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Autore: terryoscar    06/08/2018    5 recensioni
Autrici: Aizram e Terryoscar
“ Avventura sulle Alpi” nasce per caso.
Aizram ed io ci siamo conosciute grazie alla mia prima pubblicazione: ” Oscar storia di un grande amore.”
“Dopo averla portata a termine, Aizram mi ha contattata, chiedendomi di scrivere un’altra storia ma allegra e divertente riguardo ai nostri personaggi preferiti: Oscar e André.
Inizialmente le ho detto che non sapevo nemmeno cosa scrivere, e lei mi ha suggerito di fargli fare un bel viaggio verso le Alpi.
I primi tre capitoli li ho scritti da sola, prendendo spunto i suggerimenti di Aizram ma poi, grazie alla tecnologia di cui usufruiamo abbiamo scritto i capitoli successivi in tempo reale: tramite skipe.
Quindi questa storia è scritta a quattro mani da Terry e Aizram. Si sa due cervelli funzionano meglio di uno!
E così nasce “Avventura sulle Alpi!”
Qui avremo il generale che tenterà di convincere sua figlia a sposarsi, perché a suo dire ormai incontrollabile da quando frequenta i Soldati della Guardia e sopratutto pretenderà da lei un erede a cui tramandare il titolo nobiliare. Naturalmente Oscar di sposarsi non ne vorrà sapere, quindi si scontrerà con suo padre, e non solo con lui ….
Genere: Comico, Commedia, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Alain de Soisson, André Grandier, Generale Jarjayes, Madame Jarjayes, Oscar François de Jarjayes
Note: OOC | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'IO SONO IL GENERALE JARJAYES'
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I preparativi di nozze secondo il Generale
 
 
Non riesco a dormire, tra poche ore Oscar diventerà mia moglie ….. mia moglie, come suona strano.
Eppure negli ultimi mesi è successo di tutto: dal viaggio che abbiamo intrapreso, al ritorno a casa.
Il viaggio ci è servito affinché Oscar si accorgesse di me come uomo … e il ritorno a casa … ha sancito il nostro amore … davvero incredibile, lei si è innamorata di me, non l’avrei mai sperato!
 
Ancora poche ore all’alba, e presto il nuovo giorno ci vedrà finalmente sposi.
 
 
 
“Andrè Andrè, posso entrare? … Andrè!”

“Che strano non risponde …. Allora vuol dire che entro comunque!”
 
 
“Apro la porta, e vedo Andrè dormire profondamente, mi avvicino in silenzio, leggera come un gatto, sono vicino al suo letto, lo guardo, ma lui non ha sentito nemmeno lo scalpitio dei miei passi, continua a dormire.
 
Sorrido, mi porto le mani a i fianchi e con voce forte e severa tuono: “Soldato Grandier, giù dalla branda, e mettetevi sull’attenti, il Vostro Comandate è qui davanti a Voi ed esige che Voi riprendiate servizio immediatamente!”
 
Vedo Andrè spalancare gli occhi e sobbalzare dal letto e farfugliare con la voce impastata dal sonno: “Agli ordini Comandante!”
Scoppio in una risata fragorosa e  lui protesta: “Oscar, accidenti che spavento … credevo di essere nella branda della caserma, ma cosa ti è saltato in mente, di farmi prendere uno spavento simile?!!”
“Ah ahah Te l’ho fatta Andrè!!”
“Ridi, ridi pure alle mie spalle adesso ti faccio vedere io!”
“Mi stai minacciando soldato?!”
“No! Ma dopo uno spavento simile, meriti davvero una punizione esemplare, vieni qua Comandante!”
“Cosa fai Andrè?”
 
Andrè mi afferra per mano e prepotentemente mi trascina  sul  letto, mi porta sotto di se e comincia a farmi il solletico.
 
“No .. no … smettila Andrè … mi arrendo …. Basta ti prego … così non è leale ah ahah!”
“Così impari a prendermi in giro, mio Comandante …. leale non è stato ciò che tu mi hai fatto!”
 
Andrè continua a solleticarmi ed io rido irrefrenabilmente.
 
“Ti prego smettila … mi arrendo … davvero … non era mia intenzione spaventarti ah ahah!”
“Ti arrendi, no non ci posso credere! … Tu Comandante che ti arrendi al tuo soldato? … No non ci credo, non è il Comandante Jarjayes che sta parlando!
“No  ti prego Andrè … dico davvero …”
“Continuo a non crederti, sei un osso troppo duro per arrenderti  ....”
“No no dico sul serio … basta ti prego …”
“Umm …  allora davvero ti arrendi?”
“Si .. si ..certo … basta ..ah ah ah!”
“Allora devi espiare la tua colpa …..”
“Ah ah ah … in che modo … dimmelo ti prego … farò tutto quello che mi chiederai …”
“Davvero? Ne sei proprio sicura?! .. Tutto?”
“Si si tutto Andrè … te lo giuro!”
“Uhmmm … interessante … vediamo … comincia dandomi un bacio …. E poi magari decido il resto ….”
 
“Va bene Andrè … ma adesso basta … ti prego …”
 
 
 
 
“Dove vai Augustin? Perché ti alzi dal letto così in fretta?”
“Non hai sentito Marguerite?”
“Sentito cosa Augustin?”
“Nella stanza di Andrè, ho sentito dei rumori … molesti …sicuramente tua figlia si è intrufolata senza ritegno  nella sua stanza, e magari anticipano la loro notte di nozze!”
 
Mi alzo anch’io dal letto, prendo per mano mio marito e lo riporto indietro.
 
“Ma vieni qua Augustin, lasciali tranquilli ….”
“Ma io Marguerite, devo andare a vedere cosa succede ….”
“Ma che vuoi che succeda ancora Augustin, ormai è già successo da un pezzo, e poi, i ragazzi tra qualche ora diventeranno marito e moglie, lasciali stare.”
“Ma ….”
“Niente ma e torna a letto!”
“Marguerite!”
“Su smettila, non sciupare ai ragazzi questi momenti teneri … su rimani con me e non pensare a loro, che se la sanno cavare benissimo da soli ….”
“Mi stai per caso prendendo in giro Marguèrite?”
“Non  penso affatto di prenderti in giro  Augustin … è solo che adesso ti voglio tutto per me, su vieni qui!”
“E va bene come vuoi … tanto ormai qui al palazzo non c’è mai stato ne morale e nemmeno decenza, basti pensare cosa mi ha confessato tua figlia maggiore ieri sera! ….. Ma ci pensi Marguerite …. Quei due lo hanno fatto qui nel nostro letto! Solo al pensiero rabbrividisco, che spudorati! … Spero almeno che anche le altre tue figlie non abbiano fatto la stessa cosa … spero che abbiano avuto il decoro di andare altrove   e non qui dove dormo io …… che indecenza … chi  l’avrebbe detto!! …………….”
“Cosa c’è Augustin, perché non dici più nulla?”
“Marguerite e se …”
“Se?”
“E se … Marianne e quell’altro imbecille di suo marito avessero ….”
“Avessero?”
“Avessero concepito qui nel nostro letto la piccola Marguerite? Adesso sai, comincio a pensare di tutto sulle nostre figlie, visto che sono capacissime di fare qualsiasi cosa!!”
“E anche se fosse Augustin? Hai visto che meravigliosa nipotina che abbiamo?”
“OH Marguerite Marguerite, io non so come tu riesca a parlare così!! Mi chiedo, come fai a non scomporti mai?!!”
“A cosa servirebbe Augustin? Tanto le nostre figlie lo avrebbero fatto comunque, come lo abbiamo fatto noi, o non ricordi caro?!”
“Secondo te mio padre fu felice di apprendere che tu … abbia  fatto  tua, sua  figlia prima del matrimonio?”
“No, certo no! Però è pur vero che lui ci è mancato poco che non  mi picchiasse, però, e mi sfidò a duello e io …”
“E tu nemmeno reagisti, eri lì passivo a subire tutte le sfuriate di mio padre … lo ricordo benissimo. Come ricordo che mi guardasti con infinito amore!”
Come avrei potuto guardarti diversamente Marguerite! .. Io ti amavo,  e ti amo ancora!”
“Lo so Augustin ed è per questo che riesco ancora a sopportarti ah ahah!
 
 
Siamo nel letto ancora abbracciati,non so più quanti baci Andrè mi abbia dato, gli dico sussurrando: “Andrè non vuoi proprio lasciarmi andare vero?”
“Certo che non ho molta voglia di lasciarti andare via, e poi, almeno facciamo le prove … come desidera tuo padre … su vieni qua, dammi ancora un altro bacio ….”
 
“Andrè …”
“Si …”
“Ho fame, che ne dici di andare in cucina a mangiare qualcosa, di sicuro non troveremo nessuno a quest’ora e potremmo fare colazione in tutta tranquillità.”
“Io ho un’idea migliore ..”
“Sentiamo, quale?”
“Vado di sotto, e la porto qui, e tu  mi aspetti  buona buona, senza fare rumore, nella speranza che nessuno ci scopra.”
“Tanto lo so che stai parlando di mio padre.”
“Si proprio lui ….. adesso mi vesto e scendo.”
 
Lascio in punta di piedi la mia camera, chiudo la porta senza fare rumore, scendo lentamente le scale e vado in cucina.
Preparo il vassoio della colazione come avevo previsto non c’è ancora nessuno in giro, è ancora troppo presto. Prendo la via di uscita, ma fuori dalla cucina mi imbatto nel Generale.
 
“Buon … buongiorno Signore …”
“Constato che per te la giornata è cominciata nei migliori dei modi, vero Andrè?”
“S ..si .. Signore …”
“Sta tranquillo, stamattina non ho voglia di fare scenate, tanto ormai  non serve più a nulla!”
 
Il Generale con il suo discorso mi spiazza.
 
“Non mi guardare così Andrè, mi hai sentito benissimo, cosa pensi, che non sappia che quel vassoio, lo devi portare in camera tua dove ti sta aspettando mia figlia? Credi che non vi abbia sentito? Allora perché ti ho messo alla stanza accanto alla mia?!! Per spiarti .. naturalmente … e non continuare a guardarmi come un ebete, tanto lo sapevi benissimo fin dall’inizio!”
“Signore io …”
“Sta zitto e lasciami finire! Dunque Andrè prima che tu vada da … mia figlia … voglio dirti le ultime cose, è mio dovere farlo … infondo è come se tu fossi mio figlio … sei qui in questa casa da quando avevi sei anni e solo adesso penso che sarebbe stato meglio se ti avessi adottato, comunque non importa fa lo stesso, tanto sposi mia figlia e tu stai per diventare un …Jarjaies, Il tuo cognome … Grandièr diventerà semplicemente un dettaglio per me. Dunque, come dicevo devo parlarti, e questa è l’unica occasione che ci rimane per farlo, poi sarete talmente occupati che …. Senti …. Mi raccomando per stasera, non stancarti troppo … cioè si, balla pure però non tanto, ti voglio fresco e … si insomma con mia figlia … hai capito, tanto non faccio che ripetertelo continuamente! …. Senti Andrè, non deludermi … cioè voglio dire … tratta bene mia figlia, falla sempre felice, dille sempre di si, non urtarla, non litigare con lei sii sempre in pace, viziala, assecondala, solo così sarà sempre ben disposta con te ed è l’unico modo di farsi amare da una donna, per  andare sempre d’accordo …. Mi rendo conto che non sarà sempre facile, tu hai visto già come vanno le cose tra marito e moglie, ti è bastato osservare in questi giorni, le altre mie figlie con i loro mariti. Hanno un’intesa ineccepibile perché le assecondano continuamente, certo per me non è lo stesso con la mia Marguerite, ma cosa ci posso fare io, se hanno tutte la tempra dei Jarjayes, però che sia ben chiaro: la tempra si,ma non certo la loro stupidità, quella non l’anno ereditato nemmeno dalla madre,  è dovuta alla debolezza dei loro mariti. Però tu non hai di che preoccuparti, perché Oscar non è come loro, lei è in tutto e per tutto …. Suo padre, e spero che a te non dispiaccia.”
“Questo lo so Signore: è tale e quale a Voi, su questo non ho alcun dubbio. Avete visto ieri?! Per poco non mandava tutto all’aria per ….”
“Non me lo ricordare Andrè ti prego, che quella di ieri è stata una giornataccia per me … e come se non bastasse ho appreso delle cose …. Comunque, come ti dicevo, so bene che basta poco che mia figlia si inneschi e mandi tutto all’aria ed è per questo figliolo, che ti consiglio di non perdervi in chiacchiere, anzi,piuttosto ….  meno chiacchiere e più … ehmmm … fatti, ho inteso ragazzo?”
Si signore statene pure certo … che sarà senz’altro così! Vi assicuro che non darò tregua alla mia signora, a costo di chiuderla in camera con me e segregarla viva, finché non mi supplicherà in ginocchio di uscire, soddisfatto? Va bene così Generale? E ora se non Vi dispiace  vado a portarle la colazione Signore!”
“Andrè sei proprio uno sfacciato, parlare  di mia figlia,davanti a suo padre in questo modo. Ma dico io, che Vi prende a Voi tutti in questa casa, siete per caso tutti quanti impazziti? È meglio che tu vada prima che cambi idea e ti sfidi a duello prima del matrimonio, visto che l’hai combinata grossa!”
 
Guardo il Generale e gli sorrido.
 
“Beh .. Che ti prende? Perché sorridi? Dopo quanto mi hai detto, è meglio che tu sparisca … via!”
“Si signore corro!”
“Andrè …”
“Si Signore …”
“Ancora una cosa … l’ultima …”
“Quale Signore?!”
“Ricordati … fa il tuo dovere fino in fondo con mia figlia, da te … anzi, da voi mi aspetto il mio erede, non fare come quell’idiota di Maxim, che sono più che sicuro che alla mia povera figlia, nemmeno la guarda, è probabile che tratti sua moglie come il re fece con l’allora principessa Maria Antonietta. Tu invece con Oscar …. Mi hai  capito, non devo più dilungarmi …. E ADESSO SPARISCIII!!”
“Vado Signore, ma non era il caso di ripetermelo ancora. A lei ci penso io, ve l’ho già detto ah ahah!”
“DISGRAZIATO SCREANZATO, SEI IDENTICO A TUTTI GLI ALTRI … SEI IRISPETTOSO!”
 
Salgo le scale, apro la porta, entro con il vassoio in mano.
 
 
 
“Andrè ma quanta roba che hai portato! … Non ti sembra di esagerare?”
“Niente affatto! Poc’anzi tuo padre in cucina si è raccomandato con me, di farti sempre felice … quindi … mia sposa … questo non è ancora sufficiente!”
“Mio padre? Vuoi dire che mio padre ti ha visto e … sa che io sono qui?”
“Di cosa ti meravigli? Lui ti ha sentita quando sei venuta in camera mia, e se n’è stato buono buono nella sua stanza, mi ha detto che ormai si è rassegnato e tutte quante voi figlie ormai siete senza alcuna decenza!”
Mi chino sulla mia fidanzata, la bacio, le dico: “Ed è così che ti voglio … senza alcuna decenza!”
 
 
 
 
La servitù comincia ad aggirarsi per il palazzo, sono tutti indaffarati per gli ultimi preparativi, decido di tornare in camera mia, dalla mia Marguerite, inevitabilmente, passo davanti alla camera di Andrè, sbircio dal buco della serratura e vedo che nel letto non c’è nessuno, immagino che siano seduti a tavola per la colazione e prima di allontanarmi, do tre tocchi molto forti  alla porta e urlo severo: “SBRIGATEVI VOI DUE, CHE DOVETE PREPARARVI,  E NON AVETE CERTO TUTTO QUEL TEMPO CHE IMMAGINATE!”
 
 
 
 
Oscar ed io con il boccone in bocca quasi  ci strozziamo nell’udire le parole del Generale.
 
 
 
 
“Andrè, lo hai sentito?”
“Veramente Oscar più che sentito, ho udito le sue urla ah ah!”
 
 
 
 
Entro in camera mia sbattendo la porta, Marguerite si è già vestita, si raccoglie i capelli, mi dice: “Che ti prende Augustin, perché urlavi in quel modo?”
“Urlare? Ti sembra che io abbia urlato?”
“Certo che si Augustin, è mai possibile che tu li debba tormentare fino all’ultimo?”
“Marguerite, se quei due fossero già sposati ….. oh basta è inutile ripetersi, tanto tu sei sempre dalla parte di tutti, tranne che dalla mia.”
Mia moglie si alza dalla poltroncina della specchiera, mi guarda, mi sfiora appena le labbra, mi dice: “Su caro, vedi di prepararti, che tra non molto qui non si capirà più nulla, intanto io vado a dare disposizioni affinché sia pronta la camera di Oscar per stasera.”
Prima che mia moglie lasci la stanza, le dico: “Mi raccomando Marguerite, la stanza di Oscar deve essere perfetta: lenzuola di seta, profumi … tante candele profumate, ah … e di alla servitù che nella stanza di nostra figlia, sul tavolino, non deve mancare  la cioccolatiera su un piccolo fuoco per tenerne in caldo il contenuto, due tazze e due cucchiai. Una brocca d’acqua e due bicchieri, una bottiglia di vino rosso, liquoroso, ed altri bicchieri e ……..”
“Basta Augustin, ti prego! So cosa far portare ai ragazzi per stasera!”
“Marguerite … non dimenticare il bagno, l’acqua della vasca deve essere profumata di …”
“Sta tranquillo caro ci pensiamo noi, tu intanto va a prepararti e tranquillizzati … a dopo!!
“A dopo Marguerite! ……. Spero che vada tutto per il meglio!”
 
 
 
 
 
 
 
“Ehi Sabrina, ma lo hai sentito il vecchio pazzo quanto ha strillato? Sono sicuro che ce l’avesse con il povero Andrè.”
“Su via Alain, non parlare del Generale in questo modo. Lui non è cattivo, è solo che è fatto a modo suo, ha le sue convinzioni, tutto qua! Io lo vedo come tratta la servitù, certo si fa rispettare, però sa essere davvero comprensivo con tutti, e dimmi dove lo si trova un padrone simile?!”
“Lo so Sabrina, ed è per questo che mi è simpatico, e gli parlo in questo modo …. È un po’ dispotico, ma infondo e di buon cuore, e questo è un altro motivo del perchéci intendiamo alla perfezione. Senti Sabrina ho pensato che sicuramente oggi sarà  di buon umore per via delle nozze di sua figlia, quindi gli chiederò di restituirmi il mio libro.”
“Ma cosa te ne fai ancora di quella roba Alain, tanto credo che tu non ne abbia più bisogno, o sbaglio?”
“Certo cara che non ne ho più bisogno, però è mio e voglio che me lo restituisca, non vedo perché se lo debba tenere ancora per se, e poi io non sono più in punizione da un pezzo e deve ridarmelo, stasera glielo chiederò!”
 
 
 
 
Sono appena uscita dalla vasca,  ho ancora l’asciugamano attorcigliato addosso, quando sento bussare alla porta.
 
 
“Oscar, sono io Joséphine posso entrare?”
“Si, certo entra Joséphine!”
Entro nella stanza di mia sorella, la vedo con i capelli raccolti ed è coperta appena dal telo, appena la vedo esclamo: “Sei bellissima Oscar, non immagino nemmeno cosa ti farà stasera Andrè! …. Ma che dico? Me lo immagino eccome,cosa ti farà ah ahah!”
“Joséphine, tu non cambierai mai, vero?”
“Oh Signore! Non vedo perché dovrei cambiare, tu piuttosto dimmi, se mi levi un po’ di sano divertimento, cosa ci resta? … Nulla cara sorellina! ….. Ma vedo che tu non sei ancora pronta, ma  perché non ti fai aiutare da qualcuno?!!”
“Joséphine, il bagno me lo so fare anche da sola, non ho bisogno di nessuno!”
“Si lo so come la pensi …. però …”
“Però?!”
“Be da stasera in poi, tutto cambierà per te mia cara, potrai farti aiutarea fare il bagno da un bellissimo moro dagli occhi verdi, e magari …. Entrerà anche lui con te nella vasca … vedrai che  sensazione piacevole che ti darà il tuo Andrè!”
“Ma cosa dici Joséphine?!”
“Ma su, non fare quella faccia, non arrossire così! Io l’ho provato un’infinità di volte, e ti dico che è bellissimo, anzi stasera sai cosa vi consiglio di fare? Lasciate stare il letto e immergetevi nella vasca, con l’acqua profumata daun’infinità di essenze e …. Candele, tante candele  accese, vedrai quanto sarà eccitante sorellina!”
“Joséphine!!”
“Oscar!! …. Vedi di smetterla di fare quella faccia scandalizzata, che qui di scandaloso non c’è proprio  nulla, se non l’astinenza ah ahah!”
 
Guardo mia sorella e sospiro, è davvero incorreggibile!
 
 
“Cosa c’è, perché mi guardi così?”
“Così come? ….. Su su sorellina sbrigati! … Voglio vedere il tuo abito, è sempre nell’anticamera?”
“Si, lo  ha messo la nonna lì perché temeva che Andrè potesse entrare e vederlo.”
“La vecchia Nanny, non si sbaglia mai! E’ perché conosce perfettamente suo nipote, che è proprio un birbante ….”
“Che cosa vuoi dire Joséphine?”
“Che Andrè non perde l’occasione di entrare nel tuo letto e tu nel suo. Quindi Nanny ha fatto benissimo a nasconderlo di là.”
“Ma che cosa dici Joséphine?”
“Oh senti Oscar, non fare con me l’ingenua …. Beh a dirla tutta lo sei ancora, però cominci a diventare un tantino più sveglia e questo non può che farmi piacere …”
“Continuo a non capirti.”
“Ti ho vista sai, quando prima dell’alba ti sei intrufolata nella stanza di Andrè, e anche nostro padre ti ha scoperta, e non puoi negarlo, visto che ha strepitato come un ossesso dietro la sua porta; si è fatto sentire eccome se si è fatto sentire ah ah! Però hai fatto benissimo Oscar, hai tutta la mia approvazione, almeno Andrè ha potuto dare l’addio al suo celibato!”
“L’addio al suo celibato? Ma Joséphine!!”
“Oh smettila di guardarmi così, saresti stata una stupida se non l’avresti fatto! Adesso vado a vedere il tuo abito.”
Vedo mia sorella andare nell’anticamera e sento la sua voce: “Ma Santo cielo Oscar, non potevi renderlo un tantino  più appariscente quest’abito?!!, Ma guarda qua! Ma dico!! … E poi,  cosa sono questi tagli nelle gonne interne?”
La raggiungo e le dico: “Joséphine, il mio abito non è affatto un abito sempliciotto, anzi, è piuttosto vistoso e vaporoso, possiede drappeggi e come se non bastasse, nostra madre ha voluto che io ci aggiungessi qualche nastro, come vedi, non è affatto modesto, anzi, io lo trovo più che eccessivo!”
“Ma cosa dici, eccessivo?!! Comunque devo dire che è molto raffinato … però questi tagli cosa rappresentano? ….”
“Secondo te sorellina a cosa potrebbero servire?”
“Ma …. Se tu non fossi un soldato e non ti conoscessi, io  direi che ci metteresti una pistola qua sotto ah ahah!”
“A questa si che è bella Joséphine, certo che sei scaltra ah ahah!”
Leggo disappunto sul volto di mia sorella, che ribatte: “Oscar se non ti conoscessi, direi che tu parli sul serio!”
“Ma io sono serissima Joséphine ah ahah!”
“Capisco sorellina, sei così felice di sposare Andrè che stamattina hai voglia di scherzare.”
 
 
 
 
All’improvviso si spalanca  la porta,  vedo mia madre seguita dalla nonna, da madame Beltrin e le sue ragazze.
 
“Buongiorno madamigella Oscar!”
“Buongiorno madame!”
Sento la nonna che mi dice: “Dormito bene piccola?”
Joséphine, non mi da il tempo di rispondere che le dice: “Si nonna, non  vedi che bella espressione che ha la mia sorellina? Basta guardarla per capire che si è svegliata appagata!”
 
Nessuno intende le sue parole, all’infuori di me e di mia madre, che le lancia un’occhiataccia.
 
Madame Beltrin, dice: “Allora madamigella su cominciamo con la vestizione!”
 
La tortura ha inizio, penso sconsolata! E sia!!!
“Ferme lì! Alla biancheria ci penso da sola!!!” Mi nascondo dietro al paravento, tolgo l’asciugamano ed infilo delle splendide coulottes di seta e pizzo, bianche, morbide. Persino comode! Poi passo alle calze, di seta anch’esse, bianche, alte fino a metà della coscia. Le fermo con una giarrettiera di pizzo, blu e bianca, ormata da nastrini e pizzetti. Infilo il corsetto, e chiamo Joséphine per chiudermelo. I nastri del retro vanno serrati stretti, Joséphine tira i laccetti, occhiello dopo occhiello. I due nastri, blu e bianchi, formano un intreccio sulla schiena e vengono chiusi sul fondo.
 
“Josephine, basta! È troppo stretto!”
“Oh….smettila, tu non sai nulla di corsetti!! Va benissimo così! E smettila di muoverti! Stai ferma o i nodi verranno male, e poi Andrè non riuscirà a slacciarli! Povero ragazzo….sei un supplizio sorellina!”
“Smettila Josefhin! Va benissimo così!”
 
Usciamo da dietro al paravento, e vengo assalita dalle sarte. Prendono le sottogonne e me le infilato, chiudono il nastro in vita ed è fatta. Poi prendono il vestito, bianco, e me lo infilano da sopra, per farlo cadere meglio. Chiudono i bottoncini sulla schiena e mi sistemo davanti allo specchio. È bellissimo, il corpino è finemente ricamato con perline e fili di un bianco di una tonalità leggermente più scura, con una scollatura quadrata. Le maniche sono strette nella parte alta, poi si allargano e ricadano sulle braccia, a coprire qualche segno che una nobildonna non dovrebbe avere. Si, ma io di una nobildonna ho solo il nome! Preferisco essere un maschiaccio! La gonna, è larga, vaporosa, morbida. Con dei ricami e due fiocchetti sui fianchi. In effetti sto davvero bene! È uno splendore! L’insieme è davvero soddisfacente!
 
 
 
Sono davanti allo specchio a sistemarmi la giacca, quando vedo la porta della mia stanza aprirsi, e sento la voce di mia nonna.
“Andrè .. vedessi quanto è bella Osca …..”
“Nonna cos’hai? Perché mi guardi in quel modo?”
“OH  Andrè … che meraviglia che sei, nipote mio! …. Sei bellissimo!!”
“Ah ah ah! .. Ma cosa dici nonna, sono sempre io, lo stesso di sempre! Allora cosa mi dicevi, com’è Oscar stamattina,bella? Sai, io non l’ho ancora vista ah ah!”
“Bella? Non bella, ma  bellissima!..... Oscar è bellissima nel suo abito bianco … ma che dico, una meraviglia …. Vedrai se non mi darai ragione!”
“Non starai mica esagerando nonna?”
“Non dire sciocchezze Andrè, tu .. tu l’hai vista con l’abito da sera alla festa del vostro fidanzamento, era bellissima, e adesso lo è ancora di più, è aldilà di ogni dire! Aspetta a vederla che ti cascheranno gli occhi a forza di guardarla!”
“Nonna, la mia Oscar è bella, lo so … e poi mi piace da sempre, io ancora non riesco a crederci, che è mia!”
“Oh nipote! … Nemmeno io avrei mai immaginato che tu e lei un giorno vi sareste sposati … che emozione!! … Andrè so che la renderai felice, come lei renderà felice te … a me non resta che farti i miei auguri nipotino mio… vieni qui abbracciami!”
“Grazie nonna, per tutto quello che hai fatto per me!”
Vedo Andrè commosso, ma immediatamente, riprende il suo piglio e mi dice: “Però nonna .. che eleganza! … però!  E si ….  si vede che oggi si sposa tuo nipote ah ah!”
“Oh Andrè, rimarrai il solito burlone, non cambierai mai! … Su dammi il braccio e  andiamo in chiesa, non vorrai che Oscar arrivi prima di te!”
La nonna ed io lasciamo la stanza, sento provenire delle voci gioiose dalla stanza di Oscar, mi soffermo un attimo nel corridoio, lei mi dice: “Su andiamo Andrè, non vorrai mica entrare nella stanza della sposa?”
Guardo mia nonna e sorridendole le rispondo: “Sinceramente, ho una voglia pazzesca di farlo, ma so benissimo che correrei un  grosso rischio con te al mio fianco ah ah!”
“Su, non dire sciocchezze Andrè, e andiamo!”
“Andiamo pure nonna!”
 
Percorriamo il corridoio, sento le voci provenire dalla stanza della mia adorata farsi sempre più lontane. Non riesco a immaginarla, quanto sarà bella, ma ancora pochi minuti e la vedrò, diventerà mia moglie, la renderò felice ogni giorno della mia vita, e lei renderà felice me!
Siamo in cima alle scale, vedo il Generale salire l’ultimo scalino e appena mi vede, mi da la mano, gliela stringo, mi dice: “Stai  benissimo figliolo, sei davvero elegante …. Sei il degno sposo di mia figlia! … Ti auguro ancora di essere felice e ……. E falla felice, altrimenti Andrè dovrai vedertela con me, intesi?”
Sorrido contento e ribatto: “State tranquillo Signore, non potrebbe  essere altrimenti!”
Il Generale mi prende per il braccio e mi allontana da mia nonna, le dice: “Scusami un attimo Nanny, devo dire due parole a tuo nipote!”
“Prego Generale, tanto già immagino cosa gli direte!”
“Uhmmm …. Sembra che in questa casa tutti sappiano di tutti, comunque Andrè vieni con me!”
Il Generale mi porta poco più il là, la distanza giusta affinchè mia nonna non ascolti: “Te l’ho già detto stamattina e desidero ribadirtelo ancora, fa il tuo dovere con mia figlia e mi raccomando ….. stasera un bel nipotino, vedi di impegnarti più del solito, capito Andrè …. E non andare di fretta!!”
Sorrido e rispondo: “Tranquillo Generale, farò del mio meglio!”
Non lo nego le parole di Andrè, mi hanno urtato e gli urlo contro: “SPARISCI ANDRE’, VEDI DI ANDARTENE PRIMA CHE  ……. NANNY PRECEDETE LA SPOSA IN CHIESA, PRIMA CHE PRENDA A CALCI TUO NIPOTE!”
“Si Augustin, adesso ce ne andiamo, ma non vedo perché tanta agitazione. lo sai brutto testone che può farti male? Non dimenticare che ieri sera, abbiamo chiamato il dottor Lassonne, perché ti sei sentito male, quindi calmati?!”
“Via via muovetevi ho detto!”
Mia nonna mi guarda e mi dice: “Su andiamo caro nipote, prima che il Generali si senta nuovamente male!”
Percorriamo la scalinata, e la nonna mi domanda: “Ma si può sapere perché Augustin si è arrabbiato con te? Cosa gli hai detto?”
“Nonna io direi piuttosto cosa mi ha detto!”
“Perché, cosa ti ha detto?”
“Si è raccomandato, che stasera mi devo impegnare più del solito, per  fargli un bel nipotino e ….”
“Eh?!! Cosa? Ancora! Ma è mai possibile che deve assillarvi fino all’ultimo con questa storia? Ora mi spiego perché non voleva che io lo ascoltassi, temeva che gli suonassi il mattarello in testa!”!
“Ah ah ah! …. Nonna sei incredibile ah ah! ..”
“Incredibile io Andrè? No, è lui che è suonato! … Ma tu cosa gli hai detto per farlo infervorare così tanto?”
“Niente nonna, soltanto che ce la metterò tutta ah ah!”
La nonna mi da uno scappellotto e mi dice: “To’ .. ma senti quest’altro sfrontato, ma dico io, Augustin sarà anche diventato  matto, ma tu sei uno sfacciato rispondergli in questo modo. Hai forse dimenticato che è il padre della tua fidanzata?”
“Certo che no nonna, non l’ho certo dimenticato, però spero che non ripeta più le stesse cose, so benissimo qual è il mio dovere, e ti assicuro che  porterò a termine la mia missione, e sarà un vero successo ah ahah!”
Non smetto di ridere, vedo mia nonna accigliarsi nuovamente, e mi colpisce ancora con un altro sonoro scappellotto e  prendendomi per il  braccio, conclude: “Vediamo di andare nipote degenere, che dobbiamo arrivare alla cappella prima della sposa! … Ma senti tu cosa mi tocca ascoltare alla mia età, tra Augustin e te, alla fine diventerò matta anch’io!”
“Ah ah … Si nonna  andiamo ah ah!”
 
 
Joséphine e le mie sorelle protestano per la mia acconciatura.
 
“No no Oscar, ti prego proprio no! I capelli li devi raccogliere … vieni qui davanti allo specchio …. Guardati quanto sei bella!!”
“Ma sorelle .. vi prego io …”
“Oscar i capelli, li porti sempre sciolti, non ti sembra il caso, che per l’occasione, andrebbero un po’ valorizzati? Insomma … ma vedi come sei bella tirandoli su in questo modo! …. Guarda?”
“Ecco … io … veramente …”
“Dai Oscar, non dirci che non ti piaci così che non ti crediamo ….. guardati e prova a dire il contrario!”
Mia figlia mi guarda smarrita attraverso lo specchio e mi domanda: “Madre .. Voi cosa ne pensate?! Vedete, io pensavo di portare i capelli sciolti e metterci qualche  piccolo fiorellino … Voi invece, cosa mi consigliate?”
Mia madre mi sorride e dice: “Oscar, i capelli,acconciati dalle tue sorelle, ti stanno benissimo ..”
“Voi dite madre?!!”
“Si piccola mia, sono splendidi così, io li lascerei in questo modo, però spetta a te l’ultima parola.”
“Ecco .. io … e va bene … mi fido di Voi … li lascio in questo modo.”
Sento tutte le mie sorelle gioire, e mi dicono: “Che bello! Una volta tanto ascolti i consigli di che ne sa più di te …. Però non è ancora finito … manca ancora un dettaglio.”
“Antoniette, di quale dettaglio stai parlando?”
“Dell’acconciatura che è appartenuta da generazioni alle donne di questa famiglia ….!
“Vedo Joséphine avvicinarsi con un l’acconciatura in questione, un diadema da porre sui capelli, in oro bianco e diamanti…..decisamente troppo per i miei gusti!
“Ma io … veramente …. No … credo che sia troppo … io non …”
Mia madre mi si avvicina e con dolcezza, mi posa sulla testa l’acconciatura e mi dice: “Guardati Oscar …. Sei perfetta!   … Vedo la tua espressione sorpresa, e capisco che anche a te piace. Pensa che oltre a me e alle tue sorelle, lo ha indossato il giorno del loro matrimonio, anche la nonna e sua madre prima di lei … non vedo  perché non dovresti farlo  tu!”
“Madre …”
“Guardati Oscar, sei bellissima!”
Vedo trasparire immensa dolcezza dallo sguardo di mia madre, non posso non darle ragione, questo ornamento dona moltissimo alla mia acconciatura e al mio abito.
Sorrido, divertita dico: “E va bene … avete ragione!..... Dopotutto non credo che lo indosserò ancora, lo faccio per Andrè,  voglio che non si  dimentichi di me  tanto facilmente ah ah ah!”
 
Madame Beltrin, dopo essersi occupata del trucco, leggero, soddisfatta replica: “Perfetto! Il mio compito qui è terminato, la sposa è perfetta, non ha più bisogno di nulla …”
Guarda le sue ragazze e dice: “Possiamo andare!”
Vedo madame Beltrin e le sue ragazze   lasciare la mia stanza soddisfatte, la porta rimane spalancata, vedo mio padre, sul ciglio della porta.
Mi guarda timidamente, e mia sorella Joséphine interrompe questi pochi istanti di silenzio: “Allora padre, cosa vi sembra? … Non è bellissima, l’ultima delle Vostre figlie?”
“Si … certo che è bellissima, dopo tutto è una Jarjaies, non può essere altrimenti!”
 
 
Ho detto la prima cosa che mi è venuto in mente: sono di fronte a mia figlia, l’ultima delle mie figlie, la più bella … quella che mi ha dato tante  soddisfazioni, più di quanto potessi aspettarmi.
Sono emozionato, per fortuna che nessuno se ne è accorto,  ma mi tremano le gambe, mi avvicino a mia figlia, sono di fronte a lei, e per la prima volta in vita mia, le do un bacio sulla fronte e le dico: “Ti auguro di essere felice Oscar …  lo dico con tutto il mio cuore!”
“Grazie padre …”
 
Vedo gli occhi di mio padre brillare, è davvero emozionato, mi porge il braccio e mi dice: “Su andiamo adesso, il tuo sposo ti sta aspettando nella cappella.”
 
 
Mia madre mi guarda intensamente, mi da un bacio e mi dice: “Oscar, sei molto bella! …. Andrè quando ti vedrà rimarrà senza parole! …..
“Grazie madre!”
“Io vado in chiesa … a dopo figlia mia!
Vedo le mie sorelle sorridenti, mi dicono: “Noi andiamo, i nostri mariti ci aspettano di sotto.”
L’ultima è Joséphine che mi dice: “Sorellina su dai, pensa che ti manca ancora poco per liberarti di nostro padre ah ah!”
Vedo mio padre cambiare espressione e inveisce contro mia sorella: “Tu sta zitta sfacciata, che quella questione, non l’ho ancora mandata giù, e ti proibisco di parlare in questo modo, e soprattutto in mie presenza, adesso fuori Joséphine, che io e te abbiamo un conto  in sospeso, se credi che  sia finita ieri, in quel modo be’ ti sbagli di grosso, e domani mattina, parlerò con … Charles, e magari lo sfiderò a duello!”
“Allora dovrete sfidare a duello tutti i mariti delle Vostre figlie, tutti naturalmente tranne Maxim … poveretto  ah ahah!”
“Joséphine, fuori!!”
“Ah ah! Ma su via padre, ormai sono passati quasi quindici anni e Voi ci state ancora pensando!”
“Sfacciata, se per te è finita lì, ti sbagli di grosso, e adesso vedi di non farmi ancora arrabbiare, ho detto  fuori di qui!!”
“Si come volete, adesso vado, a dopo padre ah ahah!”
“Ma guarda un po’ tu, la sua sfacciataggine non ha eguali, mi ricorda quell’imbecille di Sassoin, a proposito, era proprio necessario che Voi lo sceglieste come testimone di nozze?”
“Padre, Alain sarà anche irreverente come dite Voi, però si è dimostrato un vero amico in svariate occasioni, e Voi non dovreste dimenticare che Vi ha salvato la vita.”
 
 
“Date ascolto a Vostra figlia Generale, che ha ragione  ah ahah!”
 
Alzo lo sguardo, e sul ciglio della porta vedo due figure, sono loro : Sabrina e Alain.
 
“AH Sei tu Sassoin, ti credevo in chiesa!”
“Prima di andare, desideravo salutare il mio Comandante e porgerle  i miei auguri! ….”
Alain continua a guardarmi incredulo e continua: “Ma siete davvero Voi? Il temibile Comandante della Guardia Metropolitana?!! Siete davvero irriconoscibile, ed io che credevo che stamattina Andrè sposasse un Colonnello dell’esercito francese ah ahah!”
“Sassoin, smettila di dire idiozie e vedi di andare!”
“Si signore, ma stasera, io e Voi abbiamo un certo discorsetto in sospeso, e non mi sfuggirete.”
“Non so di cosa tu stia parlando Sassoin, comunque adesso non è il momento di discutere, vedi di andartene!”
“Ah ah Sissignore, a dopo!”
Sabrina mi dice: “Oscar, siete sicura di non avere più bisogno di nulla?”
“Ti ringrazio Sabrina, non ho bisogno di niente, puoi andare.”
“Va bene Oscar, a dopo.”
“Andiamo pure mia cara Sabrina! ……. Generale ….”
“Cosa c’è ancora?”
“Non Vi ho fatto ancora le mie felicitazioni, si sposa l’ultima figlia: il temibile diavolo biondo ah ahah!”
“IMBECILLE SPARISCI!!”
 
Alain e Sabrina, lasciano la mia camera, rimaniamo solo io e mio padre.
 
Mio padre mi guarda arrabbiato mi dice: “Sei ancora sicura di volerlo come testimone di nozze?”
“Padre Vi prego!!”
“Ma hai sentito come ti ha chiamato?!”
“Padre, per favore, calmatevi.”
“E va bene, mi calmo … come vuoi … e sia … l’imbecille sarà il vostro testimone di nozze!! …..Oscar dammi il braccio figliola, possiamo andare.”
Guardo mio padre e gli dico: “Mi serve ancora gualche minuto padre, faccio in un secondo.”
“Ma Oscar …”
 
Lascio interdetto mio padre e vado dietro il separè, frugo tra le mie cose, e cerco il mio stiletto, che ho nascosto, mi alzo le gonne, certo da sola faccio davvero molta fatica, ma lo faccio, afferro il mio stiletto e lo infilo accuratamente  nella giarrettiera.
 Mi abbasso le gonne, tento di sistemarle ed esco fuori dal separè, sorrido a mio padre, gli prendo il braccio  e gli dico: “Adesso si che sono davvero pronta, possiamo andare padre!”
 
Mio padre mi guarda, ricambia il mio sorriso.
 
“Finalmente ci siamo Oscar … accompagno all’altare l’ultima delle mie figlie! … Non sai che soddisfazione che è per me, oggi è uno dei giorni più belli della mia vita!”
“Vi ringrazio padre, per tutto quello che avete fatto per me!”
“Oscar, un’ultima cosa prima che ti dia in sposa al tuo … fidanzato, voglio che tu sappia che sei il mio erede, e voglio che  tu stasera ti comporti come tale!”
“Ma … cosa … non Vi comprendo.”
“Non preoccuparti, tanto, poco fa, ho dato tutte le istruzioni necessarie ad Andrè, saprà lui cosa fare, e come comportarsi. E’ tutto, adesso possiamo andare!”
 

 
 
   
 
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