Esisteremo ancora?

Esisteremo ancora?
Mi domando. 
Tra cento, mille anni... l'uomo esisterà ancora?
Non come individuo, quello magari sopravviverà, ma come spirito.
Ciò che è stato, non sarà più?
La sua essenza perirà?
Soffocata dalle sue stesse creazioni, in nome del dio progresso, grandioso e terribile più di qualunque altro.

Esisterà ancora il contadino?
Mi domando.
E il pastore?
E' con loro che è nato l'uomo.
Esisterà ancora il poeta?
E' lui che lo ha cantato.
Esisterà ancora l'amore?
Quello del contadino per i suoi campi, del pastore per i suoi animali e del poeta per le sue parole.
E la musica?
Quella vera, quella che viene dal cuore.
Quella che nasce da dentro l'anima.
Esisteranno ancora i libri?
Quelli veri, fatti di carta e di passione.
Quelli di cui puoi sentirne l'odore.

Esisteranno ancora l'amicizia, il coraggio l'onore?
O diverranno solo inutili parole, scritte in un libro troppo vecchio per essere letto?
Esisterà ancora l'arte?
O perderemo anche la capacità di esprimere per davvero ciò che siamo?
Esisterà ancora l'emozione di innamorarsi a prima vista?
Occhi dentro occhi, senza schermi nel centro.
E la voce?
A che servirà se già tutto può esser detto con un messaggio, un like, un adesivo?
E la voglia di viaggiare?
Per il puro desiderio di conoscere, di scoprire, di stupirsi, e non solo per scattare una foto.
Una delle tante, una delle solite, fatta per immortalare il momento, quando invece dovremmo solamente viverlo.

Esisterà ancora il mondo?
Così come l'hanno conosciuto i nostri padri, i nostri nonni, i nostri antenati migliaia di anni fa.
Perchè qualcosa di quei tempi, per fortuna, ancora c'è.
Qualcosa è rimasto, immutato, meraviglioso come in principio, che lotta per non scomparire.
Il mare, il sole, la terra.
Le stelle nel cielo. 
O spegneremo anche quelle, assieme a tutto il resto?
Gli animali, gli alberi, i fiori.
Frutto di un ciclo che dura da sempre e forse, solo forse, durerà per sempre.

Esisteremo ancora?
Mi domando.
Se tutto questo dovesse svanire, io spero di no.
Perchè che senso avrebbe una vita del genere e in che modo potrà definirsi ancora uomo colui che la vive?