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Autore: Spoocky    20/08/2018    7 recensioni
La guerra è una realtà mostruosa in cui vincitori e sconfitti sono allo stesso tempo vittime e carnefici.
Dopo uno scontro a fuoco con gli Americani, un soldato tedesco seppellisce i compagni caduti e riflette su quanto stanno vivendo.
Genere: Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate | Contesto: Guerre mondiali
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Disclaimer: i personaggi e la trama sono di mia invenzione, ogni riferimento a persone o fatti reali è del tutto casuale ed involontario.
Non intendo alcun modo associarmi od essere associata alle ieologie alla base del Nazismo o a qualunque altra ideologia chiamata in causa nella Seconda Guerra Mondiale. Tanto meno intendo giustificare quanto avvenuto nel corso del conflitto.
Ritengo questa storia un esperimento di scrittura creativa, nulla di più.

Buona lettura ^.^ 

These mist covered mountains
Are a home now for me
But my home is the lowlands
And always will be
Someday you'll return to
Your valleys and your farms
And you'll no longer burn to be
Brothers in arms
 
Jan aveva una moglie e due figli piccoli.
Franz aveva una fidanzata che lo aspettava a casa. E’ incinta di suo figlio ma lui non potrà sposarla per riparare la sua reputazione.
Ernst aveva una mamma vedova, che ora è sola al mondo. Era il più piccolo di quattro fratelli, tutti morti.
Per chi?
Per cosa?
Per la causa? Quale causa può giustificare tanta morte e tanto sangue?
 
Ci hanno riempito la testa di propaganda
Dio è con noi!
ma mentre osservo la terra soffocare i loro corpi mutilati penso che Dio deve averci voltato le spalle da un pezzo e che l’unica verità uscita dalla bocca dei capi sia che tutto questo è più grande di noi.
Noi, gli Americani, gli Inglesi, i Russi, gli Italiani, i Francesi e i Giapponesi non siamo che pedoni in un perverso gioco di scacchi.
Non abbiamo fatto noi le regole e probabilmente non sapremo mai come andrà a finire ma una cosa è certa: ne usciremo tutti con le mani macchiate di sangue e con la coscienza sporca. Non c’è niente da fare. La Storia darà ragione agli uni o agli altri, a chi di preciso non è dato sapere.
Ma di porcate ne abbiamo fatte tutti.
Tutti, nessuno escluso.
Obbedendo agli ordini di chi stava sopra di noi abbiamo venduto la nostra innocenza. Abbiamo fatto un patto col diavolo e ne pagheremo le conseguenze.
Lo stiamo già facendo.
Stiamo crepando come mosche e nessuno sa se si ricorderanno di noi come eroi, come i demoni che hanno devastato l’Europa o se verremo dimenticati completamente.
Ma sì, ‘fanculo.
L’importante è che finisca presto.
 
Voglio tornarmene nella Valle del Reno e dimenticare tutto, anche se non credo sarà possibile.
Tornarmene a casa e rifarmi una vita.
O farmi sparare addosso e andare in qualunque posto ci sia aldilà di questa vita.
Non credo che andrò in Paradiso ma tanto l’Inferno ce lo siamo creati in Terra e ci sguazziamo tutti i giorni.
Roba da far passare immediatamente la voglia di prendere in mano un fucile a chiunque.
Se solo quegli esaltati di Berlino sapessero... No.
Non ci devo pensare.
Sapranno sicuramente quello che fanno: hanno davanti il quadro completo della situazione e agiscono nell’interesse del popolo tedesco.
Ma anche noi siamo Tedeschi, e dov’è il nostro interesse?
 
 
Through these fields of destruction
Baptisms of fire
I've witnessed your suffering
As the battle raged higher
And though they did hurt me so bad
In the fear and alarm
You did not desert me
My brothers in arms

 
Le esequie sono finite, ho bisogno di fare due passi.
 
No, Hugo. Non ho voglia di fare una partita a carte. Magari più tardi.
Non mi interessa se vi manca il quarto, io adesso non sono in vena.
Vaffanculo pure tu. Anzi, no: c’è il rischio che ti piaccia!
Sì, ridi, ridi. Finché puoi permetterti di farlo.
 
Come si possa ridere dopo aver partecipato ad un orrore simile, non ne ho idea.
Forse è proprio questo il nostro problema: ci siamo abituati.
Abbiamo sguazzato per tanto tempo in questa merda da non sentirne più la puzza.
Forse ci siamo davvero venduti l’anima e, anche se ci muoviamo e respiriamo, dentro siamo morti tanto quanto Jan, Franz o Ernst.
 
Proprio Franz e Ernst mi avevano recuperato dal campo di battaglia, mesi fa, quando una scheggia di granata mi aveva colpito in testa e sono svenuto.
Potevano lasciarmi lì dov’ero e condannarmi a morte: da solo non sarei durato tanto.
Chiunque altro lo avrebbe fatto.
Io lo avrei fatto.
Ma loro no. In mezzo a tutto quel casino, col rischio di prendersi un colpo di mitraglia e restarci secchi, mi hanno sollevato di peso e mi hanno portato al sicuro. Così mi ha detto l’infermiere.
 
Now the sun's gone to hell and
The moon's riding high
Let me bid you farewell
Every man has to die
 
Oggi invece è toccato a loro.
Vorrei poter dire che è colpa di qualcuno.
 
Ma domani potrebbe toccare a me.
O a Hugo.
O a Dieter.
A qualcuno toccherà di sicuro.
Prima o poi tocca a tutti.
 
Come si è fatto scuro!
Nuvole maledette, sta a vedere che viene pure a piovere.
Manca solo questo.
 
  
There's so many different worlds
So many different suns
And we have just one world
But we live in different ones

Chi avrebbe detto che un sassetto tanto piccolo avrebbe prodotto increspature tanto grandi.
Ma quell’ombra?
Prima non c’era.
 
Dio santo! Un Americano!
Cosa cazzo ci fa qui?!
E’ fortunato che non abbia il fucile... Cazzo, la pistola!
 
La mano mi si blocca sull’impugnatura, me la sento come paralizzata.
Ha alzato le braccia. E’ disarmato.
In mano ha solo una borraccia, dev’essere venuto al torrente per riempirla. Peggio per lui!
Sappiamo entrambi dove siano i rispettivi campi e questo bastardo ha sconfinato.
Chi mi dice che non sia una fottuta spia, un’avanguardia venuta a coglierci di sorpresa.
Non posso rischiare.
 
Però.
 
Lo guardo negli occhi.
Sono dilatati come quelli di un cerbiatto.
Ha paura.
Con solo questo torrentello a separarci posso guardarlo bene in faccia.
Deve avere più o meno la mia età, di sicuro non arriva ai trenta.
Sicuramente avrà anche lui una mamma, come Franz e me.
Una fidanzata, come Ernst.
Magari dei figli, come Jan.
Un amico rompicoglioni come Hugo.
Viviamo in mondi diversi anche se abitiamo nello stesso.
In un'altra vita forse avremmo potuto essere amici.
 
In un’altra vita.
 
Lo sparo nemmeno lo sento, vedo solo una macchia scura che si allarga sull’uniforme e il corpo dell’altro che cade a terra.
L’ho colpito dritto al cuore, non ha sofferto.
Almeno questo gliel’ho concesso.
Il sangue è colato fin nel ruscello, si diffonde nella corrente come un serpente brunastro.
 
But it's written in the starlight
And every line in your palm
We are fools to make war
On our brothers in arms
 
 
Ci sono stati troppi morti, oggi.
Ci sono stati troppi morti in generale.
Lo penso davvero, ma è il prezzo della guerra e lo pagheremo tutti fino in fondo.
E’ una danza scellerata con la Morte e non è detto che ci piaccia ma finché siamo in ballo, dobbiamo ballare.
Anche se la nostra natura si ribella, se la nostra coscienza scalpita, dobbiamo continuare.
Anche se loro sono come noi e noi come loro.
I soldati muoiono e uccidono.
E’ il ruolo che ci ha assegnato la Storia.
 
- The End -

Note:

Questa storia è stata scritta soprattutto per la buona pace di Old Fashioned, che mi aveva suggerito di scrivere qualcosa sui Tedeschi ^.^
Grazie per il suggerimento!

Fatemi sapere se vi è piaciuta!
Se vi ha urtato o ferito in qualche modo vi prego di farmelo sapere e provvederò a rimediare immediatamente.
Qualora non vi sia piaciuta e voleste insaccarmi di parole vi prego di accomodarvi: le critiche sono sempre bene accette!

Alla prossima ^.^
  
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