Film > Frozen - Il Regno di Ghiaccio
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Autore: Ivy001    17/08/2018    1 recensioni
Anna ed Elsa sono due sorelle che vivranno degli amori difficili. Fortuna che il loro affetto le aiuterà a venire fuori da momenti bui.
Genere: Generale, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Anna, Elsa, Hans, Kristoff, Nuovo personaggio
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Victoria, irritata dal comportamento di Hans, lo trascina nello studio di lui ed una volta soli, senza disturbi da parte dei domestici di casa, prende parola.

“Ti conosco bene, caro cugino. Con me puoi smettere di fingere. So che il tuo estremo egocentrismo ti impedisce di nutrire preoccupazione verso chi ti circonda. Perciò falla finita, questa recita può terminare qui”

“Che stai dicendo?” - esclama Westergard, sconvolto.

“Vuoi davvero farmi credere di essere in pena per il ritardo di Anna? Ma dai, per favore, risparmiami scene tanto ridicole” - aggiunge la donna, seduta alla scrivania del parente, intenta a limarsi le lunghe e rossissime unghie.

“Come puoi dire una cosa simile? Questi tuoi dubbi mi feriscono, sai?”

Sentendolo parlare in quella maniera, Victoria ha una reazione immediata.

Una risata malefica che sembra ed è un affossamento del cugino e delle sue emozioni.

“Mi stai ridendo in faccia come fossi un pagliaccio! Stai esagerando Vic” - afferma, alterato Hans.

Batte con forza un pugno sulla scrivania facendo sobbalzare Victoria, la quale continua a mostrarsi altezzosa e indifferente.

“Povero zio, che progenie gli è toccata... mio padre, contrariamente al tuo, ha fatto un bel lavoro con la sottoscritta” - si vanta la darklady.

“Sto perdendo la pazienza e sai che non rispondo di me quando le persone mi umiliano” - Hans è incavolato e cerca di trattenersi.

“Mi stupisce non vedere la tua reazione. Ti sto praticamente disegnando come un uomo senza sentimenti, e tu te ne stai fermo lì, a pensare ad una compagna che non ti ama e ad una figlia che,chissà, magari non è neppure tua”

Tali affermazioni e cattiverie gratuite mandano in bestia Westergard che senza ragionare si scaglia sulla mora, portandole le mani al collo.

“Vuoi togliermi di mezzo? Fallo, avanti. Vediamo quanto sei degno del cognome che porti. Fai emergere il lato criminale che cova in te da troppo tempo”- Victoria vuole svegliare quella parte maligna del cugino e accusarlo è, secondo lei, il modo giusto.

“ZITTA! Altrimenti lo faccio davvero” - la fiamma che vampa dagli occhi di Hans è accecante.

Non sembra più l'imprenditore di un anno fa, quello che portò Anna su uno Yacht e che passò con lei una notte d'amore.

“Fammi vedere di cosa sei capace. Sei o non sei un leader criminale? Allora, dimostralo”

Sentire quelle parole, blocca Hans che sembra tornare in sé.

Indietreggia e fissa, spaventato, le sue mani.

“Cugina, io...” - cerca di scusarsi, ma il corpo continua a tremargli.

“Tranquillo, sto bene” - risponde lei, prendendo aria - “Non sei il primo in famiglia a fare tali gesti” - tossisce, prendendo dalla sua borsetta un foulard che utilizza per coprire il rossore attorno al collo.

“Non volevo” - ripete lui, scioccato da cosa ha appena fatto.

“Ascoltami, cugino. Io non posso accettare che la nostra impresa e il nostro cognome abbiano un capo debole. Se Anna è andata via, lasciala perdere. Diamine, puoi trovarne altre cento di donne pronte a dedicarsi ai tuoi bisogni”

“No! E' lei che deve farlo” - ribadisce Hans.

“Perché? Perché ti ostini a volere una ragazzina che ama un altro?”
“Ecco il punto. Lei ama un bastardo che era stimato e apprezzato da mio padre; mentre io ero invisibile per lui”

“Zio ti voleva bene, altrimenti non avrebbe lasciato questa eredità enorme nelle tue mani” - sostiene Victoria.

“Per lui ero un peso. Non rispecchiavo l'erede che ha sempre sognato. Bjorgman invece era perfetto. E adesso ha anche l'amore smisurato di Anna” - si sfoga, tirando fuori vecchi rancori e un odio immenso verso un ragazzo la cui unica colpa è essere amato e benvoluto da tutti.

“Kristoff è fuori; a che serve adesso tirarlo in ballo?” - domanda la donna.

“Sto pensando che la MIA donna sia andata da lui” - sostiene Hans.

“Ecco perché sei così preoccupato” - aggiunge la Westergard - “Ma stai sereno. Il patto tra noi verrà rispettato. Quel morto di fame se la vedrà brutta se rientrerà ad Arendelle”

“Se dovesse prendersi di nuovo Anna e anche mia figlia, ho già deciso cosa farò”
“Cosa? Lo abbiamo minacciato di andare in carcere. Non basta?”

“No! Lo voglio fuori per sempre dalla mia vita. E se si metterà in mezzo, di nuovo, avrà a che fare con il lato di me che hai appena conosciuto”

Victoria sorride, fiera della malvagità del parente.

“Finalmente inizi a ragionare”

“Prima erano i miei uomini a svolgere mansioni sporche; Kristoff è affare mio, sarà per mani mie che cadrà definitivamente a terra”

Detto questo, afferra dello sherry versandolo alla cugina e alzando il bicchiere, brindando a loro e al potere che ormai è diventato padrone del cuore e del corpo del giovane Westergard.

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I Froze decidono di consultare Arthur Bjorgman per smascherare Hans. Per agire bisogna mantenere le apparenze e quindi Anna dovrà recitare la parte di fidanzata affettuosa e premurosa.

“Adesso torno a casa, so già che sarà agitato visto l'orario. Ci teniamo in contatto tramite un secondo telefonino. Quello di Mary” - spiega Anna, scrivendo il numero di cellulare su un pezzo di carta.

“Devi proprio tornare da lui?” - domanda preoccupata Elsa.

“Si, ma sarò presto con voi. Non voglio sposarlo, perciò bisogna agire il prima possibile” - risponde la diciannovenne, abbracciando la sorella.

Saluta tutti lasciando per ultimo Kristoff.

Il biondo pensa ancora al racconto della ragazza circa la violenza subita quella notte da Westergard.

L'odio gli sta salendo alla testa, rendendogli impossibile un ragionamento lucido.

“Non avrei dovuto dire niente, adesso sei fuori controllo” - si incupisce Anna.

“Se ti sfiora di nuovo, giuro che lo ammazzo” - aggiunge, stringendola forte a sé.

Rimangono appiccicati per minuti, senza stancarsi l'uno del profumo dell'altra.

E' Idunn a ricordare alla figlia di andare, per evitare casini con Hans.

“Ciao famiglia” - fa cenno con la mano, volgendo poi lo sguardo su un turbatissimo Kristoff.

Si avvia all'uscita spingendo la carrozzina e ricordando al giovane quanto lo ama.

“Amore mio, quando tutta questa storia sarà finita voglio sposarti immediatamente” - aggiunge lei.

Gli va di nuovo vicino e stavolta lo bacia sulle labbra.

“Ti amo alla follia” - le sussurra lui.

“Anche io! Adesso però, devi stare calmo. Non far intuire nulla ai miei, altrimenti è peggio. Ci sentiamo domani” - un altro bacio poi va via chiudendosi la porta alle spalle.

Durante il tragitto fino a casa, Anna pensa e ripensa alla gioia ritrovata vedendo Kristoff e quanto gli siano mancati i suoi abbracci e i suoi baci.

Anche Fate è stata bene. Non ha pianto come invece è solita fare per ore interminabili, tra le mura della villa.

E infatti, appena arrivate a casa Westergard, la piccola inizia a lamentarsi.

Hans esce immediatamente dallo studio quando ode il rumore nei corridoi.

“Eccovi, dove siete state fino a quest'ora?” - va loro incontro.

Victoria è con lui e osserva la scena da lontano. Cerca degli indizi che possano confermare il ritorno di Bjorgman ad Arendelle. E spera sia Anna stessa a darle quegli indizi. Alla darklady interessa solo risvegliare il male in Hans e se per farlo deve togliere di mezzo due morti di fame, tanto meglio.

“Siamo stati al compleanno di Elsa” - rivela Anna, spiazzando il futuro sposo.

“Ah si? Immaginavo invitassero anche me. Saremo una famiglia tra qualche settimana” - Westergard ha riacquisto la tranquillità ed è infatti sereno, vedendo la giovane molto sincera nei suoi confronti.

“Scusami, non capiterà più. Però, conosci mia sorella, lei ha poca simpatia verso di te” - sottolinea Anna.

Hans a quel punto sorvola e prende per mano la Froze.

Il contatto con quel mostro di persona fa rabbrividire la giovane.

Ricorda ancora con quanta brutalità Hans la toccava e baciava la notte scorsa.

“Vorrei farmi perdonare per stanotte. Ero ubriaco, non è da me costringerti” - la porta con sé in una sala enorme arricchita da fiori e candele profumate.

“Wow” - esclama Anna, notando la bellezza di quel posto.

“E' per te, anzi per noi. Ho chiesto a Mary di cucinare qualcosa di speciale così potremo starcene soli soletti qui. A Fate penserà Amy. Contenta?” - la fa sedere, liberandola del soprabito.

“Che dire! Mi hai stupita” - commenta ancora sorpresa, la diciannovenne.

Hans sorride e a quel punto cerca di baciarla.

Nella mente della Froze partono mille pensieri e paure.

Però il suo piano prevede questo. Dopotutto quella mattina aveva addirittura indossato un abito sexy per mostrarsi una Westergard a tutti gli effetti. Ora non può tirarsi indietro.

Lascia così che le labbra di lui si uniscano alle sue.

Durante la cena i due parlano poco.

C'è tensione nell'aria ed è così che Westergard, una volta consumata l'ultima portata, inserisce un cd lasciando che la musica accompagni il post serata.

“Ti va di fare un ballo?” - la invita con cortesia ricevendo un immediato si.

Parte una canzone che spinge i loro corpi ad avvicinarsi pericolosamente.

https://www.youtube.com/watch?v=kkSTAm3QZUU

“Questa era la preferita di mia madre” - racconta Hans, mostrandosi per la prima volta dopo tanto tempo nostalgico e tenero.

“Non mi hai mai detto niente di lei. Come era?” - domanda Anna.

“Faceva la ballerina. Amava il suo lavoro. Tante volte la vedevo ballare da sola ed era di una bellezza incredibile” - gli occhi dell'imprenditore diventano subito lucidi al ricordo della perduta mamma.

“Se non ti va di parlarne, ti capirò” - aggiunge la ragazza.

Passano alcuni secondi dove è la musica a riempire il silenzio tra loro.

Una volta seduti al posto, al termine della canzone, Hans riprende il discorso e lo fa con un sorriso luminoso, dedicato ad una parte di sé volata via troppo presto - “Si chiamava Sara. Quando è morta io avevo sette anni”

“Mi dispiace”

“Già, anche a me. Era un angelo e quando la malattia l'ha portata via è rimasta il mio angelo custode”

“Ti ha cresciuto tuo padre da solo?”

“Lui mi trattava con freddezza. Sua moglie era morta e il dolore lo divorava giorno dopo giorno. Fu mia zia a prendersi cura di me e ad insegnarmi ad essere un Westergard”

“La madre di Victoria?”

“Esatto. Un genio del male” - sottolinea, ridacchiando.

E quella frase fa tremare Anna che domanda - “In che senso?”
“Era esattamente come Vicky. Non servono spiegazioni” - commenta, poi riprende - “Papà si riprese quando arrivò da noi un ragazzo che non so come ma gli andò a genio e seppe toccarlo al cuore”

L'immagine di Kristoff balza alla mente di Hans che chiude il discorso.

“Basta, dai. Il passato è passato” - cercando di dimenticare il dolore di anni prima, prende in braccio Anna e rindossando la maschera di uomo forte e deciso, le propone - “Se andassimo in camera?”

L'idea spaventa la Froze che non può, però, sottrarsi.

A malincuore annuisce.

Sa che i sonniferi le saranno utili.

Ed una volta nella stanza matrimoniale, Westergard chiude a chiave e si libera degli abiti.

Questo accade mentre la giovane, riempie il bicchiere di vino del compagno con i sedativi.

“Prima di darci alla passione, propongo un brindisi. Ti va?”- gli porge il calice.

“Certo! A cosa?” - domanda, euforico lui.

“A noi” - risponde alzando il suo bicchiere e attendendo che Hans lo finisca.

Una volta a letto, Westergard è sopra la ragazza quando avverte la stanchezza e crolla in poco tempo in un lungo sonno.

“Grazie a Dio” - esclama lei, tirando un sospiro di sollievo.

Ha funzionato.

Si sdraia su un fianco e chiude gli occhi, immaginando il momento in cui avrebbe cominciato a vivere serenamente la sua vita e il suo futuro con l'uomo che ama davvero.

   
 
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