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Autore: MatsuFla    17/08/2018    3 recensioni
Ho sempre avuto scolpito nella testa un mio personale film su come siano andate "realmente" le cose tra Cam e Noel dietro le quinte di Shameless. Forse perché non riesco ad accettare che la foooorte chimica che c'è tra di loro dipenda solo dalla loro bravura come attori. Ho preso da internet vari spunti, delle loro interviste e tweet etc. e ci ho ricamato intorno. Questa è la mia versione della storia... ma non escludo che sia potuta accadere davvero! ;)
Genere: Angst, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Ian Gallagher, Mickey Milkovich, Sorpresa
Note: What if? | Avvertimenti: Triangolo
Capitoli:
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"Ciao Cameron, stavi aspettando qualcun altro?"
"Layla?"
"Posso?"
Cam le fece cenno di entrare e quando la vide tirare dritto come un treno capì che una tempesta stava per abbattersi su di lui. Pur essendo molto legato a Noel da anni non aveva mai avuto molte occasioni di trascorrere del tempo con la sua ragazza; al moro chiedeva regolarmente come stava, le mandava i suoi saluti e convenevoli vari, ma da quando aveva iniziato a 'frequentare' Noel non aveva fatto più neanche quello, anzi, a momenti si era scordato perfino della sua esistenza. 
"Noel sa che sei tornata?"
"Mi sei sempre piaciuto Cam, sai? Ma a quanto pare piaci di più al mio fidanzato!" Disse sarcastica, ignorando volutamente la domanda del ragazzo.
"Senti, lo so che sei arrabbiata e non ti biasimo. M-mi dispiace tanto, non volevamo ferirti."
"Mh." Sbuffò lei.
"Andate ancora a letto insieme?"
"Noi non-"
"Si o no, Cameron?" Lo interruppe con tono deciso.
Il rosso si sentì messo all'angolo, non aveva mai pensato di dover affrontare quella conversazione, quello spettava senza dubbio a Noel, ma ora che se la ritrovava nel suo appartamento non poteva più evitare il confronto.
"Si, abbiamo una relazione." Disse sicuro, incrociando le braccia sul petto.
"Una relazione..." Ripeté lei canzonandolo.
"Perché sei venuta qui?" Cam non voleva mostrarle quanto quella discussione lo stesse mettendo a disagio ma non riuscì a nasconderlo troppo bene.
"Io lo capisco, ok? Sei giovane e ti sei immedesimato in questa mirabolante storia d'amore fin da quando eri un ragazzino... avete preso una sbandata, può succedere, però poi vi siete spinti troppo oltre..."
Nel continuare il suo monologo sembrò abbandonare il sarcasmo aggressivo per un più tranquillo tono fraterno.
"Questa relazione, come la chiami tu... sei sicuro che andrà avanti? Sei sicuro che non state rovinando la vostra amicizia per niente? Rischieresti di perderlo? Di rovinare ogni cosa?"
Cam rimase perplesso, quelle erano domande che non si era mai posto, per lui tutto quello che stavano passando, l'esserci dentro insieme, non li avrebbe separati ma legati ancora di più l'uno all'altro.
"Noel è un bravo ragazzo... ti vuole molto bene, esattamente come tu ne vuoi a lui, ma quando vi renderete conto che tutto questo è un grosso errore sarà troppo tardi, non potrete più tornare in dietro."
Cam aveva ancora fissa nella mente l’immagine di Noel seduto sul pavimento con gli occhi lucidi che gli confessava di voler stare con lui, quello era stato uno dei momenti più belli della sua vita, così come i pochi giorni passati insieme come una vera coppia. 
"Noel non potrebbe mai essere un errore." Disse serio fissandola negli occhi mentre sentiva l'agitazione crescere nel suo petto.
La loro poteva essere solo amicizia?
Erano amici due ragazzi che desideravano toccarsi ed aversi fino allo sfinimento e che volevano passare la loro vita insieme?
No, non era solo amicizia.
"Cosa ti fa credere che la nostra relazione sia sbagliata?" Le urlò con rabbia. 
"Cosa ne sai di quello che proviamo? Come puoi dirmi che tutto quello che sento non è reale?"
Nemmeno si rese conto di aver alzato la voce finché non vide gli occhi della donna sbarrati a fissarlo. Cam riprese subito il controllo e con uno sguardo chiese scusa per aver esagerato, Layla si strinse nelle spalle e iniziò a guardarsi intorno senza rispondere. Riconobbe vestiti e roba varia del suo ragazzo in giro per l'appartamento e si sentì soffocare nel rendersi conto che i due stavano vivendo insieme.
"Io so quello che provo, lo so fin troppo bene. Io lo amo e so che lui prova lo stesso per me."
Il ragazzo riprese a parlarle con calma ma lei rimase in silenzio mentre le crollava il mondo addosso. Cercò di riprendere fiato ma la sua attenzione cadde su una foto incorniciata, posta su una piccola cassettiera, che ritraeva i due ragazzi insieme, abbracciati. Noel aveva il sorriso più bello e sincero di sempre.
"Lo credo anche io." Disse lei all'improvviso voltandosi verso Cam.
"C-cosa?" Balbettò confuso.
"Credi... cosa?" Riprovò non avendo ottenuto nessuna risposta.
"Non ci avevo fatto mai troppo caso... Gesù, non credevo di doverlo fare!" Sbuffò una risata tanto sarcastica quanto triste.
"Con il tempo è diventato più evidente, ma non c'è peggior cieco di chi non vuol vedere, no?" 
Layla riprese a guardare la foto sfiorando con le dita il volto di Noel mentre Cam continuava a tenere gli occhi verdi su di lei.
"Credo che lui ti ami." Si asciugò una lacrima.
Ammettere all'amante del proprio fidanzato che questi amava lui e non lei la ferì al punto di provare un vero e proprio dolore fisico nel sentire il suo cuore andare in frantumi.
Cam era sempre stato sicuro dei suoi sentimenti e di quelli di Noel, anche prima che Noel stesso se ne rendesse conto, non aveva mai avuto bisogno di conferme, ma sentirselo dire da Layla per qualche strano motivo lo rese più reale. Il rosso tirò un profondo sospiro di sollievo che non sapeva di trattenere.
"Ma è davvero così importante, Cameron?›› Gli chiese tornando a guardarlo con occhi gelidi.
"C-certo che lo è!"
"Così importante da rischiare di rovinargli la vita?"
"Che vorresti dire?" Le chiese confuso.
"Non pensi a Noel? Lui è un ragazzo sensibile, nonostante faccia lo spavaldo. Come pensi che la prenderà quando tutto andrà in pezzi?" 
"Non accadrà!" Rispose a muso duro.
"Davvero? E come fai a esserne sicuro?"
Iniziò a gironzolare per casa prendendo in mano, per poi riposarli subito, tutti gli oggetti che sapeva appartenere a Noel per lasciar ben intendere che non le era sfuggito il fatto che convivessero.
"Ho parlato con sua madre che mi ha supplicato in lacrime di sistemare le cose con lui."
Un sorriso amarlo le sfuggì vedendo la cena pronta sui fornelli.
"Mi ha chiamato Marcy, so che non ha l'appoggio dell'agenzia e sai anche tu come vanno queste cose. Potreste uscire allo scoperto e sperare di sistemare le cose con la Industry Entertainment*... ma io non ci conterei troppo!"
Fece sfoggio di tutte le smorfie del suo repertorio per enfatizzare ciò che stava dicendo.
"Oh, oppure nascondervi... finché non vi scopriranno e a quel punto chissà... magari avrete l'appoggio dei fan... o magari no!"
Layla continuò prima che Cam riuscisse ad aprir bocca.
"Il fatto è che comunque lui perde tutto! La serenità con la sua famiglia, la carriera per cui ha lavorato tanto, il progetto per una famiglia, tutto!"
Ancora una volta la riccia non lasciò parlare il più giovane piantandogli l'indice in mezzo al petto e fissandolo prepotentemente con i suoi occhi neri.
"E poi perderà anche te... perché tu non reggeresti a guardare in quegli occhi azzurri ogni giorno e dubitare della sua felicità, a chiederti se con te è felice, se si è pentito di aver rinunciato a tutto per te, se sta nascondendo il dolore e vorrebbe scappare ma non può farlo. E ne avrebbe tutte le ragioni, sarebbe una scelta saggia per il suo futuro."
"Ti sbagli, io non-" Riuscì a dire a stento per il nodo che gli stringeva la gola.
"Credimi, io lo so bene! Non pensare che non sappia cosa stai provando, ci sono passata prima di te, ho dovuto confrontarmi con quegli occhi e chiedermelo centinaia di volte."
Layla provata riprese fiato prima di tornare a parlare con un tono ed uno sguardo più dolci.
"So che una parte di te sa che è meglio lasciarlo andare, ma l'altra scalcia e urla e si rifiuta di lasciargli credere che non lo ami; ma Cameron, legarlo a te lo condannerebbe ad una vita di dolore. La tua testa è piena di aspettative rosee, speranze per il futuro, ma l'amore non è sempre tenero, l'amore può essere brutale e distruttivo e ti costringe a fare delle scelte difficili."
"E sentiamo, che cosa dovrei fare?" Ostentò sicurezza ma il tremolio della voce lo tradì e lei lo guardò con tutta la determinazione che aveva.
"Sii uomo e affronta questa cosa! Devi lasciarlo, stargli lontano il più possibile, permettigli di vivere la vita che merita!"
"Quindi... lasciarlo tornare da te?" 
Alla fine non era riuscito a trattenersi e gliel'aveva detto, forse non era corretto che mettesse bocca in quel modo nel rapporto tra i due fidanzati dato che era stato lui a portargli via Noel, non ne andava fiero ma nemmeno se ne pentiva. Noel aveva scelto lui. 
Layla si alterò a sentirgli dire quelle parole, come se fosse scontato per lei tornare con il suo ragazzo dopo tutto quello che aveva sofferto. In realtà aveva avuto dei dubbi su cosa fare, lo amava ancora questo era certo, ma Noel provava dei sentimenti per quel ragazzo dai capelli rossi e anche lui lo ricambiava, se anche avesse scelto di tornare da lei non significava che quei sentimenti sarebbero scomparsi da un momento all'altro. Non voleva essere un rimpiazzo e nemmeno una seconda scelta, voleva che Noel la amasse completamente e non solo a metà. 
Ma c’era quell'amore che la spingeva ancora fra le sue braccia, ed era così difficile da ignorare, cosa avrebbe dovuto fare? Lasciar perdere tutto e sparire? Nessuno gliene avrebbe fatto una colpa, non dopo quello che era successo. Ma lei se ne sarebbe pentita? Sarebbe rimasta col rimpianto?
Si, non se lo sarebbe mai perdonata.
Così aveva deciso di accettare qualsiasi decisione di Noel, intenzionata a non far andare tutto in malora per quello che poteva essere solo un dubbio passeggero. Anche se ora non ne era più tanto sicura.
"Dici queste cose per cercare di spaventarmi, mi odi e vuoi punirmi per avertelo portato via!"
Lei si avvicinò e gli accarezzò il viso con entrambe le mani e lui, vedendola con gli occhi lucidi ed un maledettissimo sorriso triste, non riuscì a respingerla. 
"Ti ho odiato per ogni giorno che hai passato con lui al posto mio, per ogni sua carezza, ogni bacio e ogni sorriso che mi hai rubato."
Cam non riuscì a ribattere, le lasciò accarezzare ancora le sue guance.
"So che non è giusto da parte mia chiederti tutto questo."
"E allora perché lo fai?"
"Perché la verità è che per quanto ci sia stata male sono ancora innamorata di lui... e ora so che lo sei anche tu."
"Ci ho provato a stargli lontano ma non ci riesco, sarò egoista ma io voglio stare con lui. Non ho mai voluto creargli problemi, volevo solo... stare con lui." Sussurrò Cam.
Il pianto uscì fuori da solo, silenzioso.
Layla lo accarezzò un'ultima volta asciugandogli le lacrime, poi mentre si dirigeva verso l'ingresso gli parlò dandogli le spalle.
"Non interferirò più in nessun modo, questa era l'ultima volta. Vi lascio prendere le vostre decisioni. Spero che tu riesca a fare la cosa giusta... perché lui non vorrà farla."
Con un piede già nel pianerottolo si voltò ancora verso di lui.
"Lo ami abbastanza da lasciarlo andare?" 
Poi sparì senza nemmeno chiudersi la porta alle spalle.

"Testarossa sono a casa!" Gridò Noel con un felicissimo sorriso dipinto in faccia mentre con una spallata spingeva la porta di casa che era rimasta socchiusa.
"Cam! Dove sei?" Si guardò intorno in cerca del rosso.
"Perché la porta è aperta? Mi hai visto arrivare dal videocitofono?" Posò il pesante borsone sul pavimento e chiuse il battente.
"Cam?" Non vederlo arrivare nell'ingresso scodinzolando, come faceva sempre, lo mise un po' in allerta. 
"Hey, Cam!" Continuò a gridare finché non arrivò in cucina dove lo vide di spalle in piedi in mezzo alla stanza.
"Scusa il ritardo, è stato un viaggio infernale. Il volo ha fatto quaranta minuti di ritardo e come se non bastasse mi avevano smarrito il bagaglio e..." Si bloccò di colpo quando, una volta che il rosso si voltò verso di lui, Noel si accorse subito che c'era qualcosa che non andava.
Allarmato si diresse verso di lui dando un veloce sguardo in giro per cercare di ricavare qualche indizio, ma sembrava tutto in ordine.
"Cam, che succe-" Noel fece per parlare, ma venne subito interrotto.
"Aspetta, devo dirti una cosa e... voglio che mi ascolti fino alla fine, ok?" Si sentì dire il moro, quindi annuì.
Cam ci aveva pensato ed era giunto alla dolorosa conclusione che era giusto lasciarlo, non voleva trascinarlo nel baratro, non poteva essere così egoista verso l’uomo che amava e che gli aveva dato tutto. Ma non lo avrebbe allontanato fingendo di non amarlo, sapeva che Noel non ci avrebbe mai creduto, sarebbe stato sincero come aveva sempre fatto e lui avrebbe capito.
"Noel, io ti amo. Tu hai fatto una cosa magnifica per me andando contro tutti e rischiando ogni cosa, solo per me... e io non ho mai pensato alle conseguenze che avrebbe avuto tutto questo su di te. Mi rifiutavo categoricamente di guardare in faccia la realtà, perché farlo avrebbe significato perdere tutto, e questo non potevo accettarlo."
"Io... non capisco..."
"Avevi ragione tu, all'inizio quando eri ancora abbastanza lucido per pensare con la testa e non con il cuore."
"Cam, stai rompendo con me?" Chiese Noel venendo meno al patto di aspettare la fine del discorso, ma non riuscì più a trattenere quella domanda.
"Ancora una volta la parte del cattivo tocca a me e guardarti rende le cose più difficili... non ho mai voluto ferirti, ma sembra che io non riesca a smettere di farlo."
"Perché così all'improvviso? Si può sapere cosa è successo? Che ti prende?"
"Pensavo che una cosa del genere potesse capitare solo nei film, ma ora che è capitata a me... beh adesso vorrei averla per sempre! Io ti voglio amare come ti amo adesso per tutta la vita! Ma non posso, non possiamo, sai meglio di me che è così!"
Era la verità, Noel lo sapeva, lo sapevano entrambi dall'inizio. Era stato lui il primo a stilare una lunga lista di ottimi motivi a sostegno del fatto che quella sarebbe stata una follia!
Ma con Cameron il suo intero modo di pensare era stato capovolto, non gliene importava più nulla, voleva solo rimanere con lui a qualunque costo.
"Non voglio perderti, è già successo una volta ed è stato tremendo, non farò di nuovo lo stesso errore."
"Noel..." Lo chiamò Cam e lui lo guardò, il terrore gli si leggeva in faccia, sembrava supplicarlo di non lasciarlo.
"Tu mi vorresti dire che secondo te è questa la cosa giusta da fare? Che è giusto rinunciarci?"
Quanta tristezza potevano racchiudere le parole? Quanto dolore? Cam lo stava imparando in quel momento, provando a trattenersi mentre l'unica cosa che desiderava fare era urlargli che l’unico errore sarebbe stato separarsi. Noel colse l'esitazione negli occhi del rosso e continuò.
"Non cancellare tutto, non gettare via tutto. Tu dici queste cose ma io so che non le pensi veramente."
"Noel non farlo..." A Cam si strinse il cuore, il ruolo del tipo razionale devoto alle scelte giuste e logiche non gli era mai appartenuto.
"Dormiamoci su, forse domani la penserai diversamente."
"Ti prego..." Sussurrò il più giovane con la voce spezzata, non avrebbe retto ancora per molto.
Lo stomaco di Noel si serrò in una morsa, rabbia e tristezza gli salirono nel petto e si mescolarono. Come poteva Cam arrendersi così? Dopo aver lottato e insistito tanto, come poteva arrendersi proprio ora che anche lui aveva accattato quel sentimento di cui aveva avuto tanta paura. Avrebbe voluto prenderlo a pugni, fare una scenata, urlare, fare di tutto... soprattutto baciarlo, farlo tornare in se, avrebbe voluto dirgli che ora era lui a comportarsi da codardo, ma non fece nulla.
"Avevi detto che avresti fatto di tutto per me."
"È proprio quello che sto facendo! E tu... Noel, tu devi aiutarmi a lasciarti andare."
La delusione in quei meravigliosi occhi blu e lo sguardo rassegnato che seguì subito dopo Cam non li avrebbe mai dimenticati, lo avrebbero tormentato per sempre.
Noel restò in silenzio a fissarlo e Cam desiderò che lo prendesse a pugni, che facesse una scenata, che urlasse, che facesse di tutto, anche baciarlo. Ma quando lo vide voltarsi e dirigersi all'ingresso, senza dire una parola, tutto si fermò.
Lo vide risbucare poco dopo con il borsone tra le mani, lo posò sul tavolo e lo aprì. Era già pieno ma Noel ci ficcò dentro con forza molte delle sue cose che trovò sparse per casa.
Cam trattene il respiro per tutto il tempo, pensò che avrebbe dovuto fermarlo perché stavano facendo una stronzata! 
"Torno a prendere il resto domani." Chiuse a fatica la zip e rimase con lo sguardo perso nel nulla per un momento, fino a quando sentì la voce del rosso.
"Noel, ti amo. Tu mi ami?" Quelle parole uscirono da sole dalle sue labbra. Stava rinunciando a lui per sempre ma non poteva rinunciare ad avere una risposta a quella domanda.
"Mi stai davvero chiedendo se ti amo in un momento del genere?" Sospirò contrariato.
"Ti ho detto di amarti tante volte ma non hai mai risposto." Disse come un rimprovero.
"Mi hai mollato, Cam, non ti farò una dichiarazione. Scordatelo, cazzo!" Scosse la testa incredulo.
"Non voglio una dichiarazione, so già cosa provi per me e tu sai cosa provo per te." 
Quelle parole non sorpresero il moro, anche se non gliel'aveva mai detto era ovvio che il rosso lo sapesse. Tra di loro non c'era mai stato bisogno di tante parole, tuttavia in quel momento Cameron era ancora in piedi davanti a lui a guardarlo, in attesa.
"È ovvio che lo sai." 
"Questo non significa che non voglia sentirmelo dire." 
"Che differenza fa oramai?" La voce gli tremava.
"Mi ami?" Insistette il rosso incatenando i loro sguardi.
Noel espirò profondamente, cercando di sembrare il più calmo possibile. 
"Ti amo. Ti amo come non ho mai amato nessun altro nella mia vita."
Un sorriso si fece spazio sul volto arrossato di Cameron e Noel lo trovò bellissimo.
"Questo ti fa sentire meglio?" Gli chiese il moro con le sopracciglia alzate.
"No, mi fa sentire uno schifo!" Cam trovò l'approvazione dell'altro che gli annuì con il capo.
"È stato bello averti almeno per po’." 
"Sì, è stato bello." Sussurrò Noel provando a sfoggiare un sorriso rassicurante, voleva che Cam pensasse che stava bene, ma il più giovane non ci credette nemmeno per un secondo, perché poteva leggergli dentro, così finirono a condividere un sorriso triste.
Noel prese il borsone in spalla e tornò nell'ingresso ma questa volta se ne andò, chiudendo delicatamente la porta di casa.
Per Cam, quel suono risuonò peggio di addio.

Doveva essere proprio quello l'amore brutale e distruttivo che ti spinge a fare scelte dolorose, perché se ami davvero qualcuno devi lasciarlo andare e Cam lo aveva fatto.

Grazie all'andamento della storyline Gallavich i due non furono costretti a rivolgersi la parola per il resto delle riprese, fino a quel momento... quando Ian, spaventato dalla sua malattia, decise di rompere con il suo ragazzo.
Mickey aveva corso più che poteva dopo aver ricevuto quella telefonata, quel Hey, Mick' che aspettava da giorni e che lo aveva illuso di poter riavere il suo ragazzo con se lo spinse fino a sentire i polmoni andare in fiamme e ci volle qualche minuto prima di riuscire a riprendere fiato.
"Dove cazzo eri?"
"Con mia madre."
Ian era seduto sulle scale del portico di casa Gallagher, sembrava stanco ed infreddolito.
"Stai bene?"
"Odio i farmaci, tu vuoi che li prenda?"
"Vai fuori di testa senza."
"Starai con me se non li prenderò?"
Mickey rimase in silenzio ma Ian lo sapeva già, sapeva come la pensava il moro e che non avrebbe accettato. Ma Ian in cuor suo un po' ci aveva sperato.
"Un tempo mi amavi e ora non sai chi sono." Si alzò ormai rassegnato.
"Cazzo, spesso non lo so neanch'io." Aggiunse dandogli le spalle.
Mickey non apriva bocca, si limitava a fissarlo. Non rispose nulla perché quello che Ian stava dicendo era maledettamente vero. Mickey non lo riconosceva più, non avrebbe mai accettato che il ragazzo non si curasse, che si rovinasse la vita in preda a qualche altra impresa folle.
"Non mi devi niente." Si voltò per guardarlo. Leggeva la preoccupazione negli sguardi pietosi di tutti, dei suoi fratelli e soprattutto in quello di Mickey, ma in fondo Ian non ce l'aveva con lui. Sentiva di aver perso per sempre ogni possibilità di poter tornare ad essere quello di prima.
"Ti amo." Mickey non riuscì a trattenersi. Era la prima volta che glielo diceva in faccia.
Quelle parole che Ian aveva aspettato per anni ora avevano un gusto amaro.
"Che significa amare?"
"Prendersi cura l'uno dall'altro."
"Non voglio che passi il tempo a preoccuparti, controllarmi aspettando l'ennesima folle cazzata."
Non voleva condannarlo a questo, Mickey non se lo meritava, cazzo. Ian lo amava e doveva lasciarlo andare.
"Buona e cattiva sorte, gioia e dolore, salute e malattia e altre stronzate."
"Vuoi sposarmi? Andremo in tribunale in smoking come una coppia di vecchi froci?"
"Fottiti!"
"No grazie, l'ho già fatto." Rispose con amaro sarcasmo. La vita, i suoi geni lo avevano già fottuto e lui aveva deciso di non trascinare giù con se l'uomo che amava, di lasciarlo libero, per il suo bene. Ma Mick non voleva essere liberato da Ian, non ci avrebbe pensato due volte a saltare nel baratro con lui, come avevano già fatto altre volte.
Voleva solo abbracciarlo, desiderava solamente che le cose si sistemassero e tonassero ad essere quelli di prima. Si sentiva impotente, Ian gli stava scivolando via dalle mani e lui non poteva fare niente per controllarlo... niente! Solo Ian lo aveva fatto sentire felice, solo Ian lo aveva amato veramente. Aveva bisogno di lui, per quanto continuasse a tentare di convincersi del contrario...
"Ma che problemi hai?"
"Troppi!" Disse con la voce strozzata dal pianto e allargò le braccia.
"Ho troppi problemi! È questo il punto. Ho troppi problemi e tu non puoi farci niente, non puoi cambiarmi o sistemarmi perché non sono rotto, non dovete aggiustarmi, ok? Sono io!"
"Quindi... stai rompendo con me?"

Ian tirò su con il naso "Si."
"Davvero?... Cazzo."

Da quel momento dalle loro labbra vennero fuori solo le nuvolette di vapore dovute al freddo pungente di Chicago. 
Era finita.

Cam aprì la porta di casa sua e lasciò entrare Noel.
"Scusa se non sono venuto prima a prendere la mia roba, ma tra la fine delle riprese e la promozione del film non ho avuto un attimo di tregua."
"Non preoccuparti, avrei potuto portartele io."
"Non mi sembrava il caso."
Certo, non sarebbe stato 'il caso' se suonando a casa Fisher Cam si fosse trovato di fronte Layla... oppure non abitavano più insieme? Cam non ne aveva idea, voleva tanto chiederglielo ma non ne aveva il coraggio.
"Ho sistemato tutto in degli scatoloni, se trovo ancora qualcosa per casa te lo faccio avere."
"Si, grazie." Prese un cartone per evitare di guardarlo.
Calò il silenzio così i due decisero di iniziare a caricare gli scatoloni nella Honda Accord del moro, parcheggiata in una zona isolata nei pressi della casa.
"Senti Cam, io... io lascio Shameless." Disse Noel una volta sistemata l'ultima scatola.
"Cosa?"
"Volevo che fossi il primo a saperlo."
"Perché? Per colpa mia? Per quello che è successo?"
Ovviamente anche Cam aveva pensato a come gestire quella situazione in futuro ma questa particolare opzione non gli aveva neppure mai sfiorato il cervello. Era impensabile che uno dei due abbandonasse lo show, era impensabile separare i Gallavich!
"No... cioè, si anche per quello..." Balbettò Noel prima di continuare.
"Le riprese del sequel delle Tartarughe Ninja coincidono in gran parte con quelle di Shameless dell'anno prossimo e quindi non avrei potuto partecipare come regular in ogni caso. In più dopo quello che è successo... beh, lo sai... interpretare Mickey e Ian è molto più di un lavoro, ci coinvolge in prima persona... credo che ci farà bene una pausa."
"Una pausa? Vuol dire che tornerai?"
"Non lo so, insomma... non so cosa succederà a Mickey o a Ian ma io vorrei che almeno per loro finisca bene... vorrei che avessero il loro lieto fine. Io ci sarò sempre per i Gallavich finché ne avrò la possibilità."
Cam si limitò ad annuire, poi i due si scambiarono un sorriso tiratissimo e si salutarono con un gesto della mano, in silenzio.
Noel salì in macchina e andò via. 

[Nella foto: Articolo di un'intervista a John Wells (produttore esecutivo e show runner)
E: Ci sono stati alti e bassi tra Mickey e Ian in questa stagione, ma con Ian che torna a casa, sembra che ci siano buone speranze nonostante abbiano rotto. La vedi come una rara relazione Gallagher che può andare lontano?
JW: Si, ma è una decisione che deve prendere Noel. Stava per fare un film e non era disposto a filmare per un altro anno, quindi mi devo risentire con lui tra qualche mese e vedere. Ha una carriera molto fiorente. In realtà lo avevamo assunto per un paio di episodi quando abbiamo iniziato, ma continuiamo a rinnovarlo, e torna sempre quando è disponibile. Quindi, alcuni dei punti in cui i personaggi finiranno saranno dettati dalla disponibilità, ma potrebbe anche essere un momento interessante per Ian per scoprire quanto fosse importante Mickey nella sua vita. È una cosa che succede spesso quando sei più giovane, hai una relazione davvero difficile, appassionata e disordinata, e poi ti allontani e scopri il resto del mondo, e qualche volta torni a quella prima persona comunque.]


[Nella foto: Tweet di Cameron
Per 5 anni siamo stati questo @noel_fisher. È stato un piacere sviluppare questi personaggi, la loro relazione & storia.
Tu sei l'uomo giusto/Sei un grande. (traduzione approssimativa)
Il migliore.

Tweet di risposta di Noel
Lo stesso vale per me @CameronMonaghan. Mi sento così fortunato di aver fatto parte di questo con te, il resto di #Shameless... whosay.com/l/QyQapsR ]

Passò quasi un anno prima che si rivedessero di nuovo.

Separarsi era risultato più difficile delle altre volte, adesso sapevano entrambi cosa provavano, avevano visto come era stare insieme e non era stato facile rassegnarsi. Rivederlo sul set non fu in nessun modo d'aiuto, Cam non riuscì a fare a meno di desiderare di riaverlo non appena i suoi occhi si posarono su di lui. Il tempo non aveva minimamente sbiadito quello che provava e il brivido che sentiva ogni volta che gli stava vicino non lo abbandonò neanche per un momento.
Si ritrovarono ad aspettare l'inizio delle riprese con Isidora, in arte Svetlana, seduta tra di loro. La donna rimase il tempo di scattare una foto e poi fu chiamata da qualcuno della troup che aveva tra le braccia, pronto per lei, uno dei gemellini Henckel, ovvero il piccolo Yevgeny.

Cam non sapeva come comportarsi, non voleva rendere vani i sacrifici che aveva fatto per tutti quei mesi resistendo alla tentazione di contattarlo. Ma ora lui era là, a pochi centimetri di distanza e chissà quando avrebbe avuto l'occasione di rivederlo di nuovo.
Quando Noel con la coda dell'occhio sorprese Cam a fissarlo non riuscì a trattenere un sorriso.
"Che cazzo hai da guardare?" Rise citando la famosa battuta del suo personaggio.
"Niente." Rispose Cam stando al gioco, infondo fare due chiacchiere non poteva essere poi così deleterio.
"Ti prendi cura di te?" Disse il moro con tono paterno.
"Faccio il possibile. Anche se credo di passare troppo tempo con Steve, ha iniziato a trascinarmi in palestra e a seguire il mio regime alimentare. Lui... cerca di starmi vicino."
"Si, Steve è... un tipo a posto. Non so se riuscirò ad incontrarlo, in caso potresti salutarlo da parte mia?"
"Certo." Cam si fermò a gustarsi il momento, gli era mancato molto anche solo parlare con lui.
"Sei ancora a New York per le riprese delle Tartarughe Ninja?"
"Si, è dal ventisette Aprile che faccio su e giù. Non vedo l'ora di potermi prendere una pausa e tornare per un po' a casa."
'A casa'... Cam aveva saputo da Steve che Noel era tornato a vivere nel suo appartamento... con 'lei'.
"Sei tornato con Layla." La sua voleva essere solo una constatazione, ce l’aveva messa tutta per farla sembrare tale, ma l’accusa che si celava dietro quelle parole era molto più forte della sua volontà.
L'altro lo fissò con occhi pieni di tristezza, riuscì a percepire un pizzico di rancore nelle parole del rosso. Anche se era stato Cam a lasciarlo, vederlo tornare da lei lo faceva sentire ferito e arrabbiato per tutto quello che era successo. Noel non poteva certo biasimarlo, ma aveva deciso che se non poteva avere la vita che voleva con il ragazzo che amava allora sarebbe tornato dall'unica persona con cui aveva avuto qualcosa di vagamente simile; in un certo senso l'aveva amata per anni e si era sentito felice con lei.
Il moro alzò le spalle e annuì in silenzio.
Cam guardò i suoi occhi azzurri e fu sopraffatto dalle emozioni, una sfilza di pensieri si susseguirono nella sua testa. Vedendolo in quella tuta arancione da detenuto di colpo realizzò che, così come era per loro, neanche per Ian e Mickey ci sarebbe stato un lieto fine.
"Che stronzata, non ha alcun senso!" Sbottò all'improvviso.
Il rosso, resosi conto di aver dato voce ai suoi pensieri, si affrettò a chiarire.
"Mi riferivo alla scena, non a te e..." Balbettò.
"Si, insomma... stavo pensando a Shameless, non a te e..." Continuava a balbettare.
"Già, è davvero triste." Noel, invece, non si riferiva soltanto alla scena che stavano per girare.
"È uno schifo!" Il rosso proseguì nelle sue proteste.
"Mi dispiace, non era questa la fine che avrei voluto per loro."
'E neanche per noi.' Si trattenne dal dire Noel.
Un giorno, forse, sarebbero stati in grado di rivedersi senza sentire quel velo di nostalgia avvolgerli, ma era ancora troppo presto e c’era davvero tanta strada da fare... ma un giorno chissà.
Furono bruscamente interrotti da un euforico Wells che annunciava l'inizio delle riprese, sembrava essere davvero molto compiaciuto per la scena che aveva messo su, Cam e Noel pensarono che probabilmente sarebbe stato l'unico ad esserlo, loro due non ne erano affatto felici e di sicuro non lo sarebbe stato il fandom Gallavich!
Cosa diavolo era passato per la testa di Wells per fargli scrivere una cosa simile? 
Cam era stato felice di sapere del cameo di Noel della prima puntata della sesta stagione, anche se davvero molto breve, il moro aveva mantenuto la parola di tornare in Shameless se Mickey avesse avuto bisogno di lui. Ma di sicuro non era di questo che aveva bisogno Mick, ne tantomeno Ian!
Nessuna scena MAI lo aveva messo così in difficoltà! 
Anche solo leggere il copione gli aveva spezzato il cuore. 

"Sei tornato."
"Già, Svetlana mi ha pagato."
Era tutto così difficile, parlargli attraverso un vetro, vedere il modo in cui lo guardava.
Distolse gli occhi perché sapeva che incrociare quelli di Mickey lo avrebbe distrutto. Non riusciva ancora a guardarlo senza sentirsi sbagliato e Ian non voleva più sentirsi così. Le medicine lo avevano trasformato in una scatola vuota, non riusciva a provare più niente.
"Io ho pensato a te. E tu invece?"
Se lo aveva pensato? Ogni minuto, di ogni maledetto giorno, ma non poteva dirglielo.
Che senso aveva fargli sapere che lo aveva pensato? Gli avrebbe procurato ancora più dolore.
"Mi aspetterai?"
'Merda, non farmi questo, ti prego, non chiedermelo.' L’unica cosa che voleva Ian in quel momento era poterlo dimenticare per smettere di soffrire, trovare il modo di non pensare, di fuggire lontano... lontano da lui. Aveva eretto un muro molto più spesso di quel vetro che li divideva, per cercare di proteggersi da lui e dal dolore che gli causava la consapevolezza di averlo perso.
"Starai dentro quindici anni..."
"Si, ma tra otto uscirò per il sovraffollamento." Sorrise come se la cosa non fosse poi così grave, anche se in fondo non ci credeva più di tanto neanche lui. 
"Hai quasi ucciso mia sorella."
"Sorellastra, uno. Due, non te ne importa un cazzo, la stronza se lo meritava, ha fatto la spia."

"Quindi?... Aspetti?"
Come poteva aspettarlo? Come poteva sopportare e sopravvivere a quella tristezza se continuava ad aggrapparsi a lui? Se continuava ad amarlo come il primo giorno?
Non poteva.
"Se devi mentire fallo, otto anni sono tanti."
Mickey sapeva che era una richiesta ingiusta da parte sua, ma aveva bisogno di sentirselo dire per avere qualcosa a cui aggrapparsi, chiuso là dentro.
A Ian in quel momento si spezzò il cuore.
"Si... si, ti aspetto."
Negli occhi di Mickey vedeva tutte le sue paure, tutti i suoi rimpianti, era straziante. Era stato lui a decidere di fare qualcosa di tanto stupido senza pensare alle conseguenze. Anche se Ian era ben consapevole che lo aveva fatto per lui, per vendicarlo e per punire la stronza che aveva distrutto il loro equilibrio appena ritrovato. Il punto era che ogni volta che si era fatto sbattere dentro lo aveva lasciato solo, abbandonato.
Quindici cazzo di anni erano un’eternità, lo aveva perso per sempre.
Ora doveva andare avanti con la sua vita, senza Mickey.
Era la decisione migliore, l’unica possibile.

La scena fu perfetta al primo ciak, era talmente breve che bastarono poche ore di lavoro prima di veder Noel scomparire in un secondo così come era arrivato.

Riavere una Milkovich nello show, seppure per un solo episodio, diede a Cam l'illusione di essere tornato ai gran bei vecchi tempi ormai perduti. Nella 6x9 Ian tornava ad interpretare il ruolo di principe azzurro per Mandy, aiutandola a risolvere un problema con droga, prostituzione e un uomo stecchito in un hotel di lusso... insomma, la classica favola in stile South Side!
La presenza sul set di Emma, Mandy per l'appunto, portò un'ondata di euforia nell'intero cast, così decisero di uscire tutti insieme per una birra prima che la ragazza lasciasse la città.
Mentre i più piccoli rimasero in albergo, Steve e Shanola, Jeremy e Emma, Emmy e Cam si ritrovarono nella hole tutti tirati a lucido e pronti a fare baldoria.
Non ci volle molto prima che tutti fossero alticci, Shanola trascinò Jeremy a ballare la canzone che risuonava nel bar mentre Emmy ed Emma continuarono a parlare finendo quello che rimaneva delle loro bibite.
Steve vide Cam uscire dal locale in sordina, lasciò passare qualche minuto e poi decise di seguirlo. 
Essendo a conoscenza di tutto quello che era successo fu l'unico a capire facilmente ciò di cui tutti si erano accorti ma, al contrario di lui, non sapevano spiegarsi; Cam era sempre malinconico e spesso si isolava, mentre prima non perdeva occasione per ballare, cantare e scherzare con chiunque ora era come spento. Per questo Steve aveva cercato di stargli vicino il più possibile e negli ultimi tempi, grazie al segreto che condividevano, la loro amicizia era diventata molto stretta.
Il rosso era seduto su un muretto che affiancava il locale, abbastanza lontano dal lampione che illuminava la strada da potersi crogiolare nella penombra, solo l'insegna al neon del bar gli colorava la pelle chiara alternando luci verdi e rosse.
"Che fai?" Squillò il ragazzone raggiungendolo alle spalle e facendolo trasalire.
"Stolkeraggio." Rispose mostrandogli il telefono sul quale appariva il profilo twitter di Noel.
Steve sedette accanto a lui e lo guardò per qualche minuto scorrere sul display con le sue lunghe dita pallide.
"Ti manca, eh?... Anche a me." 
Cam si limitò ad annuire, poi dopo un sospiro ruppe il silenzio.
"Secondo te abbiamo fatto la cosa giusta... separandoci? O siamo stati solo dei codardi?"
Anche se intorno a loro la luce era fioca Steve poté vedere l'espressione triste sul volto del ragazzo illuminato dal cellulare che continuava a fissare imperterrito.
"A volte, anche battere in ritirata è coraggioso." Si guadagnò un sorriso dolcissimo in risposta.
"Credi che con lei sia felice?"
"Lui starà bene, Cam... e anche tu!" Diede una spallata amichevole al rosso che, travolto dalla mole dell'amico, perse l'equilibrio e quasi cadde dal muretto. Si guardarono e ne risero.
"Hey, perché non gli mandiamo un messaggio?" Propose Steve all'improvviso.
"Eh?"
"Si, dai... mandagli un messaggio tramite il mio profilo. Scrivi qualcosa che lui possa capire che provenga da te. Insomma... hai capito, no?!" Gli passò il suo cellulare dopo aver aperto twitter.
"Credi sia il caso?" Chiese perplesso il più giovane.
"Avanti Cam, è solo un tweet... cosa vuoi che sia?!"
Negli occhi di Cam si accese un luccichio di felicità e, incoraggiato dall'amico, iniziò a picchettare velocemente il messaggio.
"Hey, vacci piano però... niente di troppo spinto!" Ci tenne a precisare Steve.
"Così va bene?" Voltò il cellulare verso di lui per lasciargli dare un'occhiata.
"Oh, ok! Ma sei sicuro che riuscirà a capire che sei stato tu a scriverlo?"
"Lo capirà!" L'enorme sorriso di Cam ora sembrava illuminare l'intera strada. Restituì il cellulare al legittimo proprietario, poi Steve lo vide riprendere a trafficare con il suo. 
"Ora gli darò un aiutino." Sussurrò Cam ridacchiando.
Ed ecco che al tweet di Steve ne comparve uno di risposta che in pochi minuti mandò in subbuglio l'omonima piattaforma.

[Nella foto: Tweet di Steve
@noel_fisher mi mancano i tuoi dolci sussurri al mattino. Mi mancano le tue mani forti che stringono saldamente la mia schiena quando ci abbracciamo mentre ti annuso

Tweet di risposta di Cameron
@stevehowey Stagli alla larga, lui è mio.]

Cam era già comodamente spaparanzato a letto quando sentì vibrare il cellulare, allungò una mano e guardò il display curioso di sapere chi fosse a quell'ora della notte. Il suo cuore saltò più di un battito nel leggere il nome del mittente di quell'sms.
Il messaggio era arrivato forte e chiaro a destinazione.
   
    Mi manchi anche tu.
    Tuo.


*Noel è rappresentato dalla United Talent Agency, Industry Entertainment e dall'avvocato Marcy Morris.


Note dell'autrice:
-------------------------->Volevo precisare che "tifando" per l'amore tra un fidanzato fedifrago e il suo giovane amante non volevo però che alla fine la cattiva risultasse la fidanzata tradita, spero che non abbia dato questa impressione. Per questo motivo è stato difficile gestire il suo personaggio, avrei voluto solo che si togliesse di mezzo e basta... e non solo nella fanfic! XD

In parte ispirato alla canzone degli Sleeping At Last - Already Gone
https://www.youtube.com/watch?v=lJ5X0vXJgHc

Ringrazio di cuore chi segue la mia storia!
   
 
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