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Autore: sissy05    25/08/2018    3 recensioni
Una sera come tante il famoso eroe parigino si aggireva tra i tetti della città quando i suoi ricordi lo portarono vicino casa di Marinette.
Dopo aver notato la luce accesa, decide di avvicinarsi ad una delle finestre della sua stanza e guardando al suo interno fa una scoperta sconvolgente.
Se siete curiosi di sapere cosa ha visto chat seguite la mia storia.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Adrien Agreste/Chat Noir, Marinette Dupain-Cheng/Ladybug
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La sera prima ero tornato a casa deluso, se la madre di Marinette non fosse arrivata proprio in quel momento a quest’ora avrei di sicuro saputo il nome del tizio più odioso che poteva mai esserci.
Ma io non mi faccio scoraggiare per così poco, Marinette stava per confidarsi con me quindi non dovevo fare altro che tornare da lei e riprendere il discorso da dove si era interrotto.
Proprio per questo non vedevo l’ora di tornare a casa dopo un’altra interminabile giornata, per potermi trasformare e tornare dalla mia principessa.
La mia giornata “lavorativa” era quasi giunta al termine e la cosa non poteva rendermi più felice, pochi scatti ancora e presto avrei rivisto la mia lady.
Appena rientrai a casa mi diressi nella mia stanza aspettando con impazienza che Nathalie venisse a chiamarmi per la cena, non appena la cena fu a tavola mangiai tutto il più velocemente possibile e non appena ebbi finito corsi nella mia stanza non prima di aver avvisato Nathalie di non disturbarmi perchè sarei andato a letto presto a causa della stanchezza.
Non appena la porta della mia camera si chiuse alle mie spalle guardai Plagg che mi fissava esasperato consapevole che qualunque cosa avesse provato a dirmi non avrebbe avuto nessun effetto e che non sarebbe mai riuscito a farmi cambiare idea.
“ Pronto Plagg? “
“ Grazie di averlo chiesto. Se proprio lo vuoi sapere l’idea di trasformarmi e andare in giro di notte per Parigi solo perché il mio portatore deve giocare a fare il bel Romeo con una ragazza, beh non mi esalta molto al contrario penso che sia un’idea tremenda. “
“Grazie per aver esposto i tuoi pensieri ma non mi interessa, ho bisogno di sapere e questo è l’unico modo, perciò. Plagg trasformami! “
Sentii diversi lamenti di protesta da parte di Plagg prima di venire risucchiato dal mio anello e mi scusai mentalmente con lui che era continuamente costretto a assecondare quelle che lui definiva “follie d'amore” naturalmente in maniera molto ironica, ma ora l'unica cosa che mi interessava era una bellissima principessa che aspettava la visita di un bel gatto nero. Senza esitare un istante lasciai la mia stanza diretto da lei. Quando arrivai, con un salto atterrai sulla terrazzina e mi avvicinai alla botola per bussare, attesi qualche istante prima di vedere al botola aprirsi e lei sorpresa voltarsi verso di me.
“ Chat ma cosa ci fai qui?”
Mi avvicinai porgendogli una mano per invitarla a uscire, mi guardò dubbiosa prima di afferrare la mia mano e raggiungermi sulla terrazza, la ossrevi mentre con il mio aiuto si metteva in piedi proprio di fronte a me. Ogni volta che la guardavo sembrava sempre più bella, desideravo stringerla a me sentire il calore del suo corpo contro il mio, volevo vedere il rossore sulle sue guance, specchiarmi nei suoi occhi, volevo vedere il suo sorriso che si illuminava solo per me.
Il mio cuore urlava di stringerla tra le mie braccia ma la mia ragione mi ricordava che non potevo che non ne avevo il diritto o perlomeno non ancora.
Appena mi fu di fronte mi lasciò la mano ma io con un gesto fulmineo la afferrai nuovamente prima di tirarla verso di me riducendo la distanza che separava i nostri volti a pochi centimetri, lei sorpresa dal mio gesto sgranò gli occhi e arrossì di colpo, nel suo sguardo leggevo sorpresa imbarazzo e confusione, non sapeva cosa fare e non si muoveva, sorrisi in maniera maliziosa prima di portare la sua mano ancora stretta nella mia vicino il mio volto baciandone il dorso e continuando a tenere il mio sguardo nel suo.
Arrossì più di prima e smise di respirare congelandosi sul posto, era così bella con il viso arrossato e la bocca semi aperta dalla sorpresa, avvicinai pericolosamente il mio volto al suo continuando a guardarla prima di spostarmi verso il suo orecchio e sussurrarle in maniera sensuale
“Buonasera principessa”
In quell'istante volevo solo stringerla a me e baciarla ma non potevo, non era ancora il momento giusto, non era ancora mia e la poca distanza che ci separava non aiutava a mantenere quel poco autocontrollo che mi era rimasto, forzando me stesso lasciai la sua mano e mi allontanai di poco da lei che sconvolta riprendeva a respirare.
Forse avevo esagerato un po’ ma non ero riuscito a trattenermi e ora lei era lì di fronte a me confusa più che mai che mi guardava sconvolta. Vederla in quello stato provocò in me un sentimento di tenerezza e protezione, l’avrei protetta da tutto e tutti a qualsiasi costo era una promessa, non permetterò a nessuno di farle del male.
Erano passati già diversi minuti da quando mi ero allontanato da lei ma Marinette non si era mossa non aveva proferito parola ed era rimasta lì a respirare in maniera inregolare quasi boccheggiando in cerca d'aria, per quanto quella visione poteva essere tenera a i miei occhi risultava anche molto divertente quasi esilarante e senza accorgermene iniziai a ridere senza controllo.
Marinette vedendomi ridere senza controllo si risveglió dallo stato di trance in cui era caduta e cambiò espressione da prima confusa per la mia reazione e dopo offesa quasi arrabbia, aveva la fronte aggrottata e uno sguardo tagliente che non prometteva nulla di buono.
“ Ti diverti a prenderti gioco di me Chat?”
Mi guardò male incrociando le braccia al petto infastidita e io ricambiai il suo sguardo con uno divertito.
“ No ecco io non ti stavo prendendo in giro e solo che eri così buffa”
A quelle parole la sua espressione si indurì più di prima e si voltò di spalle offesa. Mi avvicinai a lei lentamente.
“Principessa io non volevo offenderti”
Non si voltò rimase ferma dandomi le spalle.
“ Principessa”
Lo sussurrai con il tono più dispiaciuto che sapevo fare accompagnato dalla mia espressione da gattino disperato.
Si voltò appena guardandomi con attenzione prima di sospirare e voltarsi di nuovo verso di me.
“Cosa ci fai qui chat?”
Gioii mentalmente e le sorrisi felice.
“ Mi sembra logico no? Sono qui per continuare il nostro discorso di ieri!”
Inizialmente sgranò gli occhi ma subito dopo si voltò verso la parte opposta alla mia arrossendo lievemente.
“ Non so a cosa ti riferisci Chat”
La guardai divertito anche se lei non poteva vedermi.
“Davvero? Non ricordi? Eppure ne abbiamo parlato solo ieri.”
“Mi dispiace Chat ma non ricordo niente”
“Allora lascia che sia io a rinfrescarti la memoria, ieri stavi per rivelarmi il nome del ragazzo che ti piace”
Anche se era voltata nella direzione opposta ero sicuro che era imbarazzata lo capivo dalle sue orecchie leggermente arrossate.
In quel istante provai un impeto di gelosia incontrollata nei confronti di quel ragazzo, era arrostita in quel modo solo pensando a lui e quell'idiota non si era mai accorto di lei, era un deficiente sotto tutti i punti di vista e di certo non era degno di lei, non avrei mai permesso a questo idiota di avere la mia principessa non la meritava lei era mia.
“Be' io non ricordo di aver parlato di queste cose.”
“ Tu forse non ricordi ma io si. Quindi eccomi qui. Allora come si chiama questo ragazzo?”
“Aaaa ma si può sapere perché ti interessa tanto?”
“ Te l'ho detto sono curioso, e la curiosità dei gatti è famosa sai? E poi tu sai chi mi piace, non mi sembra giusto principessa”  
Mi guardò dubbiosa e incrocio nuovamente le braccia al petto.
“ Secondo te quindi io dovrei dirtelo dopo quello che mi hai fatto poco fa. Sai sono ancora arrabbia tanto con te. Chi mi assicura che dopo non mi prenderai in giro”
La guardai serio avvicinandomi e vedendo lei fare un passo indietro sorpresa.
“Io non ti prenderei mai in giro su una cosa del genere”
Mi guardò sorpresa per la serietà con cui avevo pronunciato quelle parole.
“Davvero, principessa non potrei mai fare una cosa del genere.”
La guardai intensamente dritto nei suoi occhi per fargli capire che non avrei mai osato prenderla in giro.
“ Puoi dirmi quello che vuoi principessa io non potrei mai farti del male, voglio solo tu sia felice”
“Perché Chat ci conosciamo a malapena”
Ti sbagli
“Perché per me sei….un'importante amica”
Perché per me sei la persona più importante che esista.
Mi guardò sorpresa e poi mi sorrise dolcemente.
“Grazie Chat anche tu sei….”
In quell'istante il telefono di Mari iniziò a squillare interrompendola si guardò attorno prima di correre in camera per rispondere al cellulare che continuava a squillare insistente dimenticandosi di me. Io rimasi lì immobile a guardare al botola ancora aperta.
E no! questa volta non me ne sarei andato senza sapere quel nome. Mi avvicinai alla botola e con un salto atterrai sul suo letto morbido, sentivo la sua voce dal piano di sotto mentre parlava al telefono, mi diressi verso le scale e iniziai a scenderle silenziosamente.
Mi dava le spalle e probabilmente non si era ancora accorta della mia presenza, decisi di aspettare che finisse di parlare al telefono e mi sedetti sulla sedia girevole che si trovava di fronte al PC, mentre aspettavo iniziai a dondolare sulla sedia quando il mio sguardo si posò sul muro sopra la scrivania.
Era completamente tappezzato di mie foto provenienti da varie riviste di moda e c'era anche qualche poster, mi guardai intorno notando che le foto non si limitavano solo a quella parete ma che erano sparse un po' dappertutto.
Non potevo credere ai miei occhi perché la sua stanza era piena di mie foto? Per sbaglio toccai il muse e lo schermo si accese, sgranai gli occhi incredulo, lo sfondo era un collage di mie foto contornate da tanti cuoricini.
Non poteva essere non riuscivo a credere ai miei occhi, cosa significava?
“AAAAAAA”
Non riuscii a riordinare i miei pensieri perché un urlo di Marinette mi distrasse da essi. Mi voltai e la trovai rivolta verso di me con la bocca spalancata che mi guardava sconvolta. Sentii qualcuno chiamare il suo nome più di una volta dall'altro lato della cornetta cercando di richiamare la sua attenzione, mi guardò ancora sconvolta poi rispose al telefono e in maniera frettolosa congedo la persona dall'altro lato del telefono.
“Cosa fai qui Chat?”
“ Io... ecco ...la botola era aperta e noi non avevamo ancora finito di parlare quindi….”
Guardò prima me ma poi concentrò il suo sguardo sul monitor acceso e a quel punto arrossì e si coprì il volto con le mani, allargo leggermente le dita che teneva premute sugli occhi per sbirciare verso di me.
“Ti prego dimmi che non hai visto”
Io la guardai senza cambiare espressione in attesa.
Sospirò disperata e lascio cadere le braccia lungo i fianchi guardandomi con sguardo assente prima di lasciarsi scivolare sulla Chaise longue.
Volto lo sguardo verso una delle foto.
“Credo che tu l'abbia già capito da solo no?”
Smisi di respirare e sgranai gli occhi.
“A cosa ti riferisci.”
Cercai di far uscire le mie parole con il tono più normale possibile ma si poteva notare una nota tremolante nella mia voce.
Lei sospirò ancora ma non distolse lo sguardo dalla foto.
“La risposta alla tua domanda Chat. Non lo capisci guardandoti intorno?”
Sentii il mio cuore accelerare.
“La persona di cui sono innamorata e lui Adrian Agreste”
Il mio cuore perse un battito. Non poteva essere la persona di cui era sempre stata innamorata sono io, sono sempre stato io. Ma come non me ne ero mai accorto com'era possibile.
“Sai credo sia stato un colpo di fulmine, non fraintendere non mi sono innamorata di lui per l'aspetto, di certo non si può dire che sia brutto, però io non mi sono innamorata di lui per quello.”
Si alzò dalla chaise longue e cammino nella mia direzione verso la parete con tutte le mie foto tenendo lo sguardo su una di esse. Poi sul suo volto apparve un dolcissimo sorriso.
“Lui…è dolce, gentile, premuroso, simpatico, pronto ad aiutare i suoi amici quando ne hanno bisogno. A dispetto di quello che possono pensare le persone che non lo conoscono lui non si vanta o pavoneggia, quando e a scuola seduto in mezzo a noi lui è Adrian non il figlio dello stilista più importante di Parigi o il modello di punta del marchio del padre, lui è semplicemente un ragazzo come tutti gli altri che desidera degli amici con cui scherzare confidarsi o semplicemente parlare. Agli occhi di molti la sua vita può sembrare perfetta ma anche lui come tutti ha sofferto e soffre ancora, soffre per il comportamento del padre nei suoi confronti e soffre per la scomparsa della madre ma cerca di non darlo a vedere perché non vuole che le persone si preoccupino per lui. Adrian è così ed è per questo che io mi sono innamorata di lui.”
Pronunciò l'ultima frase voltandosi verso di me con il sorriso più bello che io abbia mai visto dipinto sul suo volto.
Non capivo più niente lei era innamorata di me, mi amava davvero, non si era fermata all'immagine che avevo costruito, lei era riuscita a leggermi dentro a capirmi ed accetarmi.
“ Io vorrei stare al suo fianco per sostenerlo e supportarlo, vorrei essere in grado di farlo sorridere vorrei che non si sentisse mai solo, vorrei dichiararmi ma non ne ho il coraggio, come potrebbe mai un ragazzo come lui innamorarsi di una come me.”
Pronunciò l'ultima frase abbasso lo sguardo triste.
A quel gesto sentii il mio cuore stringersi e velocemente pensai a un modo per fargli capire che non era vero che io ero il e l’amavo, l'amavo con tutto me stesso.
“ Questo non è vero Mari tu sei fantastica e…”
Stavo per dirgli quanto bella e speciale fosse ma le mi interruppe.
“ Chat tu non puoi capire lui è perfetto, io invece sono sbadata, goffa e non riesco nemmeno a parlargli. Quando me lo trovo davanti i battiti del mio cuore aumentano e sembra che stia per esplodermi nel petto. Il suo sorriso mi confonde al punto di non riuscire più a ragionare divento del tutto incapace di fare qualsiasi cosa, a volte diventa difficile persino respirare quando mi è vicino, ui non si è mai accorto di nulla e mi considera solo un'amica. Sono convinta che lui mi trovi strana a causa del mio comportamento.”
Afflitta abbasso la testa mentre una lacrima le rigò la guancia prima di sussurrare.
“Ma io divento così nervosa solo perché lo amo”
Lei pensava tutto questo di me e di se stessa.
Ero felice come non lo ero mai stato ma allo stesso tempo ribollivo di rabbia, rabbia verso me stesso l'unico deficiente qui ero io. Non mi ero mai accorto di nulla avevo continuato a rincorrere Ladybug senza accorgermi dei sentimenti che lei provava per me, eppure tutto era così chiaro i suoi comportamenti parlavano per lei era così evidente ma io non l'ho mai capito e così facendo l'ho portata a pensare tutte quelle cose di se stessa, se c'era qualcuno che non era alla sua altezza quello ero proprio io, se solo avessi aperto gli occhi prima, perfino Plagg l’aveva capito mentre io no.
Ma da questo momento in poi tutto sarebbe cambiato avrei fatto di tutto per rendere felice la mia principessa perché ora che sapevo non avrei più permesso a nessuno di separarci.
Marinette era la ragazza che amavo.
Mi avvicinai a lei e poggiai le mani sul suo volto sollevandolo in modo che fosse alla mia altezza i suoi occhi confusi incontrarono i miei.
“Non pensare mai più una cosa del genere di te stessa Marinette. Non immagini nemmeno quanto tu sia speciale. E io non l'ho mai capito, sono stato così studio, per tutto questo tempo tu eri al mio fianco.”
Che stupido volevo sapere il nome della persona che ti teneva lontano da me quando in realtà si trattasse di sempre e solo di me stesso. Sorrisi dolcemente guardandola.
“Mi sei sempre appartenuta.”






 

Grazie e tutti quelli che continuano a leggere la mia storia ecco qua il quarto capitolo, mi sono divertita un modo a scriverlo ed è uno dei miei preferiti insieme al prossimo, fatemi sapere cosa ne pensate se vi è piaciuto e se volete sapere cosa succederà adesso tra Marinette e Adrien vi aspetto al quinto capitolo.
potete trovarla anche su Wattpad

  
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