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Autore: bluepetrol    12/08/2018    2 recensioni
Il sesto anno di Hermione non sta andando come previsto. Braccata dai Mangiamorte, assistiti dal Ministero, sorvegliata dall'Ordine e con la metà dei suoi amici che cercano di infilarla in un corpetto solo per farglielo strappare dal suo nuovo marito. No, sicuramente non come aveva previsto.
Genere: Angst | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Famiglia Weasley, Harry Potter, Hermione Granger, Remus Lupin, Sirius Black | Coppie: Hermione Granger/ Sirius Black
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da VI libro alternativo
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Come venerdì sera e la partenza di Hermione ticchettavano sempre più vicini, Lavanda prese l’abitudine di sedersi vicino alla ragazza nella sala comune. E in biblioteca. E al tavolo di Grifondoro nella Sala Grande. Le sussurrava ogni sorta di incoraggiamenti e consigli; la maggior parte dei quali erano ridicolmente sentimentali, anche se occasionalmente si avvicinavano al limite della volgarità.
“Un’altra cosa che ho letto in una rivista-“ iniziò Lavanda.
Hermione chiuse il suo libro di scatto. “Scusami, devo prendere un altro libro,” scattò, alzandosi in piedi e allontanandosi verso le scale del dormitorio delle ragazze più velocemente che poté.
Qualcuno bussò alla porta, e la testa di Ginny fece capolino prima che Hermione potesse rispondere. “Che fai?”
“Sto solo prendendo un altro libro,” rispose in fretta, arrossendo mentre si inginocchiava davanti alla sua libreria, certa che l’amica riuscisse a vedere attraverso la bugia. Si immerse tra i suoi libri, alla ricerca di qualcosa che la tenesse occupata nelle ore libere che le rimanevano quel pomeriggio. Aveva finito tutti i suoi compiti e i libri da leggere, e ancora aveva due ore da riempire prima dell’ultima lezione della giornata. Le sue dita toccarono una copertina familiare, un libro che aveva letto spesso e gradito. Era un libro Babbano, ma le dava una strana sensazione di magia. Lo prese dallo scaffale e si lasciò cadere sul letto per leggere.
“Non l’avevi appena finito?” indagò Ginny.
“Cosa? Amo questo libro,” insistette Hermione. Aprì la copertina, gemette e la richiuse di scatto.
“Un altro?” chiese Ginny con un’espressione di cortese curiosità, nonostante i suoi occhi bruciassero di contentezza.
“Come ci riesce?” si lamentò, ributtando il libro sul piumino. “Li ho controllati tutti, ma continuo a trovare manuali sul sesso.”
“Forse sgattaiola ogni qualche giorno,” suggerì l’amica. “Conosce i passaggi segreti dal villaggio, e non è difficile scoprire la parola d’ordine da qualcuno del primo anno.”
Hermione scosse la testa. Onestamente, non era un’esperta per quanto concerneva le abitudini di suo marito, ma sapeva che Sirius era scaltro e dignitoso abbastanza da non entrare nel castello per alterare i contenuti dei suoi libri solo per farla arrossire. Poteva averlo fatto una volta dopo aver visto la sua reazione al Kama Sutra, ma in continuazione… no, decisamente no.
“Probabilmente ci ha messo un incantesimo temporale o qualcosa del genere,” disse Ginny. “Quando raggiunge una certa data, si scambiano da un libro all’altro per sorprenderti.”
“Sono sicuramente sorpresa,” concordò solò in parte sarcasticamente. “E’ già abbastanza brutto avere Lavanda addosso sulla mia vita sessuale, non ho bisogno che me la ricordino anche i miei libri preferiti.”
Ginny si interruppe, prendendo un momento per pensare a come approcciare. “Hermione… a proposito di questo fine settimana… ho un regalo per te.” Tirò fuori un sacchetto da dietro la schiena. Il sacchetto di carta marrone era innocuo, senza loghi o marche scritte. “Fred e George hanno contribuito, ma non preoccuparti, non hanno idea di cosa mi hanno aiutata a comprare. Non voglio immaginare le conseguenze se sapessero che sono stata in un negozio simile.”
Un vago disagio s’impadronì di lei. Per che razza di regalo servivano soldi extra a Ginny? Che razza di regalo non voleva che scoprissero i suoi fratelli? Non certa di voler guardare, Hermione prese il sacchetto che le stava porgendo e lo aprì. Le parole le scapparono dalla bocca mentre guardava tra l’inorridito e l’affascinato i ridicolmente femminili strati di pizzo e nastro che le aveva comprato Ginny.
“E’ un regalo di matrimonio tardivo.”
Quello è per me?” riuscì a dire Hermione.
“Beh, probabilmente è più per Sirius, ma si.”
Hermione cercò di immaginarsi con… quello. La secchiona con i capelli crespi e i denti da castoro che indossava della lingerie così sexy. Era ridicolo.
“Non devi indossarla,” insistette Ginny. “Però portala con te. Non si sa mai…”
“Si che lo so,” disse, richiudendo con forza il sacchetto.
Ginny la squadrò come se fosse una psichiatra che studiava una paziente traumatizzata. “Hermione,” disse lentamente, sedendosi spaventosamente vicina a lei sul letto. Hermione si sentiva come se stesse rivivendo il mortificante pomeriggio in cui sua madre si era seduta a fianco a lei sul letto per spiegarle cos’era il sesso. Considerando quanto leggeva, non era sorprendente che a dieci anni avesse già saputo la teoria scientifica del sesso, completa di accurati diagrammi anatomici degli organi riproduttivi, ma avere sua madre che provava a spiegarglielo con pause imbarazzanti ed eufemismi floreali l’aveva trasformato da una basica funzione umana in qualcosa di imbarazzante.
Quello era ciò che ancora pensava del sesso; qualcosa che le persone facevano di nascosto e che non dovevano discutere in pubblico.
“Non ne voglio parlare,” disse con secchezza Hermione.
“Penso che dovresti,”
“No, non devo,” disse con tutta la fermezza che riuscì a trovare. “Andrò lì; ci ubriacheremo e faremo quel che dobbiamo fare.”
Ginny non provò neanche a lamentarsi. “Sei sicura che sia il modo in cui vuoi fare la tua prima volta? Voglio dire, certamente non saresti la prima ragazza al mondo a perdere la verginità bevendo troppo, ma di solito non è il genere di cosa che pianifichi!”
“Cos’altro posso fare?” gridò Hermione. “Non lo amo; di certo lui non ama me.”
“Ci hai provato?”
“Provato a far che?”
“Hai provato ad amarlo?” chiede Ginny. “E’ un ottimo partito. Dal mio punto di vista, ha tutto ciò che potresti mai desiderare. E’ anche piuttosto intelligente.”
Hermione alzò gli occhi al cielo. “Si, così intelligente che è riuscito a farsi incastrare per omicidio da un idiota come Minus.”
“Non cambiare discorso,” scattò. “Sirius è perfetto per te.”
“Non esagererei così,” temporeggiò Hermione. “E anche se fosse perfetto, io non lo sono.”
“Si, lo sei,” la rassicurò Ginny. “Hai solo bisogno di un po’ più di esperienza e fiducia in te stessa nella camera da letto. Forse è per questo che ti sta trasfigurando i libri.”
“Ha iniziato a farlo per ridere da prima dell’emendamento,” rispose con fermezza. “Non ha niente a vedere con noi che veramente lo facciamo.”
Ginny ghignò. “Ne sei sicura?”
Hermione si spostò, a disagio. Davvero non sapeva perché Sirius avesse deciso di nasconderle tutti quei manuali e trattati nei libri – quelli che leggeva di più oltretutto, quelli che era certa di riprendere in mano spesso. L’idea gli era di sicuro venuta in mente all’inizio del fidanzamento visto che li aveva comprati mesi prima che il Dannato Emendamento passasse. La sua bocca si spalancò al ricordo di uno degli elementi della sua lista di cose positive della vita di coppia, nonostante fosse un vanto calunnioso per tacitare James, che era l’avere le sue scopate. Aveva sempre avuto l’intenzione di andare a letto con lei?

“Vedi,” disse compiaciuta Ginny, come se sapesse esattamente a cosa stava pensando l’amica. “Ora, tu porterai il mio regalo con te e non ti ubriacherai per scopare come una puttana qualunque.”
“Sarebbe più semplice,” borbottò Hermione, nascondendo quella sottospecie di biancheria di pizzo nel fondo della sua borsa.
“E da quando sei quella che sceglie la via facile?”
Hermione guardò la ragazza più giovane, notando con un mix di sentimenti contrastanti le sue braccia incrociate e le sopracciglia sollevate. L’orgoglio per i suoi successi era secondo solo alla nausea mentre considerava il complimento e la sfida che Ginny le aveva suggerito. Era vero, di rado aveva scelto la strada più facile, decidendo di studiare in una scuola magica quando i suoi genitori l’avevano pregata di iscriversi in una normale, di studiare qualcosa che capissero, offrendole anche di spedirla nell’istituto più caro e prestigioso del paese. Era rimasta fedele al suo atteggiamento ostinato e prepotente, anche quando era stato la causa del suo rimanere senza amici. Si era scontrata con i suoi stessi migliori amici quando le loro azioni erano diventate troppo stupide o li avevano messi in pericolo. No, Hermione Jean Granger non aveva mai scelto la via più facile, quindi perché Hermione Jean Black avrebbe dovuto essere diversa?
Tra l’altro, ragionò, Sirius era riuscito a farli completamente ubriacare la notte del loro matrimonio e non era successo nulla più della rimozione della sua stessa giarrettiera. Il ritratto di James Potter l’aveva informata, con aria particolarmente offesa e insoddisfatta, che la coppia si era coccolata e aveva ridacchiato ma non un bacio era stato scambiato fra i due. Con la sua fortuna si sarebbero ubriacati e avrebbero rifatto esattamente la stessa cosa, finendo entrambi ad Azkaban perché era passato il termine mentre loro avevano le teste infilate nei rispettivi gabinetti.
“Odio Voldemort,” sospirò.
“Dovrei prenderlo come un sì?” ghignò Ginny.
“Si,” replicò seccamente Hermione, buttando il libro nella sua borsa. “Sarà meglio che Sirius lo faccia tornare come prima,”
Ginny continuò semplicemente a ghignare e lasciò Hermione sola a finire di fare i bagagli, cosa che fece in tempo record, lasciandole un’altra ora prima di Aritmanzia. Sirius era riuscito a nascondere i manuali in tutti i suoi libri preferiti, quindi non aveva nient’altro che sesso da leggere. Mentre non l’avrebbe mai ammesso a lui né a nessun altro, aveva letto alcuni del libri che aveva magicamente aggiunto alla sua collezione. Dopo le descrizioni grafiche del sesso nel Kama Sutra, gli altri libri con cui si era scontrata erano molto meno scioccanti ed avevano informazioni che aveva trovato sinceramente interessanti. Aveva apprezzato in particolar modo l’opera di Tara Tember sul perché le così chiamate pozioni d’amore non fossero in grado di forzare veri sentimenti amorosi nel bevitore.
Dato che non c’era nessuno a vederla, prese Storia di Hogwarts e iniziò a rileggerlo. Trascorse mezz’ora, maggior parte della quale con la testa piegata a metà, chiedendosi se il corpo umano fosse davvero capace di simili contorsioni, prima di rimettere il libro nella valigia stracolma e correre a lezione.
Purtroppo, la Professoressa Vector assegnò una pagina di calcoli che Hermione aveva già completato di suo, quindi non ebbe niente con cui tenersi impegnata in classe e finì per scandagliare tutti i possibili scenari che si sarebbero potuti presentare nel giro di qualche ora. Nessuno di questi sembrava probabile e tutti figuravano una Hermione molto più attraente di quanto non fosse realmente. Realizzando quanto sciocco fosse sognare ad occhi aperti così, aprì il libro all’ultimo capitolo e cercò l’esercizio più difficile per tenersi occupata la mente.
“Impressionante, Signora Black,” commentò Vector passandole affianco. “Dovrei pensare che insegnerà questa materia entro breve. Niente compiti per lei, dunque.”
“Oh, no professoressa,” disse preoccupata. “Non c’è niente di più avanzato su cui potrei fare pratica?”
“Vedrò cosa posso trovare per la prossima volta,” sorrise la donna, continuando a fare il giro.
Hermione sprofondò nella sedia. Aveva sperato di avere dei compiti con cui tenersi impegnata per almeno una parte di fine settimana. Ora come avrebbe fatto ad evitare Sirius? Mentire sembrava un’opzione ragionevole, eccetto per il fatto che sospettava che, essendo lui un combina guai nato, avrebbe facilmente visto tra le sue bugie.
‘Ti sta bene per aver fatto tutti i tuoi compiti così velocemente,’ si rimproverò da sola. ‘Ora non hai altra scelta se non passare il tempo con lui.’ Era vero, avrebbe dovuto sapere che finire i compiti quando aveva bisogno di qualcosa con cui tenersi distante da Sirius nel fine settimana non fosse una buona idea. Non poteva neanche ripiegare sui libri, perché Sirius vedendola leggere avrebbe saputo cosa si nascondeva dietro le innocenti copertine.
‘Cretino,’ ringhiò, nonostante lui fosse a centinaia di miglia di distanza e ignaro delle sue maledizioni. ‘Non potevi lasciare le mie cose in pace, vero? Dovevi per forza prendermi in giro.’
Si interruppe per pensare alla pulce che Ginny le aveva messo prima, chiedendosi se forse Sirius non avesse veramente avuto l’intenzione di andare a letto con lei da quando il matrimonio era stato organizzato. Sembrava improbabile. Non aveva mai mostrato particolare attaccamento nei suoi confronti prima del fidanzamento, dopo del quale l’aveva trattata allo stesso modo. Non aveva mai insinuato o suggerito o anche chiesto niente. Le sue mani non si erano mai allungate. L’aveva baciata solo quando era stato necessario. ‘O forse è solo un cretino che si diverte a farmi dannare.’
Si interruppe, ‘Ma sono stata dannata?’
Si, pensava di esserlo. Fissò il suo libro per un po’, pensando alla fonte della sua rabbia e agitazione, sapendo che a discapito di quanto ci provasse a crederci, Sirius non ne sarebbe mai stato la causa.  . Subdoli libri sul sesso a parte, le sue azioni fino ad ora non avevano fatto altro che metterlo in buona luce. Era stato carino.
‘Lui è carino,’ si ritrovò a pensare, qualche porzione del suo cervello chiaramente contagiata dai suggerimenti di Lavanda e i punzecchiamenti di Ginny.
‘E’ di mio marito che stai parlando!’ protestò veementemente Hermione, rabbrividendo subito dopo. Stava urlando a se stessa per aver pensato che suo marito fosse attraente. La Dannata Legge la stava facendo diventar matta. Questo era quanto. Anche se significava prendere una passaporta direttamente per la camera di Sirius, la lezione non riusciva a finire abbastanza in fretta dopo questo piccolo crollo nervoso.
 
 
   
 
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