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Autore: FairySweet    20/08/2018    1 recensioni
Domande, domande senza risposta, domande che massacravano il cuore costringendo il corpo a lunghe maratone infernali.
Aveva già lottato con quel male e ne era uscita vincitrice, cambiata nell'anima ma comunque viva ed ora, tra le sue braccia, pensava e ripensava a quelle fottute cinque righe ...
Genere: Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Dana Katherine Scully, Fox William Mulder
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“Fox?” sollevò il volto attratto da quella voce sbucata fuori dal nulla, un suono ovattato, distorto “Che ci fai qui fuori?”non rispose, tornò a fissare il pavimento incurante della presenza di Margaret a pochi passi da lui.
Era rimasto tutta la notte fuori da quella porta, seduto sul pavimento con la schiena appoggiata al muro imprecando contro Dio.
Doveva salvarla, aveva bisogno di salvarla perché l'amava così tanto, così profondamente.
Lei era il suo intero mondo, il suo inizio, la sua fine, lei scorreva nelle vene bollente come il sangue, lei e quel maledetto sorriso, quegli occhi di cielo che si insinuavano nei pensieri ad ogni maledetta ora del giorno.
“Hai parlato con Dana” sussurrò Margaret sedendo al suo fianco “Lei lo sapeva?” “Sono sua madre, è compito mio sapere queste cose” “Volevo andare via, volevo …. e ci ho provato, ci ho provato davvero ma non riesco ad allontanarmi più di cinque passi dal suo appartamento” ma l'altra sorrise stringendo la mano attorno al suo braccio “Perché non me l'ha detto?” “Come si può confessare una cosa del genere? Ha paura Fox” “E io forse no?” ribatté gelido cercando di mascherare le emozioni ma il sorriso della donna era talmente rassicurante, da costringerlo in qualche modo ad associarla alla madre che non aveva mai avuto “Mi ha chiesto di non fare niente, mi ha chiesto di restare immobile mentre le permetto di scivolare via davanti ai miei occhi” “No” sussurrò Margaret voltandolo dolcemente verso di sé “Ti ha chiesto di restare accanto a lei, di non abbandonarla perché basta già il cancro a spaventarla, non ha bisogno di preoccuparsi della tua vita Fox, non vuole restare sola” “Non la lascio da sola” “E allora cosa stai facendo qui fuori?” “Litigo con Dio” “E pensi che Lui si preoccupi di questo? I piani di nostro Signore sono altri Fox” “Come può farla morire? Se è davvero il Dio buono e gentile che crede come può regalarle una gioia tanto grande come un figlio e poi trascinarla via così, come se niente fosse?” “Sono la persona sbagliata a cui chiederlo. È mia figlia, se potessi prenderei ogni suo male per me ma non mi è concesso, posso solo ...” fece un bel respiro, la voce incrinata dall'emozione mentre apriva il cuore ad un uomo distrutto “ … posso restare al suo fianco e occuparmi di lei, posso ascoltarla, amarla, asciugare le sue lacrime. È la mia bambina e tu, dovresti essere là dentro ad abbracciarla perché conosco mia figlia. Lo sai cosa sta facendo?” scosse leggermente la testa impedendo al pianto di spaccare il respiro “È seduta sul pavimento della sua camera, la schiena contro il muro, le ginocchia al petto mentre piange, e non lo fa per la malattia o per questo bambino. Piange per te, perché ha paura che questa cosa ti spaventi, che ti costringa a rifiutarla, ad abbandonarla, ha il terrore che ti distrugga” “Io ho solo … ho bisogno di risposte” “E pensi di trovarle qui?” domandò divertita scostandogli dalla fronte i capelli “Vai lì dentro e solleva mia figlia dal pavimento” un debolissimo sorriso sfiorò le labbra dell'uomo mentre si alzava ancora una volta dal caos e dal buio “E se non ti dispiace Fox ...” tese una mano verso di lui ridendo “ … puoi aiutare una povera vecchia?” strinse le dita attorno alle sue aiutandola “Mi dispiace, se vuole ...” “No, tornerò più tardi, ora guarisci la mia bambina” diede un bacio leggero sul volto di Mulder prima di lasciarlo solo con sé stesso.
Ci mise un'eternità per convincere le mani a muoversi, il cervello a ragionare ma alla fine, aprì la porta di casa e il buio accolse il suo sguardo.
Non c'era niente, nessuno, solo quel pianto leggero che come un eco lontano perforava le orecchie.
Lei era lì, proprio dove l'aveva immaginata sua madre, seduta sul pavimento con il volto nascosto nelle mani e il respiro spezzato dalle lacrime.
Vederla così indifesa, così tenera e pura lo massacrava nell'anima, si inginocchiò davanti a lei stringendo le mani attorno alle sue spalle “Non piangere” sussurrò tremante mentre gli occhi della giovane si inchiodavano ai suoi “Sei … sei qui?” “E dove altro potrei essere” “Mulder tu sei qui” si aggrappò a lui nascondendosi nel suo abbraccio, perdendosi nel suo calore “Non vado da nessuna parte, resto qui con te, te lo prometto”.




Si ripeteva che era tutto normale, che parlare con lei attraverso la porta del bagno era solo un'alternativa ai discorsi assonnati dell'alba.
Si passò una mano in volto spingendo dolcemente la porta “Stai bene?” la vide annuire appena nascondendo il volto nel dolce intreccio delle braccia.
Era seduta sul pavimento tra la doccia e il mobiletto, aspettava l'ennesima nausea lì perché non aveva senso tornare a dormire se poi, doveva attraversare di corsa la stanza al buio per evitare di rimettere anche l'anima.
“Sei sicura che vada tutto bene?” domandò confuso inginocchiandosi davanti a lei, sollevò il volto costringendolo a sorridere “Ehi” “Sto bene” “Perché non ti credo?” “Devo solo … il mio corpo non è più solo mio, devo abituarmi a questa cosa” le sfiorò il collo scostandole dagli occhi una ciocca di capelli “Dimmi cosa fare” “Non puoi fare niente” “Dana ...” “Non puoi fare niente” ripeté intrecciando le dita alle sue “Sono nausee naturali” “Io non … questa cosa mi sta mandando in confusione, non posso restare così, immobile, mentre tu sei qui dentro e ...” “D'accordo” sussurrò divertita lasciando cadere le gambe di lato, la schiena dritta, il volto a pochi centimetri dal suo “Puoi fermarti per un secondo? Puoi farlo per me?” Mulder alzò gli occhi al cielo sospirando “Sono incinta Mulder, c'è un piccolo umano dentro di me che decide assieme a me ormai ...” le dita seguirono la mascella dell'uomo scendendo dolcemente sul collo “ … non puoi fermare la natura, non puoi urlarle: Queste nausee non puoi regalarle a Dana!” “Non fa ridere” “Lo so cosa ti spaventa” “Si?” ribatté ironico “Possiamo solo … possiamo concentrarci su questo piccolo umano? Soltanto per un po' Mulder” combattuto tra l'indecisione e l'ansia si mordeva nervosamente le labbra, lo sguardo fuso al suo mentre tentava di regalarle un attimo di normalità “Va bene” “Grazie” “Ma non ti bacio” gli diede un leggero pugno sul petto, la mano forte dell'uomo si chiuse attorno al polso sollevandola dal pavimento “Come va?” “Però ...” mormorò confusa aggrappandosi alle sue spalle “ … da quanto ero seduta qui?” “Tre ore e mezzo” rispose preoccupato studiando l'espressione del suo volto “Lo so che è una domanda idiota ma te la faccio lo stesso: Cosa vuoi per colazione?” “Davvero?” “Non puoi vivere di sola aria e soprattutto, non quella di questo bagno” la sollevò da terra stringendola a sé, le sue gambe avvolte attorno ai fianchi, le braccia dolcemente strette attorno alle sue mentre abbandonava il capo sulla sua spalla “Cosa fai?” “Mi esercito” ribatté divertito chiudendosi la porta del bagno alle spalle.
Camminava per casa reggendola senza alcuno sforzo, non aveva alcuna voglia di separarsi da lei, dal suo corpo, da quel respiro delicato che gli ricordava costantemente la vita.
  
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