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Autore: LorasWeasley    18/08/2018    2 recensioni
SEQUEL di "Mission" e "Ombra"
AU [Solangelo|Caleo|Percabeth|Frazel|Jasper]
"-Ho avvertito tutti, domani saranno qui.
Si rivolse alla ragazza.
-Le consiglio di iniziare a prepararsi, penso che vogliano sapere la verità, tutta la verità. Potrà allenarsi con il ragazzo al suo fianco, magari può iniziare dal raccontargli come mai gli ha sempre tenuto segreta l’esistenza di un fratello. Un fratello che ha giurato di uccidere tutti i suoi amici."
Genere: Azione, Romantico, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Frank/Hazel, Jason/Piper, Leo/Calipso, Nico/Will, Percy/Annabeth
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'CIA'
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41.Secondo gruppo: lo scienziato


L’uomo sorrise mentre una goccia di sangue luccicava sul suo labbro.
-Lavoro da mesi per Eros, pensate davvero che dei semplici ragazzini possano spaventarmi?
Chris sorrise soddisfatto –Era proprio quello che volevo sentire, uscì un coltello dalla sua tasca e senza pensarci due volte lo ruotò in aria staccando il mignolo della mano destra dell’uomo.
Lo scienziato strabuzzò gli occhi mentre lanciava un mezzo urlo per il dolore e per la sorpresa.
-Si, pensiamo di poterti spaventare abbastanza.
Il loro viaggio all’interno della struttura era stato più complicato rispetto a quello del primo gruppo.
La loro sezione era molto più frequentata e loro non dovevano assolutamente dare nell’occhio.
Inoltre non avevano nessuna idea di dove fosse il laboratorio di quello scienziato, conoscevano solo il suo volto, e nient’altro.
Fu Thalia a prendere in mano la situazione, era brava in questo genere di missioni, quelle nelle quali bisognava trovare e seguire una pista che quasi non esisteva.
Avevano ucciso o semplicemente stordito poche persone durante il loro cammino, la parte difficile era nascondere i corpi. Lasciarli in mezzo a un corridoio trafficato era il miglior modo per far scattare un allarme.
Quindi la maggior parte del tempo cercavano di nascondersi ed evitarle.
Sbagliarono ufficio sette volte prima di riuscire a trovare quello giusto.
L’uomo che stavano cercando era proprio di fronte a loro, al computer stava digitando qualcosa velocemente. Aveva gli occhiali, ma oltre quel dettaglio era identico alla foto che Era aveva mostrato loro: occhi allungati e scuri, alcune rughe a contornargli la faccia, labbra sottili e pochi capelli grigi in testa.
Alzò lo sguardo non appena vide questi quattro ragazzini entrare nel suo ufficio come fosse tutto normale. Thalia era l’ultima e chiudendosi la porta alle spalle fece scattare anche la serratura.
L’uomo non reagì subito, non si aspettava un possibile attacco e di sicuro non se lo aspettava da dei ragazzini. Era solo confuso e cercava di capire cosa questi volessero.
-Ma co…- non fece in tempo a parlare.
Chris lo colpì con un pugno e Luke lo aiutò a tenerlo fermo mentre Clarisse stringeva i suoi polsi ai braccioli della sedia con una corda che si erano portati dietro, da quel momento iniziò la tortura.
-Non mi ucciderete, vi servo vivo- borbottò l’uomo con voce sicura, mentre cercava di ignorare il dolore al dito che non aveva più.
-Certo che ci servi vivo- fu Clarisse a prendere la parola a quel punto –Ma è questo il punto, possiamo farti di tutto, tanto ci serve solo che parli, finché non ti tocchiamo la tua bella boccuccia che problema c’è?
L’uomo lanciò una veloce occhiata al suo dito mozzato a terra, un piccola pozza di sangue si stava creando intorno a questo, grazie al sangue che continuava a gocciolare dalla sua mano.
-E’ un problema per voi se morirò dissanguato.
Thalia rise –Oh, ci credi così stupidi? La mia amica ti ha stretto le corde così forte che non dovresti neanche più sentire la circolazione. Non morirai dissanguato. Neanche se ti dovessimo staccare tutte e due le mani, opzione che non eliminerei a prescindere.
-Voi siete pazzi.
-Disse quello che lavora per Eros.
L’uomo le sputò contro un grumo denso di saliva e sangue, Luke reagì subito prendendolo a pugni, gliene riuscì a dare due ben assestati sulla mascella prima che i suoi compagni riuscissero a fermarlo.
-Scusate- borbottò rendendosi conto di aver reagito con istinto, Chris gli diede una pacca sulla spalla come a voler dire che andava tutto bene e non c’era alcun problema, mentre Thalia gli strinse per pochi secondi il braccio, gli sorrise anche, in modo così veloce che non era sicura che il ragazzo l’avesse vista.
Usarono qualche secondo per assestarsi e per far riprendere l’uomo dallo stordimento di quei pugni.
Chris stava guardando con apprezzamento la lama che ancora teneva in mano, il sangue denso e viscoso che scorreva su di essa.
Luke recuperò un altro coltello e iniziò a farlo ruotare, abbastanza vicino all’altra mano dello scienziato, non si preoccupò dei piccoli taglietti superficiali che gli stava lasciando, non del tutto involontari.
-Allora- proruppe a quel punto Clarisse chinandosi in avanti per arrivare alla stessa altezza dell’uomo seduto, la ragazza aveva le mani sui fianchi e uno sguardo sadico –Fino a dove sei arrivato? Cosa hai creato?
-Voi non capite…
-Cosa? La solita storia che l’hai fatto perché eri obbligato, che non volevi e tante altre minchiate?
-L’ho fatto perché volevo farlo! Voi non capite la grandezza di questo progetto! Il brivido di eccitazione che ti percorre dentro sapendo che hai in pugno miliardi di persone, sapendo che puoi decidere la loro vita o la loro morte! Cosa potete saperne voi!
-Dovresti sapere che tutti quelli che hanno provato a fare Dio non hanno avuto un lieto fine.
L’uomo abbassò lo sguardo e abbozzò un sorriso –Tutti quelli che ci hanno provato pubblicamente- li corresse –E qui, quello che sta provando a fare Dio non sono io, ma Eros.
Thalia strabuzzò gli occhi e si rese conto di quello che quella frase voleva davvero dire.
Afferrò Clarisse per un braccio e fece pressione, facendole capire che voleva parlare un attimo in privato.
Clarisse lo intuì subito, ma prima di seguire l’amica in un angolo più appartato si rivolse ai due ragazzi –Non mi sembra che abbia capito nella situazione in cui si trova, glielo ricordiamo? Così smette di farci perdere tempo con frasi filosofiche del cazzo e ci dice per filo e per segno tutto quello che ha fatto.
Mentre i due ragazzi si occupavano dello scienziato Thalia avvicinò Clarisse nel muro più lontano della stanza dagli altri e iniziò a sussurrare –Abbiamo sbagliato tutto, non è lui un burattino nelle mani di Eros, ma il contrario. Come dobbiamo comportarci a questo punto?
-Dobbiamo comunque farlo parlare- rispose secca la ragazza.
-Questo è certo, ma poi? Non dovremo avvertire mio fratello? Gli altri? Era?
Clarisse si morse il labbro –Prima facciamolo parlare, poi ci penseremo.
Thalia annuì, poi si rese conto che Reyna stava cercando di contattarla, anche se la linea sembrava disturbata.
Lo disse a Clarisse e questa sospirò –Stiamo perdendo troppo tempo! Dobbiamo muoverci.
-Okay basta- urlò quest’ultima tornando indietro, rubò il coltello dalla mano del suo ragazzo e lo puntò verso l’uomo –La prossima cosa che ti taglierò sarà il cazzo, quindi parla, subito.
-Mi ucciderete comunque.
-Non sei nella posizione di fare pretese.
L’uomo sospirò, non era abituato a queste cose, era uno scienziato, non un combattente, non aveva mai provato nulla del genere e ormai aveva capito che quei ragazzini non stavano giocando e non aveva modo per liberarsi di loro.
-Mancava così poco…- sussurrò afflitto.
-Spiegati meglio vecchio!- Luke era al suo limite di sopportazione.
E l’uomo parlò, perché non aveva finito la sua arma e quindi non aveva nulla da perdere.
-Mi mancava pochissimo per portarla a termine, forse una settimana! Mi mancava solo un ingrediente e avrei creato la più grande minaccia virale che il mondo avesse mai visto, senza alterare l’ambiente o distruggere il pianeta!
Tutti sembrarono più sollevati –Quindi Eros non ha nulla in mano in questo momento.
L’uomo non disse nulla.
-Se ci stai mentendo…- sibilò Chris stringendo il coltello alla gola, un rivolo di sangue che scendeva lungo quella pelle raggrinzita.
-Non sto mentendo ma…
-Ma?
-Eros ha già qualcosa, un prototipo. Non ho avuto modo di testare gli effetti su larga scala, non me l’ha permesso, se l’è preso e se n’è andato.
Scese il silenzio, il vecchio continuò –Quell’uomo è come un bambino, voleva un giocattolo nuovo con cui divertirsi e non si è preoccupato di nulla. Non so neanche se l’abbia testato con qualcuno o che stia aspettando il momento giusto- li fissò di traverso –Tipo il vostro arrivo.
-Abbiamo un problema!- proruppe Clarisse girandosi verso Thalia, senza più preoccuparsi di mantenere un tono basso e di non fare ascoltare le loro conversazioni a quel vecchio, dovevano agire con urgenza, non c’era tempo per la discrezione.
-Abbiamo un problema ancora più grosso- annunciò Thalia con occhi sbarrati.
Clarisse non sembrò rendersi conto di quello che voleva dire la ragazza e riprese nel suo monologo –Devi avvertire gli altri, tuo fratello e la sua squadra, Era… Tutti quanti! La situazione potrebbe essere più grave di quello che ci aspettavamo, devono esserne informati subito!
Thalia non rispose.
-Thalia? Che è successo?- chiese a quel punto Luke con circospezione.
-Reyna mi ha contattato, era agitata…
-Cosa? Parla!
-Calypso sta partorendo, non sa fino a quando non riusciranno a scoprirli e non potrebbero neanche scappare, non con lei in quelle condizioni. Dobbiamo mettere fine a questa storia e dobbiamo farlo subito.
  
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