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Autore: Felixia    25/08/2018    1 recensioni
[Yooseven]
La monotonia della chatroom dell'RFA verrà sconvolta dall'arrivo di un nuovo personaggio: nome utente MC. La ragazza si rivelerà una grande amica per Yoosung che finalmente si renderà conto di quel che prova davvero per quello che aveva sempre considerato il suo più grande amico. Ma come reagirà Seven a questa novità? E come potrà affrontare il suo terribile passato tornato a galla così all'improvviso?
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: 707, Un po' tutti, Yoosung Kim
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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Dopo la sorpresa iniziale, Yoosung si avvicinò il più possibile a Seven abbassandosi verso di lui, che era ancora in ginocchio sul bordo del letto. Le sue mani scivolarono lentamente dalla mascella di Seven fin dietro alla sua nuca, dove le sue dita si intrecciarono fra i capelli rosso fuoco facendo provare un brivido al ragazzo. Mentre il bacio diventava sempre più intenso, Seven si spostò automaticamente indietro facendo spazio a Yoosung che salì sul letto insieme a lui. Trovandosi finalmente alla stessa altezza, le mani di Seven passarono dal petto di Yoosung fino ai suoi fianchi, per poi fermarsi dietro la sua schiena, facendo pressione per sentire il suo corpo ancora più vicino.

Era così bello, così dannatamente bello, sentire le loro labbra scontrarsi e cercarsi, le sue dita, proprio quelle di Yoosung, proprio quelle del ragazzo che aveva sempre desiderato, accarezzargli ed arruffargli i capelli, e infine i loro corpi che premevano l’uno contro l’altro. Seven non riusciva a pensare a nient’altro se non quello che stava succedendo in quell’esatto istante. Sarebbe andato avanti così all'infinito se solo avesse potuto stare per sempre in quel momento così perfetto. Ma ne voleva ancora, non poteva fare a meno di cercare ancora qualcosa in più. Dischiuse le labbra e Yoosung fece lo stesso spontaneamente, senza esitazione le loro lingue si trovarono e iniziarono a danzare. Con un gesto veloce e deciso, Seven fece stendere Yoosung sulla schiena, ma le sue mani erano ancora incrociate dietro il suo collo, quindi anche lui fu trascinato in basso, perse l’equilibrio trovandosi sopra al ragazzo biondo che, per la sorpresa per il cambio repentino di posizione, aveva interrotto il bacio e ora lo stava osservando con un’espressione imbarazzata, confusa, ma decisamente felice.

 

Per qualche secondo Seven si fermò a guardarlo riprendendo un po’ di fiato. Si morse le labbra concentrandosi su ogni piccolo particolare del suo viso, dalla sue guance arrossate, alla bocca appena semi aperta, fino agli occhi, enormi e viola, che sembravano implorarlo di tornare a baciarlo, come se non potesse aspettare un secondo di più.

E infatti subito le dita di Yoosung tornarono ad incrociarsi dietro il suo collo per attirarlo di nuovo verso le sue labbra, ma ormai era troppo tardi, quella piccola pausa aveva riportato nella mente di Seven tutti i pensieri che per quel brevissimo momento di gioia erano spariti. Di scatto si alzò lasciando Yoosung sorpreso e deluso per averlo interrotto.

“Scusa, non dovevo” disse Seven allontanandosi in fretta da lui e distogliendo lo sguardo dal ragazzo ancora steso sul letto.

“Perché ti stai scusando per avermi baciato?” domandò Yoosung cercando i suoi occhi che continuavano a sfuggirgli.

“Perché non… Io… Non è giusto” Seven copriva il viso rosso con le mani come meglio poteva.

“Ti ho appena detto che provo qualcosa per te, perché dovrebbe essere sbagliato baciarmi?” Yoosung non aveva idea di cosa ci fosse di male, Seven gli piaceva e baciarlo era esattamente quello che voleva, ma forse non era lo stesso per lui? Iniziava a temere che il problema fosse proprio lui, probabilmente non era interessato a lui in quel senso. Era chiaro dalla sua reazione che per lui era stato un errore quel bacio. “Tu… Non ti è piaciuto?” gli chiese terrorizzato dalla risposta. Seven si voltò verso di lui a guardarlo stupito per quella domanda, come poteva non essergli piaciuto?

“Non è questo il punto” rispose tornando a distogliere lo sguardo.

“E allora che c'è che non va?” Yoosung gli posò una mano sulla spalla cercando di confortarlo. Quel tocco così delicato e gentile fu come una pugnalata per Seven, non meritava niente del genere.

“Tutto. Tutto questo non va.” disse indicando prima se stesso e poi Yoosung “Non ci può essere niente fra noi” aggiunse voltandogli le spalle per non far vedere come i suoi occhi si stessero inumidendo, doveva essere fermo e deciso, non c’era tempo per stupidi sentimentalismi, doveva troncare quella relazione sul nascere.

“Spiegami almeno il perché!” Yoosung afferrò il suo polso, ma Seven si liberò immediatamente della sua presa con uno scatto violento.

“Lo sai il perché, te l’ho già detto!” rispose con freddezza “Faccio un lavoro che mi impedisce di avere relazioni, noi due non siamo neanche amici”. Gli faceva così male pronunciare quelle parole che uscivano così false dalla sua bocca.

“Dimmelo guardandomi in faccia se ci credi davvero” Yoosung si piazzò velocemente di fronte a lui, impedendogli di nascondere il viso ancora una volta. Voleva dimostrarsi forte e determinato, ma l’espressione di Seven lo bloccò. Si aspettava un viso impassibile, freddo come la sua voce in quel momento, ma davanti a lui trovò una faccia che non aveva mai visto fare a Seven, le sue sopracciglia erano contorte e i suoi occhi brillavano per le lacrime umide che si erano formate lungo le palpebre. Subito lo vide coprirsi gli occhi con una mano, ma ormai era tardi, Yoosung l’aveva visto, stava chiaramente piangendo. In quel momento per lui fu chiaro che cosa dovesse fare: lo strinse. Lo abbracciò facendo aderire completamente i loro corpi, voleva essere il suo sostegno, voleva far qualsiasi cosa perché non dovesse mai più vederlo con quell’espressione sul volto.

“Luciel, sono qui, sarò sempre qui. È inutile che fai finta di non avere bisogno di nessuno, lasciati aiutare” gli sussurrò Yoosung continuando a stringerlo.

Seven crollò, non aveva più le forze di combattere, non da solo. Si lasciò andare e a sua volta strinse Yoosung più forte che poteva, aggrappandosi a lui come fosse il salvagente che lo stava riportando a galla dopo aver rischiato di affogare.

“...Saeyoung” disse Seven con esitazione dopo qualche secondo.

“Cosa?” Yoosung allentò di poco l’abbraccio per prestargli attenzione.

“Il mio vero nome è Saeyoung, chiamami così, niente più Luciel” rispose guardandolo negli occhi e accennando un sorriso.


*Una nuova chatroom è stata aperta*

 

Jumin Han

Assistente Kang, fra un’ora sarò da te per riprendere Elisabeth the 3rd.

 

Jaehee Kang

Certo, signor Han.

 

MC

Beh, buongiorno anche a voi lol

 

Jumin Han

Buongiorno.

 

MC

Com’è andato il volo?

 

Jumin Han

Molto bene, ti ringrazio.

 

*Zen è entrato nella chatroom*

 

Zen

Buongiorno, Jaehee!

Buongiorno, MC!

 

Jumin Han

Buongiorno, Zen.

 

Zen

Ah, ci sei anche tu. Ciao.

Vedo che hai in testa solo quella palla di pelo come al solito -_-

 

Jumin Han

Non chiamarla così, il suo nome è Elisabeth the 3rd.

 

Zen

Come ti pare.

 

Jumin Han

E’ meglio che vada adesso, ho delle ultime cose da sbrigare in ufficio.

Se volete scusarmi.

 

*Jumin Han è uscito dalla chatroom*

 

Zen

In ogni caso ero venuto qui per sapere di Yoosung e Seven, ma a quanto pare nessuno dei due è online.

 

Jaehee Kang

Che intendi? E’ successo qualcosa?

 

Zen

No no

...Non lo so in realtà, ieri sera Yoosung è venuto qui da me e abbiamo bevuto insieme, poi è tornato a casa di Seven, volevo sapere se è tutto ok.

 

MC

lololololol

Yoosung si è ubriacato?

 

Zen

Naaaaah!

Ok, un po’, ma lui non regge bene l’alcol.

 

MC

Diavolo, avrei voluto esserci.

 

Jaehee Kang

Sono sicura che sia tutto ok.

Ora scusatemi, ma devo andare, devo sistemare le cose di Elisabeth prima che arrivi il signor Han.

 

Zen

Ciao, Jaehee!

 

MC

Aspetta, vengo a darti una mano!

Ci sentiamo, Zen!

Non preoccuparti troppo, scommetto che Yoosung sta benone ;)))

 

Zen

Eheh

Mi sa che Mi-Cha non ha tutti i torti ;)))

 

Jaehee Kang

Come mai quell’occhiolino? Non capisco.

Ti saluto, Zen, a dopo

 

Zen

Ciao, ragazze, a dopo!

 

*Zen ha abbandonato la chatroom*

*MC ha abbandonato la chatroom*

*Jaehee Kang ha abbandonato la chatroom*



 

________________________________________________________


Seven dormiva beatamente come non faceva da così tanto tempo che non se ne ricordava nemmeno più, Yoosung lo teneva ancora stretto fra le sue braccia, accarezzandogli delicatamente i capelli. Il respiro rilassato di Seven accompagnava i pensieri del ragazzo biondo che non riusciva a smettere di rimuginare su quel che gli aveva appena raccontato. Finalmente conosceva il passato di Seven. Avevano trascorso le ultime due ore a parlare di suo fratello gemello Saeran, della madre violenta e del padre primo ministro che voleva sbarazzarsi dei suoi figli illegittimi, di come V e Rika li avevano aiutati facendo entrare lui nell'agenzia in cui lavorava e proteggendo Saeran da quella casa di abusi in cui erano cresciuti. Seven aveva raccontato fra le lacrime di non avere idea di come Saeran fosse finito ad attaccare l’RFA e del perché lo stesse facendo, era convinto che fosse felice, che fosse al sicuro. Dopo ore di singhiozzi e parole, era crollato addormentato mentre Yoosung lo abbracciava e lo ascoltava. Era incredibile pensare a quanto avesse dovuto soffrire e a come si dovesse sentire in quel momento, quando il suo stesso fratello lo credeva un bugiardo che lo aveva abbandonato mentre lui aveva dato la sua libertà mettendosi a lavorare come hacker per regalargli una vita migliore.

Yoosung strinse più forte a sé Seven che sospirò nel sonno. Decise in quel momento che non lo avrebbe mai più lasciato andare. Chiuse gli occhi, posò un bacio leggero fra i capelli di Seven e si addormentò con il profumo dei suoi capelli ancora nelle narici.

 

Quando Seven si svegliò qualche ora più tardi si sentiva ancora più stanco di prima, gli occhi arrossati e appesantiti, ma in qualche modo si sentiva meglio, stare così abbracciato a Yoosung e sentire il suo respiro contro la pelle lo tranquillizzava. Non si era pentito di avergli raccontato del suo passato, ma era ancora così dannatamente confuso su quanto era successo. Probabilmente non avrebbe dovuto baciarlo, era egoista da parte sua volerlo così tanto al suo fianco nonostante sapesse perfettamente quanto fosse pericolosa la sua vita. Non avrebbe dovuto coinvolgerlo più di così. Iniziava a sentirsi in colpa per quel bacio, per non volersi staccare da lui, per non riuscire ad allontanarlo.

Squillò il telefono. Seven si mosse il più velocemente possibile per afferrare il cellulare sul comodino, ma con delicatezza per non svegliare Yoosung. Si liberò dalle sue braccia ed uscì silenziosamente dalla stanza per poter rispondere. Ancora frastornato dal sonno, aprì la chiamata senza neanche guardare chi fosse.

 

“Pronto?”

“Seven! Sono ore che non sei online!”

“...Mi-Cha? Ho lavorato tutta notte e… Aspetta, che ore sono?”

“Mezzogiorno, dormiglione”

“Dai, per una volta che dormo non farmi sentire in colpa!”

“Ma no, lo sai che scherzo, anzi, era ora che iniziassi a riposarti un po’. Tu esageri sempre con il lavoro. Vedo che il tuo angelo custode sta pensando alla tua salute.”

“Il mio che?”

“Hai presente quel bell’uomo con il visino da angelo che ti insegue per tutta casa?”

“...Vanderwood?”

“Chi?! No, scemo, Yoosung!”

“Oh, giusto. Beh, diciamo che non è esattamente un angioletto quando alza il gomito.”

“Proprio di questo ti volevo parlare. Un uccellino mi ha raccontato quel che è successo ieri sera”

“Questo uccellino si chiama forse Zen?”

“Non ci contare, non dirò il nome della mia fonte, agente 707”

“Dannazione, sei furba.”

“Beh, ho i miei alti e i miei bassi. Decidere di entrare in un appartamento su richiesta di uno sconosciuto non è stato uno dei momenti più brillanti della mia carriera, ma nessuno è perfetto. A tal proposito. Chi è Saeran?”

“Io… Non mi va di parlarne”

“Oh, scusa. Va bene, non ti sentire costretto a parlarne con me, ma ti posso chiedere una cosa?”

“Mh-mh”

“A Yoosung lo hai raccontato?”

“...”

“...”

“...”

“É caduta la linea o sei ancora lì?”

“É caduta la mia capacità di rispondere a semplici domande, nulla di grave”

“O mio dio, voi due siete talmente fatti l’uno per l’altro che fa male assistere a tutto questo drama. Mettigli un anello al dito e falla finita!”

“Che ti ha raccontato Zen?”

“Niente che non fosse già evidente. Sai, sono una grande detective, ho analizzato tutti i più piccoli dettagli, niente è sfuggito alla mia analisi.”

“Ah sì?”

“Già. E poi Yoosung mi ha detto che gli piaci, ma questo era un indizio come tanti altri, niente di troppo rilevante”

“Un dettaglio di poco conto in effetti”

“Ok, basta girarci attorno, che è successo fra di voi?”

“Senti, MC, non credo che… E’ meglio lasciare le cose così come stanno”

“Che? Ma che dici? Yoosung non ti piace?”

“Non è questo il punto”

“Questo non è un no, non lo stai negando”

“...”

“Oh, andiamo, è così facile. Dì chiaramente “No, non mi piace Yoosung””

“...”

“...Seven”

“...”

“Non stai dicendo di no”

“...”

“Seven, non stai dicendo niente”

“...”

“...Sei ancora vivo o…?”

“Ok! Va bene! Mi piace! Mi piace da un’eternità, saranno almeno due anni che gli muoio dietro. Stamattina l’ho baciato e abbiamo dormito abbracciati finché non hai telefonato tu e non hai idea di quanto ti ho maledetta per avermi costretto ad andarmene. Sei soddisfatta?”

“Non sai quanto. Jaehee mi deve 30000 won.”

“Avete scommesso su me e Yoosung?! Con tutta la tensione sessuale che c’è fra Jumin e Zen?!”

“Oh, abbiamo scommesso anche su di loro, vuoi partecipare?”

“...Voi ragazze siete spaventose”

“Sì, sì, certo. Ma adesso parliamo di te e Yoosung”

“Non c’è niente da dire, non ci può essere niente”

“La smetti di dire idiozie, per piacere?”

“Non sto scherzando, la mia è una vita complicata e non voglio che lui sia coinvolto”

“Posso solo immaginare come deve essere lavorare per un’agenzia di agenti segreti, ma-”

“Infatti, puoi solo immaginarlo, non hai idea di quanto sia pericoloso”

“Ma-”

“Mi-Cha, non posso metterlo in pericolo, lui è-”

“Lui è adulto e può fare le sue scelte da solo. Non decidere tu per lui, sii sincero e smettila di scappare dai tuoi sentimenti”

“Io non sto scappando”

“Davvero? E allora dimostralo e parlane con lui”

“...Io ho paura”

“Di cosa?”

“Quando si renderà conto di quanto è difficile stare con me mi abbandonerà. E francamente non saprei dargli torto! Chi vorrebbe mai una vita del genere? Lavorare come un pazzo e nascondersi da tutti, non posso fargli questo, lui… Lui non se lo merita.”

“E invece tu meriti di vivere infelice? Tu meriti di stare da solo?”

“Io…”

“Seven, parlane con lui, non lasciarlo fuori dalla tua vita, lascia decidere a lui cosa vuole davvero”

“...Grazie, Mi-Cha”

“Sono qui per questo, lo sai? Sono un robot programmato per portare gioia nella vita dei membri dell’RFA”

“Questo spiega tantissime cose. Visto che porti gioia, puoi portarmi anche un gatto?”

“Appunto perché porto gioia non posso darti un gatto, quel povero animale non ha fatto niente di male per meritarsi un padrone come te”

“Wow, questo fa davvero male, sei crudele”

“Preferisco definirmi severa, ma giusta”

“Malefica. Ora è meglio che vada però, ho sentito dei rumori, penso che Yoosung si sia svegliato”

“Non ti trattengo oltre, vai pure dal tuo fidanzatino!”
“Grazie, adesso mi toccherà spiegargli perché ho la faccia tutta rossa”

“Che ragazzo timido. Ciao ciao, Seven, fatti forza!”

“...Ci proverò. Ciao, Mi-Cha”


I rumori arrivavano dalla cucina, quando Seven si affacciò nella stanza, trovò Yoosung intento a cucinare. Era così impegnato a concentrarsi sui fornelli che non si rese conto di essere osservato. Fece un salto quando all’improvviso si accorse che Seven era fermo sulla porta a fissarlo.

“Mi hai fatto prendere un colpo, non arrivarmi alle spalle di soppiatto a quel modo” disse mettendosi una mano sul petto per lo spavento. Seven ridacchiò e quella sua risata lo fece arrossire. Yoosung sospirò con un sorriso stampato in volto e tornò a prestare attenzione alla padella, mentre Seven si sedette al bancone a guardarlo. Solo in quel momento si rese conto che Yoosung stava indossando una sua maglietta. Confuso abbassò lo sguardo e strabuzzò gli occhi quando si accorse che nella parte inferiore portava solo dei boxer. Sentì le guance andargli a fuoco e subito distolse lo sguardo maledicendosi per tutto quello che gli stava passando per la testa in quel momento.

Quando Yoosung si voltò con i piatti pronti in mano trovò strana l'espressione che Seven aveva, guardava il pavimento e nascondeva dietro gli occhiali il rossore delle sue guance. Si sedette a fianco a lui e notò che Seven continuava più insistentemente a voltare la testa dall'altra parte. Poi capì.

“Oh. Scusa, ho messo i miei vestiti a lavare e ho preso una tua maglietta senza chiedertelo” disse con un sorriso imbarazzato. Seven lo guardò e gli sorrise di rimando.

“Non ti sta poi tanto larga, il piccolo Yoosung sta diventando grande” scherzó cercando di tornare il solito spavaldo, ma il suo sguardo non riuscì ad indugiare troppo su di lui e tornò a puntare al pavimento. Yoosung rise nel vedere la sua reazione.

“Certo che sei timido! Fai sempre battute, ma ti imbarazzi per così poco?” lo prese in giro lasciandolo senza parole. Era vero, se si trattava di scherzare non conosceva rivali, ma nella realtà era molto timido, anche solo avere vicino il ragazzo che gli piaceva lo mandava in confusione.

“Nah, mi imbarazza vedere come quei vestiti stiano molto meglio a te che a me” cercò di rispondere a tono e di apparire indifferente mentre iniziava a mangiare l'omelette che aveva di fronte. Yoosung fece una faccia offesa, ma poi gli sorrise.

“Beh, se mi stanno così male li posso togliere” rispose malizioso portando le mani alla base della maglietta pronto per sfilarsela. Seven, che aveva appena preso il primo boccone, iniziò a tossire, era completamente rosso in volto, un po’ per l'imbarazzo e un po’ perché aveva rischiato di strozzarsi.

“Ehi ehi! Stavo scherzando!” disse Yoosung mentre gli batteva sulla schiena una mano per aiutarlo.

“Ma tu mi vuoi morto?!” urlò Seven quando si riprese.

“Era solo uno scherzo, scusa!” gli sorrise con la mano ancora poggiata sulla sua schiena. Seven lo guardò e sospirò.

“Senti, dobbiamo parlarne” disse con espressione seria. Yoosung smise di sorridere e si concentrò su di lui aspettando che dicesse qualcosa, ma Seven non aveva idea di come iniziare il discorso, gli frullavano in testa mille parole.

“Quindi… Io… Pensavo fossi etero” disse pentendosi subito dopo di aver detto una cosa così stupida.

“Lo pensavo anche io, poi mi sono reso conto che desiderare così tanto di baciare il proprio amico ti rende un pochino gay” rispose Yoosung con una risata che sembrava tutt'altro che felice.

“Non dire cose del genere, ti prego” Seven riusciva a mala pena a guardarlo in faccia, perdeva tutto il suo coraggio se sentiva quelle parole uscire dalla sua bocca.

“Saeyoung” lo chiamò Yoosung facendogli fare un salto per la sorpresa di sentire il suo nome pronunciato proprio da lui, Seven si sentiva morire “Tu mi piaci, ma se non sono ricambiato non è un problema, mi basta anche solo essere tuo amico e starti vicino”.

“Non è questo il punto” rispose Seven senza sapere bene come spiegarsi.

“Allora ti piaccio?” chiese Yoosung toccandogli appena la mano.

“Ti prego, non farmelo dire” Seven concentrò tutto il suo sguardo sulle sue dita che sfioravano la sua pelle.

“Dire cosa?” Yoosung continuava a cercare i suoi occhi, ma lui non riusciva proprio ad alzarli dalle loro mani.

“Yoosung, ma che diavolo di domande fai? Pensavo fosse palese che mi piaci, due anni fa ti ho anche scritto una lettera” disse Seven a bassa voce. Yoosung allontanò velocemente la mano abbandonando quella dell'altro.

“Io… Pensavo fosse uno dei tuoi soliti scherzi” Yoosung aveva persino dimenticato quella lettera, non l'aveva mai presa sul serio.

“Beh, ridendo e scherzando ti ho detto la verità. Dopo quella volta ci ho rinunciato, pensavo non ti interessassero i ragazzi” rispose Seven guardando il suo viso con un sorriso malinconico, Yoosung era rimasto senza parole, non aveva mai capito quel che provava per lui per tutto quel tempo. Si maledisse per essere stato così cieco, se solo fosse stato più attento forse sarebbe stati una coppia molto prima.

“Quindi… Se io ti piaccio e tu mi piaci, noi…” inizio a dire Yoosung incerto.

“Non è così facile” lo interruppe Seven ”Te l'ho già detto, sono pericoloso e non voglio che tu sia coinvolto nella mia vita disastrosa”

“Ma io voglio far parte della tua vita” Yoosung si avvicinò a lui prendendolo entrambe le sue mani, ma Seven lo scansó.

“La mia priorità adesso è Saeran, non posso-” Seven cercò di spiegare con fermezza, ma Yoosung lo fermò.

“Ti aiuterò io! Ti sarò a fianco e riusciremo a salvare tuo fratello!” disse tornando a stringere le sue mani, ma stavolta non lo evitarono.

“Yoosung…” Seven stava cedendo, il suo cuore batteva all'impazzata.

“Lasciami stare al tuo fianco, voglio esserci per te” continuò a dirgli Yoosung sorridendogli.

“Non lo so… È complicato! E se poi te ne volessi andare? Perché dovresti voler stare con me? Ti stancherai di me e di tutti i miei problemi e te ne andrai!” Seven non riusciva ad allontanare il pensiero di rimanere solo, lo terrorizzava pensare che potesse decidere di lasciarlo dopo aver provato quel tipo di vita che lui era costretto a vivere.

“Saeyoung” Yoosung lo fermò con tono deciso spostando le mani sulle sue guance “Non vado da nessuna parte senza di te”.

Si guardarono fisso negli occhi, a quel punto Seven si arrese. Posò la sua mano su quella di Yoosung, la prese e la avvicinò alle sue labbra lasciando un leggero bacio sul suo palmo. Sospirò sconfitto e gli sorrise.

“Mi spieghi come fai a fare un’omelette così brutta?” chiese Seven tornando a fare quel che gli riusciva meglio, scherzare.

“Se ti fa tanto schifo non la mangiare” gli rispose Yoosung offeso.

“Quando si ha fame, si può mangiare qualsiasi cosa” disse facendo spallucce e prendendo un altro boccone.

“Questa è solo la scusa che hai usato quando hai voluto provare i croccantini del gatto di Jumin” lo prese in giro Yoosung.

“Ehi, sono croccantini di altissima qualità, dovresti provarli” rispose muovendo la forchetta in aria per accompagnare le sue parole.

“Non ci contare” rispose ridendo Yoosung.

“Dovremmo prendere un gatto, come una coppia di vecchietti, poi vedrai che sarai tentato anche tu di scoprire che sapore hanno” disse Seven sfoggiando l'espressione di chi sa di quello che sta dicendo. Ma Yoosung parve concentrarsi su un unico punto della frase.

“Quindi noi… siamo una coppia adesso?” chiese mentre sistemava un ciuffo di capelli dietro l'orecchio.

“Solo se lo vuoi davvero, Yoosung. Sono serio quando dico che sarà dura e tu devi esserne sicuro” Seven recuperò il tono deciso di poco prima, era terrorizzato per la risposta che Yoosung gli avrebbe dato. Ma il biondino gli sorrise, subito gli si avvicinò e gli lasciò un bacio veloce sulle labbra. Poi, guardandolo negli occhi sussurrò: “Ne sono sicuro”.

 
  
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