso bicchiere d’acqua che c’era nella sala
precedente. Ella prese coraggio,
si avvicinò ai guardiani tutta rossa e turbata nel volto.
‘Ehi!!
Che succede?? Perché sei così rossa?’
chiese con voce innocente Rikku, squadrandola
un po’.
‘Cosa
ti ha detto?’.
‘Wakka…ecco…mi…ha…chiesto…di…di…sposarlo…’.
Per
almeno un minuto intero tutti si girarono stupiti ed anche sospettosi.
Frasi
come “Cosa?”
“Perché” “E’
impazzito!” risuonavano a ripetizione, fino a quando
il Ronso ed Auron iniziarono a prendere le misure dal Maestro. Quali
erano le
sue intenzioni? Perché poi sposarla? Voleva essere come Zaon
e Yunalesca come
le aveva detto [cap.16]? Ma lei i guardiani li aveva
già…ed avere un Maestro
per guardiano o addirittura sposo era piuttosto strano.
‘Avete
tempo per decidere, Yuna… ma, mi raccomando…da
voi mi aspetto un bel
“si”…!!!’.
Un “sì”?? Vuoi
un ”si”?? Te lo do io il “si”
se non ti levi di piedi e dalla mia vista!!! Chi cavolo ti credi di
essere??!!
Un Maestro penso che sia una guida, non uno che usa le persone a
proprio
piacimento!!!
Le
acque si calmarono un poco. Auron raccomandò
all’invocatrice di stare attenta:
Braska gli aveva insegnato molto bene che chi ha potere lo usa alla
grande. E
di certo l’arte oscura di Hypnel ne era stata una prova
indelebile. E forse,
anche il suo diverso comportamento con il “tipo venuto dal
mare” poteva essere
spiegato allo stesso modo…
‘Questo
non è un teatro di commedia!!!’ fece il guardiano
in giacca rossa, prima di
imboccare l’uscita con gli altri.
Seymour
sentì le sue parole e subito incrociò i suoi
occhi color lilla con i suoi
castani chiari.
‘Dimmi
un po’… come hai fatto a venire qui?? Oh!! Le mie
scuse…i Guado rilevano
l’odore dell’Oltremondo…’. O…Oltremondo??
Ha un odore?? O non si sente bene??!! Di che odore parla?? Lo sapevo
che quel
capo da strapazzo non ha una rotella a posto!!
Lui
non fece motto né mostrò riguardi. Forse
perché era un po’ in ansia per la
risposta di Yuna.
‘Ci…c…ci
devo pensare…Scusate…’
bisbigliò quasi lei, lasciando di fretta
Lei
poi si sedette su un alto gradino che era di fronte alla porta rossa
della
residenza, riccamente decorata. Guardò pensosa il suolo
ligneo, con le mani
congiunte l’una sopra all’altra, ferma, rigida,
tenendo ancora i segni dello
sconforto o quasi.
‘Io
ve lo dico…a me quel maestro non mi convince
proprio… mi sta più simpatico
Jyscal!!’.
‘Sono
d’accordo...’—continuò Wakka
dopo Noemi, mettendosi a braccia
conserte—‘…noi
abbiamo un pellegrinaggio da fare…’.
Gli
altri si girarono verso loro due, che subito zittirono. Yuna aveva
aperto la
bocca, pronta a parlare.
‘Credo…credo
che potrebbe essere una giusta cosa…alla fine….
Insomma…se questo matrimonio
potrebbe dare nuove speranze alla gente, una guida più
forte… Se questo può
renderla più felice, allora non mi tiro
indietro…’.
‘Ma…!!
Queste questioni vanno discusse dopo!! Abbiamo un pellegrinaggio da
finire, Sin
da sconfiggere… perdere tempo in questo modo potrebbe essere
pericoloso...o no?’.
Le
parole dell’orfana furono come un reset per
l’invocatrice, che iniziò daccapo a
ragionare. Anche il pellegrinaggio era molto, molto importante, se
Spira voleva
arrivare ad un nuovo Bonacciale…
‘Ecco…io…devo
sconfiggere Sin… devo assolutamente…’. Brava!!!
A che serve dunque sposare quella “Eminenza” da
strapazzo??!! E poi non mi dire
che ti piace un tipo simile…
‘…come
fece il tuo predecessore Braska…’.
Yuna
si alzò improvvisamente in piedi. Ha
deciso??
‘Sir
Auron… Io…devo scegliere…
Andrò a visitare l’Oltremondo…
lì avrò la
risposta!!!’.
Così
il gruppo già stava per imboccare la via, tranne Noemi.
‘O…Oltremondo??
Si…si..visita?? Cosa??!!’ non credeva alle sue
orecchie. Era rimasta ferma,
immobile come una statua di pietra.
Lulu
sbuffò un poco, e fece segno agli altri di proseguire verso
un viottolo che era
un po’ lungo, e che sopraelevava tutte le altre vie.
L’ingresso dell’Oltremondo
si trovava più in alto, affiancato da tendicciole arancioni,
illuminate dietro
da piccole lanterne che emettevano una luce fioca, un poco sinistra. A
destra
si trovava una guardia Guado, che sembrava davvero anziano, ricurvo
sulle
spalle. La maga si avvicinò a Noemi, incitandola a camminare.
‘L’ingresso
dell’Oltremondo si trova là in alto qui a
Guadosalam’—e porta l’indice verso
l’ingresso,
senza alcuna porta—‘…I Guado vegliano su
di esso e sui morti trapassati da
molti secoli. Qui moltissime persone di ogni specie vanno a rivedere i
propri
cari’.
‘Ma…è
assurdo, Lulu!! Rivedere i propri cari perduti??
Com’è possibile??’.
Il
gruppo stava già percorrendo la leggera salita verso
l’ingresso. E non c’era
nessuna protezione, né da una parte, né
dall’altra.
‘E’
possibile...in un certo senso. Quando una persona muore e non viene
trapassata,
essa diventa un mostro, intrappolato nella sua invidia ed odio verso i
vivi. Se
poi esso viene ucciso, la sua anima si scompone in tanti lunioli che
spariscono
nel nulla dopo poco tempo. Se l’anima della persona viene
invece trapassata,
essa viene accolta nell’Oltremondo, dove l’anima si
frammenta in lunioli che
però rimangono conservati in eterno e in
serenità. Quando un vivo visita
l’Oltremondo, e pensa alla persona cara, i lunioli
ricompongono l’anima, che
può riapparire di fronte al pensante…’.
‘Uaaaaoooo…
incredibile…!!!!’.
‘Le
anime trapassate sono però nel loro mondo… e
possono solo far vedere la propria
immagine. Non possono né parlare né reagire. Sono
come delle visioni
trasparenti…’. Chissà
se oltre ai morti
si possono vedere le persone che…
‘Ci
sono comunque delle eccezioni. A volte anche dopo la morte
l’anima può restare
legata al corpo, anche se temporaneamente, un po’ come i
mostri, oppure ci sono
delle anime che vagano nella realtà come fantasmi, senza
corpo, senza
trasformarsi in mostri. Ma dicono che siano solo delle
leggende… ma mi rendo
conto che certe leggende si stanno avverando…’.
‘In
che senso??’.
La
discussione venne interrotta dal guardiano Guado.
‘Per
favore, nell’Oltremondo occorre fare silenzio
massimo…’.
Subito
la curiosità dell’orfana si spostò
verso quel posto famoso ed anche il più
visitato di Spira. Molti non avevano il coraggio di entrarci, forse
perché il
ricordo dei cari era troppo doloroso, come scoprire vecchie ferite non
completamente rimarginate. La stradina era piccola e stretta,
affiancata ai
lati da uno strano pavimento azzurro che sembrava vetro, ma non
l’era affatto,
e le pareti, compreso il soffitto erano ricoperti di rami e radici
dell’enorme
pianta di Guadosalam. Affianco erano presenti delle tende, piene di
simboli
antichi, visti in vari templi e in altri posti, che calavano qua e
là, dove i
rami erano più sottili e piatti.
Dopo
una piccola via ad “S”, strapiena di lunioli
volanti come comete in miniatura
di tutti i colori dell’arcobaleno, il gruppo si
trovò di fronte
Su
una roccia, impresso su fregi millenari, vi era “Silenzio e riposo
sono le
due vie a
cui accedono solo i buoni spiriti…”.
Noemi
era rimasta pietrificata dallo stupore. Ed ancora non aveva visto
l’Aldilà!!!
Tutti
iniziarono a salire le scale, quando Auron si fermò dietro
senza mutare per
niente la sua espressione.
‘Andate…io
vi aspetto qui…’.
‘Tu
non vieni??!!’ chiese l’orfana a lui, che si
sedette su uno dei gradini
rivolgendo le spalle verso l’entrata
dell’Oltremondo.
‘Eheh…
rivedere il passato per intravedere il futuro…
beh…non fa per me!! Io non ho
nulla da ricordare…’. Parli
proprio te,
Auron, proprio te di ricordi!!!
‘Giusto!!
Ti faccio compagnia!!! A cosa serve vedere visioni che ricordano
persone care??
Io i ricordi preferisco tenermeli per me!! Essi sono fini a se
stessi…nulla di
più…. A dopo!!!’ continuò
Rikku, che si appoggiò sul bordo sinistro della
scalinata, sorridente come sempre. Era davvero incredibile quella
ragazza,
sempre così pimpante.
Yuna
fu la prima a oltrepassare quella barriera, seguita poi dagli altri,
senza
preoccuparsi di quella specie di “velo” che
separava, di fatto, i due mondi.
L’effetto che la ragazza di Metropolis vide era uguale a
quella di una mano che
varca una superficie d’acqua, che genera leggere onde
circolari, che
attraversano gran parte di essa. Quella specie di cerchio, leggermente
convesso, veniva superato in quel modo, come se quella barriera fosse
più una
pellicola che altro. Dopo un attimo di esitazione anche lei vi
entrò chiudendo
gli occhi, pregando di tornare nella realtà prima possibile.
Uno…due…e...tre!!!
Quando
ella varcò quella barriera, impercettibile per i sensi dei
vivi, specialmente
quello del tatto, lei rimase a bocca aperta, fermandosi di colpo e
sgranandosi
gli occhi. Dalla bocca non riuscì ad emettere nemmeno una
lettera
comprensibile.
I…incredibile!!!