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Autore: Lady Irina    27/08/2018    11 recensioni
[Tom/Harry, TimeTravel!AU, What if...?. Storia interattiva, iscrizioni aperte fino al 17/09]
Hogwarts, 1944-45.
Negli anni del terrore scatenato da Grindelwald, soltanto Hogwarts si erge a difesa contro le tenebre della guerra, soltanto Silente può riportare la pace e sconfiggere il pericoloso nemico.
Tom Riddle è un ragazzo brillante, una fulgida stella pronta a splendere nel firmamento dei più grandi maghi della storia, ma per ora è ancora uno studente. Alphard Black non gli è da meno, non fosse per il suo amore per la letteratura babbana e per quel senso di inadeguatezza che lo fanno sentire estraneo in casa propria. Walburga Black potrebbe persino divenire un'Auror, se solo l'Accademia accettasse le donne. Gideon Ollivander potrebbe essere il pioniere di nuovi e antichi mondi se solo non fosse troppo affascinato da quel mistero che è Harry Granger, il nuovo studente che sembra essere apparso dal nulla giusto in tempo per sconvolgere la vita di tutti. Ma chi è questo Harry e soprattutto perché sembra conoscere tutto così bene?
Genere: Guerra, Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash | Personaggi: Albus Silente, Famiglia Black, Famiglia Malfoy, Maghi fanfiction interattive, Tom Riddle/Voldermort | Coppie: Albus/Gellert, Harry/Voldemort
Note: Lime, Missing Moments, What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Dai Fondatori alla I guerra, Da V libro alternativo
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Ouroboros


 Quando vogliono scrivere il Mondo, pingono un Serpente che divora la sua coda, figurato di varie squame, per le quali figurano le Stelle del Mondo.
Orapollo
 
 
 
Prologo
 
 
E la Morte parlò loro...
 
Un sibilo di vento frusciò sulle sue membra e il ragazzo scoprì di avere un corpo, arti lunghi e snelli, ginocchia nodose e caviglie ossute, dita affusolate che ghermivano l'aria come per afferrare qualcosa, come se esistesse qualcosa in quel mondo. Poi schiuse le palpebre e si guardò intorno, occhi verdi e curiosi, ciglia scure che sfioravano gli zigomi alti, palpebre gonfie di sonno ma ancora abbastanza vigili. Vide soltanto il bianco accecante della luce più pura, qualcosa di talmente abbacinante che fu costretto a schermarsi le iridi per potersi abituare.
Era nudo, ma non si sentiva in imbarazzo anche perché non v'era nessuno che potesse scorgerlo in quelle condizioni. Solo si chiese che fine avesse fatto la sua divisa. Come se l'avesse evocata apparve accanto a lui, sul pavimento su cui era rannicchiato in posizione fetale. 
Curiosamente non sentiva dolore, anzi si sentiva bene come mai prima di quel momento, ogni motivo di sofferenza scomparso, il bruciore della cicatrice solo un lontano e vago ricordo.
Si vestì con calma, assaporando la sensazione di essere finalmente al sicuro dopo una vita trascorsa a fuggire e nascondersi, a essere vessato e maltrattato. Ora era in pace, ne era certo.
Ricordava solo d'essersi gettato di scatto dinanzi a Sirius prima che la maledizione di Bellatrix lo colpisse in pieno petto, un gesto d'amore incondizionato, il desiderio di proteggere l'unica famiglia che gli fosse rimasta.
Ricordava l'urlo straziante del suo padrino, qualcosa che non avrebbe mai potuto dimenticare come un pugnale scagliato dritto al cuore che recideva l'anima sino all'osso, unito al suo nome gridato dai suoi amici, la disperazione di Hermione e il furore di Ron, il pianto di Ginny e l'incredulità di Neville. Persino Luna aveva gridato con la sua voce da bambina, il lamento di un colibrì morente.
Per non soffermarsi su quelle memorie dolorose di una vita ormai recisa, frugò nella sua mente a cercare la ragione per cui quel luogo gli appariva tanto familiare, come la soglia di casa.
Assomigliava alla stazione di King's Cross, ma non v'erano treni e il pavimento era pulito come se fosse stato tirato a lucido proprio per fargli un piacere. 
Ebbe l'impressione di trovarsi a una festa di cui era l'unico invitato ad essere già arrivato, ma non era un'attesa spiacevole, era il preludio di qualcosa di splendido, di un regalo a lungo atteso.
Poi notò qualcosa muoversi con la coda dell'occhio e si girò verso un punto in cui avrebbe dovuto esserci un binario.
V'era un uomo seduto sul cornicione, come se stesse aspettando una locomotiva, le lunghe gambe fasciate da un paio di pantaloni neri di ottima fattura che pedalavano nel vuoto. Indossava una camicia inamidata e un panciotto violetto pieno di ghirigori dorati e stelline, anche un po' pacchiano, che stonava completamente con il resto dell'abbigliamento elegante. 
Da vicino notò che in realtà si trattava di un ragazzo, forse più grande di lui solo di un paio d'anni, dai ricci biondi e la barba che gli creava vortici sulle guance magre e leggermente incavate. Aveva dei tratti affilati ma affatto spiacevoli, per un attimo gli ricordò un'aquila con quel suo naso adunco e gli occhi intelligenti.
«Bianco,» esclamò divertito, il pomo d'Adamo che danzava grazioso, la voce leggermente arrochita. Harry guardò dietro di sé, a cercare il suo interlocutore, ma non notò nessuno a parte se stesso.
Il ragazzo rise deliziato, facendo oscillare le gambe ancora più velocemente, le mani che sfioravano il pavimento per puntellarsi meglio e poterlo guardare in pieno volto.
«Sì, sto parlando con te, Harry Potter,» gli fece notare con un sorriso malandrino, scoccandogli uno sguardo incuriosito sotto le lunghe ciglia dorate.
«Sei... sei la Morte?» domandò per nulla timoroso della risposta, solo incuriosito dalle circostanze. Il ragazzo distese maggiormente le labbra rosee e carnose, ma non v'era derisione nei suoi occhi grigio-azzurri, soltanto un po' di tristezza.
«Affatto, mio giovane amico. Se mi chiedi se sono morto, allora la risposta è sì, ma il tutto non è la somma delle parti, nevvero?» 
«Sei un Corvonero,» borbottò Harry sollevando gli occhi al cielo, o almeno a quello che sarebbe dovuto essere il cielo. Curioso come riuscisse a vedere anche senza gli occhiali, lui che era miope come una talpa, ma in quella dimensione tutto sembrava possibile.
«Un ingegno smisurato per il mago è dono grato,» confermò l'altro con un ghigno orgoglioso, impettendosi al pari di un tronfio pavone. Quel gesto lo fece ridacchiare e il ragazzo annuì soddisfatto da se stesso per essere riuscito a farlo rilassare, «Bisogna vivere per gli ideali della propria Casa sino a quando si è studenti, non trovi? E io sarò uno studente per sempre,» soggiunse più mesto, abbassando lo sguardo al petto. Notò uno squarcio che prima non c'era attraversargli la camicia e una pozza di sangue scarlatto macchiargli il petto glabro, come se avesse ricevuto un fendente da uno spadone medievale. Harry si avvicinò di scatto, le mani che si sporgevano verso di lui a proteggerlo, a tentare di salvarlo, ma il ragazzo schioccò le dita e la ferita scomparve così come era apparsa.
«Anch'io, a quanto pare,» si sentì dire qualche istante dopo, laconico, gli occhi chinati verso il binario immaginario per non dover guardare l'altro. Il Corvonero si puntellò sui palmi e scattò in piedi con eleganza felina, tamburellando poi le dita sul panciotto inguardabile. Gli scoccò un sorriso bonario e si avvicinò di più a lui, facendogli assaporare quell'odore di cacao e legno che sembrava permearlo come una seconda pelle.
«Allora dovremmo prendere il treno, non credi?» domandò deliziato, estraendo un orologio da taschino dal panciotto per controllare l'ora. Nonostante non lo stesse guardando direttamente, Harry si sentì i suoi occhi grigi addosso, ma non era una sensazione spiacevole. Il ragazzo parlava per enigmi e poneva indovinelli, ma non sembrava una cattiva persona, solo diversa.
«Possiamo?» ribatté speranzoso prima di voltare il capo, attirato dal rumore di una locomotiva in avvicinamento. Un tuffo al cuore lo colpì con la forza di un ciclone, quello era proprio l'Hogwarts Express con il suo corpo di metallo rosso fuoco e il fumo candido che usciva dalla ciminiera. Quando tornò a osservare il Corvonero, notò che sorrideva ancora, la mano destra tesa verso di lui, in un muto invito a stringerla.  
«Andiamo, giovane Harry. Il passato non aspetta.» 
 
 
 
Angolo autrice
Salve a tutti e grazie per essere arrivati alla fine del prologo.
Questa storia è, come avrete sicuramente inteso, una Timetravel!AU e un What if...? abbastanza enorme: cosa sarebbe successo se durante la battaglia al Ministero fosse morto Harry anziché Sirius? E se Harry si fosse ritrovato nel passato di Tom Riddle, un Tom Riddle ancora adolescente con l'anima integra? 
Spero che l'idea vi piaccia e che vogliate partecipare.
 
Regole per partecipare: 
 
- Accetto un massimo due personaggi a testa e le schede vanno inviate esclusivamente per messaggio privato;
- I personaggi possono avere cognomi conosciuti, ma non accetto fratelli o sorelle di Walburga e Alphard né di Abraxas e Livia.
- Secondo il regolamento, le recensioni non possono essere soltanto delle richieste di partecipazione. Inoltre mi piacerebbe davvero sapere cosa ne pensate dell'idea e del mio stile;
- Questa storia è una Tom/Harry in un certo senso: non vi aspettate romanticherie né smancerie tra questi due personaggi, ma se non vi piace la coppia, non leggete. Inoltre ci sarà una coppia con un age!gap considerevole, ma la tratterò in altre storie collegate a questa;
- Non accetto Lupi Mannari, Mezze Veela, Vampiri et similia così come non accetto personaggi troppo perfetti; 
- Le iscrizioni sono aperte sino al 17/09; 
- per dubbi, perplessità e domande sono a vostra completa disposizione.
 
 
Ed ecco la scheda: 
 
Nome e cognome (con eventuale soprannome): 
Età e data di Nascita: 
Casa e anno:
Stato di sangue: 
Descrizione fisica: 
Prestavolto:
Descrizione caratteriale (non una sfilza di aggettivi): 
Famiglia e rapporto con essa: 
Ruolo (Prefetto, giocatore di Quidditch)*:
Club (Lumaclub, Scacchi, Duellanti): 
Materie preferite/odiate: 
Amicizie (con che tipo di persona andrebbe d'accordo?: 
Inimicizie: 
Paure/debolezze/fobie:
Relazione e orientamento sessuale**:
Cosa pensa di Tom Riddle?
Cosa pensa di Gellert Grindelwald e della guerra magica?
Altro (tutto ciò che vi viene in mente per caratterizzare il vostro personaggio):
 
* Non accetto Caposcuola, perché saranno Tom Riddle e Gideon Ollivander
**Accetto omosessuali, anche perché uno dei miei personaggi lo è, ma ricordate che la storia è ambientata nel 1944/45 quindi le relazioni non potranno essere alla luce del giorno.
 
 
 
 
OC e Canon:
 
Alphard Black (PV Ben Barnes), VII anno, Serpeverde, membro del Lumaclub e del club degli scacchi.

 
Walburga Black, (PV Natalie Dormer), VII anno, Serpeverde, membro del Lumaclub e del Club dei Duellanti.


Abraxas Malfoy, (PV David Garrett), VII anno, Serpeverde, membro del Lumaclub, Capitano e Cercatore. 

Livia Malfoy, (PV Claire Holt), VI anno, Corvonero, membro del Lumaclub.

 
Gideon Ollivander, (PV Joseph Morgan), VII anno, Corvonero, Caposcuola, membro del Lumaclub e assistente bibliotecario.

 
Harry James Potter "Granger" (PV Daniel Radcliffe), VI anno, Serpeverde
Tom Orvoloson Riddle, VII anno (PV Christian Coulson), VII anno, Serpeverde, Caposcuola, membro del Lumaclub e del club degli scacchi.
   
 
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