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Autore: daphtrvnks_    07/08/2018    4 recensioni
Periodo Edo/Tokugawa.
Il popolo cinese sotto il dominio della dinastia Ming inizia la sua conquista nella regione del Kantō, nel sud del giappone.
Vegeta, erede della signoria Satsuma chiederà aiuto ai Daimyō per creare un esercito in grado di fermare l'avanzata nemica.
Insieme a lui il suo miglior amico Kakaroth, generale e samurai di alto grado.
Due donne entreranno a far parte della storia dei valorosi guerrieri cambiando così il corso del loro destino.
Genere: Guerra, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: 17, Bulma, Chichi, Goku, Vegeta
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Oramai le truppe cinesi erano dimezzate e la maggior parte di queste era stata spinta nel bosco dove Lapis avrebbe fatto scoccare le frecce da i suoi arcieri. 

Minuti interminabili in cui i due ancora a cavallo controllavano non ci fossero sopravvissuti tra i nemici. 

'Ora che la guerra è quasi finita… mi lascerete ad un pescatore?' 

Chiese facendo riferimento al discorso del generale e del suo vice che aveva accuratamente fatto finta di non sentire. 

Il suo tono non era triste per di più curioso ed in un certo senso anche rassegnato all'idea che non avrebbe fatto una bella fine.

'No, con la fortuna che ho dovuto spendere per avervi… ora toglietemi una curiosità, perché la vostra Geisha non voleva lasciarvi?' 

La ragazza sorrise appena a quella domanda.

‘Dovete sapere che per il colore dei miei capelli ero davvero famosa, molti Daimyō venivano dalle città più lontane solo per avermi con loro qualche ora, la mia Geisha era invidiosa di questo e nonostante prendessi molto continuava a dire che il mio debito non era ancora stato saldato del tutto…' 

Vegeta sospirò e guardando in lontananza cercò di scorgere la figura del suo migliore amico. 

'Con tutto l'oro che le ho dato quella può star tranquilla fino alla fine dei suoi giorni. Sicura, non ci sia altro?' 

Ella scosse il capo ed ancora incerto il nobile fece ripartire il cavallo alla ricerca di Kakaroth. 

_____________________________

'Vi ho detto che non ve la darò!' 

Urlò ancora la principessa cercando di dimenarsi dalla presa dell'uomo, il samurai stanco le tappò la bocca con la mano libera intimandole di star zitta, se altri soldati avessero notato la presenza di quella ragazza non si sarebbero fatti scrupoli ad ucciderla creando così uno scandalo che avrebbe coinvolto il paese in una guerra ancora più grande. 

Si avvicinò al suo orecchio ed usando un tono sarcastico le parlò:

'Ascoltatemi, qui non siete al sicuro e non lo sono nemmeno io. Questo bosco sta per essere riempito di frecce dal mio vice, volete rimanere qui e diventare come carne allo spiedo o fuggire?!' 

La corvina sbiancò annuendo e sgranando gli occhi alla sua minaccia, non aveva motivo per non fidarsi di lui.

Una volta che l'ebbe lasciata libera con un fischio chiamò il suo destriero e sospirando andò a recuperare la spada. 

Se la principessa non aveva problemi gravi Kakaroth sì, al suo ritorno avrebbe dovuto sposare Lazuli, la sorella di Lapis, nonostante fosse una bella donna e di un buon partito sociale non sopportava l'idea che per lei non provasse la minima attrazione.

Ed ora, si ritrovava con la figlia dell'imperatore cinese a scappare da morte certa. 

'Vi sto odiando, salite.' 

Le disse una volta che il suo destriero fu arrivato e saltando agilmente sulla sella. 

'Finitela di dirmi cosa fare!' 

Indispettita seguì il suo esempio posizionandosi davanti come se lui non ci fosse, portandolo dietro, confuso il generale fece una smorfia di dissenso, era suo quel cavallo e aveva tutto il diritto di portarlo da sé.

'Sentite, sarete anche una principessa ma non credo che-' 

Non finì la frase che la donna fece partire il purosangue sparendo tra gli alti arbusti e le siepi della zona ad ovest, come se ciò che lui le avesse detto per lei non avesse avuto importanza.  

'Fermatevi! State andando verso la prefettura di Shizouka!' 

Cercò di tenersi non sapendo dove mettere le mani, imbarazzato ed innervosito le strinse sull'esile vita ed ella in risposta andò più veloce grugnendo a quel gesto che non aveva per niente gradito. 

'Vi sto odiando anche io, levate quelle manacce!' 

I bei capelli della giovane venivano sospinti sul viso dell'uomo, quei due caratteri così forti cozzavano tra di loro creando solo scintille e fiamme. 

'Dove dovrei metterle! Prendete il mio cavallo, sbagliate strada e mi sbattete anche i vostri maledetti capelli in faccia, mi ripagate così!?' 

Abile e veloce come pochi frenò bruscamente l'animale per le redini facendolo alzare per le zampe posteriori e nitrendo. 

I due caddero a terra, l'uno sull'altro. 

'Ma si può sapere che vi salta in mente!?' 

Fuori di sé la ragazza si rialzò, spolverò la veste e rivolse uno sguardo al samurai ancora per terra.

Si fissavano, una sfida a chi avesse durato di più allorché una freccia infilzatosi nel tronco di un albero non attirò l'attenzione di entrambi.

Kakaroth scattò in piedi facendo salire la nera e mettendosi dietro di lei, confusa e troppo sconvolta dal suo cambio di umore per accorgersi del pericolo che incombeva su di loro. 

Con il corpo la sovrastava facendole da scudo e mentre il cavallo riprendeva a correre una pioggia di dardi si stagliava alle loro spalle. 

Le due katane attaccate alle cinte dei due provocavano un rumore assordante che andava a mischiarsi con i ronzii e le urla di chi era stato colpito. 

'Siete stato voi a progettare questo assurdo piano?!' 

La voce della ragazza lo risvegliò dal dolore che pungente e profondo stava provando sulla spalla sinistra, in silenzio e senza dir nulla soffriva, quelle frecce seppur banali erano state intinte in un veleno raro ed usato solo in specifici casi, il destino volle che chi aveva avuto la geniale idea ne era stato colpito. 

'Rispondete diamine!' 

'Sìsì, più veloce!' 

Digrignò i denti, davanti ad una donna doveva mostrarsi forte, il suo orgoglio, il fatto che fosse un generale, un samurai e che fosse delle regioni del sud glielo imponeva. 

E nonostante adesso stesse rischiando la vita, l'importante era portare via da lì la meraviglia che al suo fianco portava il corsiero, inconscia della strada che aveva intrapreso e che la portava su uno dei tre monti sacri: Fuji-Sama, l'unico che come una divinità rappresentava al meglio la donna. 

__________________________

Il rosso e l'oro riempivano l'atmosfera del palazzo, elegante e sofisticata, le statue in giada e le fontane d'acqua dolce accoglievano il salone su cui, in fondo, l'imperatore della Cina sedeva picchiettando le Nekote in metallo decorate da preziosi diamanti provenienti dall'India, sui duri braccioli in ferro del suo trono. 

Il lungo abito magenta della seta più costosa vestiva il suo corpo rendendo la sua figura imponente, lo sguardo vacuo non mostrava nulla di ciò che in quel momento stesse passando nella sua mente, nessun segno di debolezza. 

La fronte segnata da rughe e leggere macchie simbolo del suo precoce invecchiamento, i grandi occhi neri simili a quelli della figlia erano segnati da occhiaie livide. 

Si chiedeva come fosse possibile che la sua cara e dolce Chichi fosse scappata via.

Lurida mezzosangue, da quanto andava avanti quella messa in scena, sempre cosi caparbia e maleducata nei suoi confronti, quante volte gli aveva fatto pesare di aver fatto sparire sua madre e lui, per non togliere di mezzo i domini che un giorno gli avrebbe fatto possedere con il suo matrimonio e che avrebbe poi rivenduto ai Manciù evitando così la distruzione del suo paese, aveva raccontato le bugie più assurde. 

Ed ora tutti i suoi sforzi erano stati vani, buttati al vento come cenere.

Funesta ira gli stringeva le membra, doveva trovarla. Ne valeva del suo regno e della vita di milioni di cinesi. 

Si pentì malamente per averla tenuta a bada in quegli anni tra combattimenti e insegnamenti, ma di certo non avrebbe potuto intuire che nei suoi venti anni sarebbe fuggita dalla città proibita rifugiandosi nel grande esercito. 

'Wǒ de zhǔrén, yû zhōng shì dì bùduì Turles gāng dàole dāngchǎng nǎlǐ gōngzhǔ yǐjīng kàn dàole shàng yīcì.'

‘Mio Signore, la truppa con il sergente Turles è appena arrivata sul luogo dove la principessa è stata vista l'ultima volta.' 

Una delle donne di corte si avvicinò sussurrando qualcosa nell'orecchio del messaggero dopo aver fatto un leggero inchino alla presenza di sua maestà; il cheongsam blu notte ricopriva il fisico piccolo e snello stringendole i seni accentuati e i fianchi, lunghi capelli raccolti in trecce ed accessori dai colori sgargianti incorniciavano il volto ovale e stanco. 

'Tāmen zhǐ de shì wǒ, bèi sàmó guówáng de jūnduì dǎbàile. Wǒmen tuìchū?' 

'Mi riferiscono che siamo stati sconfitti dall'esercito della signoria Satsuma. Battiamo in ritirata?' 

L’imperatore alzò flebilmente la sua mano destra allungando l'indice coperto da anelli, una risata fece tremare l'uomo che di male non aveva fatto nulla, spaventato da ciò che egli, il regnante assoluto, avrebbe potuto fargli con un solo cenno ai soldati posti nella sala a sorvegliare le varie porte che davano al grande giardino.

'Méiyǒu. Zhǎodào tā Zhǐyǒu zhè hěn zhòngyào, rúguǒ nǐ méiyǒu tā huílái -'

'No. Trovatela, solo quello m'importa. E se tornate senza-' 

Il suo indice si avvicinò al collo avvolto da varie collane e con lentezza fece segno di un taglio su di essa.

Il messaggero annuì, dopo un breve inchino scappò via. 

Turles, uno dei migliori sul campo, il padre d'origine giapponese era stato un mercenario al servizio dello scorso imperatore, egli stesso alla morte dei suoi genitori lo aveva mandato ad allenarsi in uno dei migliori templi buddisti della città divenendo alla tenera età di sedici anni un possessore delle arti marziali più rinomate, il suo talento non aveva eguali, le sue armi e la sua astuzia lo avevano sorpreso molte altre volte, un buon candidato per la figlia se non fosse stato che non appartenesse ad una stirpe di alto rango.

In qualsiasi modo però si sarebbe servito di quel guerriero sfruttandolo al meglio.

L'avrebbe trovata a qualsiasi costo. 


//Yay!

Perdonatemi per il cinese tradotto da google, ci ho provato e nada, magari per chi lo conosce c'è scritto tutto tranne quello che volevo dire!  Eh sia, per lo meno passate il tempo a leggerlo come dementi fingendovi Chongzehn (chi vi dice che io lo faccia, pf) 

Anyway, ringrazio chiunque recensisca, segua, metta tra i preferiti o altro! 

Alla prossima, e no non sarà domani! (o forse sì?) 

-Daph

  
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