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Autore: cassiana    09/07/2009    6 recensioni
Emyn Arnen, Quarta Era: sono i primi tempi del matrimonio tra Eowyn e Faramir e sebbene sembra andare tutto per il meglio, Eowyn si sente irrequieta, scontenta della vita che ha scelto. Durante una sortita di Faramir contro alcuni banditi che vessano la popolazione, la Bianca Dama prende una decisione che la porterà a scoprire sè stessa e i suoi veri sentimenti.
Genere: Avventura, Azione, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Eowyn, Faramir
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Abbandona la spada Bianca Dama

 CAPITOLO IV
          


            Quando riuscì a tirarsi su, era tutto finito. I raminghi dell’Ithilien avevano avuto la meglio sui banditi. Vide che anche Faramir si era alzato, aveva un piede sul petto di uno dei fuorilegge e la spada puntata alla gola. Il sollievo che pervase Eowyn le fece quasi venire le lacrime agli occhi. E improvvisamente si rese conto di quanto fosse stata sciocca, di quanto insulsi fossero stati i suoi meschini timori di fronte a quello più valido di perdere l’uomo che amava. Senza di Faramir, si rese conto, sarebbe stata perduta, avviluppata in un sudario di disperazione, senso di colpa e tormento per non aver saputo apprezzare quello che lui le aveva offerto: il suo amore e quella vita che non era una gabbia, ma un rifugio.
        I raminghi avevano allestito un accampamento, in attesa di tornare ad Emyn Arnen. I prigionieri erano stati legati tra loro e sorvegliati a turno da parecchi uomini, il piccolo informatore era invece custodito lontano, per la sua incolumità personale. Faramir non aveva cuore di fargli vivere quell’umiliazione: era stato dalla parte sbagliata della legge, ma non per questo doveva patire le pene di un tradimento imposto con la forza. Gli altri uomini in verde passeggiavano per il campo, cucinavano, curavano le proprie armi, affilando spade e rifacendo la coda alle frecce. Erano rilassati, scherzavano e ridevano fra loro, felici di aver riportato la vittoria con poche e trascurabili conseguenze. Qualcuno era stato ferito, ma non in modo grave, e si lasciava accudire dai compagni che cercavano di aiutare come meglio potevano. Faramir, Mablung e Beregond passavano da un uomo all’altro, informandosi della sua salute ed elogiando la sua condotta. Eowyn, come suo solito, aveva avuto cura di tenersi in disparte, sempre più a disagio man mano che passavano le ore. Aveva solo il desiderio di tornare presto ad Emyn Arnen e di lasciarsi alle spalle quella folle avventura. Il marito e i suoi attendenti erano arrivati a lei.
        - Questo giovanotto si è comportato piuttosto bene, si è battuto con coraggio e grande perizia – esordì Mablung. Faramir sorrise, quel giovane gli sembrava così esile e timido, nascosto nel suo cappuccio, che non gli sembrava possibile che avesse la stoffa di un valoroso guerriero. D’altra parte la Guerra gli aveva insegnato molto al riguardo e non si poteva mai essere sicuri dove si annidassero le capacità per intraprendere imprese straordinarie. Così rifletteva Faramir e sebbene sembrasse il contrario, credette alle parole di Mablung e chiese gentilmente al giovane:
        - Dimmi, ragazzo, dove hai imparato ad usare con tanta bravura la spada?
La risposta tardava ad arrivare: il ragazzo sembrava spaurito, tremava persino. Eowyn rimproverò se stessa una volta di più per la propria condotta avventata e sconsiderata. Per un intero minuto non ebbe nemmeno il coraggio di alzare lo sguardo. Poi sospirò: era giunto il momento di prendersi la responsabilità delle proprie azioni e mettere fine a quella commedia. Si erse in tutta la sua statura e con un gesto brusco si scostò il cappuccio dal viso. I capelli scintillarono al sole, come una colata di puro miele.
        - Nelle brughiere sconfinate del Mark, lì ho imparato a combattere. – fu la sua risposta. Vide la sorpresa negli occhi del marito, poi il suo volto pietrificarsi, ma ne sostenne lo sguardo risoluta. Nessuno osò profferir verbo.
        - Nella tenda, adesso! – sibilò Faramir tra i denti; Eowyn lo seguì ferma e orgogliosa. Quando furono dentro Faramir scosse il capo, incredulo.
        - Quale oscura malìa si è impadronita della mia sposa per spingerla ad un atto tanto scriteriato?
        - La paura: il folle terrore della gabbia, la nostalgia delle mie terre.
Eowyn non aveva scuse e lo sapeva, Faramir si tolse il mantello e lo gettò a terra, era furioso con lei e con sé stesso. Alzò la voce:
        - E non hai pensato ai pericoli che avresti corso? Ho giurato di proteggerti!
Eowyn ebbe un moto d’orgoglio e l’antico furore si affacciò nei suoi occhi chiari. Con tono secco rispose:
        - Dimentichi che io sono una rohirric, che ho seguito Aragorn combattendo valorosamente al suo seguito, che io, io! Ho sconfitto Angmar, il Re dei Nazgul!
Oh no, Faramir non poteva dimenticarlo, come poteva, se volontariamente o meno lei glielo rammentava in continuazione? Per quanto fosse stato valoroso, ora ed in passato, come avrebbe potuto competere con la fanciulla della profezia? Questo pensiero lo rese ancora più furibondo, la prese per le braccia:
        - Ma sei mia moglie adesso!
L’attirò a sé e la baciò con ferocia. La rabbia, la preoccupazione e la frustrazione si erano trasformati in bramosia e desiderio di possesso. Voleva farle sentire la sua virilità e Eowyn si lasciò andare contro di lui e rispose con pari violenza. Quel lato del marito, il sottile senso di pericolo che aveva avvertito, la eccitarono. Lo attirò con sé a terra, incurante della polvere e della scomodità. Ogni timore e ansietà, tutto ciò che li aveva resi infelici negli ultimi tempi, vennero bruciati dal calore della passione. La violenza era diventata tenerezza quando le dita s’intrecciarono.
        - Eowyn, Eowyn! Cosa stiamo facendo? – mormorò tra i baci Faramir, lei gemette piano:
        - Non lo so, mio signore. Non lo so…ma non ti fermare.
Invece Faramir si fermò e la guardò negli occhi e fu rassicurato quando vi lesse amore e non rimpianto. La baciò lieve sulle labbra, poi l’aiutò ad alzarsi. Eowyn era turbata, aveva scoperto un lato di sé che l’aveva spaventata, ma era stanca di avere paura. Prese la mano del marito ed uscì al sole.

        La luna era alta, una figura vestita di bianco osservava il pallido lucore che si irradiava nella notte. Eowyn rabbrividì appena nel suo vestito leggero. Un paio di braccia le cinsero la vita e Faramir le baciò il collo.
        - Cosa turba i tuoi sonni?
Eowyn si appoggiò per un momento al suo torace, poi si voltò e mormorò:
        - Sono stata una sciocca. Ho agito senza pensare alle conseguenze delle mie azioni, al dolore che avrei potuto causarti…ti chiedo perdono.
Faramir fu toccato da quelle parole, dal senso di colpa che vi leggeva. Con entrambe le mani sollevò il viso della moglie:
        - Ascolta, Eowyn. Posso solo immaginare quanto sia stato difficile il cambiamento per te, da guerriera a moglie …avrei dovuto capire le tue irrequietezze.
E lo pensava realmente. Egli aveva intuito che Eowyn non era felice, eppure non aveva voluto sapere, per non dare realtà al timore che covava nel cuore. 
        - E io avrei dovuto confidarmi con te. Avere fiducia nella tua saggezza. – Rispose Eowyn. Faramir aveva ragione quando affermava che il cambiamento per lei era stato travolgente. Non aveva capito neanche lei quanto finché non si era ritrovata ai margini di quel combattimento, rischiando di perdere l’uomo che più amava al mondo. Eowyn sospirò, sorrise:
        - D’ora in avanti affronteremo tutto insieme.
Faramir annuì osservandola teneramente. Rimasero in silenzio per un po’, godendosi la sensazione di pace e il profumo dei lillà in fiore. Poi, come per un ripensamento, Faramir aggiunse:
        - Promettimi una cosa. Promettimi che abbandonerai la spada. Lo farai?
Eowyn annuì:
        - Si. – rispose in un soffio. Faramir sorrise ancora e la prese tra le braccia. Si tennero stretti a lungo, quella notte.




Spazietto Autrice:

E siamo arrivati alla fine! Ringrazio chi ha avuto la pazienza di seguirmi fino a qui (non era tanta strada in fondo!), tutti quelli che hanno messo questa storia tra i preferiti e tra le seguite.

Mannu: Anche tu ti sei fatto influenzare da David Wenham! ^__^  Anche qui c'era un pò d'azione -__^
Cleo92:  Eccoti accontentata! Spero che ti sia piaciuto anche questo cap. finale.




   
 
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