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Autore: giulianabanana    13/08/2018    1 recensioni
Naruto e Sasuke si lanciano in discesa in sella a uno scooterino di vecchia generazione, scassato e senza motore.
"Naruto si cala nella parte di un cowboy al galoppo con il braccio teso nel lancio del lazo e si lascia sfuggire un liberatorio "yahoo!", che fa rabbrividire Sasuke, mentre la velocità della discesa continua ad aumentare paurosamente...
...- Frena, idiota!- per Sasuke è la prima volta su due ruote e probabilmente anche l'ultima, a giudicare dal tono secco di quell'ordine, che sa più di supplica e rimbomba nella via deserta. "
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Naruto Uzumaki, Sasuke Uchiha | Coppie: Naruto/Sasuke
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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La fic riprende un momento della One Shot "Il chiosco di ramen" ma pur avendola in testa dalle origini, avevo rinunciato a integrarla in quella storia per scelta di trama. Alla fine l'ho scritta lo stesso XD


Comunque la OS  ha vita propria e uno sviluppo talmente semplice che può essere letta tranquillamente anche senza conoscere Il chiosco di ramen.

Non sono pratica di motociclette e la fisica è stata l'unica materia in cui a scuola avevo voti pessimi, quindi è probabile che abbia scritto cretinate (dov'è la novità?).

Insomma, tutto molto easy, come sempre😅
 
TIENITI FORTE E CONTA!
 
- Quanto manca? Questa salita è infinita! - chiede Sasuke impaziente al punto da apparire lamentoso.
- Il rifornitore di benzina è subito dopo! Cioè, in realtà, subito dopo la discesa alla fine della salita... vabbè ma quella non conta perché è tutta discesa, quindi è in discesa! - si sfrega la testa un po' imbarazzato per il giro di parole.
- Si capisce, no? - ridacchia.
- Quello che si capisce è che non sai parlare... e che non siamo neanche a metà strada! -
 
I due ragazzi, spingono lo scooter tenendo ciascuno un'estremità del manubrio. Dopo innumerevoli "lascia, ce la faccio da solo!", Naruto ha dovuto accettare di spingere la moto insieme all'amico, dal momento in cui si è reso conto che il veicolo a due ruote, per quanto piccolo, diventa piuttosto pesante quando le leggi della fisica si aggiungono alla condizione già abbastanza avversa di essere a secco di carburante nel cuore della notte.
Sasuke non è per niente convinto che quel motoveicolo strano, di un modello mai visto prima, di un vago colore bianco, ingiallito dai cambi generazionali, possa davvero accendersi.
Ma al momento è l'unico mezzo a disposizione, per trasportare il sacco nero*, quindi continua a ripetersi che "sì, va bene!": accetterà l'imbarazzante compromesso di montare insieme a un'altra persona su una sella così piccola, nonostante la sua repulsione al contatto fisico. Giunti alla fine della salita, i due ragazzi si concedono una pausa, annaspando: il biondo a fauci spalancate, senza alcun ritegno, il moro con le labbra serrate, concentrato nel controllo degli atti respiratori. Si scrutano con la stessa aria beffarda.
- Riprenditi, dobe, non morirai per dieci minuti di camminata su una pendenza del dieci per cento! -
- E tu invece? Che ci fai con tutti i numeri che hai calcolato: minuti, battiti cardiaci e pendenza del terreno? -
- Va bene se li faccio incidere sulla tua lapide? -
Naruto s'imbroncia come un bambino, strizzando gli occhi di un azzurro intenso e arricciando le labbra carnose, leggermente arrossate dal freddo.
Sasuke come cenno di insofferenza in risposta a quell'espressione, sbuffa leggermente e rotea le iridi, nere al pari delle pupille. In realtà i loro battibecchi non sono che un teatrino: condividere quella piccola avventura notturna è un piacevole diversivo per entrambi, un modo come un altro per non trascorrere in solitudine le ultime ore della notte di Capodanno.
- Ecco, laggiù, il rifornitore! - Naruto indica il piccolo agglomerato di luci in fondo alla discesa, a circa duecento metri.
- Toh, un miraggio! - esclama l'altro con una punta di cinismo.
Ma guardando ora verso quel traguardo, ora verso il motoveicolo dalle sembianze aliene, comincia a realizzare che non si sente affatto pronto ad affidare la sua vita a un oggetto così rozzo e rudimentale; tanto più che lui ha da sempre una specie di fobia per i veicoli a due ruote, dotati o meno di motore.
Intanto Uzumaki del chiosco di ramen si sistema sul piccolo ciclomotore, impugnando il manubrio saldamente, tenendosi in piedi con le gambe divaricate, pronto a darsi la spinta.
Gli sorride completamente a suo agio e padrone della situazione. Sembra eccitato per qualche motivo che Sasuke non comprende, troppo preso dal domare la sua fobia.
- Ci stai? - gli chiede protendendo il bacino tutto in avanti, sulla punta del sellino per fare spazio all'altro. Sasuke impallidisce alla vista sia della piccola sella che della discesa.
- Monta su e inizia a contare quanti secondi ci mettiamo. Alla fine puoi formulare una qualche equivalenza o equazione o robe simili che piacciono tanto alla tua autostima! -
- Scherzi? Vuoi morire davvero oggi? -
- Non avrai paura? - lo schernisce l'esperto motociclista - Non so tu, ma io ho già la schiena a pezzi e non farò un altro passo a piedi! Dai, monta ora o mai più! -
- No! -
- Fai come ti pare, ti aspetto al distributore!- deciso ed eccitato, Naruto spinge il veicolo in avanti facendo perno sull'asfalto prima con entrambi i piedi, poi, man mano che le piccole ruote prendono velocità, su uno solo, fino a tenersi in perfetto equilibrio sulla sella.
- Oi, dobe, aspetta! - Sasuke scatta in avanti in una rincorsa dell'ultimo momento e lo raggiunge appena in tempo per montar su, con un balzo tutt'altro che agile che fa sbandare pericolosamente il motociclo.
- Tieniti! - Naruto con movimenti decisi del manubrio, riesce a riportare il mezzo al centro della carreggiata, intanto che la pendenza gli fa aumentare sensibilmente la velocità.
Le luci dei lampioni ai lati della strada si allungano in lingue di fuoco, esaltanti per il biondo, inquietanti per il moro. Al leggero crepitio delle ruote che sfregano sull'asfalto irregolare, si sovrappone un sinistro cigolio di ferraglia che aumenta di acutezza in proporzione alla velocità.
- Frena, idiota! - Per Sasuke è la prima volta su due ruote e probabilmente anche l'ultima, a giudicare dal tono secco di quell'ordine, che sa più di supplica e rimbomba nella via deserta. Tiene i pugni serrati nell'incavo al di sotto della piccola sella, chiusi in una morsa atroce e completamente inutile a reggere il peso del suo corpo, sbilanciato in avanti con il petto schiacciato sulla schiena dell'altro.
- Stai contando? Conta e tieniti più forte, teme, sei pesante! - Il manubrio dello scooter è l'unico fulcro traballante a cui Naruto si tiene saldamente, con i gomiti leggermente piegati all'esterno. Sentendo le imprecazioni del ragazzo dietro di lui, così lontane dal suo essere sempre composto e pacato, comincia a ridere sguaiatamente.
- Buon anno nuovo, Sas'ke! - si leva nella notte il suo grido euforico.
- Buon anno, affascinante signora! - Solleva un braccio come cenno di saluto ad una minuta donna anziana, avvolta in una vestaglia, che si è affacciata al balcone, incuriosita dagli schiamazzi.
Naruto si cala nella parte di un cowboy al galoppo con il braccio teso nel lancio del lazo e si lascia sfuggire un liberatorio "yahoo!", che fa rabbrividire Sasuke, mentre la velocità della discesa continua ad aumentare paurosamente.
- Buon anno, giovanotto! - risponde quella tutta arzilla, quasi sbracciandosi.
La sella traballa sui dossi ciottolosi dell'asfalto malandato, sballottando i fondoschiena dei due compagni di avventura.
- Il gatto! Il gatto! - al grido femminile acuto si sovrappone il - Frena, cazzo! - strozzato di Sasuke e l'urlo prolungato e animalesco di Naruto, nell'accorgersi che un gatto nero suicida si è bloccato proprio davanti alla loro traiettoria e che nessuna delle leve poste sul manubrio risponde ai suoi comandi.
La sterzata è troppo brusca per non perdere completamente il controllo e la moto si ribalta, riversando rovinosamente sull'asfalto i corpi dei due ragazzi.
Improvvisamente un buio quasi surreale, li avvolge.
Lo slancio della caduta li fa ruzzolare per alcuni metri lungo la discesa, fino a sbattere violentemente ad un ostacolo non definito e tutt'altro che morbido, prima Naruto, poi Sasuke addosso a lui.
- Ahia! - Cazzo! - i loro gemiti si interrompono man mano che sentono avvicinarsi il frastuono delle lamiere della moto e realizzano l'imminente pericolo. Gli occhi si spalancano nel buio più totale, nello sforzo di vedere da quale parte esattamente stia sopraggiungendo il rottame, ma non c’è il tempo materiale per dilatare le pupille.
Naruto si sente tirare mezzo metro più in là un secondo prima dello schianto, il tanto che basta per non essere travolto dallo scooter, di cui è rimasto poco più che lo scheletro.
Ansimanti, doloranti e avvolti dalle tenebre, i due poveretti non riescono a proferire parola, cercando conforto nei reciproci respiri e nel contatto dei corpi ancora incastrati.
- Sasuke, perché non vedo niente di niente?-
Neanche il tempo di elaborare l'enigma, che i lampioni si riaccendono e con essi anche le luci del distributore di benzina e della pompa su cui sono appoggiate le loro schiene.
- Solo un black out al momento giusto...- bofonchia il moro con voce roca e un sospiro di sollievo.
- Ti sei fatto male? - chiede l'altro in preda a un magone.
- Spero meno di te, dobe! Perché cazzo non hai frenato? -
Naruto non gli dirà che i freni dello scooter non funzionano, ascoltando il suo istinto di sopravvivenza.
- Credimi se ti dico...- risponde solamente trattenendo il fiato - Che mi sono cagato addosso dalla paura! -
Un singulto dopo l'altro, e progressivamente la tensione si scioglie in un misto tra pianto liberatorio e risata, stavolta condivisa da entrambi.
- Mi hai fatto imprecare come mai in vita mia! -
- Però, come inizio dell'anno sta andando alla grande, no? -
- Vaffanculo! -
- Mio Dio, giovanotti, avete qualche osso rotto? Non muovetevi, chiamo l'ambulanza! - La donna del balcone, li raggiunge con passo un po' incerto dentro la sua vestaglia e due imbarazzanti pantofole pelose e avvolgenti. Prova a digitare il numero sul cellulare, tremante come una foglia, non si sa se per il freddo o la premura.
- No, no, è tutto a posto, grazie signora! -
- Questo sacco nero appartiene a voi? - Un uomo dietro di lei, in pigiama a righe e con un giubbotto improvvisato sulle spalle, avanza con la busta nera in mano.
- Sì! Dattebayo, sì... Cioè, stavamo andando a gettare i rifiuti! - balbetta Naruto.
- Sì, l'immondizia! Al rifornitore, vero?- Sasuke prova a dargli man forte ma la voce è convincente al pari delle sue argomentazioni, tanto che l'uomo, incuriosito, tenta di sbirciare dentro un buco creatosi nella busta durante l'incidente. Naruto e Sasuke scattano verso di lui in perfetta sincronia, strappandogli letteralmente il sacco dalle mani.
- E il gatto? Signora, che ne è del gatto? - Naruto cambia schiettamente argomento, avvicinandosi alla donna con aria grave, mentre Sasuke tiene la busta in una mano e con l'altra rimette in piedi ciò che resta del povero scooter.
- Torniamocene a dormire, sono completamente ubriachi! - sbadiglia l'uomo apatico, prendendosi la moglie sotto braccio.
- E il gatto? - chiede sottovoce l'anziana signora al marito.
I due si allontanano, zigzagando sulla carreggiata alla ricerca del gatto.
- Buon anno eh! E grazie! - Sasuke li saluta con la manina e un'aria gentile, per niente conforme alla sua indole antisociale.
Naruto lo guarda di sottecchi - Hai battuto la testa da qualche parte, per caso?-.
Il moro lo fulmina con gli occhi - No ma batterò presto la tua, Usuratonkachi! -
 
 
NOTE
*Il contenuto della busta nera è specificato nella One Shot “Il chiosco di ramen”. Mi pareva superfluo soffermarmici anche qui, visto che non è essenziale per la trama. Per chi non ha letto la OS sopracitata è sufficiente sapere che Sasuke ha urgenza di disfarsi del contenuto della busta, che deve essere portato in un posto specifico; essendo momentaneamente sprovvisto di un mezzo di trasporto e trovandosi in questo impiccio proprio la notte di capodanno, ha dovuto rivolgersi a Naruto, il proprietario del chiosco di ramen, che ha conosciuto da poco e gli mette a disposizione l’unico veicolo che possiede, anche se…
 
   
 
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