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Autore: emylee    28/08/2018    1 recensioni
Lui ed Harry Potter hanno passato cinque anni terribili insieme. Questo è quello che Draco ricorda.
Harry lo ha lasciato senza una parola, senza un perché. Questo è quello che Draco ricorda.
Eppure, ricorda di aver vissuto molto altro con Harry. Questo è quello che non ricorda.
«L'ho mandato via io.» ammise, con un sospiro tremolante, «L'ho cacciato, non so perché.»
«E lui?»
«Lui è andato via.»
Genere: Angst, Introspettivo, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Draco Malfoy, Harry Potter | Coppie: Draco/Harry
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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«Tutto bene, Draco?»

Draco automaticamente annuì, anche se bene non andava niente. Puntò lo sguardo su Pansy, seduta a gambe accavallate sulla sedia di fronte a lui, sorseggiando il suo spritz. Si alzò gli occhiali da sole grandi tanto da coprirle quasi metà del volto e ricambiò lo sguardo, giocherellando con l'ombrellino di carta nel suo bicchiere. «Cosa c'è che non va?»

«Assolutamente niente, Pans.» Sorseggiò il suo martini, ignorando al momento le due olive che galleggiavano al suo interno, «Stavi dicendo di quel tipo Babbano, Wilfred...»

«William.» Pansy sospirò, «Ho finito da un po' di parlare di lui, caro.»

«Oh. Chiedo scusa.» Draco smise di far tintinnare il ghiaccio dentro al bicchiere e si guardò intorno, «Un attimo di distrazione. Dicevi?»

Era da un po' che non vedeva Pansy. Si erano dati appuntamento via gufo in quel particolare bar, che Pansy aveva caldamente consigliato, dato che negli ultimi mesi era diventata un'assidua frequentatrice di luoghi Babbani, considerando, ormai, il suo amore per gli uccelli Babbani.

Intorno a loro due, gli altri tavolini all'aperto erano quasi del tutto occupati da altre persone intente a gustarsi l'aperitivo prima di cena. Draco li osservò invidioso: Pansy aveva già finito la piccola scorta di patatine che il cameriere aveva dato loro insieme ai drink.

«Draco, ti prego.» A quel richiamo, Draco non poté evitare di portare di nuovo lo sguardo negli occhi pesantemente truccati di Pansy, la quale aveva messo ormai da parte il suo bicchiere e si era sporta verso di lui, «So che c'è qualcosa che non va, Draco, sono mesi che non ti fai vivo e nessuno ha tue notizie. Non sapevo nemmeno se aspettarmi una tua risposta al gufo o no.» La vide inumidirsi le labbra, «Greg e Blaise sono preoccupati, mi hanno detto che hanno provato a venire da te tramite Metropolvere qualche settimana fa, ed entrambi hanno trovato il camino chiuso.»

Draco non rispose.

«È stato Potter? Ti ha proibito di vederci?»

«Cosa?» La fissò, esterrefatto. «No! Che ti salta in mente? Sai bene che Potter non farebbe mai una cosa del genere! Ma soprattutto io non lascerei che succedesse!»

Pansy alzò le sopracciglia, «È di nuovo Potter, per te?»

«Si è fatto tardi.» Draco deglutì, cercando nelle tasche quei pochi soldi Babbani che gli erano rimasti per poter pagare i due drink che avevano preso.

Pansy gli afferrò un braccio e lo guardò, «Draco. Sei qui da dieci minuti. Ti prego, resta. Parlami. Qualsiasi cosa sia successa con Potter, o con qualcun altro, lo sai che io e gli altri resteremo sempre con te.» Avvicinò la sedia alla sua, e la mano sul suo braccio si spostò sul suo viso, carezzandogli con una dolcezza, così rara da parte di Pansy, una guancia.

«Lo so.» Draco si sporse un po' di più verso il calore della mano di Pansy, e, Merlino, quanto gli era mancato anche solo un piccolo gesto d'affetto come quello. «Volevo stare da solo, non volevo... non volevo vedere nessuno, tutto qui.»

«Non ti ha mai fatto stare bene stare solo, Draco.» Pansy passò il pollice sotto il suo occhio destro, forse cercando di rimuovere il nero delle occhiaie. Stolta. Ormai neanche i più forti incantesimi di makeup riuscivano a nasconderle. «Quando è successo?»

«Centottantacinque giorni, sette ore e venti secondi fa. Ma chi conta il tempo, dopotutto?» Sorrise, amaramente.

Pansy ricambiò il sorriso con la stessa amarezza, «Hai tirato a caso?»

«Magari. Forse per i secondi, lo ammetto.» Si staccò dalla presa calda e gentile di Pansy e si portò le dita alle labbra, iniziando a mangiucchiarsi le unghie che mai, prima di allora, erano state così poco curate. Nell'ultimo periodo, si era reso conto di non riuscire a smetterle di morderle, indipendentemente da quanto corte divenissero. Talvolta si era ritrovato con le dita sanguinanti senza neanche accorgersene. «L'ho mandato via io.» ammise, con un sospiro tremolante, «L'ho cacciato, non so perché.»

«E lui?»

«Lui è andato via.»

«Così? Senza dire nulla?» Al cenno negativo di Draco, Pansy esplose, «Che bastardo!»

«Perché? Non è colpa sua. Pansy, l'ho mandato via io! Io gli ho detto di sparire dalla mia vista, io gli ho detto che non lo volevo mai più vedere, io gli ho detto che non–» si interruppe. Deglutì, abbassò il capo e prese un respiro profondo, «che non lo amavo più.»

«Ed è vero?»

«No! Non è vero niente! Io non so cosa... cosa mi sia preso! Non so perché io abbia fatto una cosa del genere. Stava andando tutto così bene, ero felice, Pansy. Davvero. Non so perché... perché l'ho fatto?»

Pansy non rispose. Gli prese solo le mani tra le sue e le strinse, e solo allora si rese conto di star tremando leggermente. Che pessima figura, perdere il controllo in quel modo, circondato da Babbani. I suoi antenati probabilmente si stavano rigirando nella tomba.

«Hai provato ad incontrarlo di nuovo? A riparlargli?»

Draco scosse il capo. «Con che coraggio mi sarei dovuto far vivo? Fossi al posto suo, anche solo se dovesse incontrarmi per Diagon Alley, mi maledirei fino alle peggiori casupole della periferia di Nocturne.»

«Magari, Draco... ti stava aspettando. Forse per questo non ha fatto scena andandosene, perché forse credeva che... che saresti andato a riprenderlo.»

Liberò una mano e la riportò alle labbra, continuando a mangiarsi le unghie, mentre sentì come se Pansy gli avesse appena versato il martini nei capelli. «Perché non l'ho fatto? L'abbiamo sempre fatto, uno è sempre andato a riprendersi l'altro. Perché non l'ho fatto?»

Restarono entrambi in silenzio. Intorno a loro regnavano solo rumori di bicchieri che tintinnavano tra loro e di risate sommesse. Poco lontano da dove lui e Pansy erano seduti, c'erano un ragazzo e una ragazza che discutevano in maniera piuttosto animata, e Draco non poté far a meno di pensare all'ultima volta che aveva visto Harry.

Non stavano discutendo. Non stavano neanche litigando. Draco non ricordava cosa stesse facendo prima di urlargli addosso, non era importante. Cose stupide, probabilmente, come guardarsi allo specchio con un nuovo abito o stare a mollo nell'immensa vasca che aveva preteso avessero nel loro appartamento. L'unica cosa che ricordava bene era quando Harry gli era andato vicino, e lo aveva baciato come era solito fare quando tornava a casa dopo l'allenamento per gli apprendisti Auror.
Harry tornava sempre più stanco, quella sera più del solito. Spesso Draco gli aveva fatto notare che essere Auror non era
davvero quello che voleva fare, e ciò aveva sfociato a pesanti litigi... che, però, non erano mai riusciti a separarli definitivamente. Anche se Draco gli urlava di far sparire il suo culo Mezzosangue dalla sua vista, Harry restava lì, in ogni caso, anche solo per continuare a litigare.

Quella sera, Draco vide chiaramente che Harry era distrutto, ma invece che prenderlo e fare l'amore con lui per tutta la notte, dopo il bacio Draco lo spinse via, cacciandolo.

«Draco.» Pansy lo chiamò, riportandolo al presente, «Perché non andiamo a fare due passi, ti va?»

Harry non aveva detto niente dopo le sue parole, ma Draco gli aveva letto tutto in faccia. Gli aveva semplicemente dato le spalle, aveva attirato a sé tutta la sua roba e, senza neanche un ultimo bacio, se n'era andato.

Non lo vedeva da allora.

«Voglio solo tornare a casa, Pans.»

«Blaise vorrebbe vederti, magari potresti parlarne anche con lui. Ha sempre saputo come consigliarti, no?»

Negli occhi scuri di Pansy, Draco vide bene la sua intenzione di non farlo tornare a casa, perché sapevano entrambi che, una volta rinchiusa la porta dietro le spalle, Draco sarebbe sparito per, probabilmente, altri sei mesi. «Non oggi, Pans.» Si alzò, dopo aver lasciato tutte le monete che possedeva sul tavolo, e si allontanò.

Prima di andarsene alla ricerca di un punto di Smaterializzazione, guardò di nuovo la sua migliore amica e le fece un leggero sorriso, «Lascerò il camino aperto, va bene? Solo... per oggi basta così.»

«Perché non vai adesso da lui, da Potter? Può essere tardi, troppo tardi, ma forse ti sta ancora aspettando. Se per te Potter è così importante, va dà lui! Qualsiasi cosa, basta che non... che tu non sparisca di nuovo...»

Non seppe perché, ma l'idea di andare a cercare Harry non lo entusiasmava per niente. Eppure, era la cosa che desiderava di più al mondo...

«Ci vediamo, Pansy.»

Senza aggiungere altro, superò il labirinto di tavolini e sparì.









Spazio Autrice:

A questa storia tengo molto, ma non so dirvi neanche perché.
Purtroppo il mio tempo libero diminuisce sempre di più, sicché ho dovuto mettere in pausa molte mie storie (che prima o poi continuerò, solo che non so bene quando), ma ho già scritto forse metà di questa, e non so bene neanche se sarà lunga o no perché nasce come one-shot ma mi sta venendo più lunga del solito xD
Questa vedrà una fine, anche se dovessi metterci anni.
Non so perché, davvero, ma scrivendola mi sto emozionando e ci sto mettendo tutta l'anima.
Avrà una fine, questo posso prometterlo.
Ma ancora, dovrete attendere. xD
Grazie mille, e attendo con ansia le vostre recensioni, anche solo per sapere se vi piace o no! <3

Emily.


  
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