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Autore: Il corsaro nero    14/08/2018    1 recensioni
Da sempre, il settimo e sesto universo, sono simili ma allo stesso tempo diversi.
Condividono molte razze eppure le loro storie e le loro evoluzioni sono completamente diverse.
Uno dei più grandi misteri di questo universo riguarda i saiyan: perché non hanno la coda? Perché per loro è più facile trasformarsi in supersaiyan? Perché, a differenza delle loro controparti del settimo universo, combattono i criminali?
Questa storia ha inizio secoli prima del torneo tra sesto e settimo universo, quando un'astronave fa un atterraggio d'emergenza su un pianeta...
Genere: Avventura, Azione, Science-fiction | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 5: ALLA RICERCA DI UNA GUARDIA DEL CORPO


Il piccolo Plant era preoccupato.

La sua sorellona era agitata e quando era in quello stato significava solo che i problemi stavano per arrivare.

Non aveva alcuna intenzione di lasciare la sua sorellona nei guai!

La sorellona aveva cominciato ad essere nervosa da quando quel tizio, Oven, l'aveva contatta.

Doveva essere la futura causa dei loro guai.

Aveva sentito dire che Oven era un tipo molto pericoloso... nei cartoni animati, per difendersi dai cattivi c'era bisogno di un supereroe o di una guardia del corpo.

Siccome i saiyan non gli sembravano dei supereroi, dove trovare una guardia del corpo.

Prese il suo salvadanaio e contò i soldi al suo interno.

Ne aveva solo due.

Non erano il massimo... ma qualcuno avrebbe trovato!

Quel qualcuno avrebbe protetto la sorellona e il loro popolo ne era certo!

Prese il suo impermeabile giallo e, una volta, indossato, uscì in fretta dalla sua casa.

Erano tutti così impegnati a lavorare che non si accorsero nemmeno di lui.

Nessuno si sarebbe accorto della sua assenza.


Certo che anche se sembrate un popolo indietro, siete abbastanza acculturati.” “Lo eravamo un tempo. Poi con la faccenda del saiyan leggendario, ci siamo regrediti.”

Suika e Kakaroth camminavano vicini, dirigendosi verso l'accampamento della ragazza.

Ehi, Frui!” chiamò, ad un tratto, Suika e una giovane ragazza dai capelli biondi si voltò.

Kakaroth la riconobbe subito.

Era la tsufuru che aveva conciato per le feste Vegeta.

Dall'espressione della giovane, Kakaroth intuì che anche lei l'aveva riconosciuto subito.

Suika!” esclamò, adirata, Frui “Si può sapere perché hai portato qui uno di quegli scimmioni?!” “Non è pericoloso, anzi. Mi ha fatto scoprire un sacco di cose interessanti sulla sua razza...” lo difese Suika mentre Kakaroth la salutava: “Buongiorno, signorina. Mi chiamo Kakaroth. Piacere di...”

Non terminò la frase che pestò col piede un rastrello che lo colpì violentemente al naso.

Frui lo fissò un attimo poi, voltandosi, commentò: “In effetti non ha l'aria di un nemico ma di uno stupido!”


Vegeta osservava con molta attenzione quello strano aggeggio che aveva fregato a Frui.

Gli tsufuru erano proprio scemi se pensavano che un simile aggeggio potesse difenderli da chiunque.

Si stiracchiò e cominciò a camminare.

Ormai il sole stava per tramontare e aveva una fame...

Cercò per qualche ora ma fu tutto inutile.

Ad un tratto, scorse una piccola figura.

Aguzzò la vista.

Era il fratello minore di quella dannata tsufuru...

Forse quel marmocchio sapeva dove trovare del cibo...

Ad un tratto, il moccioso inciampò in una radice e cadde in un dirupo.

Con un balzo, Vegeta lo afferrò per un braccio e lo riportò a terra.

Il marmocchio lo fissò incredulo.

Visto che l'altro non parlava, Vegeta domandò: “Sai dov'è del cibo?” “Eh? Nel nostro accampamento dovrebbe essercene, però... puoi pagarlo?” “Pagarlo? E che significa?” “Se voi saiyan volete un oggetto che possiede un altro, come lo ottenete?” “Lo rubiamo oppure lo barattiamo.” “Allora... con cosa vuoi barattare il cibo?” “Se ti va, ti do' questa.” dichiarò Vegeta mostrando lo strambo aggeggio che aveva rubato alla sorella del moccioso.

Il bambino fissò incredulo la pistola e poi sussurrò: “Ma quella è una pistola! Sai come usarla?” “Beh... sì, credo di sì.” “Allora, se sei d'accordo, ti faccio questa proposta: ti darò tutto il cibo che vorrai se impedirai che delle persone cattive facciano del male a mia sorella e agli altri tsufuru.” “Davvero?! Se ammazzo qualcuno mi darai il cibo?!” disse, entusiasta, Vegeta mentre il piccolo Plant balbettava: “N-non importa che le uccidi, basta solo che le mandi via...” “Tsk, peccato. Speravo di poterle fare fuori.”

Plant era senza parole.

Quei saiyan erano veramente spietati e crudeli!

Erano persino più spaventosi di Hit, il leggendario assassino che tutti temevano, il killer infallibile...

Ad un tratto, Plant e Vegeta sentirono uno strano rumore.

Si voltarono e videro una navicella che era appena atterrata.

Altri scocciatori?” sibilò Vegeta “Li faccio sparire in due secondi!” “Aspetta. Temo che siano quelli che devi cacciare via.” “Ah, allora va bene.”

Nel frattempo, due esseri grandi, grossi e brutti si avvicinarono ai due e rivolgendosi al più piccolo: “Ma guarda chi c'è! Il marmocchio che stavamo cercando!” “Che gentile che è stato a farsi trovare subito! Ci ha risparmiato la fatica di cercarlo!”

Plant, con uno sguardo furioso, domandò: “Che cosa volete da me?” “Lord Oven ci ha ordinato di rapirti per costringere la tua sorellona a dargli il progetto del vostro dispositivo che accumula energia dal metallo.” “Non daremo mai quel dispositivo a delle vecchie canaglie come voi! MBLEH!” ribatté il bambino facendo una linguaccia.

Vegeta lo fissò in silenzio.

Quel marmocchio aveva lo stesso carattere ribelle e indomato della sorella maggiore.

Forse non hai ancora capitato con chi hai a che fare, moccioso.” ridacchiò uno dei due e Plant, con sicurezza, ribatté: “Siete voi che non avete ancora capito con chi avete a che fare. Dovete sapere che ho appena assunto una guardia del corpo.” “Ma davvero? E dove sarebbe questa guardia?” “Eccola qui.” dichiarò Plant, indicando Vegeta.

Vedendo quel saiyan basso e con una scarsa muscolatura, i due bestioni scoppiarono a ridere a crepapelle.

Non sembra per niente una guardia del corpo, questo qui!” commentò uno dei due, asciugandosi le lacrime e Plant, sempre molto sicuro, continuò: “Rassegnatevi! Lui è un pistolero professionista! Su, sono tutti tuoi!”

Vegeta mise in bella mostra la pistola, mostrando anche un sorriso di sfida, poi, rivolto a uno dei due gradassi, ordinò: “Ehi, tu! Getta in aria quel sasso!” “Eh?” fece, incredulo, il bandito davanti a quell'improvvisa sfida.

Lancialo...” gli ordinò, preoccupato, il compagno e l'altro, prima di ubbidire, sussurrò: “Ok...”

Vegeta prese bene la mira, sparò e... mancò completamente il sasso, il quale cadde tranquillamente per terra.

ACCIDENTI!” urlò, adirato, Vegeta continuando a sparare nel, vano, tentativo di colpire il sasso “MALEDETTO STUPIDO SASSO!”

Alla fine, riuscì a centrarlo in pieno e urlò: “EVVAI!”

Soddisfatto, si voltò verso i tre, i quali erano rimasti senza parole.

Il piccolo Plant, intuendo che era la fine, cominciò a scappare a gambe levate verso l'accampamento degli tsufuru.

Solo quando fu molto lontano, Vegeta si accorse della sua fuga.

Ma che gli preso a quel moccioso?” si domandò, incredulo “Proprio ora che era appena iniziato il mio lavoro...”

Non si accorse che uno dei due tipacci si era avvicinando a lui ed egli, con un abile movimento, gli fregò la pistola, puntandola contro di lui.

Ma che guardia del corpo eccezionale! Sei veramente un incapace!” rise l'altro mentre il complice aggiungeva, divertito: “Evidentemente, con la paghetta che prende quel moccioso, questo tizio è il massimo che è riuscito a trovare.”

Vegeta rimase in silenzio un secondo a fissarli e, poi, allungando verso di loro la mano, disse: “Restituiscimela. Quella pistola l'ho appena rubata. Non è carino rubare la pistola a uno che l'ha appena rubata, non credi?”

Tuttavia, i due tipacci non avevano alcuna intenzione di restituirgliela.

Quanto sei noioso.” commentò il tipo che non aveva la pistola “Muoviti a sistemarlo.”

L'altro non se lo fece ripetere due volte.

Sparò in direzione del saiyan, il quale, prontamente, schivò l'attacco energetico. “L'ha... l'ha evitato...” balbettò il soldato.

Dopo un iniziale sgomento, tuttavia, riprese a sparare al saiyan ma Vegeta schivava tutti gli attacchi alla velocità della luce.

Alla fine, stufo di quel gioco, fregò la pistola al soldato con la coda.

Mi avete proprio stancato! Adesso basta coi giochi!” dichiarò, esasperato, il saiyan, mentre i due soldati lo guardavano increduli.

Forse, quel tipo era più pericoloso di quello che credevano...

Tuttavia, uno dei due gradassi, esclamò: “Sarai anche veloce... ma quello che conta davvero di un guerriero sono i pugni!”

Aveva appena finito la frase che Vegeta, senza troppi problemi, gli diede un sonoro pugno che lo fece volare contro una roccia, disintegrandola completamente.

Dopo averlo colpito, con la coda diede uno schiaffo al compagno del bestione.

Sciò. Sparisci col tuo amico.” dichiarò Vegeta e l'altro, senza farselo ripetere due volte, prese il compare scappò verso la navicella, volando via a tutta velocità.

Fine del lavoro.” dichiarò Vegeta, soddisfatto.


Dove diavolo sei stato finora?! Ti ho cercato dappertutto!”

Plant rimase immobile mentre la sorella maggiore gli faceva la lavata di capo.

Purtroppo, sua sorella notava subito quando c'era qualcosa fuori posto.

Si domandò se non aveva una vista d'aquila.

Stavo cercando una guardia del corpo per difendere te e gli altri da Oven...” spiegò il bambino e Frui rispose: “Stupido! Tutti hanno la fifa blu di Oven! Nessuno verrà in nostro aiuto! Dovremo affrontare da soli quella gentaglia, lo capisci, zucca vuota?! Chi pensavi che sarebbe venuto in nostro aiuto?!” “Pensavo che qualche saiyan...” “Mmh...! Lo sai che i saiyan preferiscono farsi gli affari propri! Possibile che pensi solo a delle assurdità?!” commentò Frui, mettendosi una mano sulla faccia, mentre Plant protestava: “Non sono assurdità!”

I due continuarono a litigare finché Suika, ad un tratto, esclamò: “Ehi, sta arrivando qualcuno!”

Subito, Plant esclamò, spaventato: “Saranno i due uomini di Oven!” “CHE COSA?!” esclamò la sorella mentre caricava un fucile “Hai incontrato quei maledetti, Plant?” “Altroché, sorellona! Volevano rapirmi per costringerti a dare a Oven il progetto del dispositivo che accumula energia dal metallo!” “Maledetta sudicia canaglia! Avrei dovuto immaginare che quel dannato avrebbe cercato di ricattarmi per avere quel dannato progetto!” “Già... inoltre, saranno sicuramente molto arrabbiati perché ho chiesto a una guardia del corpo di aiutarmi!” “Eh? C'era anche una guardia del corpo?” “Sì... avevo chiesto aiuto a un saiyan che possedeva una pistola, ma visto che era una vera e propria schiappa, a quest'ora sarà morto. L'avranno fatto fuori in quattro e quattr'otto...”

Tutti gli tsufuru rimasero in silenzio finché una figura non apparve sulla strada.

Frui e Plant sgranarono gli occhi.

Si trattava di un saiyan con una lunga coda di scimmia lasciata libera, vestito con abiti di pelle e dei capelli a fiamma neri.

Ma è lui! E' la mia guardia del corpo! Quindi è ancora vivo!” disse Plant, incredulo, mentre la sorella maggiore esclamava: “Eh?! Stai dicendo che quel saiyan pervertito è la tua guardia del corpo?!”

Possibile che, in un modo o nell'altro, doveva sempre incontrare quel gorilla?!

Nel frattempo, Vegeta si avvicinò all'accampamento e, non appena vide Plant, esclamò, senza mezzi termini: “Ehi, moccioso. Ho mandato via quei tizi. Dammi il cibo.” “Eh?! Sul serio?” domandò Plant, non credendo alle sue orecchie: “E come hai fatto?” “Ho dato loro una bella lezione, che domande.” “Davvero? Con la pistola?” “No. Con i pugni.” “E' sicuramente una balla!” s'intromise Frui, con un sorriso beffardo: “Te la sei solo svignata di soppiatto.” “Ma sta' zitta tu, che sei piatta come una tovaglia!” le rispose il saiyan e la tsufuru, con uno sguardo adirato, urlò: “COME OSI?! VOGLIAMO PARLARE DEI TUOI ORRIBILI CAPELLI A FIAMMA?!”

Vegeta fece una faccia furibonda e poi sibilò a Plant: “Io l'ammazzo. Anche gratis.” “N-no. E' la mia sorellona...” lo bloccò il bambino.

In ogni caso...” disse una voce femminile.

Vegeta si voltò e vide una tsufuru dai capelli neri raccolti in una coda di cavallo.

Che ne dici di unirti a noi? Stiamo per pranzare...” propose la ragazza e subito si sentì una voce che Vegeta conosceva molto bene e che non sopportava: “Si mangia?! Davvero?!”

Infatti, a conferma dei suoi peggiori incubi, vide Kakaroth avvicinarsi di corsa, domandando: “Dov'è il cibo? Dov'è?” “Tu cosa ci fai qui, Kakaroth?” domandò, scocciato, Vegeta.

Il saiyan, accortosi della presenza del compagno, disse: “Veramente, dovrei chiederlo io a te. Non dicevi sempre che non potevi vedere gli tsufuru, soprattutto quella rompiscatole del loro capo?”

Non appena Kakaroth disse quelle parole, sbiancò.

Vegeta si voltò e vide Frui che lo fissava furibonda.

E così io sarei una rompiscatole, eh?” sibilò e Vegeta aggiunse: “Altroché se lo sei! Inoltre sei violenta e manesca come un uomo! Non hai un briciolo di femminilità! Una come te può tranquillamente iscriversi al club delle zitelle a vita!” “La stessa cosa vale per te, brutto scimmione!”

Mentre i due litigavano, Kakaroth, divertito da quella scena, commentò: “Secondo me, quei due tra poco mettono su famiglia.”

La frase fece zittire i due litiganti.

COOOSAAA?!?!” urlarono, entrambi, verso Kakaroth “LEVATELO DALLA TESTA!!! IO NON MI SPOSERO' MAI CON QUESTA COSA!!!”

Appena finirono la frase, tornarono a litigare: “CHI SAREBBE LA COSA?!?!” “Ehi, sorellona...” s'intromise Plant, incredulo “Quindi fra poco tu e il fratellone vi sposate?” “NO!!! E NON CHIAMARLO FRATELLONE!!! NOI DUE NON STIAMO INSIEME, CAPITO?! E NON CI STAREMO MAI!!” gli urlò, adirata e imbarazzata, la sorella maggiore.


CHE COSA?! HANNO ASSUNTO UNA GUARDIA DEL CORPO?!”

L'urlo di Oven si sentì in tutta l'astronave.

I due uomini, entrambi conciati per le feste, ammisero, debolmente: “S-sì... è un tizio fortissimo...”

Oven ringhiò.

Quei maledetti tsufuru con la loro dannata principessa avevano oltrepassato il segno.

Gli avrebbe mostrato lui cosa significava mettersi contro Oven, l'imperatore dell'universo!

Rotta verso Sadal!” ordinò l'uomo ai soldati che erano al pannello “Chiamate tutti i soldati e dite loro di prepararsi alla battaglia! Gli tsufuru si pentiranno molto presto della decisione di mettersi contro di me!”

   
 
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