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Autore: Artemysia    23/08/2018    2 recensioni
A tredici anni ho scritto un libro... un libro brutto.
Oggi ve lo ripropongo, in veste di parodia fantasy, con commenti ironici della sottoscritta ventiquattrenne. Perché? Beh, per tre motivi:
- Per darvi un ottimo esempio su cosa NON fare quando si scrive un fantasy;
- Per dimostrare che si migliora tanto, con la pratica;
- Perché questa roba fa davvero sbudellare dal ridere.
Quindi mettetevi comodi, preparatevi a sputare qualche polmone dal ridere delle mie ingenuità e, soprattutto, ricordatevi che il non prendersi sul serio è il primo passo per la perfezione.
Genere: Comico, Fantasy, Parodia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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IL SECONDO CONSIGLIO


Fui svegliata all’alba, e partimmo dopo pochissimo tempo, accompagnati da tutti i soldati di Centaurorum Vicus. [Tutto l’esercito? Allora si fa sul serio. Evviva! Finalmente, GUERRA!] Questa volta io cavalcai White, [BIANCO] mentre Jenny venne affidata a un centauro molto serio, che non si azzardò a fare conversazione con lei nemmeno dopo cinque ore di viaggio: “Sai, sono appena arrivata” fu la prima cosa che disse Jenny, fino ad arrivare a frasi del tipo: “Attento, dietro di te c’è una belva feroce!”, ma il centauro non le rispose. [Già è parecchio strano montare un centauro, se poi pretendi pure di fare conversazione, è un po’ come parlare del tempo mentre sei dal ginecologo. Lascialo in pace, poveretto, è già imbarazzante così] Quando finalmente Ophelia se ne accorse, si avvicinò a Jenny e le disse:
“E’ sordo! Un’arpia gli ha urlato nelle orecchie. Sono proprio spregevoli quelle creature…” [Ah, ok, quindi le arpie hanno l’utilissimo potere di… assordare. In battaglia tornerà molto utile, suppongo]
Jenny si limitò ad abbassare lo sguardo, delusa.
A me, invece, andò molto meglio, perché io e White ci raccontammo proprio tutto quello che accadde da quando fui esiliata. [“Ero stata”, Kety, ripeti con me. È ora che impari a usare anche il trapassato]
Il viaggio fu molto più breve di quello per il primo consiglio, infatti durò solo una giornata. Il luogo dove si sarebbe tenuta la riunione era molto più semplice e meno elaborato di Planus Conzioni, infatti era una semplice capanna, che poteva contenere all’incirca una decina di persone. [Ma se questo posto era più vicino, non potevate fare lì anche il primo consiglio? Che bisogno c’era di perdere un mese e mezzo di viaggio per andare e tornare da Planus Minkionis?] Al mio arrivo, comunque, non fu la semplice tenda ad impressionarmi: tutta la nera pianura era ricoperta da guerrieri, [Pianura? Dove? Come? Knarenn non era una foresta?] per non parlare dei due fiumi e del lago, che traboccavano di tritoni con lance e tridenti in pugno. La cosa più incredibile, però, fu il cielo: era completamente oscurato da decine e decine di arpie che avevano spiccato il volo o che atterravano provenienti da ogni angolo di Knarenn. La confusione era davvero insopportabile, ma entrai subito nella tenda con Greg.
“Io ti aspetto qui…ehi, stai attento a dove metti i piedi imbranato!... sempre se riesci a ritrovarmi in questo caos, Kety” [Chi ha detto questa frase? Jenny? BIANCO? Non lo sapremo mai]
In effetti, le uniche ordinate lì in mezzo erano le ninfe, schierate, immobili, incappucciate con il loro mantello verde, con l’armatura argentata ed elegantissima.
Nella tenda c’erano Gramen e Flumen, Remenet, Dryas e Nayas e Celeno accompagnata da Alicia. [Un tripudio di nomibelli, insomma]
“Ornet è andato a reclutare i fauni dell’Est, si erano rifiutati di venire” intervenne subito Remenet. [Eh eh, no, cari fauni dell’est! Voi dovete venire e morire eseguendo gli ordini di una ragazzina! Vi tocca, obtorto collo!]
“Lo stesso fa, tempo non c’è!” disse Flumen. [Il tempo per il lungo viaggio a Planus Minkionis e per i CINQUE dico CINQUE banchetti c’era, però]
“Un portale trovato è stato, e proprio al regno porta. Un’occasione è da non lasciarsi sfuggire!” aggiunse. [Ceeeerto, sono informazioni che risalgono giusto a due settimane fa, siete proprio bravi a cogliere le occasioni al volo!]
“Beh, non possiamo usarlo per tutti questi soldati, ci annienterebbero uno alla volta se lo utilizzassimo! [Beh, dal momento che la regina non l’ha aperto e presumibilmente non sa che c’è, potreste comunque sfruttare una cosuccia chiamata “effetto sorpresa”, ma non voglio darvi suggerimenti, voglio vedere che piano intricato partorirete con la sola forza delle vostre meningi] Certo, se le arpie non fossero tutte così disordinate…” disse Nayas.
“Già, megglio le ninnfe, al limmite dell’ordinne!” [Ragazze, vi prego… già è difficile capirci qualcosa normalmente, se poi divagate non arriveremo mai più al punto]
“Ma volte smetterla?” dissi io un po’ irritata
“Inoltre per il portale aprire avere bisogna lo scettro magico alla regina appartenente” disse Gramen. [Ooook, scusate, ma qui intervengo io, perché evidentemente manca qualche frase. Il piano geniale è questo: dato che non possono usare il portale che si è aperto del tutto a caso perché è troppo piccolo, vogliono aprire il portale principale, che è MOLTO GROSSO. Il problema è che per aprirlo serve lo scettro MAGGIKO della regina. Continuiamo…]
“Kety conosce il regno” disse Greg mentre tutti si giravano a guardarmi.
“Per poter aprire il portale dobbiamo disporre dello scettro della regina, quindi voi, fata, lo ruberete e lo porterete qui.” mi disse via telepatica Poseidon. [Sai come si chiama questo, Poseidon? “Essere gay col culo degli altri”. Perché non lo fai tu, Poseidon? Forse perché non vivi fuori dall’acqua e la regina ti farebbe in tanti takoyaki? Eh?]
“Che cosa? E’ pura follia! Come faccio a rubare uno scettro a una persona che probabilmente lo tiene sempre con se ed è circondata da guardie, e per giunta sotto forma di lupo per non farmi riconoscere? E’ impossibile” [Guarda, te lo dico in tutta sincerità, Kety: se riesci a rubarle lo scettro e a far entrare un esercito di barbari nel regno, a quel punto non conterà molto non farsi riconoscere]
Tutti alzarono le spalle, come per dire che non c’era altro modo e che mi sarei dovuta arrangiare da sola; [Ah, tutti quanti gay col culo di Kety! A posto! Adesso capisco perché non avete mosso un dito finché non è arrivata lei a salvarvi le chiappe: siete dei codardi, cagasotto schifosi. E io sto facendo il tifo per Kety, è tutto dire!]
“Se non vuoi andare potremmo…” cominciò a dire Greg, ma Dryas lo interruppe:
“Fare cosa? Dobbiamo ammettere che questa è l’unica, seppure remota, speranza”
“State tranquilli, troverò una soluzione. [Sei bravissima infatti a trovare soluzioni…] Tanto per metà del tempo non abbiamo mai saputo quello che facevamo, ma è sempre andato tutto bene.” dissi. [AHAHAHAHAHAHAH EPICO. E P I C O. Capito? A che serve l’organizzazione? Tanto abbiamo sempre fatto schifo, continuiamo a procedere alla carlona, non può farci che bene!]
Nessuno intervenne per qualche minuto, poi Flumen ruppe il silenzio:
“Sembra che una decisione sia stata presa. Tutti d’accordo siete?” [Sì, guarda, io sono d’accordo anche solo per vedere come farà Kety a rubare lo scettro. Ormai è risaputo che prontezza di riflessi e furtività sono sue doti naturali]
“Più o menno…” disse Alicia
“Beh, se non abbiamo altra scelta” disse Dryas [No ma avete altra scelta: ANDARCI VOI! Mi piace che fanno anche le schizzinose. Maremma santa, mi sale il crimine. Fossi io lì avrei incenerito tutti quanti]
“Va bene” acconsentì Marea telepaticamente.
Remenet non disse nulla, si limitò a fare un cenno di assenso col capo.
“Dunque deciso è. Kety ruberà lo scettro alla regina aprirà il grande portale” [CE LA VEDO TANTISSIMO. RIDO GIÀ]
“C’è un problema, il portale è invisibile da chiuso, e io non so dove si torva” [Un’ulteriore fregatura. La missione si fa sempre più alla portata di Kety!]
Tutti si girarono con un’espressione incredula dipinta sul volto.
“In teoria tu dovresti essere arrivata qui attraverso…” disse Greg, ma io lo interruppi
“Sì, io sono arrivata da un portale, ma a me non è parso ne principale ne grande!”
“Forse la regina ha smesso di usarlo” disse Poseidon.
“Beh, questo non è un gran problema. Uno di voi saprà dove si trova, no? Siete tutti così…beh…longevi” dissi io, ma non ebbi risposta. Tutti si erano limitati ad abbassare la testa demoralizzati, anche le due arpie. [Certo che non servite proprio a un benemerito piffero, eh…]
“Nessuno di voi sa dov’è?”
“In realtà nessuno di noi si è trovato qui direttamente. Noi siamo i discendenti, i figli dei figli di coloro che misero piede qui per la prima volta” disse Greg.
“E’ da più di cinquecento anni che le nostre razze si trovano qui, cioè da quando la regina è salita sul trono la prima volta. [Ma Greg ha 527 anni, come fa a essere il figlio del figlio del primo centauro esiliato? Giulietta, credimi, hai ancora molto da lavorare sul far coincidere le tempistiche] Fu sconfitta per un breve periodo dai tuoi genitori, ma non fecero nemmeno in tempo a parlare di liberarci.”
“Cinquecento anni? Ma non è possibile, una persona non può…”
“Lei non è unna personna!” Mi interruppe Celeno. [Pure! Qualche altro elemento di difficoltà da aggiungere alla missione già di per sé spacciata?]
“Lei è…” Celeno stava per aggiungere qualcosa, ma non finì la frase, sembrava che avesse cambiato idea all’improvviso, e aveva assunto un’espressione molto arrabbiata, ma non come ero abituata a vederla, stavolta sembrava davvero infuriata, infatti batté il pugno sul tavolo.
“Si, Celeno? Stavi dicendo?” disse Remenet.
A quel punto, Celeno cominciò a parlare, dato che tutti l’avevano sentita e non aveva via di scampo. Anche Alicia sembrava sorpresa
“Lei erra unn’arpia. [SHOCK!] Ha traditto la sua stessa speccie mandandocci in questo luoggo.”
“Cosa? Un’arpia? Ma se è così…”
“E’ cossì, creddimi!” mi interruppe Celeno
“…dato che è così, dicevo, allora non posso ucciderla io, dovrebbe farlo un’altra arpia…”
E tutti abbassarono nuovamente il capo. [Beh, Kety, devi rubare uno scettro a un’arpia immortale e aprire un portale che non sai dove sia. Mi sembra perfetto, geniale, fantastico. Facciamolo!]
“Lei può essere uccissa da chiunque” Disse di nuovo Celeno, mentre tutti rialzavano la testa con una nuova speranza. [Ah, no, Giulietta qui si è accorta di aver reso la mission impossible troppo impossible, e quindi ritratta]
“Ho detto che lei erra unn’arpia. Ha traditto la sua stessa speccie parecchi anni or sonno. Orra non è ne unn’arpia ne unna fatta, orra non è un’immortalle” [Aaah, perché se decidi di non essere più arpia perdi… l’immortalità… ?]
“Beh, e questa l’abbiamo risolta, ma resta sempre la questione del portale. [Se ti conosco, Kety, troverai qualcuno o qualcosa che risolverà il problema al posto tuo e tutti daranno comunque il merito a te. Tranquilla, non temere, sei in buone mani!] Ma mentre parlavi, Celeno, mi è venuto un dubbio: tu hai più di cinquecento anni, allora dovresti essere abbastanza vecchia per sapere dove si trova…”
“Infatti la reginna lo sapevva ed ebbe curra di provvederre! Io sono la prima arpia ad esserre statta mandata qui, ma per la mia speccie utilizzò unna via secondarria. Immaggino che progettase già di chiuddere il portalle principalle per evitarre problemi. Grammen  Flummen, poi sono venutti qui doppo che Roggum ha visto l’incendio, e non hanno utilizzatto il portalle principalle ” [Avete presente la legge del rasoio di Occam? In pratica, dice che la spiegazione più semplice è sempre quella giusta. E, conseguentemente, se una spiegazione è troppo complessa, è una boiata astronomica. Ecco, Giulietta, per il futuro, ricordati di questa legge, ok?]
Nessuno disse niente per parecchio tempo, e tutti stavano cercando una soluzione.
“Un attimo, fatemi ricapitolare: La regina, che è un’arpia…”
“Erra!” mi interruppe Celeno. [Mi piace questo verbo, che dovrebbe essere un imperfetto di “essere”, e che invece potrebbe essere un presente di “errare”. Ero un genio. Un genio.]
“Ho capito, Celeno. La regina, che era un’arpia, è salita al trono più di cinquecento anni fa, e ha deciso di esiliare tutte e creature a Knarenn, facendo passare le arpie per dei portali secondari in modo che non potessero sapere dove si trovava quello principale, e quindi evitare problemi. [?] Nel frattempo i primi esiliati, che potevano ricordare il luogo del portale, sono morti, e voi tutti siete i nipoti, o chissà che altro. Dopo di che, c’è stato un periodo in cui i miei genitori hanno preso il trono, ma sono stati uccisi poco tempo dopo. Rogum, avendo visto l’incendio, è stato fatto sparire insieme ad Aera, forse perché le aveva rivelato il nome del colpevole, e Gramen e Flumen furono esiliati, per un posrtale secondario. [Ma non poteva esiliarli tutti e quattro? Forse ha pensato che dividerli fosse un regalo alla società, per non farli parlare sardo tutti insieme] Solo io sono riuscita a sopravvivere all’incendio, e sono stata portata qui dopo aver compiuto diciotto anni. Appena la regina, che nel frattempo era risalita al trono, ha saputo il mio cognome ha cercato di esiliarmi in tutti i modi, [Tu le hai dato un aiuto notevole, comunque] e dopo esserci riuscita ha utilizzato un portale secondario per mandarmi qui. E così nessuno di noi sa dove si trova quel maledetto portale! Ma si può essere più sadici da architettare tutto in questo modo?” [Non è sadismo, è il rasoio di Occam, tesoro. Avevo inventato talmente tanti eventi discordanti che collegarli con un senso logico era diventata una sfida… una sfida che ho perso, come potete ben vedere]
Il silenzio durò ancora pwer qualche minuto, ma alla fine Remenet parve aver avuto un’illuminazione:
“Usiamo il Repercussio!” disse tutto eccitato. [EH! E perché nessuno ci ha pensato prima? Ah, già… forse perché SPAPPOLA IL CERVELLO ALLE PERSONE CHE LO USANO, ma è solo un’ipotesi]
“Una brutta idea non è. Quel lago ciò che più vogliamo mostra”
Tutti alzarono le spalle e annuirono allo stesso tempo. [Effettivamente nella scatola cranica di Kety non c’è molto da spappolare, il rischio è minimo]
“Allora è deciso, ora tutto il consiglio si avvia al Repercussio, dove Kety vedrà il portale.”
Non ebbi nemmeno il tempo di aprir bocca che tutti si erano già alzati e Greg mi apriva l’entrata della tenda per farmi uscire. [Bellissimo, in questo capitolo tutti la fottono ripetutamente e lei zitta, bella come il sole, quando potrebbe starsene su una sdraio per qualche mese e aspettare la fine della sua pena]
Tutti i soldati fecero largo ai membri del consiglio e si inchinarono. Fu a quel punto che Jenny mi raggiunse:
“Avete fretta? Dove state andando, quali sono le decisioni?”
“Ti spiego tutto dopo, salta in groppa a White e vieni con noi.”
Le ninfe stavano prestando degli unicorni a Remenet, Gramen e Flumen, Greg si preparava a partire e le due arpie spiccavano il volo. Dryas si avvicinò con un unicorno e mi disse:
“Sai cavalcare?” [Waaaa, ma ci sono altri BIANCHI! Che bello il mondo maggiko!]
In effetti ero tentata di accettare l’offerta, ma, non so perché, risposi:
“Si, ma preferisco usare le mie zampe” e mi trasformai subito in lupo. Dryas mi sorrise mentre affidava l’unicorno a una soldatessa. [Hai solo passato tre capitoli interi a lamentarti di quanto i centauri corrano veloce rispetto a te, grazie per averci inutilmente scartavetrato le sacche scrotali]
Il viaggio non durò molto, anche perché correvamo tutti come dei pazzi, [FRETTAH! Sempre FRETTAH nei FENTASI, tranne durante i banchetti, ovviamente] ma in questo modo riuscimmo ad arrivare al Repercussio in meno di cinque ore.
   
 
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