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Autore: Gattino Bianco    14/08/2018    2 recensioni
Piccola visita nella mente di Law dopo la fine di Dressrosa.
Di come sia entrato e uscito più volte dall'Inferno e di come ricorda i cari che ormai non ci sono più.
Scritta per l'ottavo anno di presenza di EFP.
Genere: Angst, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Donquijote Doflamingo, Donquijote Rocinante, Nico Robin, Pirati Heart, Trafalgar Law
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Law non avrebbe mai immaginato che la sua vita avrebbe preso quella piega. Pur avendo sempre amato il mare, il Dottore Della Morte non pensava di diventare un pirata ma un dottore. Come i suoi genitori. Nella sua amata Flevance.

Quello era il suo desiderio, prima che il Governo Mondiale distruggesse la Città Bianca a causa dell’avidità e della noncuranza di coloro che guardavano il Piombo d’Ambra solo come una forte di guadagno, ignorando completamente il destino di coloro che lo estraevano.
Quella notte al suo animo venne appesantito dalla prima catena.

La catena d’odio che lo spinse a cercare e a unirsi alla Famiglia di Doflamingo, con l’intenzione di diventare una macchina, per sfogare il suo dolore e allo stesso tempo dimenticarlo.
Il piccolo Law non immaginava di trovare lì la sua salvezza, colui che avrebbe dato la sua vita per ridargli un cuore.
Tutto questo grazie a una lettera. Una lettera del suo vero nome, Trafalgar D. Water Law, che lo univa a un clan ‘maledetto’.
Un clan che veniva considerato la ‘nemesi di Dio’.

Il Dottore della Morte ricordava benissimo – anche dopo tredici anni – quel viaggio con Corazòn. Cora-san.
Ricordava bene la sua goffaggine, il suo potere inutile, il suo commuoversi facilmente. Così diverso dal fratello. Doflamingo.
L’uomo che aveva distrutto nuovamente la sua famiglia e aumentare sulle sue spalle altre catene.
Catene, catene, catene.
Sembrava non esserci mai una fine, nella sua vita. Ecco perché aveva deciso di non coinvolgere i Heart Pirates. I suoi subordinati. La sua famiglia.
Law aveva giurato a sé stesso che Doflamingo gliela portasse via.

Nonostante avessero lasciato Dressrosa alle spalle e il Membro della Flotta Sette arrestato della marina, Law non era soddisfatto, in quanto avrebbe voluto mettere fine alla sua vita come lui lo aveva fatto con Cora-san.
«Ormai è lontana. Dressrosa» una voce femminile lo riscosse dai suoi pensieri. Riconobbe la voce come quella di Nico Robin.
Law non si voltò. Conosceva a grandi linee la sua storia e quindi sapeva quanto fossero simili.
Entrambi sopravvissuti, entrambi soli. Entrambi che non lo erano più.

La Supernova si maledì silenziosamente per quel momento di debolezza tra le braccia di Cavendish, quando pensava che fosse tutto perduto.
La sua vendetta, che aveva covato per tredici anni. La sua vita.
«Sconfiggendo Doflamingo hai raggiunto il tuo scopo. Cosa hai intenzione di fare, adesso?» continuò lei, per nulla intimorita dal suo silenzio.
“Lui è libero”
Quelle parole, no, le ultime parole di Cora-san gli risuonarono nella mente, come se volesse incoraggiarlo ad andare avanti e a non guardarsi indietro. Ricordando quel sorriso di cui aveva fatto la sua bandiera.
Crack, crack, crack.
Lentamente ma inesorabilmente, le catene della vendetta si sbriciolarono mentre quelle dell’odio si ammorbidivano.
«Non sono affari che ti riguardano» rispose di rimando, voltando alle spalle alla ormai lontana Dressrosa.

Il tempo della vendetta era terminato, ora cominciava quello della libertà assoluta.
Sull’isola distrutta erano rimaste solamente delle catene infrante.
  
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