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Autore: Arashi_art    21/08/2018    1 recensioni
E se una truccatrice dello staff si innamorasse di Jimin? E se il suo migliore amico fosse Jungkook?
Loro sono sempre i BTS e non sarà facile questa situazione. Cosa può succedere?
Vediamo Dafne, una ragazza italiana trasferita a Seoul. Jimin la attrae terribilmente e un giorno potrebbe sbavare mente lo guarda: parole di Jungkook.
Genere: Erotico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jeon Jeongguk/ Jungkook, Nuovo personaggio, Park Jimin, Sorpresa, Un po' tutti
Note: Lemon, Lime, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Caught in a lie


- Dove sei finita? - Chiese Jungkook dall'altra parte del cellulare. - Sono ancora qui, c'è anche Jimin. - sospirò Dafne pensando a quanto fosse assillante l’amico.

- Ah, capisco. Ho interrotto qualcosa? - domandò con tono malizioso seguito da una risatina furba.

- Ma cosa stai dicendo? Mi ha solo invitato a cena! - Aveva appena rischiato di urlare quindi abbassò drasticamente la voce per non farsi sentire.

- Wow, allora farete il dopo cena! Bravi, mi raccomando le precauzioni. - Questa volta Jungkook rise di gusto.

- smettila! - squittì con un topo.

Magari. Si sorprese a pensare.

- Dai, ammettilo che non stai più nella pelle! -

- Si, sono contenta.- disse solo per farlo contento, ma in realtà era felice.

- Oh, esprimi un'emozione una volta tanto. Apatica. - La chiamava spesso in quel modo. Solo lui era riuscito a sbloccare quella sua freddezza, purtroppo era fatta così: dimostrava raramente il suo affetto. Il suo migliore amico finalmente riattaccò augurandole buona fortuna e un buon dopo cena. Nel frattempo Jimin si era cambiato per la cena con una semplice camicia morbida rincalzata nei jeans attillati. Sentì una voce insinuarsi nella sua mente nella testa che diceva: lo stai mangiando con gli occhi e si vede.

Ovviamente entrarono dal retro del ristorante e furono accompagnati in una stanza privata. Erano stati molto attenti a non farsi notare da nessuno, non potevano permettersi un gran clamore per una semplice cena. Erano completamente soli quando si accomodarlo al tavolo, per la prima volta non c'era nessuno a disturbarli.

Era un appuntamento in pratica?

Mangiarono serenamente, parlando di qualsiasi cose venisse loro in mente. Le spiegò che provava continuamente il suo singolo perché gli procurava molta ansia e voleva migliorarsi, così ogni tanto si fermava qualche minuto in più degli altri, se non era troppo stanco. Mentre parlava si passava spesso la mano tra i capelli: quel semplice gesto le faceva battere il cuore. Ogni suo sguardo, un suo ogni sorriso, ogni suo movimento lo assaporò a pieno, voleva stamparsi nella mente quel momento semplice e stupendo. Per quasi tutta la durata della cena venne tempestata di messaggi da Jungkook, il quale era curioso di sapere come stesse procedendo la serata, per cui dovette silenziare il cellulare e rinchiuderlo nella borsa. Concluso il pasto delizioso, vennero condotti al dormitorio dall'autista. Raggiunsero il piano giusto ridendo l'uno le battute dell'altro ed il fatidico momento di salutarsi giunse provocandole una certa agitazione.

- Ti ringrazio per la cena, Jimin. - disse mentre rovistava nella borsa alla ricerca delle chiavi.

- Figurati, mi ha fatto piacere cenare con te. - le regalò un sorriso dolce.

Seguì un silenzio imbarazzante, nessuno dei due aprì bocca per qualche secondo che parve infinito. Alla fine Jimin fece per inchinarsi, ma venne interrotto da lei.

- Aspetta. Io..ecco...posso salutarti all'italiana? - non sapeva perchè l'avesse detto, purtroppo

oramai aveva lasciato il sasso e non poteva più tornare indietro.

Lui inclinò la testa di lato poiché non capiva il senso di quella domanda.

Dafne si era dovuta abituare obbligatoriamente all’usanza dell’inchino, ma non le era mai piaciuto per salutare un amico. Sebbene si fosse perfettamente adattata allo stile di vita coreano, rimaneva pur sempre italiana.

- Non ho idea di come si saluti in Italia, ma va bene. - rispose poco convinto. Ovviamente la ragazza si approfittò dell'occasione, così posò una mano sulla sua guancia sinistra e sull'altra stampò un bacio più lungo del dovuto. Pensò di essere stata troppo azzardata o troppo spudorata, ma non le importava poiché non avrebbe avuto un'altra possibilità e frenò la voglia tremenda di spostarsi sulle sue labbra. Il vino che aveva sorseggiato durante la serata, la stava aiutando

notevolmente: la bocca scottava contro la sua pelle morbida. Percepì i muscoli della guancia irrigidirsi ed immobilizzarsi sotto suo tocco. Sapeva di averlo scioccato ed era il suo intento in parte. Un film passionale prese vita nella sua mente con loro due come protagonisti, ma scacciò quell’illusione piacevole.

-Buona notte - gli sussurrò vicino all'orecchio a malincuore. Attese un momento piena di speranze, ma udì solo una risposta ripetuta.

Sei impazzita? Credi davvero che ti inviti in camera sua? Rimproverò se stessa mentalmente.

Il volto di Jimin era quasi viola quando se ne andò.

 

- Non ci credo che l'hai fatto davvero? Un demone ti ha impossessata? - chiese Jungkook il giorno dopo e con una smorfia di puro terrore si nascose dietro il cuscino del divano.

- Puoi essere serio una volta nella tua vita? - Strappò il guanciale dalle mani dell'amico. Non ci aveva dormito tutta la notte e lui faceva lo stupido. Una volta in camera si era resa conto di ciò che aveva fatto e si era insultata da sola.

- L'hai ucciso secondo me. Dopo glielo chiedo. - disse con un sorrisetto furbo.

- Cosa vuoi fare? - uscì un urlo isterico.

- Gli parlo più tardi, voglio sapere cosa ne pensa. - rise divertito sistemando un braccio sullo schienale dietro la testa di Dafne.

- Per te è tutto divertente, vero? - si imbronciò lei con le braccia conserte.

- Dai, fatti una risata! Tifo per voi, sai? - ammiccò sciogliendole gli arti intrecciati. - Comunque vorrei una dimostrazione pratica, grazie. - sorrise a trentadue denti.

L'amica rifiutò più volte, era stato un gesto azzardato e d’impulso. Alla fine cedette alle sue suppliche assillanti, sembrava che ci tenesse davvero molto a capire, così ripete la stessa azione su di lui.

- Stai scherzando? L'hai ucciso seriamente. Stavo quasi per morire io adesso. - era davvero impressionato mentre si sventolava il viso con le mani a mo di ventaglio.

- Smettila di dire cazzate, su. - lo supplicò quasi.

- Certo che siete proprio strani voi italiani...Allora perché non mi hai mai salutato così? -

- Perché non saluto così tutti i ragazzi che conosco! E' stata un'eccezione ieri sera, con te non lo farei mai. - lo allontanò con una leggera spinta.

Avevano legato molto da quando era arrivata lì, ma non intendeva baciarlo in quel mondo ogni volta che si vedevano. Era diventato un amico indispensabile ed insostituibile, passava più tempo con lui che con chiunque altro lì. Da quando si era trasferita aveva praticamente perso i contatti con Yun.

Era un amico su cui contare in qualsiasi momento e l’ascoltava sempre anche quando si rendeva lagnosa e lacrimevole. Dafne da parte sua, faceva altrettanto. C’era un’intesa particolare tra di loro, si capivano senza parlarsi. Molto spesso si rendeva conto di guardarlo più del dovuto, ma era una di una bellezza disarmante in qualsiasi momento della giornata e lui faceva di tutto per metterla in difficoltà.

Il mattino dopo si ritrovarono per la colazione, spesso non riuscivamo a godersela tutti insieme dati i loro numerosi impegni. Erano tutti e sette seduti intorno al tavolo già apparecchiato. La salutarono con un gran sorriso che le riscaldò il cuore. Si posizionò dietro Jungkook, avvolse le sue spalle con le mani e si chinò per baciarlo sulla guancia. Tutti si bloccarono: Namjoon e Taehyhung quasi sputarono nel piatto, SeokJin spalancò la bocca piena di cibo, Yoongi rimase con le bacchette a mezz’aria, Hoseok pietrificato con un sorriso ebete sul volto, eccetto Jimin che continuò a mangiare come se nulla fosse.

- Ci siamo persi qualcosa? - chiese Yoongi che, superato lo shock del momento, era tornato impassibile come sempre.

- Ehm...no. Non capisco la domanda. - ammise lei. L'amico le aveva chiesto con insistenza di salutarlo ''all'italiana'' quando si vedevano la mattina. Capendone subito il motivo in quel momento, quasi gli stritolò le spalle che stava ancora stringendo.

- Sembra che abbiate visto un fantasma. In Italia si saluta così gli amici, ragazzi. Non c'è niente di male. Vero, Dafne? - disse il colpevole cercando la sua approvazione.

- Ah l’Italia...dovremmo andarci per farci salutare così. Ma noi non siamo tuoi amici? - azzardò SeokJin senza pudore. Gli altri lo insultarono per ciò che aveva appena detto accusandolo di essere un approfittatore.

In tutta questa discussione Jimin non proferì parola.


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Salve~
Ci sto mettendo molto impegno in questa storia, spero si veda <3
Sono già al terzo capitolo e sto già preparando gli altri nel mentre. 
I rapporti tra i pg vorrei che crescano con calma, quindi probabilmente vi sembrerà una storia lenta per ora. 
Vi assicuro che succederanno ben altre cose più accattivanti ehehehe ;)
Negli altri capitoli cercherè di dare spazio anche agli altri membri, ma non è molto semplice stare dietro a tutti XD
Bando alle ciance, spero vi piaccia..fatemelo sapere <3 
A prestissimo **


-Arashi- 

   
 
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