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Autore: Evola Who    24/08/2018    2 recensioni
Mentre me ne stavo immobile senza dire niente, il piccolo pubblico sotto di me iniziò a bisbigliare, confuso dal mio inaspettato silenzio, ma non mi importava.
“Leia” dissi a voce bassissima. Quasi un sussurro...
[Star Wars AU]
Genere: Generale, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Han Solo, Principessa Leia Organa
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 10
Drive All Night
 
 

Guidare è sempre stato l’unico anti stress che mi aiutava veramente a stare calmo. Insieme alla musica e a smontare e rimontare macchine e motori.
Guidare mi aiutava a svuotare la mente e riflettere meglio. Soprattutto mi aiutava a rilassarmi.
 
Ogni volta che mettevo le mani sul volante, andare in certe strade mi evocava vecchi ricordi. Sempre insieme alla mia vecchia Cadillac metallizzatala che avevo battezzato Millennium Falcon. Perché da sempre avevo veramente guidato per un milione di chilometri: verso la città più vicina per le compere o per giorni e giorni di guida ininterrotta tra i deserti della Arizona e delle città dimenticate della California.
 
Ogni volta che stringevo le mani sul volante, premevo il piede sull’acceleratore per andare più forte e per scaricare la rabbia. A volte mi sembrava che fosse lei a portarmi verso una destinazione ancora sconosciuta.
 
Ma questa macchina era anche piena di vecchi ricordi. Sia belli, come le gare clandestine di notte, i viaggi insieme a Lando e le ragazze che ci fatto fatto salire, sia brutti, come quando si era fermata in mezzo al nulla senza un vero perché, i litigi con gli amici, le delusioni d’amore che avevo avuto là dentro e tutte le volte che ero scappato, infuriato come adesso.
 
Non sapevo dove stavano andando, o da quanto tempo stavo guidando. Ma non mi importava. Tutto quello di cui mi importava adesso era vedere la strada deserta sotto a un cielo notturno.
 
Pensai ancora a Leia e a come mi ero comportato con lei. Sono veramente innamorato di lei e l’ho detto in una circostanza a dir poco non romantica.
Eppure, ci eravamo dichiarati qui dentro. In questa stessa macchina dove le avevo “rubato” il suo primo bacio.
 
Lo ricordavo come se fosse ieri: doveva andare a Boston per un incontro universitario con un procuratore o roba del genere. Tutti i suoi compagni di corso non avevano un passaggio da offrirle, Luke era via con il suo amico Biggs e lei non aveva ancora la patente.
 
Così, decisi di offrirle io un passaggio, sia per l’andata che per il ritorno. Dopotutto erano quasi tre ore di viaggio e poteva evitare i mezzi pubblici.
Quando Leia mi chiese il perché di quel gesto, le risposi che dovevo andare a Boston anche io e lo facevo per la nostra amicizia.
 
Durante il viaggio, non ci fu una bella atmosfera. Io la stuzzicavo scherzosamente, mi divertivo a vederla arrabbiarsi e insultarmi in modi per niente volgari. Ma alla fine, calò il silenzio.
 
Anche se dentro di me ero davvero felice di avere la sua compagnia. Ero segretamente attratto da lei, fin da quando l’avevo vista per la prima volta tre anni prima, grazie a Luke, quando frequentava ancora il liceo nel New Jersey.
 
Conobbi Luke per caso e da quel momento è nata una delle amicizie più importanti della mia vita. Quando conobbi sua sorella gemella, una diciottenne stupenda ma con il carattere serio e qualche volta scontroso e altezzoso, all’inizio non potevo nemmeno guardarla per quanto non la sopportassi. Ma pian piano era nata una amicizia, avevamo sviluppato fiducia e confidenza tra noi. Dopodiché, iniziai a essere attratto da lei, per poi innamorami.
 
Per un anno avevo tentato di reprimere questo sentimento, comportandomi come al solito, ma allo stesso tempo essendo un po’ più gentile e meno fastidioso dei suoi confronti. Insomma, volevo dimostrare che si poteva fidare di me. Pur sapendo che non potevo andare oltre alla nostra amicizia. E questo mi faceva star male.
 
Durante quel viaggio non avrei mai immaginato quello che sarebbe successo…
 
Eravamo in mezzo all’autostrada, ormai mancava poco a destinazione ed eravamo in silenzio per aspettare che il traffico si smaltisse. Ad un certo punto iniziai a canticchiare una delle mie canzoni, che dovevo ancora finire di scrivere, e Leia mi chiese incuriosita che cosa stessi cantando.
 
All’inizio rimasi stranito dal suo interessamento. Leia sapeva che suonavo e che mi divertivo a comporre e suonare canzoni nel tempo libero – o perso – ma in quel momento era la prima volta che mi sentiva cantare.
 
Le raccontai delle mie canzoni, della mia musica, di quello che volevo comporre e che, un giorno, speravo di poter diventare famoso per questo.
“Lo spero per te” mi aveva risposto con un tono dolce.
 
Mi girai verso di lei, ero stupito. Non mi sarei aspettato un complimento da lei per la mia musica.
 
“Sei veramente bravo con le tue canzoni. E hai anche una bella voce.”
 
E dopo questo, ero ancora più sorpreso dai suoi complimenti. Ero felice di sentirglielo dire, non che pensavo che la mia musica non fosse buona, ma in un certo senso mi sentivo più sicuro dopo le sue parole.
 
Ma giocai la carta della ironia, avvicinandomi lentamente al suo viso e iniziando a parlare con voce profonda: “Allora c’è qualcosa che ti piace di me.”
 
Non dimenticherò mai i suoi occhi spalancati dalla sorpresa per le mie parole, senza che riuscisse a percepire la mia ironia.
 
“Cosa?” mi chiese perplessa.
 
“Insomma, ammettilo che ti piaccio almeno un po’.”
 
“Sì.” Mi rispose guardandomi negli occhi. “Quando non sei un arrogante spaccone.”
 
Sorrisi divertito, rispondendole: “Spaccone? Spaccone…”
Le presi le mani, tenendole strette nelle mie.
 
“È carino detto da te…”
 
Mi avvicinai ancora di più al suo viso, continuando: “In fondo, ti piaccio perché sono uno spaccone” E da lì in poi, non capii più nemmeno io se stessi ancora scherzando o no.
 
“A me piacciono gli uomini umili.” Mi rispose.
 
“Io sono umile.
 
“No, non è vero.”
Si avvicinò al mio viso e ci baciammo. Quello fu uno dei migliori baci della mia vita. E speravo che fosse un bacio stupendo anche per lei. Ma si capiva dal modo in cui ci stavamo baciando, con dolcezza e intensità. Per me, era un vero e proprio risveglio da un’emozione che cercavo di nascondere da fin troppo tempo. Mi sentivo finalmente vivo.
 
Fu un bacio breve. Fummo interrotti dai suoni di vari clacson delle macchine dietro di noi, ci riportarono bruscamente alla realtà, facendoci capire che l’ingorgo davanti a noi si stava pian piano sciogliendo. Ritornammo entrambi ai nostri posti ed io ripresi a guidare.
 
Per il resto del viaggio rimanemmo muti. Nessuno dei due voleva parlare e rimanemmo in un silenzio teso e imbarazzante.
 
Quando arrivai davanti alla sua destinazione – ovvero, un tribunale – Leia uscì dalla macchina in tutta fretta, ringraziandomi del passaggio. Quando rimasi solo dentro alla mia macchina iniziai a riflettere sul mio gesto: che cosa avevo fatto? Avevo baciato la ragazza di cui mi ero innamorato senza che lei lo sapesse.
 
Per tutto il tempo che aspettai in macchina mi feci le peggiori paranoie della mia vita. Perché lo avevo fatto? Perché l’avevo baciata? Ora che cosa sarebbe successo? Mi avrebbe odiato? Avevo rovinato la nostra amicizia, il nostro rapporto? Avevo perso la sua fiducia per sempre? Che diavolo! Le avevo praticamente “rubato” il suo primo bacio! E forse mi avrebbe detestato per questo! E se le avessi detto che mi piaceva? Mi avrebbe rifiutato oppure no?
 
Mi feci questi paranoie per un’ora e mezza finché non rientrò Leia in macchina.
 
Si aspettava che ripartissi subito, ma non lo feci. Anzi, rimasi fermo sul posto, domandandole come fosse andato il suo incontro, lei mi rispose in tono vago, dicendo che era andato tutto bene. Non parlammo del bacio, nessuno dei due. Non lo accennammo nemmeno.
 
Dopo un attimo di silenzio, decisi di prendere il coraggio e di confidarle tutto quello che avevo represso per un anno di sofferenza.
 
“Leia, tu mi paci.” Lo dissi con tono convinto, guardandola negli occhi.
Non avrei dimenticato mai il suo sguardo sorpreso da quella rivelazione.
“Mi sei sempre piaciuta. Fin da quando ti ho visto per la prima volta. Certo, all’inizio ti ho trovato un po’ irritante per il tuo difficile ‘caratterino’, ma ho sempre ammesso che sei una ragazza straordinaria e piena di rispose e buon senso. E più ti conoscevo più ero attratto da te, e mentivo a me stesso quando pensavo che non mi saresti mai potuta piacere. Così ho cercato di restarti vicino. Come amico. Ma quando ti ho baciata mi sono sentivo finalmente sollevato da un peso che portavo dentro da fin troppo tempo. E… spero che vorrai uscire un po’ come me e… vedere se può iniziare qualcosa di più ‘sentimentale’ tra noi due, perché tu mi piaci su serio, Leia.”
 
Quando smisi di parlare, Leia non mi disse niente, mi guardava negli occhi con aria perplessa, sembrava che stesse riflettendo molto sulle mie parole e forse volevo capire se ero onesto.
 
Perché Leia conosceva anche il mio lato peggiore, fatto di uscite notturne e incontri occasionali. Di certo non ero mai stato il classico “bravo ragazzo” da far conoscere ai genitori. Lo sapeva. Ma almeno ora sapeva anche quello che provavo realmente per lei.
 
Per interi minuti, che sembravano secoli per me, Leia non mi rispose, finché non mi baciò sulle labbra. Ero confuso da quel secondo bacio. L’aveva fatto senza dire niente, ma per me era il bacio più dolce e più bello del primo.
All’inizio non sapeva come interpretalo. Ma se fosse stato un rifiuto, allora era il rifiuto più bello che avessi mai ricevuto nella mia vita.
 
Quando si staccò, mi fissò negli occhi con un’aria dolce, rispondo solo: “Anche tu, Han.”
 
Avevo gli occhi spalancati dallo stupore e mi mancava il fiato. Sembrava di essere un sogno per quanto fosse tutto troppo bello.
 
“Mi sei sempre piaciuto. Non volevo fare il primo passo perché ero certa che non mi avresti mai guardata in quel senso. Ma quando parlavi con me, ero sempre felice di ascoltarti e che tu volessi confidarti con me.”
 
Mi posò le mani sulla nuca, accarezzandola dolcemente.
“E sì, voglio uscire con te e vedere che succederà fra noi due – anche se sono consapevole dei tuoi milioni di difetti.”
 
Risi divertito da quella frase, ma ero contento e la baciai. Un bacio lungo e inteso. Mi sentivo sollevato. Mi ero dichiarato alla ragazza di cui mi ero innamorato e non solo ero stato ricambiato ma ci stavamo anche baciando. Sarei potuto morire felice in quell’istante.
 
Dopo vari minuti trascorsi a baciarsi in macchina, passammo il resto della giornata camminando per la città di Boston. Sorridevamo entrambi e ci tenevamo per mano come una vera coppia.
 
Fu uno dei giorni più belli della mia vita. Da lì in poi sarebbe stata una lunga discesa tra momenti stupendi e tra momenti poco piacevoli.
 
L’amavo e di certo non volevo perderla, non così e non adesso.
La mia testa era piena di pensieri, finché non notai una cosa all’orizzonte: stava albeggiando. Rimasi confuso. Da quanto tempo stavo guidando? Guardai il mio orologio e mi resi conto che erano quasi le cinque del mattino.
 
“Ho guidato per quasi quattro ore?”
 
Non era la prima volta che lo facevo, ma di solito ero consapevole di dove stessi andando. Non mi capitava mai di guidare a caso.
Dovevo capire dove mi trovassi e quando lessi il cartello della prossima citta, rimasi sconvolto, ma allo stesso tempo mi venne in mente una idea che mi avrebbe aiutato a far pace con Leia…

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Note:
Okay, vi spiego. Ho fatto un tocca e fuga del mio coputer
con il wil-file, il capitolo era già coretto ed è il per ultimo
capitolo.
Dove il nome sia del titolo del capitolo che della storia:
è nata una canzone del Boss che si chiama: 
"Drive All Night"  (Che quando vidi questo video
e letto la traduzione, mi sono messa ad piangere.)
e la canzone, è nata questo "esperimento".
Comuque, spero che questo flash back
di Han vi sia piacuto e che si sia 
alzata un pò il presonaggio.
L'utimo capitolo lo pubblicerò ad
sopressa!
Evola




 
   
 
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