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Autore: __World_Of_Dreams__    08/07/2009    1 recensioni
[500 views!!!! Grazieeee XD] Cosa succederebbe se si venisse cataplutati all'improvviso dalla sorte più nera alla speranza più pura di Spira? Se si devesse far fronte ad un proprio alterego ('seconda identità'), con un passato oscuro e forse orribile? E qual è la potenza delle cinque Arti Proibite, tra cui il segretissimo Sacrificio, tenuto nascosto dal clero per evitare il panico e il caos tra la gente? Entra nei panni di una ragazza orfana di diciassette anni, di nome Noemi, e rivivi speciali avventure in tutto il magico continente, ed un lungo viaggio con tutti i tuoi personaggi preferiti, tra nuovi amici e bizzarri antagonisti, e tanti segreti misteri da svelare ed inseguire... Capitolo per capitolo, trova la chiave per capire come tornare a Metropolis e cambiare il destino infelice della ragazza, di Tidus e di tutti gli altri. Per cambiare il proprio futuro, molti pericoli si devono affrontare... [Aggiornamento ad ogni mese o meno^^]
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Lo stupore investì anche Yuma e Macchen. Yuna era l’unica che si era alzata di scatto in piedi, applaudendo la ragazza, che era un po’…come dire…scioccata. ‘Brava!! Lo sapevo che ce l’avresti fatta!!’ disse, correndo ad abbracciarla con grande gioia. L’altra rimase immobile con la spada nella mano destra, che sudava in maniera indescrivibile, caldissima, con l’impugnatura marrone insieme, dalla quale spiccavano nastrini rossi dalle punte gialle. ‘Lui…era…era…ha…!!’ balbettò con voce rotta, come gelata.

Yuma sorrise alla buona riuscita della prova, mentre Macchen era stranamente zitto. La sua faccia esprimeva una paura enorme, come se quello che Noemi aveva fatto fosse chissà che sacrilegio. Con il volto cupo si avvicinò lentamente a lei.

‘Qfuella spada…q…qfuella spfada….è la Fratfernitfy!!!’.

Yuna subito ritirò il sorriso, chiedendosi che cosa ci fosse di strano, dopotutto. Noemi, invece, era più agitata del vecchio e stava cercando ancora di riordinare la mente. Era convinta di essere ancora sotto l’effetto di qualche ipnosi o allucinazione, per aver sentito quella voce dentro di sé.

‘Qfuella spada!! E’ FACRFA!! NON pufò essere ufata!!! Volete trfafgredire il crfedo di Yefon!!!???’.

L’invocatrice non capiva quello che Macchen intendeva. Anzi, non sapeva che quella spada fosse sacra. E perché mai, poi?

‘Ma…cosa?? Qu…quale sacrilegio??’ chiese Noemi, che iniziava finalmente a mettere insieme frasi.

Lui addolcì un poco il suo volto segnato dagli anni.

‘Foi non fapfete a chfi afete rubato la spfada!! Lafsciate perdere l’arma immediatfamentfe!! O folete chfe arrifi Sin…e…eh…?’ detto questo Macchen si bloccò di colpo, come se stesse per dire troppo.

A quelle parole Noemi iniziò ad avere scatti d’ira. C’erano già Hypnel ed Auron a tenere segreti, ed ora non voleva proprio saperne di attenersi alle regole. ‘COSA?? Perché dovrebbe venire Sin?? Che sta dicendo??!! Parlate!!!’.

Il vecchio si girò di nuovo, severissimo. ‘Il Sacrfo crfedo di Yefon detiene molti segrfeti chfe non possono essere sfelati…altrfimentfi il nostrfo continentfe sarebbe in pericolo!! Percfiò scordatfefi quella spfada e qfuefa storia, fe non folete chfe non cfi farà mai un Bonacciale!!!’.

A quelle parole Yuna subito si scusò al posto della ragazza con diversi segni di riverenza, mentre l’altra aveva il nervosismo alle stelle. Non voleva, davvero, più saperne di quegli enigmi. Era come se ne fosse diventata allergica.

‘Perdonatela… sapete…è giovane…è stata intossicata da Sin…!!’.

‘Lo sapefo!!! E’ colpa di qfuella spfada!! Non dofete usarla…ha poteri che non immaginate nemmeno!!!’.

Po…poteri?? Altri?? Secondo me questi sciocchi religiosi esagerano soltanto… eppure… non sembra così tragica la cosa… come se Yevon punisca con l’aiuto di Sin… bel dio che avete, complimenti… ma siccome io NON credo alla vostra insulsa religione, potete dire quello che volete su di lui, a me entra ed esce dall’orecchio!!!

Macchen poi tornò a librarsi nel solito posto, come se cercasse di restare lontano dall’arma lucente.

‘Ehi!! Che bella!! Non ho mai visto nulla di simile!!!’ esclamò Yuma, che si avvicinò ad essa, notando delle strane scritte dalla parte del manico libera. Ella non fece in tempo a chiedere che subito entrò una guardia Guado, vestita come i protettori di Seymour [cap.14], senza nemmeno bussare, facendo cadere il vecchio, distraendolo.

‘Chfi?? Chfi è??’ Che svitato…ed io pensavo chissà chi…

‘Invocatrice Yuna…’—fece la guardia con voce decisa—‘… il maestro Seymour è arrivato da Bevelle… ha da parlare con voi nella residenza qui sotto, che vi attende…’.

‘Sì, subito!!’ rispose lei, dopo la riverenza.

Non finirà qui vecchio!! Se questa è l’unica arma che ho in mano, userò questa punto e basta, chiaro?? Io non credo al vostro dio, ergo…

‘Ehm…Noemi…mi sono dimenticata di dirti che in questa città sacra non si possono sfoderare armi…!!’.

‘Ah, Yuna, no?? Perc…’.

La spada si era già volatilizzata come niente. Era chiaro che per averla in mano e mantenerla “reale” bisognava mantenere la concentrazione su di essa…

 

La residenza era controllata da due guardie Guado ai lati, dove uno di loro aprì la grande porta rossa, che fece un leggero rumore e cigolio per la pesantezza. L’interno era una sala d’ingresso enorme, percorsa da due ampie scalinate su ciascun un lato, percorse da alcune insolite finestre e spazi occupati da foto che ritraevano maestri precedenti a Seymour, tra cui Jyscal Guado, suo padre, il quale convertì l’intera stirpe Guado a Yevon, mentre il figlio si impegnava ad unire la stirpe umana a quella “azzurrina”, visto che sua madre era umana pura, e non si era mai saputo chi fosse. Allo stesso piano del gruppo c’era una porta, che fu aperta da Tromell dall’interno, invitando tutti a proseguire. Dentro c’era un enorme salone, che ben poco ricordava la natura. Tutto era in marmo e piastrelle brillanti, con tavole completamente piene di roba da mangiare: torte, pasticcini, frutta… alle quali subito Rikku si cimentò. Davvero strana l’atmosfera all’interno…molto, molto sinistro quello strano silenzio d’accoglienza…

‘*MUNCH*, *MUNCH*….mmmhhh…che buono!!! Queste mele sono squisite!!!’ fece la ragazza Albhed, che preferì esse e le banane agli innumerevoli dolci che riempivano alla grande i vari tavoli. Altro che banchetto!! Qui potrebbero mangiare in minimo ottanta persone!!!

Era l’unica che mangiava alla grande. Gli altri erano più o meno pensosi o agitati. Lulu era vicino allo stesso tavolo di Rikku, sempre in cerca di soluzioni; appoggiato sul muro con tutto il corpo era il guardiano professionista, muto ed immobile, proprio come una statua. Kimahri era accanto all’invocatrice, che era quella più in ansia di tutti. Si notava un miglio quanto avesse fifa di incontrare di nuovo il Grande Maestro di Spira. Wakka invece aveva il volto sbuffante: era seduto su uno dei comodissimi sedili in pelle accanto ai tavoli imbanditi. Era stufo a sentire solo il nome di Seymour, delle sue manie di grandezza di chissà chi, del suo davvero scarso interesse manifestato nella religione, e questo per lui era già di per sé un buon motivo per “odiarlo” (era pur sempre un maestro!!).

E Noemi cosa faceva? Cosa pensava in quei minuti interminabili in attesa del Gran Maestro? In realtà la sua testa era completamente altrove o quasi. Che coincidenza avere di nuovo davanti agli occhi proprio Rikku!! Cosa strana, stranissima, come l’incontro con Auron. A Spira c’erano milioni e milioni di abitanti, senza contare le migliaia di posti, città e villaggi tutti sparsi o addirittura sperduti…e incontrarli, così, come se fosse già tutto nel programma... Poi notò i comodi sedili su cui sedeva l’ex-capitano. Città immersa nella natura??!! Noooo… per la Vostra Eccellentissima Grazia un posto normale come gli altri Guado non era possibile…certo...ci vuole solo lusso….altrimenti che maestro è?? Che faccia tosta!!!! Mandare all’inferno migliaia di Miliziani!! Dovrebbe andarci lui!!!!

‘Il Grande Maestro Seymour sta arrivando…mia invocatrice!’ disse Tromell, seguito quasi subito dal Maestro.

‘Quando smetterai di farmi così tante lodi??!!’ fece Seymour, come se quelle parole sembrassero dargli parecchio fastidio. E forse…non era l’unico!!! Tutti lo seguirono in un’altra sala, che sembrava una vera e propria Sala del Trono, tutta decorata ai lati con fregi e colonne varie dalle forme più avviluppate e strane, e davanti non c’era propriamente il trono, ma una sorta di enorme parete, di colore azzurrino e completamente piatto.

‘Comunque….perdonatemi Yuna… ecco…volevo parlarvi seriamente un poco… tanto…non c’è fretta…’.

Alle parole di “Grazia Vostra”, o così lo chiamava Wakka, Auron si irritò un poco. Egli si avvicinò al Maestro con tono estremamente duro, non fidandosi di una persona comunque di così alto grado da essere la guida suprema del popolo. ‘NO!! Yuna NON ha tempo da perdere!! Dobbiamo andare…ora!!!’.

‘Oh…va bene…permettetemi di farle vedere una cosa…che potrebbe interessarle molto… soprattutto a voi, Sir Auron…ditemi, cosa avete intenzione di fare dopo la bruciante fine di Braska?’.

Tutti restarono zitti. Compreso lui, che non diede nemmeno una lettera di risposta alla domanda. A quel punto, Seymour si avvicinò a quella parete azzurrina e tirò un poco su la sua pesante e gonfia manica sinistra, mostrando sul dito medio un anello che deteneva una gemma enorme, così splendente che dava gran fastidio agli occhi dei presenti. Esso copriva quasi tutte le altre due dita di fianco al medio che lo portava, e sembrava diviso in quattro. Al centro c’era una stella curveggiante a tre punte, che era di colore nerissimo, e sui tre lati di questa stavano tre triangoli con i vertici sporgenti, uno rosso, uno blu, e l’altro giallo. Era davvero spaventosa la luce che riusciva ad emettere, che passò dal bianco puro ad un insolito colore azzurrino, che illuminò la parete appena il possessore pose l’anello dritto dritto contro di essa con il braccio teso davanti a sé. Così si mise a proiettare diverse immagini, che piano piano divennero tridimensionali, fino ad occupare magicamente l’intera stanza, che assunse forme, colori, figure di persone, edifici, macchine, luci, tutto come se la Sala fosse diventata una specie di ologramma gigantesco. Nessuno aveva mai visto una cosa del genere. Anche Auron ne fu stupito, forse più di tutti, assieme alla ragazza orfana. Quando, infatti, quelle immagini divennero sempre più chiare e definite, riconobbero insieme quella cascata d’acqua ad arcobaleno, quegli enormi palazzi curveggianti, quelle strade sopraelevate, quello stadio che Noemi aveva visto con i suoi occhi [cap.1], quelle persone innamorate del Blitzball, e quegli anziani sereni e felici.

‘Questa era la città dove vivevi, vero??’ fece Seymour al guardiano in giacca rossa, con voce viscida. Lui non rispose, cercando di tenere segrete le sue sensazioni. Yuna e Wakka continuavano ad emettere “oh” a ripetizione, come se davvero fossero lì, tra le vie, tra le brillanti luci di quella splendida e felice città delle macchine. Per Noemi sembrò di tornare in quel tragico momento, in cui tutto sparì, in cui aveva dato una svolta, forse definitiva, alla sua vita, in cui aveva conosciuto Tidus ed Auron la prima volta. Era come se fosse stato ieri.

‘Questa era la città di Zanarkand, prima della distruzione di Sin… era qui che Yunalesca visse ed incontrò Zaon… Lei fu la prima della storia a sacrificarsi per aiutarlo a sconfiggerlo. Egli non fu un semplice invocatore…’.

Mentre diceva questo, egli mosse un poco il suo anello e l’ologramma cambiò. Ora sembrava trovarsi in una stanza da letto, coperta da una grigiastra zanzariera, dove era seduta una figura aggraziata, dai lunghissimi capelli a zig-zag chiarissimi, affiancata da un personaggio vestito quasi come i Miliziani, che le prendeva le mani, la guardava negli occhi, la baciava sulle labbra con grande passione e le braccia al collo dolcemente, proprio come due innamorati inseparabili.

‘…egli fu il suo primo grande amore. Essi, insieme, da soli, riuscirono a superare i vari custodi, raccogliere tutte le sei sfere totali grazie al grande legame che li univa… Essendo i primi, purtroppo, non erano pienamente a conoscenza della tecnica Sunshine per usarle, e così Sin li uccise entrambi… E tu hai ereditato il nome da lei…’ continuò il Maestro, ponendosi di fianco all’invocatrice, prima di trarre indietro il suo anello, facendo, di fatto, sparire ogni traccia dell’ologramma magico.

Tutti restarono, chi più, chi meno, impressionati. Dopo Seymour portò Yuna in un angolo della sala, dicendole qualcosa sotto voce. I guardiani la notarono portarsi improvvisamente la mano vicino alla bocca, e il suo viso passare dallo stupore di prima alla manifestazione di qualcosa di sconvolgente, o forse terribile. Bastarono forse poche parole, per farla subito correre a prendere un grosso bicchiere d’acqua che c’era nella sala precedente. Ella prese coraggio, si avvicinò ai guardiani tutta rossa e turbata nel volto.

‘Ehi!! Che succede?? Perché sei così rossa?’ chiese con voce innocente Rikku, squadrandola un po’.

‘Cosa ti ha detto?’.

‘Wakka…ecco…mi…ha…chiesto…di…di…sposarlo…’.

Per almeno un minuto intero tutti si girarono stupiti ed anche sospettosi. Frasi come “Cosa?” “Perché” “E’ impazzito!” risuonavano a ripetizione, fino a quando il Ronso ed Auron iniziarono a prendere le misure dal Maestro. Quali erano le sue intenzioni? Perché poi sposarla? Voleva essere come Zaon e Yunalesca come le aveva detto [cap.16]? Ma lei i guardiani li aveva già…ed avere un Maestro per guardiano o addirittura sposo era piuttosto strano.

‘Avete tempo per decidere, Yuna… ma, mi raccomando…da voi mi aspetto un bel “si”…!!!’. Un “sì”?? Vuoi un ”si”?? Te lo do io il “si” se non ti levi di piedi e dalla mia vista!!! Chi cavolo ti credi di essere??!! Un Maestro penso che sia una guida, non uno che usa le persone a proprio piacimento!!!

Le acque si calmarono un poco. Auron raccomandò all’invocatrice di stare attenta: Braska gli aveva insegnato molto bene che chi ha potere lo usa alla grande. E di certo l’arte oscura di Hypnel ne era stata una prova indelebile. E forse, anche il suo diverso comportamento con il “tipo venuto dal mare” poteva essere spiegato allo stesso modo…

‘Questo non è un teatro di commedia!!!’ fece il guardiano in giacca rossa, prima di imboccare l’uscita con gli altri.

Seymour sentì le sue parole e subito incrociò i suoi occhi color lilla con i suoi castani chiari.

‘Dimmi un po’… come hai fatto a venire qui?? Oh!! Le mie scuse…i Guado rilevano l’odore dell’Oltremondo…’. O…Oltremondo?? Ha un odore?? O non si sente bene??!! Di che odore parla?? Lo sapevo che quel capo da strapazzo non ha una rotella a posto!!

Lui non fece motto né mostrò riguardi. Forse perché era un po’ in ansia per la risposta di Yuna.

‘Ci…c…ci devo pensare…Scusate…’ bisbigliò quasi lei, lasciando di fretta la Sala.

 

Lei poi si sedette su un alto gradino che era di fronte alla porta rossa della residenza, riccamente decorata. Guardò pensosa il suolo ligneo, con le mani congiunte l’una sopra all’altra, ferma, rigida, tenendo ancora i segni dello sconforto o quasi.

‘Io ve lo dico…a me quel maestro non mi convince proprio… mi sta più simpatico Jyscal!!’.

‘Sono d’accordo...’—continuò Wakka dopo Noemi, mettendosi a braccia conserte—‘…noi abbiamo un pellegrinaggio da fare…’.

Gli altri si girarono verso loro due, che subito zittirono. Yuna aveva aperto la bocca, pronta a parlare.

‘Credo…credo che potrebbe essere una giusta cosa…alla fine…. Insomma…se questo matrimonio potrebbe dare nuove speranze alla gente, una guida più forte… Se questo può renderla più felice, allora non mi tiro indietro…’.

‘Ma…!! Queste questioni vanno discusse dopo!! Abbiamo un pellegrinaggio da finire, Sin da sconfiggere… perdere tempo in questo modo potrebbe essere pericoloso...o no?’.

Le parole dell’orfana furono come un reset per l’invocatrice, che iniziò daccapo a ragionare. Anche il pellegrinaggio era molto, molto importante, se Spira voleva arrivare ad un nuovo Bonacciale…

‘Ecco…io…devo sconfiggere Sin… devo assolutamente…’. Brava!!! A che serve dunque sposare quella “Eminenza” da strapazzo??!! E poi non mi dire che ti piace un tipo simile…

‘…come fece il tuo predecessore Braska…’.

Yuna si alzò improvvisamente in piedi. Ha deciso??

‘Sir Auron… Io…devo scegliere… Andrò a visitare l’Oltremondo… lì avrò la risposta!!!’.

Così il gruppo già stava per imboccare la via, tranne Noemi.

‘O…Oltremondo?? Si…si..visita?? Cosa??!!’ non credeva alle sue orecchie. Era rimasta ferma, immobile come una statua di pietra.

Lulu sbuffò un poco, e fece segno agli altri di proseguire verso un viottolo che era un po’ lungo, e che sopraelevava tutte le altre vie. L’ingresso dell’Oltremondo si trovava più in alto, affiancato da tendicciole arancioni, illuminate dietro da piccole lanterne che emettevano una luce fioca, un poco sinistra. A destra si trovava una guardia Guado, che sembrava davvero anziano, ricurvo sulle spalle. La maga si avvicinò a Noemi, incitandola a camminare.

‘L’ingresso dell’Oltremondo si trova là in alto qui a Guadosalam’—e porta l’indice verso l’ingresso, senza alcuna porta—‘…I Guado vegliano su di esso e sui morti trapassati da molti secoli. Qui moltissime persone di ogni specie vanno a rivedere i propri cari’.

‘Ma…è assurdo, Lulu!! Rivedere i propri cari perduti?? Com’è possibile??’.

Il gruppo stava già percorrendo la leggera salita verso l’ingresso. E non c’era nessuna protezione, né da una parte, né dall’altra.

‘E’ possibile...in un certo senso. Quando una persona muore e non viene trapassata, essa diventa un mostro, intrappolato nella sua invidia ed odio verso i vivi. Se poi esso viene ucciso, la sua anima si scompone in tanti lunioli che spariscono nel nulla dopo poco tempo. Se l’anima della persona viene invece trapassata, essa viene accolta nell’Oltremondo, dove l’anima si frammenta in lunioli che però rimangono conservati in eterno e in serenità. Quando un vivo visita l’Oltremondo, e pensa alla persona cara, i lunioli ricompongono l’anima, che può riapparire di fronte al pensante…’.

‘Uaaaaoooo… incredibile…!!!!’.

‘Le anime trapassate sono però nel loro mondo… e possono solo far vedere la propria immagine. Non possono né parlare né reagire. Sono come delle visioni trasparenti…’. Chissà se oltre ai morti si possono vedere le persone che…

‘Ci sono comunque delle eccezioni. A volte anche dopo la morte l’anima può restare legata al corpo, anche se temporaneamente, un po’ come i mostri, oppure ci sono delle anime che vagano nella realtà come fantasmi, senza corpo, senza trasformarsi in mostri. Ma dicono che siano solo delle leggende… ma mi rendo conto che certe leggende si stanno avverando…’.

‘In che senso??’.

La discussione venne interrotta dal guardiano Guado.

‘Per favore, nell’Oltremondo occorre fare silenzio massimo…’.

Subito la curiosità dell’orfana si spostò verso quel posto famoso ed anche il più visitato di Spira. Molti non avevano il coraggio di entrarci, forse perché il ricordo dei cari era troppo doloroso, come scoprire vecchie ferite non completamente rimarginate. La stradina era piccola e stretta, affiancata ai lati da uno strano pavimento azzurro che sembrava vetro, ma non l’era affatto, e le pareti, compreso il soffitto erano ricoperti di rami e radici dell’enorme pianta di Guadosalam. Affianco erano presenti delle tende, piene di simboli antichi, visti in vari templi e in altri posti, che calavano qua e là, dove i rami erano più sottili e piatti.

Dopo una piccola via ad “S”, strapiena di lunioli volanti come comete in miniatura di tutti i colori dell’arcobaleno, il gruppo si trovò di fronte la Porta dell’Oltremondo: essa era a forma di cerchio perfetto, circondato da sei cerchi di uguale distanza ma più piccoli di colore azzurrino, coperti da una strana e leggera barriera, forse per i lunioli e le anime all’interno. Ad essa si giungeva tramite tre serie separate di scale, fatte di un liscio e duro pietrisco, lucido ed irregolare, che sovrastava un profondo precipizio coperto da nubi, nebbie e nuvole azzurrine, così fitte che era impossibile scorgere oltre ad esse. L’aria aveva uno strano odore che tranquillizzava tutte le menti dei presenti, come se fosse il profumo intenso di un prato immenso di fiori che rasserenavano l’animo.

Su una roccia, impresso su fregi millenari, vi era “Silenzio e  riposo  sono  le due  vie a  cui  accedono  solo i buoni spiriti”.

Noemi era rimasta pietrificata dallo stupore. Ed ancora non aveva visto l’Aldilà!!!

Tutti iniziarono a salire le scale, quando Auron si fermò dietro senza mutare per niente la sua espressione.

‘Andate…io vi aspetto qui…’.

‘Tu non vieni??!!’ chiese l’orfana a lui, che si sedette su uno dei gradini rivolgendo le spalle verso l’entrata dell’Oltremondo.

‘Eheh… rivedere il passato per intravedere il futuro… beh…non fa per me!! Io non ho nulla da ricordare…’. Parli proprio te, Auron, proprio te di ricordi!!!

‘Giusto!! Ti faccio compagnia!!! A cosa serve vedere visioni che ricordano persone care?? Io i ricordi preferisco tenermeli per me!! Essi sono fini a se stessi…nulla di più…. A dopo!!!’ continuò Rikku, che si appoggiò sul bordo sinistro della scalinata, sorridente come sempre. Era davvero incredibile quella ragazza, sempre così pimpante.

Yuna fu la prima a oltrepassare quella barriera, seguita poi dagli altri, senza preoccuparsi di quella specie di “velo” che separava, di fatto, i due mondi. L’effetto che la ragazza di Metropolis vide era uguale a quella di una mano che varca una superficie d’acqua, che genera leggere onde circolari, che attraversano gran parte di essa. Quella specie di cerchio, leggermente convesso, veniva superato in quel modo, come se quella barriera fosse più una pellicola che altro. Dopo un attimo di esitazione anche lei vi entrò chiudendo gli occhi, pregando di tornare nella realtà prima possibile. Uno…duee...tre!!!

 

Quando ella varcò quella barriera, impercettibile per i sensi dei vivi, specialmente quello del tatto, lei rimase a bocca aperta, fermandosi di colpo e sgranandosi gli occhi. Dalla bocca non riuscì ad emettere nemmeno una lettera comprensibile.

I…incredibile!!!

  
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