UNA COSTANTE
Perché mi sento così solo?
Avverto il bollente vento estivo
come se fosse la brezza giusta per
spiccare il volo,
ma qui languisco,
perisco
senza alcun apparente motivo.
Forse avrei solo bisogno di cambiare
aria,
o di trovare un buon amico,
ma non fa per me la vita variegata e
varia,
ho una noia addosso che non ti dico.
Resto quindi in avaria,
aspetto la sera d’inerzia
ormai sembra non cambi mai nulla,
se cambia è sempre in peggio,
è un po’ come essere racchiusi dentro
una bolla
di sapone, tra profumo inebriante e
semi di miglio.
Semi su cui mi tocca star appoggiato
con le ginocchia,
che mi fanno poi male,
ma sorvoliamo,
tralasciamo.
Non ho più voglia di dettagli,
di cialtroni e saltimbanchi;
cerco la costante,
un qualcosa di antiossidante
che resista imperituro nel tempo;
il lavoro e l’impegno sono un conto,
la vita sociale un altro.
Due conti distinti che non
s’incrociano mai,
in certe esistenze davvero aride e
misere.
Forse anch’io, come l’ambiente che mi
circonda
sto diventando un po’ l’altra faccia
del Sahara,
quella nuova, che nessuno conosce
bene.
Perché nessuno si avventura lungo le
piste carovaniere
che solcano il mio animo?
Resto più povero del deserto,
se nessun esploratore coraggioso
vuole addentrarsi.
Questo è ciò che penso
e questa è la mia inutile vita;
son tutti rimasugli di pensieri
che svolazzano come belle farfalle
cavolaie,
destinate a morire dopo aver deposto
le loro gialle e piccole uova
che non si schiuderanno mai.
NOTA DELL’AUTORE
Beh, una poesia un po’ triste. Ma si sa; scrivo poesie solo
quando sono amareggiato, di solito xD