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Autore: Atelofobica    13/08/2018    3 recensioni
Derek è un Alpha che non vuole innamorarsi perché legato alle vicende del passato. Stiles è l’Omega che gli farà perdere la testa. Dal primo capitolo: “ Come in una specie di trans, si ritrovò ad inseguire quella scia di profumo, che lo condusse in salotto, che lo condusse da Stiles. Ebbe quasi l’istinto di correre via, ma quando il ragazzo, seduto sul divano con una tazza di latte fumante in mano, si girò a guardarlo, dovette invece reprimere l’istinto di corrergli incontro.”

[ Omegaverse! AU! AllWerewolf! ]
Genere: Generale, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Derek Hale, Stiles Stilinski, Un po' tutti
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Salve a tutti, ne è passato di tempo, eh? Chiedo scusa ma purtroppo in estate perdo ogni capacità motoria e cognitiva cadendo in una specie di stato vegetativo, per chi soffre il caldo come me può capire! Senza perdere altro tempo vi lascio al capitolo e vi auguro una buona lettura :D

 

_____

 




 

[Otto]

 

Quando Derek rientrò al loft era ormai buio e dalla grande vetrata si vedeva il cielo stellato di Beacon Hills. Nel momento in cui lo vide aprire la grande porta in metallo, il suo stomaco prese a contorcersi e le sue mani iniziarono a tamburellare nervosamente sul tavolo. Tutto il suo corpo era in tensione, neanche fosse una corda di violino. Stava lì fermo ad osservarlo mentre si avvicinava a lui e ancora non aveva aperto bocca per salutarlo.
Era stata una giornata lunga e difficile sia per lui, che per Derek, lo sapeva, e in quel momento tutto lo stress accumulato si stava facendo sentire su di lui. Non capiva bene perché il suo corpo stesse reagendo così alla vista dell’alpha, forse era il vederlo completamente distrutto dalla stanchezza, forse era per tutta quella complicata situazione tra di loro. Ma una cosa era certa: era felice di rivederlo. Era una sensazione strana, che accadeva ogni qualvolta lo rivedeva dopo un periodo anche piuttosto breve di assenza. Sentiva sollievo, pace, benessere. La prima volta che aveva provato tutte quelle emozioni era stato alla villa, quando l’aveva rivisto il giorno dopo il suo arrivo, quando era ancora troppo devastato dalla tragedia accaduta al suo branco. La presenza dell’alpha in quell’occasione era stata per lui come una dolce carezza di conforto, anche se in realtà si erano scambiati solo poche parole. Era stato proprio in quel momento che aveva capito che Derek non era, e non sarebbe mai stato per lui, un lupo come tanti altri.
-Hey-, salutò Derek mentre si avvicinava al tavolo, guardandolo dritto negli occhi come se in quella stanza non ci fosse solo che lui.
-Hey, bentornato-, esclamò entusiasta Liam prima ancora che lui potesse rispondere al saluto dell’alpha, -Dall’odore che sento dovrebbe essere cinese, vero?-.
Solo dopo aver sentito le parole di Liam spezzò il contatto visivo con l’alpha per rendersi conto che Derek teneva tra le mani dei sacchetti.
-Si, esatto-, rispose semplicemente Derek poggiando i suddetti sacchetti sul tavolo.
-Carino da parte tua prendere la cena per tutti-, esclamò Liam con un sorriso a trentadue denti non staccando lo sguardo dalle pietanze sul tavolo.
-Si, beh, davvero gentile, grazie mille, ma noi dobbiamo proprio andare-, rispose Theo alzandosi dal tavolo e prendendo Liam per un braccio.
-Ma no, aspetta, io ho…-, cercò di protestare Liam.

-Andiamo-, esclamò con tono autoritario Theo dando una piccola spinta al suo alpha, -Vi auguriamo buona serata, a presto-, continuò spingendo un Liam contrariato letteralmente di peso verso la porta.
-Cinese, eh?-, chiese Stiles una volta rimasti soli.
Derek non gli rispose, si limitò ad alzare un sopracciglio, lasciandosi scappare però un piccolo sorriso.
-Dovevo immaginarlo che sei un tipo da cibo d’asporto visto come piange il tuo frigo-, continuò ironico prendendo al volo il contenitore che Derek gli aveva fatto scivolare sul tavolo.
-Spero di piaccia quindi, perché non hai molta scelta-, rispose l’alpha sedendosi accanto a lui e continuando a tirar fuori dai sacchetti dei contenitori di varie misure.
-Sei fortunato, adoro gli involtini primavera-, disse dopo aver aperto la sua vaschetta che conteneva appunto gli involtini, -Anche se a dirla tutta il pollo alle mandorle è senza dubbio il piatto che preferisco-.
Derek dopo avergli rivolto un fugace sguardo con tanto di sopracciglio alzato che sapeva tanto di sfida, gli avvicinò un altro contenitore. Curioso sollevò un piccolo angolo del coperchio e quello bastò per fargli capire cosa contenesse. Il suo adorato pollo alle mandorle.
-Sei proprio il mio alpha-, esclamò con un sorriso divertito che però gli morì subito dopo aver realizzato cosa avesse detto.
Derek perse subito quell’accenno di sorriso che fino a quel momento aveva avuto e senza dire una parola prese a mangiare i suoi spaghetti di soia.
-Scusami, io l’ho detto senza pensarci-, disse mortificato sentendosi in tremendo imbarazzo.
-Non fa nulla-, rispose sbrigativo Derek ritornando a mangiare.
Perché la sua boccaccia non imparava mai a stare chiusa? Perché doveva sempre rovinare tutto? Perché era sempre così difficile avere anche solo un momento di normalità con Derek? Quella cena, da soli, la loro prima cena, il loro primo vero momento insieme, doveva essere la loro occasione per conoscersi meglio, per avere un primo contatto, e invece aveva rovinato tutto.
-Non mangi?-, chiese all’improvviso Derek facendolo quasi saltare in aria.
Guardò quegli straordinari involtini primavera proprio di fronte a sé, che emanavano un odore buonissimo e poi il suo sguardo si posò sul pollo.
-Mangio prima quello, se si fredda poi diventa immangiabile-, rispose spostando gli involti in avanti, frapponendoli tra lui e Derek, e avvicinando verso di lui il pollo alle mandorle. Prese a mangiarlo con lentezza gustando con piacere ogni piccolo sapore di quella pietanza, e solo in quel momento si ritrovò a pensare al gesto di Derek. Aveva portato la cena, aveva pensato a portare la cena anche per lui. Non riuscì a capire bene come mai quella riflessione così stupida gli avesse fatto smuovere qualcosa nel suo cervello, ma  immaginare Derek che prima di ritornare a casa avesse pensato anche a lui, che avesse pensato proprio a lui, lo aveva reso felice.
-Io…-, disse per poi bloccarsi immediatamente senza sapere effettivamente cosa voler dire. Sentiva la necessità di parlargli, perché per la testa aveva milioni di cose da dirgli, ma non sapeva da dove iniziare.
-Cosa?-, domandò l’alpha guardandolo stranito.
-Io volevo dirti che rispetto la tua decisione, che capisco la tua situazione, ma…-.
-Ma…?-, lo incitò Derek con sguardo serio.
-Ma io non posso rinunciare a te, io non voglio, e quindi ti aspetterò, ok? Non importa quanto tempo ci vorrà prima che tu possa accertarmi veramente come tuo compagno, non mi importa davvero, ma devi sapere che sono testardo, e che non ti libererai di me, chiaro?-.
Aveva parlato velocemente fissando l’alpha negli occhi, e sperò con tutto sé stesso di non aver ulteriormente peggiorato la situazione tra di loro, ma doveva assolutamente dirgli cosa pensava, era un bisogno che gli partiva da dentro e sopratutto voleva far sapere a Derek che lui lo voleva davvero, che quello non era un gioco o un capriccio, che era importante per lui.
L’alpha rimase imbambolato per qualche attimo, probabilmente non si aspettava di sentire quelle parole, e continuava a guardarlo con gli occhi sbarrati e la bocca leggermente aperta. Era riuscito a romperlo? Forse le sue parole gli avevano causato un danno celebrale? Era comunque un licantropo, sarebbe guarito, ma vederlo bloccato in quel modo lo fece preoccupare un po’.
-Hey, Derek ci sei? Sei ancora tra di noi?-, chiese muovendo una mano davanti agli occhi dell’alpha sperando in una reazione.
-Si…si, sto bene-, rispose poco dopo Derek strabuzzando gli occhi e riprendendo a mangiare i suoi noodles portando il suo sguardo sul piatto.
-Sei sicuro? Eri come bloccato!-.
-Stavo pensando-, rispose sbrigativo l’alpha, in imbarazzo.
-E tu ti blocchi in quella maniera quando pensi? Mio Dio credevo ti stesse venendo un’aneurisma-, rispose riuscendo a malapena a trattenere le risate.
Era la primissima volta che vedeva l’alpha in imbarazzo e sinceramente lo trovava adorabile. Il modo in cui fingeva un certo contegno inoltre lo divertiva da impazzire.
-Non essere stupido-, esclamò Derek cercando di fare una faccia seria.
-Dico sul serio! Mi hai spaventato-, cercò di sembrare preoccupato e di stare al gioco che lui stesso aveva creato, ma con dei risultati scarsi dato che finì col ridere apertamente in faccia a Derek, che stranamente non sembrò infastidito dalla cosa.
-Sta zitto e mangia-, esclamò l’alpha quasi con tono minaccioso, che però non riuscì a farlo smettere di ridere e alla fine, forse contagiato dalle sue risate, un sorriso si disegnò anche sulle sue labbra.

 

Non si era mai sentito così tanto in imbarazzo in vita sua, e di solito non provava mai quel senso di inadeguatezza nonostante si mettesse sempre in situazioni compromettenti, ma quella volta non era colpa sua, non aveva assolutamente combinato nulla, se non accettare di vivere in casa di Derek Hale, l’alpha che in quel momento camminava mezzo nudo per casa come se lui non ci fosse. Era casa sua, d’accordo, era ovvio che arrivato ad un certo punto della serata si mettesse a suo agio indossando i pantaloni della tuta, ma perché solamente i pantaloni della tuta? Tra le situazioni che aveva immaginato, accettando di andare a vivere con Derek, di certo quella non era stata contemplata dalla sua piccola e ingenua mente, che invece si era persa ipotizzando liti furiose seguite da silenzi imbarazzati e invece doveva ricredersi, anche se in quel caso il silenzio imbarazzante c’era, ma forse lo percepiva solo lui.
-Tutto bene?-, chiese l’alpha voltandosi verso di lui con un sopracciglio alzato e con lo spazzolino tra i denti.
-Si, tutto bene, perché non dovrebbe andare bene, sto bene, tutto bene, alla grande-.
Derek alzò le spalle, poco convinto dalla sua risposta,  e riprendendo a spazzolarsi i denti andò verso il bagno, lasciandolo da solo seduto sul divano.
Ok, forse l’alpha sentiva dal suo odore un certo disagio, ma possibile che non capisse il motivo? Girava per casa a petto nudo, mettendo in bella mostra pettorali, addominali e tutto il ben di Dio che aveva a disposizione e gli chiedeva pure se andava bene? No che non andava bene, per i suoi ormoni da omega quello era decisamente troppo.
-Ok, io ho finito, se vuoi il bagno è libero-, esclamò Derek uscendo dal bagno e comportandosi come se sulla fosse.
-Ok, grazie, va bene, vado subito in bagno, si ho proprio bisogno di andare in bagno, vado in bagno-, rispose alzandosi come una molla dal divano e indicando spasmodicamente se stesso e la porta del bagno.
-Sicuro di stare bene? Sei strano-, domandò perplesso Derek.
-Si, si...sto bene, io sto...-, e magari sarebbe stato convincente se non fosse caduto con la faccia sul pavimento inciampando sui suoi stessi piedi troppo distratto dalla nudità di qualcuno.
-Stiles...-,esclamò l’alpha avvicinandosi a lui con apprensione.
Si girò di schiena, rimanendo sempre sdraiato sul pavimento dando un’occhiata veloce a Derek che si era inginocchiato vicino a lui.
-Ma si può sapere che ti prende?-, chiese Derek guardandolo in modo strano.
Sospirò, dal basso la visione del suo petto nudo era anche meglio, dato che vedeva benissimo tutte le curve dei suoi muscoli in una prospettiva che ammetteva fosse davvero eccezionale. Sembrava una cazzo di statua marmorea, avrebbe voluto tanto allungare una mano per sapere se effettivamente fosse duro proprio come il marmo.
-Mettiti una maglietta per favore-, sussurrò in un filo di voce mentre sentiva la sua faccia andare in fiamme.
L’alpha sgranò gli occhi e incominciò a guardasi il petto come se avesse realizzato solo in quel momento di non portate nessuna maglietta, e poi guardò lui con sguardo incredulo, come se trovasse assurda la sua reazione.
-Sei a disagio per...-, l’alpha lasciò la frase in sospeso vedendolo annuire velocemente e poi sorrise, già il bastando sorrise prima di offrirgli una mano per aiutarlo a tirarlo su.
-Non pensavo di farti questo effetto-, continuò sorridendo mettendolo finalmente in piedi.
-Mi prendi in giro adesso?-, esclamò per niente divertito dalla situazione.
-No, semplicemente...-.
-...semplicemente te ne vai in giro mezzo nudo sapendo di avere un omega in casa che ti sbava dietro, e ti sorprendi pure?-.
Non voleva sembrare arrabbiato, ma in realtà un po’ lo era. Lo era perché era difficile già così, senza mettere in conto stupide situazioni imbarazzanti.
-Ok, ti chiedo scusa, mi dispiace dovevo capirlo subito che poteva darti fastidio-, rispose con tono serio prendendo una maglietta su una sedia e infilandosela.
Non era proprio fastidio quello che aveva provato vedendolo mezzo nudo, ma non gli sembrò il caso di chiarirlo, adesso era vestito e anche se gli dispiaceva un po’, doveva ammettere che era la cosa giusta per lui, per la sua sanità mentale e per i suoi ormoni.
-Ok, va bene, abbiamo chiarito!-, esclamò con un mezzo sorriso cercando di alleggerire la situazione, -...adesso vado in bagno perché devo davvero andare in bagno, non sto più scappando dai tuoi addominali, devo...andare...hai capito, no?-, continuò e con il suo solito modo maldestro andò verso il bagno, questa volta non finendo sdraiato sul pavimento.

 

La notte era passata senza problemi, stranamente senza problemi. Era da un bel po’ che non riusciva a dormire bene dopo la morte del padre, ma quella sera a casa di Derek aveva dormito come un ghiro. Gli era bastato mettere la testa sul cuscino e praticamente era come se fosse entrato in uno stato di coma. Non aveva dormito con l’alpha, ovviamente Derek gli aveva preparato una stanza tutta per lui, ma in ogni caso vivendo nella sua stessa casa il suo odore era ovunque e su qualsiasi cosa, anche sulle lenzuola su cui aveva dormito.
Era riuscito a dormire bene forse proprio grazie all’odore dell’alpha che gli era valso un po’ come ninna nanna, o come semplice balsamo per la sua vita non proprio felice di quel periodo. Quando era entrato in calore aveva sentito la necessità di sentire l’odore di Derek, infilandosi addirittura nel suo armadio, ma in quella circostanza era stato il calore a guidarlo verso i suoi istinti più profondi, ma l’istinto, come il cuore, non si può ignorare.
Come non poteva ignorare il suo stomaco brontolare per la fame e sperò con tutto se stesso che Derek avesse qualcosa di decente da mangiare. Con un solo movimento si scoprì dalle coperte e scese dal letto andando dritto verso la cucina, scendendo a tutta velocità le scale a chiocciola.

-Buongiorno-, esclamò di sfuggita a Derek seduto a tavola intento a sorseggiare del caffè, mentre come un razzo si era avvicinato al frigo.
Aprendolo, con sua somma gioia, vide il contenitore del latte e una volta preso andò alla ricerca di una tazza, aprendo senza logica ogni sportello della piccola cucina.
-Ma dove diavolo...oh i cereali-, sussurrò tra sé prendendo dei cereali che non erano al cioccolato, se li sarebbe fatti andare bene lo stesso.
-Derek dove sono le...ah niente trovata-, urlò riuscendo a trovare finalmente una tazza.  
Come un vero giocoliere, riuscì ad arrivare al tavolo tenendo tra le mani latte, cerali e la tazza con dentro un cucchiaio tutte insieme senza farle cadere. Posizionò tutto malamente sul tavolo, per poi sedersi di fronte a Derek e incominciare a mangiare. Ma fu al primo “crunch” dei cerali dentro la sua bocca che si rese conto che Derek non aveva aperto bocca. Quasi preoccupato alzò gli occhi verso l’alpha trovandolo fermo immobile, quasi congelato, mentre lo guardava con il suo solito sopracciglio alzato e la tazza a mezz’aria.
-Cosa c’è?-, chiese sputacchiando pezzi di cereali e latte sul tavolo.
-Hai dormito bene?-, chiese con tranquillità Derek guardandolo sempre con la stessa espressione.
Fece si con la testa in risposta, evitando così di sporcare ancora di più il tavolo, non riuscendo però a capire perché l’alpha lo guardasse strano, quasi divertito.
-E tu?-, chiese di rimando mettendo una mano davanti la bocca per evitare altri danni, ma indicandolo con il cucchiaio sporco che inevitabilmente sgocciolò sul tavolo.
Non ne combinava una giusta, ma Derek non sembrava tanto preoccupato per come stava insudiciato il suo tavolo.
-Come al solito-, fu la vaga risposta dell’alpha.
Lui annuì portando lo sguardo verso la sua tazza, non capendo se la risposta fosse positiva o negativa, dato che non sapeva come di solito dormiva l’alpha, e riprese a mangiare i suoi cereali non capendo a pieno il comportamento il suo comportamento.
-Stiles...-.
-Che c’è?-.
-Sei senza pantaloni-.
Con il cucchiaio colmo di cereali dentro la sua bocca, abbassò la testa verso le sue gambe trovandole nude e in belle mostra. Era praticamente sceso in mutande e non se n’era minimamente accorto.
-Io...non...-, iniziò a balbettare facendo cadere dalla sua bocca il cucchiaio che sporcò definitivamente il povero tavolo.
-Mi fa piacere sapere che ti senti a tuo agio, ma forse è meglio che ti metti dei pantaloni-, rispose Derek divertito nel vederlo in completo imbarazzo.
-Ti da fastidio?-, gli domandò a bruciapelo, cercando di portare la situazione a suo vantaggio.
Voleva capire se la nudità fosse un problema anche per Derek, se magari anche lui trovava qualche difficoltà nel vederlo mezzo nudo in giro per casa. Non che cambiasse molte le carte in tavola, ma sapere che anche lui poteva avere una certa influenza sull’alpha lo rendeva un pelino contento e orgoglioso.
-Non proprio, ma è meglio avere i pantaloni, no?-, rispose vago Derek iniziando a sfuggire al suo sguardo e a sorseggiare il suo caffè.
E allora capì, capì che anche Derek provava “fastidio”, come lo avevano definito loro, nel vederlo nudo, e per quanto fosse imbarazzato dalla situazione, quella consapevolezza riuscì a renderlo più audace e sicuro di sé.
-Ok, allora vado a mettermi dei pantaloni-, disse alzandosi dal tavolo.
In altre circostanze si sarebbe vergognato e avrebbe fatto di tutto per coprirsi, ma ripensando alle parole di Theo, si disse che forse quella era l’occasione giusta per stuzzicare Derek in quello che sembrava un suo punto debole. Non si pentì dunque di fingere di stiracchiarsi la schiena mentre saliva la scala a chiocciola, alzando le braccia sopra la sua testa facendo alzare la maglietta e mettendo in mostra più pelle possibile. L’odore di disagio misto a piacere che arrivò alle sue narici, gli fece intuire che lo spettacolo era stato di gradimento all’alpha.

 

A smorzare un po’ la situazione c’aveva pensato Scott, che in tarda mattina era venuto a loft a trovarli. I due che erano ormai del tutto vestiti, non avevano più aperto il discorso “nudità”, anche se lui avrebbe potuto tranquillamente svilupparci una conversazione interessante senza alcun problema, solo per vedere l’alpha in imbarazzo.
-Dunque, come vanno le cose alla nuova coppia?-, chiese divertito Scott che ricevette uno sguardo omicida da Derek.
Scott gli piaceva, era il tipo di persona con cui avrebbe potuto istaurare un bellissimo rapporto d’amicizia, e poi aveva come la sensazione che il lupo tifasse per lui e questo lo rendeva ancora più simpatico.
-Potrebbe andare meglio-, rispose invece lui dando corda a Scott, ignorando completamente il broncio dell’alpha.
-Derek, non dai le giuste attenzioni al tuo omega?-, chiese fintamente oltraggiato il lupo, mentre Derek sembrava sul punto di urlare.
-Smettetela-, ringhiò l’alpha facendo però divertire, più che spaventare i due lupi.
-Ok, ok...sono venuto solo per sapere come è andata la riunione di ieri-.
Alle parole di Scott, si sentì come risvegliarsi, dato che fino a quel momento aveva completamente dimenticato di quella riunione.
-Non benissimo-, sospirò affranto Derek, incuriosendolo.
-Come mai?-, chiese infatti dimostrandosi interessato alla conversazione.
-Qualcuno ha dato dei problemi-.
-Fammi indovinare...Ennis-, rispose Scott.
Lui non conosceva gli altri branchi, era sempre stato suo padre a mantenere i contatti con gli altri capo branco, quindi era un po’ confuso.
-Chi è Ennis? E perché ha dato problemi?-.
Alla sua domanda Scott e Derek si lanciarono uno sguardo intenso, come a soppesare l’idea di raccontargli qualcosa o no.
-Ennis è uno dei capo branco della zona, è un tipo molto testardo con cui non si può ragionare, sapevo già che avrebbe potuto dare problemi-, spiegò a sommi capi Derek.
-Che cosa ha detto?-, chiese Scott.
-Ha...detto...-, l’alpha si bloccò guardandolo preoccupato e lui capì subito che c’entrava qualcosa con l’attacco al suo branco.
-Non ti preoccupare, puoi parlare tranquillamente-, cercò di tranquillizzarlo, anche perché era davvero curioso di sentire come avevano intenzione di comportarsi gli altri branchi in quella situazione.
-Ok, diciamo che Ennis si è un po’ lavato le mani, ha detto che è meglio non mettersi contro Gerard e che Stilinski è stato uno stupido ad andargli contro-.
-Ma tu gli hai detto che ha ucciso tutti?-, domandò Scott.
-Si, e c’è dell’altro. Avevo chiesto a Chris di raccogliere informazioni, e quello che ha scoperto non è per niente rassicurante-.^
-Cosa ha scoperto?-, chiese preoccupato.
-Gerard ha un piano, un piano folle e pericoloso-.
-Chissà perché non sono sorpreso-, commentò Scott infastidito.
-Quando Gerard è andato da Noah gli ha chiesto di allearsi con i cacciatori-.
-Cosa?-, quasi urlò inorridito.
-Si, a quanto mi ha detto Chris, ha intenzione di ampliare il suo esercito arruolando anche licantropi-.
-Ecco perché mio padre gli ha urlato che non avrebbe tradito la sua razza, gli aveva chiesto di combattere con lui-.
Da quello che Derek era riuscito a scoprire adesso incominciava a capire tante cose. Non poteva credere che quell’uomo, quella sottospecie di uomo, aveva chiesto al padre di voltare le spalle alla sua gente per stare dalla sua parte. Adesso capiva la rabbia del padre e il modo in cui aveva cacciato Gerard dalla loro casa, ma mai si sarebbe immaginato una cosa così folle.
-Ma perché? I cacciatori uccidono i licantropi, perché adesso vuole allearsi con noi?-, domandò Scott confuso.
-Non vuole allearsi, non c’è nessuno scopo pacifico nel suo progetto. Vuole essere più potente, più forte, più pericoloso e combattere il fuoco con il fuoco-, spiegò Derek con un espressione serissima.
Era chiaro che l’alpha era parecchio preoccupato da tutta quella storia e non poteva dargli alcun torto.
-Ma è assurdo, è completamente impazzito?-, sussurrò sbigottito.
-No, non è assurdo, vuole arruolare i licantropi per avere controllo su di noi, per essere alla sua mercé. Il modo in cui ha sterminato il tuo branco è un atto intimidatorio: o stiamo con lui o contro di lui-.
-Continuo a non capire, lui vuole ucciderci a prescindere, no? Allora perché vuole crearsi il suo personale esercito di licantropi?-, chiese Scott confuso e preoccupato.
-Vuole cambiare le regole. I cacciatori non possono uccidere i licantropi senza un motivo, loro puniscono solo chi sbaglia, ma questo a Gerard non sta bene, lui vuole o ucciderci tutti o avere il pieno controllo sui branchi-.
-E crede davvero che qualcuno possa mai allearsi con lui?-, esclamò inorridito solo dall’idea. Era da pazzi allearsi con Gerard, solo un folle poteva fidarsi di lui.
-Qui iniziano i problemi, infatti Ennis ha chiaramente espresso il suo pensiero dicendo che preferirebbe allearsi con Gerard piuttosto che vedere il suo branco morire-.
-E ovviamente Kali è della sua stessa opinione, immagino-, continuò Scott.
-Si, esattamente. Ancora, per quel che so, Gerard non ha parlato con Ennis, ma credo sia solo una questione di tempo-.
-E gli altri che hanno detto?-, chiese sgomento. Non riusciva a credere che qualcuno potesse davvero prendere in considerazione l’idea di combattere con Gerard.
-Satomi e Deucalion sono dalla nostra parte, hanno capito che Gerard è un pazzo assassino, ma la situazione è comunque abbastanza pericolosa-.
-Se Ennis e Kali decidono di stare dalla parte di Gerard, lui diventerà più forte e a quel punto convincere altri branchi a stare dalla sua parte è un gioco da ragazzi-, dichiarò Scott traendo le giuste conclusioni da tutto quel discorso.
-Esatto-.
Per qualche minuto calò il silenzio nel loft. Tutti se ne stavano zitti a pensare a  quella assurda situazione che poteva da un momento all’altro degenerare in qualcosa di pericoloso e mortale.
-Che possiamo fare allora?-, domandò Scott all’improvviso rompendo il silenzio.
-Dobbiamo attaccarlo prima che la situazioni peggiori-, esclamò Derek con un’espressione che non gli aveva mai visto fino a quel momento.
Era preoccupato, e chiaramente spaventato, ma allo stesso tempo dentro ai suoi occhi verdi vedeva una fiamma, una fiamma che bruciava di determinazione. Comprese, guardandolo, che Derek avrebbe fatto qualsiasi cosa per proteggere il suo branco e questo lo spaventò più del piano pazzoide di Gerard.
-Così si scatenerà una vera e propria battaglia-, esclamò visibilmente spaventato.
-Si, ma Chris è dalla nostra parte ci aiuterà...-, rispose con tono calmo e pacato Derek, -...sei con me Scott?-, domandò poco dopo al suo lupo più fidato.
Scott guardò intensamente Derek per qualche istante, per poi aprirsi in un sorriso e andare ad abbracciare il suo capo branco.
-Ma certo, che sono dalla tua parte, lo sarò sempre, solo una cosa...-, lasciò la frase in sospeso sciogliendo l’abbraccio -...sei pronto a sentirti dire “te lo avevo detto” da Peter, perché io non so se riesco a reggerlo-.
I due lupi si misero a ridere, peccato che lui non riusciva a trovarci nulla di divertente. Era terrorizzato, anche se cercava di non darlo troppo a vedere, ma era veramente impaurito dalla piega che stava prendendo quella storia.
-Scott fammi un favore, avvisa gli altri che sta sera ci sarà il consiglio di guerra-.
E con quelle parole le sue ginocchia presero a tremare.

 



______



 

Ed eccomi qua, prima di tutto volevo ringraziare chi segue e commenta questa storia, vi ringrazio di cuore <3 Poi volevo anche ringraziare chi mi ha messo tra gli autori preferiti, siete fantastici :*
Spero che questo capitolo sia stato di vostro gradimento, tra i due qualcosa si sta sbloccando, ma purtroppo non è tutto rose e fiori e sembra proprio che i guai stanno per arrivare!! 
Ne approfitto anche per augurarvi buone vacanze, o quel che ne rimane xD
Vi mando un grande bacio, alla prossima!!

P.S. Mi scuso ancora per la lentezza, ma vorrei tranquillizzarvi sul fatto che questa stroia avrà una fine e non resterà incompiuta!! 


Se non lo avete ancora fatto, passate a leggere:

Tube Crush  (sterek)

E adesso? (Thiam)

 

 

  
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