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Autore: daphtrvnks_    10/08/2018    2 recensioni
Periodo Edo/Tokugawa.
Il popolo cinese sotto il dominio della dinastia Ming inizia la sua conquista nella regione del Kantō, nel sud del giappone.
Vegeta, erede della signoria Satsuma chiederà aiuto ai Daimyō per creare un esercito in grado di fermare l'avanzata nemica.
Insieme a lui il suo miglior amico Kakaroth, generale e samurai di alto grado.
Due donne entreranno a far parte della storia dei valorosi guerrieri cambiando così il corso del loro destino.
Genere: Guerra, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: 17, Bulma, Chichi, Goku, Vegeta
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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l sole appena sorto luccicava tra le foglie grondanti di rugiada, i prati ed il verde regnavano incontrastati sul pendio della cima del loto.

La corvina era distesa sul petto del generale che ritmicamente si alzava ed abbassava ad ogni respiro, i lunghi capelli erano sparsi sul corpo del ragazzo avvolgendolo in quello strano abbraccio. La febbre era calata durante la notte e dopo averlo fatto vomitare qualche ora prima sembrava essersi ripreso, il colorito era tornato alla normalità e le erbe sulla ferita sembravano fare effetto. 

La porta in carta della stanza si aprì e i tenui raggi del sole entrarono nella penombra di quel luogo illuminando il viso dei giovani. 

Il primo a rendersi conto dell'intruso sgranò gli occhi arricciando il naso, non ancora abituatosi alla luce ringhiò dal fastidio. 

'Allora siete sveglio, vi sentite bene nobile samurai?' 

La voce calma e rilassata del nuovo arrivato lo confuse, uno strano peso era poggiato sul suo stomaco e dovette riflettere sui fatti del giorno precedente per ricordare che quell'ammasso nero pece fosse la principessa Chichi. 

Cercò invano di alzare il busto ma il dolore alla spalla glielo impedì facendolo ristendere quasi subito. 

'Maledizione, levatemela di dosso, pesa.' 

Sbottò tenendo gli occhi stretti dal dolore, nonostante esso si fosse attenuato quella parte del corpo era intorpidita e pulsante, cercò in tutti i modi di non dire altro, alla fine aveva subito di peggio ed una stupida freccia non lo avrebbe fermato. 

'Non sembra pesare molto…' 

Mormorò il monaco iniziando a scuotere lievemente la ragazza che in tutta risposta gli schiaffeggiò la mano contrariata.

'La volete tenere voi? Ve la lascio con piacere. Fermatevi, faccio da me.' 

Sospirando la spinse di lato ed inferocita come poche la fanciulla alzò il capo.

'Vi pare modo di svegliarmi?!

I crini le scendevano impetuosi come cascate sul viso ed i suoi grandi occhi stanchi fuggivano allo sguardo dei due, si alzò sbattendo i piedi nudi sulle assi in legno. 

Il monaco si fece scappare una risata che subito fece morire notando il ragazzo scuotere il capo contrariato. 

'Che cosa ridete!?' 

Lo fulminò con gli occhi e stringendo i pugni uscì dalla stanza.

'Voi chi siete?'

Domandò Kakaroth osservando l'uomo dalla bassa statura, che fosse un sorvegliante di qualche tempio gli parve scontato, ma esattamente quale? Su quel monte ne esistevano a decine dedicate agli Dei.

'Sono Crilin, Sendotsu del tempio del santuario dedicato al kami del Fuji!' 

Un sorriso sornione venne dedicato al generale che facendo una smorfia sospirò.

'Ma guarda dove sono finito…'

Sbottò posando i palmi delle mani sulla superficie cercando di alzarsi e lentamente riuscì nella sua impresa appoggiandosi alla parete, le labbra strette in un espressione di dolore che ben presto sparì.

'La vostra sposa, ecco…. è una donna e…' 

'Ma quale sposa… ci conosciamo appena e… ovvio che è una donna.'

Confuso ed a tratti irritato volse un'occhiataccia al monaco che riprese a parlare.

'Non può rimanere qui. La compagnia del Kami Daichi – Nyoroi potrebbe ingelosirsi.' 

Il generale scoppiò in una risata che si trasformò in una forte tosse. Appena si fu ripreso alzò gli occhi al cielo divertito.

‘Perché mai dovrebbe ingelosirsi? Vi prego, siate realista… ed ora datemi una mano ad alzarmi, ho bisogno di fare un bagno.' 

Lo aiutò ad alzarsi tenendolo sulle spalle e lentamente uscirono dalla stanza, la scena che si porse davanti fece rimanere a bocca aperta i due.

'Oh kami.' 

'Samurai! Ma che modi sono…'

'Su, lo vedete anche voi, ora sì che la dea sarà gelosa.'

Il corpo etereo della donna era piegato nelle fresche acque del Gimnei-sui, la così detta sorgente dell'acqua argentata.

La chioma bagnata scendeva lungo la sua schiena e coprendo, nel migliore dei modi, i punti più delicati.

Le piccole mani unite a coppa raccoglievano la linfa e nel più sensuale dei gesti la portava alle labbra abbeverandosi. 

'Mi sento poco bene…'

Sbottò di colpo l’uomo piegandosi sulle ginocchia e rimanendo in quello stato ad osservare la creatura davanti ai suoi occhi, un fuoco lo pervase sotto il ventre quando una ciocca di quei corvini si spostò scoprendo parte del seno della principessa. 

Chichi notando degli sguardi su di sé si voltò a guardare i due notando come il monaco girato di schiena stesse mormorando una preghiera sotto voce chiedendo perdono alla dea. 

Il samurai al contrario fosse rosso dalla vergogna, inginocchiato per terra e con le mani strette a stringere i fili d'erba.

'Non ditemi che non avete mai visto una donna nuda!' 

Ella rise di gusto e si alzò da quella posa rivelandosi in tutto il suo splendore, toccò far forza a tutto il suo spirito per non guardare e tenendo gli occhi fissi al suolo si alzò avvicinandosi alla fanciulla, raccolse le sue vesti e buttandogliele addosso le parlò:

'Abbiate un po' di pudore, è un luogo sacro.' 

'Eppure non credo che vi dispiaccia guardarmi. Buon uomo giratevi pure!'

Sorrise al samurai ed avvicinando le dita al suo mento gli alzò il viso osservandolo bene. Il petto nudo era coperto da garze ed indosso portava ancora dei semplici pantaloni in stoffa nera.

'Noto con piacere che vi siete ripreso, fatevi un bagno, ne avete bisogno e l'acqua è delle migliori questa mattina.'

Sfacciata si allontanò facendo ritorno nella stanza.

‘È andata via!?

Chiese titubante Crilin, alla risposta del samurai finalmente potè girarsi.

'Sì… che mi tocca subire, dannazione.'

Seguendo l'esempio della giovane si spogliò immergendosi nelle limpide acque impregnate ancora del dolce profumo della principessa.

__________

La giornata passò veloce ed ora i tre, seduti intorno al focolare decidevano sul da farsi, l'intenzione sarebbe stata portarla ad Hokkaido e lasciarla ad una delle nobili famiglie dei Daimyo ma la giovane sembrava non volerne sentire.

'Sentite, devo ritornare a corte e non posso starvi dietro.' 

Continuando a picchiettare le dita sulla lama in acciaio di quella katana divina scosse nuovamente il capo in dissenso.

'Portatemi con voi o questa bella arma bianca la terrò per me.'

Il generale stava iniziando a perdere le staffe, non voleva aiutarlo in alcun modo ed i suoi continui ricatti lo stavano facendo imbestialire.

'Cosa non vi entra in testa?! Devo ritornare per sposarmi ed essendo la più alta carica dell'esercito non posso dare un cattivo esempio!'

Furioso si alzò e fissandola torvo preferì chiudere lì quella discussione senza uscita.

'Non l'amate, dico bene?'

Pronto per ritornare in stanza si fermò rimanendo girato di spalle, sconfitto abbassò il capo, non aveva idea di come comportarsi ed in gioco c'erano troppe cose.

'Avete ragione, ma se abbandonassi ciò che è mio dovere fare che uomo sarei?'

La corvina si alzò a sua volta sotto lo sguardo compatito del monaco.

'Un uomo libero, che insegue la propria felicità invece che quella altrui.'

Le mani della più piccola si poggiarono lente sulle braccia del ragazzo che ancora rifletteva. Che cosa era meglio? Lui cresciuto nella rigidità della disciplina e nei valori della vita, perché andare contro il cuore se poi proprio il bushido imponeva di esagerare e di dar fede alla proprie parole, e se così sarebbe stata morte certa si sarebbe goduto il peccato, bevendone come del sakè fino all'ultima goccia. 

'Egoista come voi, scappare e fuggire dal proprio paese? Volete davvero vivere in questo modo?' 

Domandò mordendo con forza il labbro inferiore, si voltò a guardarla con gli occhi alzati al cielo stellato.

'Se è ciò che volete si farà ed io non negherò di esser diventato un rōnin, tradendo il mio impero e la mia religione solo per la vostra di felicità.’

La mano destra della corvina si spostò posandosi sulla sua guancia e sorridendo decisero entrambi di abbandonare le dure regole di quel mondo. 

____________________

Pronto per tornare alla base Lapis sistemava la sella del suo destriero, ancora nella sua mente il problema della fuga del suo generale martellava insistentemente. Si sentì tirare dalle vesti dietro un albero e confuso cercò di dimenarsi, una figura coperta dall'ombra delle fronde prese a parlare.

È molto che non ci vediamo, signore.'

Quel tono di voce così roco e profondo lo scosse fin nell'animo e lenti ricordi si materializzarono davanti gli occhi.

Quell'uomo dalla lunga miao doi lo teneva fermo, l'arduo scontro che ne era derivato era stato uno dei migliori della sua vita ma ora per un semplice errore di distrazione si era ritrovato sotto la sua ferrea presa. 

'Per questa volta siete libero, spero di combattere con voi in un prossimo futuro.'

Tolta la spada dal suo petto il ragazzo dalle iridi di ghiaccio si rialzò ed entrambi si inchinarono, un'intesa così semplice che aveva solcato nel suo cuore la paura della morte.

'Turles, che ci fate qui?' 

Domandò tenendo, per difesa, la mano serrata all'arco.

'Ho bisogno di un favore e voi me lo dovete, penso si sia saputo che la principessa Chichi sia scomparsa ed interrogando i soldati il vostro generale è stato visto andar via con una donna proprio ieri, capisco quanto il vostro orgoglio sia andato distrutto… perciò vi chiedo di darmi una mano nel trovarla al contempo nessuno, e dico nessuno, dovrà sapere di questo.' 

Lapis rise, la mano ancora stretta mentre l'uomo attento lo fissava aspettando una sua qualsiasi reazione.

'Ed io, cosa ci rimetto?'

Ora, illuminato in parte dalla luce del sole i suoi occhi brillarono.

'Oltre alla caduta dell'impero cinese avrete anche vendetta, il generale doveva sposarsi con vostra sorella e vi ha disubbidito, con una nemica per giunta.'

Voi potete farne ciò che volete, la principessa sarà lasciata a me e darò inizio al mio piano.'

Lapis sospirò, non era certo una decisione da prendere così velocemente ma se ciò stava a significare fare onore alla sua famiglia lo avrebbe fatto e poi, la caduta dell’impero nemico non era cosa da poco.

'Scusate l'insolenza, come vorreste far crollare la dinastia Ming?'

Turles alzò gli occhi al cielo e sbuffando gli rivolse un'occhiataccia.

'Sembravate più intelligente, semplicemente informerò l'imperatore che la sua cara figliola è morta, perderà le legioni giapponesi ed i Manciù attaccheranno. Semplice, i patti sono questi. Accettate quindi?'

'Nonostante il vostro insulto l'idea è allettante, affare fatto, si sono diretti ad Ovest, a quest'ora saranno in qualche tempio sulle pendici.' 


//Yay!
Scusate se il capitolo è relativamente corto e non ha quasi nulla di speciale, il seguito sarà sicuramente più interessante!
Grazie per chi recensisce, mette tra i preferiti/seguiti o semplicemente legge!
Buon San Lorenzo!
-Daph

  
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