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Autore: reesejordan    23/08/2018    12 recensioni
Due momenti diversi della vita di Oscar e André, distanti l'uno dall'altro, ma collegati dallo stesso quesito.
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: André Grandier, Oscar François de Jarjayes
Note: Missing Moments, OOC | Avvertimenti: nessuno
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È estate. Mi dirigo verso le scuderie. Vedo Jerome con Sylvie. Si baciano, affannati. Mani che cercano. Lingue che assaggiano. Bocche che divorano. È tutto così strano. So che non dovrei restare lì a guardare. Cerco di non fare rumore ma mentre indietreggio piano, ancora colpito dalla scena che ho davanti, faccio cadere alcuni attrezzi, dei secchi. I due si fermano. Sylvie si sistema il vestito e corre via. Anch'io cerco di scappare, ma con i piedi tra i secchi mi è difficile. Jerome mi raggiunge, mi aggranfa dalla camicia. È più alto e più grande di me. Ha appena compiuto 18 anni ed è molto forte.

- Non dire niente né alla padroncina, né a tua nonna. Se no dovrai vedertela con i miei pugni. Hai capito?

Annuisco. Non voglio finire nei guai.

- Cosa stavate facendo?

- André, sei ancora un bambino. Sylvie voleva fare l'amore con me. E tu hai rovinato tutto.

Mi lascia dopo altre minacce. Non ribatto. Non sono un bambino. Il mese prossimo compirò 13 anni. So che quando un uomo e una donna si amano, si baciano, ma non so cosa vuol dire esattamente fare l'amore. 

Le mani sotto la testa, siamo sdraiati a guardare le stelle. Io e Oscar ci facciamo compagnia, godiamo dell'aria fresca della notte e dell'erba leggermente bagnata sotto di noi. Poi la sua domanda arriva a bruciapelo.

- Che cosa vuol dire fare l'amore?

- Cosa? Perché me lo chiedi? 

Ma com'è possibile? Oscar mi fa la stessa domanda che mi tormenta da un paio di giorni, da quando Jerome e Sylvie mi hanno acceso la fantasia e la curiosità. Oscar mi dice che mentre tornava in camera sua ieri sera, ha sentito delle voci. Tre delle domestiche stavano parlando e ridendo. Sylvie era una di loro. Gli raccontava di come lei e Jerome avrebbero fatto l'amore nelle scuderie, sulla paglia, perché non c'era nessuno in giro. Poi ha detto che il mio arrivo li ha interrotti. Una delle altre due ha aggiunto che meno male cheero stato io a scoprirli, al posto di Marie o del generale. Prima di tornare al loro lavoro, Sylvie ha detto che era determinata a trovare un'altra occasione, tra le risate delle altre.

Oscar mi fa molte domande e anche se sono confuso, cerco di risponderle. 

- André, perché non me l'hai detto?

- Non mi sembrava importante. Non pensavo t'interessassero queste cose.

- No, infatti... ma, cosa stavano facendo?

- Sei curiosa?

Le spiego cosa ho visto un po' vergognandomi dei dettagli. Il seno di Sylvie era bene in vista e anche se Jerome indossava ancora i vestiti, lei aveva le mani sopra i pantaloni di lui, proprio lì... E dopo le ho parlato di come si sono baciati. Non so nemmeno se chiamarli baci.

- Quindi erano mezzi nudi?

- Sì...

- E si baciavano anche con la .. beh insomma...

- È cosi, Oscar. Non avevano niente a che fare con i baci della nonna.

- Quindi per fare l'amore bisogna essere nudi e baciarsi in modo strano?

- Penso di sì...

- Che buffo!

- Già...

- E anche disgustante... non pensi, André?

Annuisco, anche se qualcosa non mi convince ancora. Se fosse una cosa brutta, Jerome non si sarebbe arrabbiato tanto e Sylvie non sarebbe così interessata a riprovarci.

- E se un giorno io e te dovessimo fare come loro, Oscar?

- Sarebbe pericoloso, oltre a essere buffo e disgustante!

- E perché?

- La nonna ti ucciderebbe se mi vedessi nuda!  Fa' tante storie perché non mi chiami 'Madamigella'.

- Hai ragione. E poi secondo me rovinerebbe la nostra amicizia.

- È vero, André. Io e te saremo per sempre amici.



È estate. Guardo le stelle. Un mantello a proteggerci dall'erba un po' bagnata. Un altro a coprirci dall'aria fresca della notte. Sotto, la mia pelle nuda tocca la sua. È una sensazione bellissima. Il suo viso è adagiato sul mio petto. Respira piano adesso. Anch'io sono più calmo, felice e meravigliato.

- Ho scoperto cosa vuol dire fare l'amore, André.

Me lo dice mentre lascia delle carezze sul mio petto, sotto al mantello. Pensavo si fosse addormentata e invece è sveglia e mi dona dei baci lievi e infuocati. Le sue labbra sono seta sulla mia pelle e i baci sono balsamo per il mio cuore.

- Ah, sì? E cosa vuol dire?

- Appartenersi. Sono tua, André.

La stringo di più a me. Bacio i suoi capelli. Che bello sentirla dire che è mia.

- Oh, Oscar! Anch'io sono tuo. Ti appartengo da una vita.

- Vuol dire che tu non...

- No. Ci sei sempre stata solo tu per me. Nessun'altra, mai.

Solleva di poco la testa per guardarmi, come per cercare conferma di quello che le ho appena detto. Il suo sguardo è dolce e stupito.

- Ti amo, André. 

- Anch'io. Tanto.

Le rubo un altro bacio e le sorrido, mentre accarezzo i suoi meravigliosi capelli.

- Siamo buffi e disgustanti?

- No, André. Siamo perfetti.

- È pericoloso?

- Dipende... se mi lasciassi farei una strage...

- Allora non c'è rischio. Starò sempre con te. Adesso che anche l'amore ci unisce, niente e nessuno potrà dividerci.

Il suo sguardo cambia. Sembra adombrato, il sorriso è sparito dal suo volto felice.

- Cosa c'è? 

- E se dovessi morire?

- Oscar... perché parli di morte?

- André, io...

Nasconde il suo viso nella mia spalla. Le labbra vicino alle mie orecchie. La voce greve. Mi racconta quello che le ha detto il dottor Lassonne. La tengo a me. Ascolto e accolgo le sue parole. Non piange la mia guerriera. 

- Non posso perderti, Oscar. Non lo sopporterei. Devi vivere.

- André, con te sento di vivere. Per te, voglio vivere.

- Fare l'amore vuol dire appartenersi. Morire vuol dire allontanarsi. Oscar... dimmi che lotterai per stare con me.

- Con tutte le mie forze.

- E se dovessi morire, Oscar, anche la morte saprà che ci apparteniamo a vicenda. Neanche lei ci potrà separare.

Le nostre labbra si ritrovano, le mani si cercano e si intrecciano di nuovo. Stanotte non abbiamo più né veli, né segreti tra di noi. Ho una certezza. Ho capito cosa significa appartenersi. Ho una speranza. Non sapere mai cosa voglia dire allontanarsi. 

E se Oscar lo dovesse fare, la seguirò, come sempre.
   
 
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