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Autore: Debora93    20/08/2018    1 recensioni
Hermione si ritrova chissà come a giocare al gioco della bottiglia. Un gioco che prenderà una strana piega.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Hermione Granger | Coppie: Draco/Hermione
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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The Bottle Game


Eravamo partiti per un campionato di Quidditch scolastico tra le varie scuole di Hogwarts a cui Silente aveva deciso di far partecipare chiunque avesse voluto assistervi, in una specie di gita da ultimo anno di scuola.

La squadra di Hogwarts costituita dai migliori di ogni casata vantava tra i suo componenti sia Harry che Ron, dunque quando mi fu chiesto se mi andava di assistere al campionato decisi con non poco tormento di rinunciare a una settimana di lezioni per seguire i miei migliori amici in quella competizione.

Tuttavia al terzo giorno una tempesta si era abbattuta sulla città Bulgara dove si teneva il torneo e così, senza poter uscire dalle nostre camere d'albergo, chissà come mi ritrovai nella camera di Millicent Bulstrode, in una specie di festino improvvisato, dove gli alcolici non mancavano.

E si sa, dove ci sono gli alcolici ci sono i Serpeverde.
Eravamo parecchi in camera, avevo la sensazione infatti che mi avessero invita solo perché ero l'unica capace di fare l'incantesimo per ingrandire gli ambienti.
La camera era decisamente più grande all'interno.

C'era persino il trio Maledetto seduto esattamente alla destra del cerchio Blaise Zabini, Theodore Nott e Draco Malfoy.  

E così tra un drink e un altro mi ero ritrovata seduta a gambe incrociate a terra con accanto Ginevra da un lato e Luna dall'altro intenta a giocare al gioco della bottiglia.

Iniziò Millicent facendo roteare la bottiglia con non poco energia, puntò su Theodore che senza troppi convenevoli si avventò sulla bocca grande e lucida della ragazza. Poi il ragazzo la fece nuovamente ruotare e puntò su di lui, il biondo dagli occhi grigi più irritante e apatico che avessi mai conosciuto.
Theodore rise chiaramente schifato dall'idea di baciare il suo amichetto, così il biondo ghignante porse la guancia e si fece baciare delicatamente sul volto. Tutti reputarono quel gesto accettabile. Nessuno aveva mai visto due Serpeverde fare una cosa tanto dolce.

Era decisamente un bacio di cui accontentarsi. Soprattutto per quelle ragazzine che fantasticavano sulla possibile relazione gay del biondo.

Dopodiché toccò al biondo.
Afferrò la bottiglia con la punta affusolata  delle dita e con un lieve movimento del polso la fece ruotare. Non prestavo attenzione a dire il vero, ero distratta dalla strana atmosfera di festa che si respirava in quella camera, dove normalmente pochi di noi sarebbero andati d'accordo.
Non ci conoscevamo affatto a dire il vero, molti di noi non appartenevano  neppure allo stessa casata a dirla tutta.


Mentre la bottiglia girava, scrutavo i volti di alcuni di loro, cercando di capire se potevo averli già incontrati prima, in biblioteca o tra i corridoi.
Quando la bottiglia si fermò non mi accorsi subito di quello che accadeva.
Sentii il mio nome ripetuto piu volte e solo allora mi accorsi che il collo della bottiglia, poggiata distrattamente a terra, era rivolto verso di me, spalancai gli occhi.
Lo guardai per una frazione di secondo e realizzai.
Non potevo Baciarlo.
Era tra i pochi che, anche se solo a causa di litigi, conoscevo.
Conoscere era una parola davvero grossa in quel momento.

Era un estraneo, con cui litigavo attivamente a dirla tutta.
Ma insomma sapevo il suo nome e conoscevo più di quanto avessi voluto sulle sue attitudini di purosangue.
Si sporse con disappunto verso di me, apparentemente schifato, ma senza accennare al rifiuto di fare il gesto a cui ci constringeva quel gioco.
Io, che dal canto mio ero sempre stata una impavida ragazza, non avevo alcuna intenzione di essere da meno e così mi sporsi a mia volta, stizzita.
Avvicinò le labbra alle mie, sentì la sua mano stringere con forza  il mio braccio e poi successe. Un urlo di stupore si alzò dalla piccola folla.

Baciarlo fu così strano.

Erano le labbra di uno sconosciuto.

Le labbra di un ragazzo biondo, dalla pelle chiara e la lingua tagliente.
La stessa lingua che adesso carezzava la mia invadendomi la bocca in un bacio umido e impacciato, ma tremendamente erotico.

L'urlo di stupore fu spazzato via dalle travolgenti emozioni che provavo in quel momento.
Fu come una doccia fredda, farsi travolgere da un vento caldo o ritrovarsi improvvisamente distesa tra la neve.

Sentii il suo braccio che da prima stringeva il mio, posarsi rozzamente dietro la mia nuca per avventurarsi ancora più a fondo nella mia bocca, come non avessimo una decina di persone intorno a noi, come se nessuno ci stesse guardando.

Le sue labbra si fecero più morbide e la bocca più dolce, ma decisamente ancora affamata.
Così mi spinsi verso di lui a mia volta ricambiando con mio stesso stupore quel bacio travolgente. Percepii  presto la sua bocca allontanarsi dalla mia e quasi mi dispiacque, quell'urlo, che per un attimo si era fatto tacito, ricomparve invadendo le mie orecchie.

Mi lasciò intontita e lo guardai mentre toccandosi le labbra ritornava al suo posto, era evidentemente sconvolto, quasi quanto me.

Sotto lo sguardo insistente del biondo, schiarii la voce e feci girare nuovamente la bottiglia.
   
 
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