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Autore: ArjaBu    06/08/2018    1 recensioni
I PRIMI 8 CAPITOLI SONO STATI CORRETTI GRAMMATICALMENTE
-Questa è la storia di come sono cresciuta, è la storia di come la mia famiglia non di sangue ha riacquistato la sua Erebor,grazie all'aiuto mio e di un coraggioso Hobbit.
[dal testo]
-Cosa farete- chiese mio padre interessato.
-Ho messo su una compagnia. Noi tre e altri due nostri cugini e altri 6 amici e un ultimo verrà scelto da Gandalf- disse Thorin
-Hey, e noi?- chiese Kili rabbuiandosi
-Volete venire?- chiese confuso Thorin.
-Ma certo Zio!- tuonarono i due fratelli. Lui li guardò commosso, con un cenno breve della testa.
-Posso venire anche io Zio?- dissi subito io
-Thyra...- mi ammonì mio padre
-Snorri, è maggiorenne, può scegliere, e onestamente le farebbe bene-
lo fermò mia Zia
-Ma...- disse mio padre
-Papà, lasciami andare. So difendermi.- dissi accorata io prendendogli le mani.
-Non ho nulla da ridire- disse Thorin lanciandomi un occhiolino orgoglioso.
Guardai gli altri due . Dwalin sorrideva, Balin aveva gli occhi lucidi e annuiva.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Crack Pairing | Personaggi: Compagnia di Thorin Scudodiquercia, Kili, Nuovo personaggio, Sorpresa, Thorin Scudodiquercia
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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N.d.a Allora ragazzi, volevo avvisarvi che ho aggiunto una h al nome della protagonista quindi diventa thyra e ho cambiato il nome anche agli altri capitoli... Praticamente è la stessa cosa, ho letto, ma Thyra è definitivamente un nome scandinavo e credo che ci stia meglio, la versione senza h invece è americana e non mi convinceva! Ho cercato di rendere il capitolo un po’ più movimentato ma purtroppo è anche un punto della storia in sè( quella di Tolkien) che è un po’ senza colpi di scena. E un po'cortino, ma preferisco fare così, perchè riesco a gestirmi meglio.Dal prossimo capitolo si inizia a fare sul serio, lo prometto! :) Ho cercato anche di descrivere un po’ caratterialmente i vari personaggi,ma mi rendo conto che c’è ancora da fare. Fatemi sapere le vostre impressioni! Comunque, ecco qui il 3 capitolo.Ringrazio Thorin78 per aver messo la mia storia tra le seguite/ricordate e preferite e per aver recensito. Sei dolcissima, spero che questo capitolo non ti deluda :) Grazie a chi ha solo letto e per avermi dato una possibilità con questa storia!
Buona lettura e alla prossima, se vorrete


Eireen

Capitolo 3

-Come stai ,Thyra?- mi chiese Thorin che si era avvicinato con il cavallo mentre percorrevamo le terre verdeggianti dell’ Eriador, era il terzo giorno di cammino e la meta era vicina.
-Bene, Zio- dissi io guardandolo attentamente
-E tu, come stai?- gli chiesi piegando un po’ la testa e fissandolo
-Preoccupato. Chissà se gli altri sono già giunti da questo Hobbit- rispose senza tradire alcuna emozione
-Sarà- gli dissi guardandolo divertita
-Guarda la strada ,Thyra o andrai a sbattere contro un albero- mi liquidò Thorin,con fare paterno.
Sorrisi, guardandolo andare un po’ avanti per controllare la strada.: su per un ponticello di pietra
.Era il nano più ermetico che avessi conosciuto, di più di Dwalin il che era tutto dire. Ma , ormai lo conoscevo bene. Non mi ingannava, e a lui questo non piaceva, perchè , essere visto debole o non padrone dei propri pensieri era oltremodo inammissibile per lui.
Cocciuto nano, pensai con dolcezza.
-Ci siamo quasi - mi riscosse dai pensieri Balin
-Spero che ci sia cibo, tanto!- brontolò Dwalin
-E birra!- si Illuminò Fili
-A me basta la torta- proseguì con sguardo adorante Kili
Io , guardai davanti a me la schiena di Thorin. Pensai tra me e me a cosa stesse passando dentro di sè. La lotta continua per la cosa giusta, il voler ridare la vecchia casa alla sua famiglia e al suo popolo. La costante sensazione di non essere degno quanto suo padre e suo nonno. E il dolore lacerante per la morte del fratello Frerin, e per il padre dei nipoti bruciava ancora, si sentiva in colpa. Mi reputavo fortunata per non dover avere tutto questo peso del mondo addosso, Io un popolo unito e un trono ce lo avevo. Ma la costante paura di sbagliare e le pressioni le capivo, le capivo molto bene. Mi sentivo tanto impotente, avrei voluto fare qualcosa per lui. Per quello Zio che ammiravo.
“ Ci sarà il tempo- mi disse una vocina dentro di me-” presto avrai la tua occasione.”
***
Arrivammo davanti a una curiosa casetta, con la porta verde tonda e una runa lunare che svettava su quella che chiaramente era vernice ripassata da poco tempo. Thorin bussò alla porta, ci venne ad aprire una figurina molto minuta, alta non più di un bambino umano. Folti capelli ricci e due occhietti vispi che si rabbuiarono vedendoci sull’uscio. Il nostro anfitrione ,non fece in tempo ad aprire bocca che comparve accanto alui quello che doveva essere Gandalf, un uomo molto alto( per noi nani) indossava un logoro vestito grigio, aveva lunghi capelli cespugliosi grigi e un’altrettanta lunga barba crespa. Era incurvato a causa delle dimesioni della casa e ci fece cenno di entrare. Il povero Hobbit, guardò quelli che erano altri nani a lui sconosciuti, entrare dalla sua porta con sguardo leggermente alterato e esasperato. I miei compagni si inchinarono sorridendo.
-Buonasera- disse lo Hobbit
-Mio caro Bilbo, voglio presentarti gli ultimi componenti della compagnia: Thorin scudodiquercia, figlio di Thrain, Balin e Dwalin figli di Fundin, Kili e Fili nipoti di Thorin, figli della sorella Dis e..- si fermò su di me, con un sorriso mi incitò a presentarmi
-Thyra, figlia di Snorri figlio di Thràr X della stirpe dei Barbafiamma, al vostro servizio- dissi inchinandomi con rispetto davanti allo Hobbit.
-P-piacere mio- mi disse lui sorridendomi, evidentemente era una personcina educata e apprezzava le buone maniere.
-Entrate prego, i vostri compagni sono ehm, già arrivati- disse Gandalf guardando lo hobbit che aveva la faccia di chi si fosse fatto incastrare in una cosa più grande di lui e che non gli piacesse affatto.
-Mi scuso, per il disagio che i miei compagni, vi hanno arrecato. siamo tipi rumorosi, e poco educati. Ma siamo una compagnia allegra- mi scusai con lo Hobbit Lui divenne rosso fino alle grandi orecchie un po’ appuntite e disse
-S-si figuri, non è un disturbo- continuò tirando su con il naso e dandosi un contegno. Entrai con lui nella sala principale,urla, risate e cibo volante. Occhieggiai lo hobbit e lo vidi bianco come un ciencio. Povero, pensai comprensiva.
-Thyra! Cosa ci fai qui?- mi sorise Bifur
-Vi do una mano!- sorrisi io dando una pacca in saluto al buon nano
Gli altri invece Urlarono il mio nome facendomi segno di sedermi accanto a loro.
Mi sedetti tra Kili e Gloin un nano dai capelli e barba fulvi.
Quando Thorin si alzò calò il silenzio nella piccola stanza
-Amici miei, parenti- disse Thorin e nel dire l’ultima parola, guardò orgoglioso i nipoti che gli fecero un sorriso a 32 denti. -Grazie per essere giunti fin qui.Avete un cuore nobile e volenteroso e io non posso chiedere di più di questo. Vi ho convocati perchè, Gandalf mi ha dato una chiave molto particolare. E una mappa, la mappa del nostro regno perduto di Erebor.Lui pensa che ci sia un’altra via d’entrata- finì mostrando la chiave ai compagni
La guardarono tutti con ammirazione e reverenza, calò un silenzio che valeva più di mille parole. I più anziani avevano gli occhi lucidi, i più giovani , me compresa,invece la guardavano incantati e ammirati.
-Si, Oin ha letto i presagi e i presagi dicono che è il momento, i corvi sono stati visti volare sulla montagna come era stato predetto- Disse alla fine Gloin battendo una mano orgoglioso sulla spalla del fratello seduto accanto. Un vecchio nano un po’ sordo con un cornetto di ottone attaccato all’orecchio.
A quelle parole alcuni nani roterarono gli occhi esasperati, evidentemente,pensai io , non erano molto sicuri che l'ornitomanzia potesse aiutarli in questa impresa.
Io dal canto mio restai muta ad osservare.
-Erebor?- domandò Bilbo che si era fermato ad ascoltare appoggiato allo stipite tondo della porta.
-Il vecchio regno dei Nani, e regno del nostro capo gruppo, Thorin- disse Gandalf guardandolo.
Thorin si girò verso Bilbo e lo guardò in tralice e con scetticismo.
Era chiaro a tutti che pensava ,che quel piccolo Hobbit ,non avesse nulla a che fare con la spedizione.Non aveva un portamento fiero, uno sguardo sicuro,come lui. Pensava che fosse una persona abituata alle comodità della casa, poco incline a viaggi pericolosi, notti insonni sotto le stelle, corse lunghe e probabili scontri con nemici, per non parlare di Smog. Sembrava che quell’incontro non fosse per nulla una sua idea, sembrava costretto nella situazione e non al corrente della spedizione. Provai pietà per quell’esserino così compito e gentile. Nessuno doveva mettere in dubbio che lui fosse in grado o meno di iniziare quell’avventura. Mi domandai però per quale ragione il grigio lo avesse scelto. Era risaputo che gli hobbit fossero un popolo pacifico e che si tenessero ben lontani da faccende complicate come quelle.
-Ora, Thorin ti consegno la mappa e la chiave che hai in mano. Tuo padre me la  diede a Dol Gondur prima..prima di morire- Disse Gandalf osservando il volto del sovrano, che era tirato, e gli occhi, quegli occhi erano tempesta, dolore.
-Cosa sono quei simboli- indicò lo hobbit che si era avvicinato a Thorin.
-Oh, bene, Bilbo, sei arrivato al punto! Quelle sono rune naniche, dovrebbero indicare la posizione esatta della porta, ma io non so leggerle- disse Gandalf
-E chi lo sa?- chiese Kili
Gandalf, guardò preoccupato Thorin e disse: -Gli Elfi-
Quello che accadde fu un boato di dissensi, Mentre Fili e Kili, e Ori erano rimasti in silenzio, come me di tutta quella faida erano stufi e non la pensavano come gli altri. Thorin si alzo e chiese il silenzio con un : .Basta così- in Khuzdul
-Non chiederemo mai l’aiuto degli elfi- disse duro. Gandalf si portò una mano al viso con fare stanco. Come pensavo, Thorin era irremovibile su questo punto. Un odio atavico esisteva tra le nostre razze, il cui inizio si perdeva nel tempo. Nessuno sapeva in realtà di chi fosse la colpa. Ma si sa che noi nani siamo un popolo restio al perdono, vendicativi e tremendi se ci si fa un torto. Ma anche leali fino alla morte.*
-Ma, quando troveremo la porta, Bilbo mio caro, entrerai in gioco tu- disse Gandalf continuando
-I-io? Cosa potrò mai fare io?- disse lo Hobbit spaventato.
-Dovrai entrare in punta di piedi per non far svegliare il drago, sarai il nostro scassinatore ufficiale. E avrai il compito di rintracciare un oggetto molto particolare- proseguì. -M-mi dispiace cari, ehm signori ma io .. Io non sono uno scassinatore.No signore no.- disse scioccato.
Si riprese un attimo ma poi sbiancò ,evidentemente la sua mente aveva registrato tardi “drago”:
-D-drago?- a Bilbo si rizzarono persino i peli dei piedi.
-Oh, si un lanciafiamme gigante, una fornace con le ali, è a causa sua se abbiamo perso Erbor- disse Fili.
Bilbo svenne all’istante.
-Non sei stato di grande aiuto, Fe- lo riproverai.
Quando Bilbo alzò gli occhi ,si ritrovò sulla sua poltrona accanto al fuoco , con un bicchiere d’acqua sul tavolino. Gandalf lo guardava con un sorriso dispiaciuto.
***
Io ero uscita dalla casa, e mi ero seduta sulla panchina che dava sul piccolo giardino, guardando le stelle luminose nel cielo.
-Una serata bellissima,vero?- disse Kili all’orecchio provocandomi un brivido e un salto sulla panca.
-Scusa, non volevo spaventarti, ma eri così assorta che era un peccato distrarti- disse Kili con un sorriso mozzafiato.
-Tranquillo, Ke, si è così bella,adoro le stelle- lo guardai negli occhi con un sorriso
-A cosa pensi?- mi chiese guardandomi intensamente .
Dannazione , quel nano sapeva sempre cosa dire.
-Sono preoccupata per quella testa calda di tuo Zio. La sua cocciutaggine potrebbe essere un problema- dissi.
Lui sorrise amaramente.
-Nessuno può fargli cambiare idea, Thy- disse
Si accese la pipa e guardò il cielo.
-Sono contento che tu sia qui- proseguì . Io lo guardai e divenni di colpo rossa, distolsi immediatamente lo sguardo altrove.
-Spero solo di esserne in grado- sospirai.
-Io ho fiducia in te.- disse e mi guardò con un sorriso.
Il mio cuore batteva con forza e un sorriso si aprii sul mio viso.
Appoggiai la testa sulla sua spalla ampia.
-Ke?- chiamai
-Mmh?.disse lui
-Lo sai che ti voglio bene?-dissi semplicemnete.
Lui mi guardò e disse con voce profonda e seria
-Io di più, e ti prometto che non ti accadrà nulla.-
-Hey, voi due, mi escludete?- disse fintamente offeso Fili ,che apparve accanto a noi, e si mise per terra appoggiando la testa sulle mie gambe.
- Si e stavamo parlando male di te- dissi con una linguaccia
Kili rise piano, Fili si corrucciò per un secondo per poi distendere il viso in un sorriso divertito.
In quel momento, Thorin uscì dalla casa seguito da Balin e Dwalin e dagli altri.
-Thyra, Fili, Kili andiamo a dormire. Domani partiremo presto-
-E Bilbo? - chiesi non vedendolo uscire dietro anche all’ultimo nano.
-Lo scassinatore ha detto che non verrà- mi rispose Dwalin con le braccia conserte.
-Le probabilità ci erano a sfavore.Dopotutto cosa siamo noi.: Mercanti, giocattolai.. Non certo materia da leggenda.- sospirò Balin.
-Ci sono molti guerrieri tra di voi- osservai io con dolcezza.
-Vecchi ,guerrieri -disse Balin guardandomi
Provai tristezza. Il loro dolore era palpabile. Mi chiedevo quanto ancora avrebbero dovuto sopportare questo peso. Le ingiurie del tempo. Le beffe del destino.
-Coraggio, incamminiamoci - disse Thorin che nel frattempo era salito sul suo Pony.
Dopo una buona mezz’ora di cavalcata ci trovammo in una locanda Hobbt.
Ci venne affidata una stanza. Io presi un letto vicino alla finestra.
-Buonanotte- tagliò corto Thorin.
Ci addormentammo tutti ,stanchi.
***
Il mattino arrivò portando nella stanza una brezza frizzantina a causa della finestra lasciata aperta la sera precedente. Mi alzai piano , erano tutti addormentati tranne Thorin e Balin ,i cui giacigli erano vuoti. Scesi le scale, ma due voci mi fermarono ad ascoltare nascosta:
-Thorin, non sei costretto ad andare avanti. Ci hai ricostruito una bella vita sulle montagne azzure, una vita di pace e prosperità. Va oltre tutto l’oro di Erebor- disse Balin. -Non posso, loro, glie lo devo. Capisci? A mio padre, mio Nonno , Frerin e a Einar. Grazie a me Fili e Kili sono cresciuti senza un padre- disse debolmente Thorin.
-Non è colpa tua se Frerin e Einar sono morti- disse dolcemente Balin
-E invece sì.- tagliò corto Thorin.
-Ho sentito che gli orchi vagano per le terre selvagge. La progenie di Azog,Bolg vorrà la tua testa!- riprese testardo Balin.
-Non l’avrà- disse alzandosi Thorin, provocando uno stridio della sedia.
Il mio cervello registrò un nome Azog. L’orco pallido che aveva ucciso il nonno di Thorin.
Le lacrime ora pungevano i miei occhi.
Quell’orco aveva portato via anche un’altra vita,prima di perire per delle ferite; Mio Nonno Thrar. Chiusi la mano a pugno. Una rabbia cieca si impadronì fin dentro le mie vene.
“ Non essere sciocca, pensi davvero che tu possa uccidere un orco?”disse una voce beffarda dentro di me
“Oh, piccola testarda. Non sopravviveresti un solo secondo ,se ti ritrovassi davanti al figlio dell’orco pallido”
“Non mi interessa, devo provarci. Se morirò almeno cercherò di portarlo con me”
“Come se fosse facile, Hai la minima idea a cosa stai andando incontro? Credi sia un gioco? Un colpo di fortuna? Tornatene a casa finchè sei in tempo. Non sei in grado. Non lo sei mai stata. Non sarai mai un grande capo” continuò lei sadica.
Scrollai la testa per far smettere quella voce dannata e malevola.
Rimasi nascosta ancora per qualche secondo, poi alla fine, il mio stomaco ebbe la meglio e uscìì, scendendo gli ultimi gradini.
-Buongiorno!- dissi a Balin con un sorriso.
-Oh, bambina mia, buongiorno- disse stancamente il nano.
Arrivarono anche gli altri nani, Fili e Kili mi si sedettero ai lati e iniziammo a fare colazione.
Subito dopo, Thorin ci esortò a partire. Era ormai chiaro che Lo Hobbit non voleva esserci.
Pensai dispiaciuta che era un peccato. Quando fummo tutti pronti salimmo sui nostri pony, prima che Thorin ci disse di partire, sentimmo in lontananza una vocina -Aspettateeeeeeeeee, ci sono pure io!!- Era Bilbo che si affannava con le sue gambine a correre con sulle spalle un grosso zaino Io lo salutai con un sorriso, mi girai verso Thorin che lo guardò intensamente, era colpito dall’ardire del piccoletto,e così sembravano anche gli altri.
-Dategli un Pony e partiamo- disse solo Thorin
-Bilbo, benvenuto- gli dissi
-Grazie, Thyra- rispose ancora con il fiatone per la corsa.


*FONTE WIKIPEDIA
  
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