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Autore: Shhhhhit    27/08/2018    1 recensioni
Bakugou quel giorno era più arrabbiato del solito, aveva la fronte corrucciata dall'inizio delle lezioni e neanche insultare ''merdeku'' o ''capelli di merda'' gli avrebbe dato un minimo di soddisfazione.
E come biasimarlo, dopotutto quello che era successo solo tre anni prima, come potevano quelle stupide comparse chiacchierare così animatamente?
«Ho sentito dire che è la figlia di Water Hero e Telepatic Mind» «la figlia dei due eroi che sono stati coinvolti nell'incidente di tre anni fa?» «Si, proprio loro. Mi chiedo cosa l'abbia spinta a iscriversi alla U.A.»
Bakugou ne aveva abbastanza, si era appena svegliato da una bella dormita durante una noiosa lezione con Cementos e non aveva proprio voglia di ascoltare quelle due parlare.
«rana, faccia da pancake, state zitte o vi faccio saltare in aria.» disse Bakugou con il suo solito tono scontroso.
«F-faccia da pancake?»
Genere: Avventura, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Crack Pairing | Personaggi: Katsuki Bakugou, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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27 Novembre 2018

Erano già passati tre anni da quel tragico incidente che causò novantotto morti e più di settecento feriti nella città di Tokyo, ma in quella città era come se il tempo si fosse fermato.
Nessuno aveva dimenticato tutti quei corpi privi di sensi e i pianti dei bambini che avevano appena perso i loro genitori tra le macerie delle case ormai distrutte, ed era tutta colpa di quel mostro.
Quella notte Hypnotize, così si faceva chiamare, distrusse non solo l'intera città, ma anche delle vite innocenti, delle famiglie, il sogno di un mondo in cui regnava la pace.
E come si poteva mai dimenticare una cosa del genere?
Bakugou quel giorno era più arrabbiato del solito, aveva la fronte corrucciata dall'inizio delle lezioni e neanche insultare ''merdeku'' o ''capelli di merda'' gli avrebbe dato un minimo di soddisfazione.
E come biasimarlo, dopotutto quello che era successo solo tre anni prima, come potevano quelle stupide comparse chiacchierare così animatamente?
«Ho sentito dire che è la figlia di Water Hero e Telepatic Mind» «la figlia dei due eroi che sono stati coinvolti nell'incidente di tre anni fa?» «Si, proprio loro. Mi chiedo cosa l'abbia spinta a iscriversi alla U.A.»
Bakugou ne aveva abbastanza, si era appena svegliato da una bella dormita durante una noiosa lezione con Cementos e non aveva proprio voglia di ascoltare quelle due parlare.
«rana, faccia da pancake, state zitte o vi faccio saltare in aria.» disse Bakugou con il suo solito tono scontroso.
«F-faccia da pancake?» Uraraka era parecchio confusa e si stava chiedendo se la sua faccia ricordasse davvero un pancake.
In quel momento si scatenò il caos: Iida riprese Bakugou per il suo solito comportamento irrispettoso nei confronti dei compagni e iniziò a fare i suoi soliti discorsi sulle regole di convivenza mentre il biondino continuava a urlargli contro di crepare.
Nel frattempo Uraraka iniziò a fluttuare per la vergogna dopo l'affermazione del compagno non troppo gentile e Kaminari iniziò a criticare il comportamento non degno di un uomo di Mineta che approfittò subito della situazione per sbirciare sotto la gonna fluttuante della compagna.
A fermare tutto quel casino fu Aizawa, che con il solo spalancare della porta zittì tutta la classe e fermò il quirk di Uraraka, che precipitò sul pavimento della classe.
«ahi» Uraraka si lamentò toccandosi la testa.
«Uraraka! Stai bene?» «Midoriya! Smettila di starle così addosso! Non la farai respirare!» «Insomma Aizawa sensei! Le sembra il modo di trattare una povera fanciulla indifesa?» «Cra»
In un attimo regnava di nuovo il caos e Uraraka iniziò nuovamente a fluttuare per la vergogna dopo che Midoriya si era avvicinato.
«Silenzio» urlò Aizawa con il suo solito tono scocciato per attirare l'attenzione.
Tutti si zittirono, presero il proprio posto e guardarono il professore incuriositi dopo che comunicò loro di voler presentare una persona alla classe.
«Bene, lei è (T/N), si è trasferita da poco a Tokyo e frequenterà il vostro stesso corso per eroi. Trattatela bene. Adesso puoi andare a sederti.» i ragazzi guardarono Aizawa come se fosse impazzito.
«Ma, Aizawa sensei! Di chi sta parlando? Qui non c'è nessuno oltre a lei!» urlò Mina mentre tutti i compagni restarono in silenzio.
Aizawa si spostò di lato e tutti rimasero sorpresi quando videro quella piccola figura che si era nascosta dietro il professore.
«C-ciao» era tutto quello che riuscì a dire, si sentiva così in soggezione con tutti quegli sguardi addosso.
Di solito non era un tipo timido con le poche amiche che si era fatta in quel collegio a Kyoto, ma il fatto che tutti sapessero chi fossero i suoi genitori la faceva sentire a disagio.
(T/N) si andò a sedere sull'unico posto libero accanto a un biondino con i capelli disordinati e la faccia arrabbiata e iniziò a pensare che forse un motivo c'era se quello era l'unico posto libero.
Quando le lezioni si conclusero tutti si avvicinarono e si presentarono alla nuova arrivata, tutti tranne Bakugou, il vicino di banco di (T/N), che se ne andò sbuffando e dando della testa di cazzo a chiunque gli intralciasse il cammino.
«Che tipo strano» pensò (T/N), forse ad alta voce perché i compagni la sentirono e scoppiarono in una grossa risata.
(T/N) si fece rossa in viso per il commento appena fatto, aveva fatto una brutta figura ed era solo il primo giorno.
In effetti era un tipo davvero strano, l'aveva fissata per tutto il tempo senza dire una parola facendola sentire in soggezione.
«Già, Bakugou ha un carattere un po' violento ma non è cattivo. È come se fosse una donna stressata con il ciclo perenne» le spiegò Kirishima e la classe scoppiò di nuovo a ridere.
Erano molto simpatici e (T/N) si meravigliò, era abituata alle ragazzine viziate e snob del collegio, e non a delle persone così gentili e solari.
(T/N) guardò il cellulare e visto l'orario scappò di corsa dopo aver salutato i suoi nuovi compagni.
Avrebbe dovuto prendere il treno per tornare a casa quindici minuti più tardi e la stazione era abbastanza lontana dalla U.A.
Erano più di cinque minuti che camminava non sapendo davvero dove stesse andando, dopotutto si era trasferita da una sola settimana in quell'immensa città e anche se aveva vissuto lì fino a pochi anni prima non sapeva minimamente dove si trovasse in quel momento.
Iniziò a correre senza una meta precisa non badando ai passanti che la guardavano male.

«Stai attenta testa di cazzo»
Era proprio lui, il biondino scontroso della sua classe.
(T/N) arrossì per la seconda volta in quella giornata, aveva già fatto due figuracce ed era completamente imbarazzata.
Così imbarazzata da non accorgersi del modo ancora più imbarazzante in cui era letteralmente distesa sul ragazzo.
I due si fissarono rimanendo in quella posizione per alcuni secondi, prima che la ragazza si accorgesse della situazione e si alzò urlando «S-scusa! Non volevo!» iniziò a borbottare cose senza senso per l'imbarazzo mentre raccoglieva i libri del ragazzo che erano caduti.
Ormai la sua faccia era diventata un peperone.
Anche il biondino scontroso aveva le guance rosse e (T/N) non capiva se fosse imbarazzato anche lui o fosse semplicemente accaldato, fatto sta dopo aver preso i suoi libri dalle mani della ragazza girò la faccia e le diede le spalle.
«Se perdo il treno per colpa tua ti ammazzo» sussurrò il ragazzo prima di andarsene a testa bassa.
«Il treno? A-aspetta! Sai dov'è la stazione?» (T/N) raggiunse Bakugou correndo, era davvero veloce in confronto alla ragazza.
«Già, è lì che passano i treni, idiota» urlò il ragazzo irritato, ormai aveva ripreso il suo colorito normale e aveva di nuovo assunto la sua espressione perennemente arrabbiata.
«Posso venire con te?» chiese la ragazza quasi implorandolo, da sola non avrebbe mai raggiunto la stazione in tempo.
«huh?» il ragazzo era confuso, non capiva perché quella ragazza gli stesse ancora rivolgendo la parola dopo averla chiamata testa di cazzo e idiota.
«Per favore, non conosco ancora bene la città e mi sono persa. Posso venire con te?»
Bakugou stava per rispondere male come al suo solito ma quando si girò verso la ragazza in preda alla disperazione non le urlò contro, ma annuì e basta. «Seguimi. E muoviti che siamo in ritardo.» il ragazzo le camminò avanti.
Così i due si diressero verso la stazione senza dire una parola.

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Ciaooooooooo

Allora non so cosa scrivere ma di solito le persone brave e professionali mettono un angolo autrice e quindi lo faccio anche io (anche se sono solo un'adolescente nel pieno della pubertà che si masturba sulle foto di Shizuma Hanazono e sono tutt'altro che una persona professionale)

Ho scritto questo capitolo stamattina alle quattro e mezza perché non riuscivo a dormire, quindi non mi insultate se fa schifo, vi prometto che i prossimi saranno più carini. (non è vero è solo una scusa per pararmi il culo)

Ciao, vi voglio bene e al prossimo capitolo.

(Comunque la parte di Shizuma non è vera, ciao)

   
 
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