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Autore: lmpaoli94    28/08/2018    2 recensioni
Sei donne.
Tutte diverse tra loro.
Ma c’è una cosa che unisce la loro amicizia: l’amore per i libri e per la lettura.
Ogni domenica si riuniscono nella biblioteca di una loro amica per discutere sul prossimo libro da leggere.
Ma in quei momenti, non perderanno occasione di parlare della loro vita e dei loro problemi di donne.
Genere: Commedia, Drammatico, Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Una volta che Anita aveva lasciato il suo negozio, Simona si era rimmersa nel suo racconto.
Era completamente concentrata.
Se non fosse per il fatto che stava sentendo dei rumori provenire al piano di sotto.
Con passo circospetto, Simona andò a controllare cosa potesse essere stato.
Due persone stavano parlottando tra di loro proprio davanti alla biblioteca.
A causa del buio, Simona non riusciva a vederle in viso.
Spaventata, chiamò subito Anita.
“Accidenti! Risponde la segreteria!”
A quel punto, si nascose dietro gli scaffali dei libri tenendo d’occhio ogni singolo movimento dei due misteriosi soggetti.
Poco dopo, tirarono fuori una specie di bastone che poi fecero prendere fuoco.
“Vogliono appiccare l’incendio alla biblioteca!”
Simona provò a ritentare chiamando la sua amica.
Ma inutile.
Entrava sempre la segreteria.
Preso dallo sconforto, chiamò subito la polizia.
«Pronto?»
«Due uomini stanno tentando di dare fuori ad una libreria del centro storico.»
«Dov’è che si trova di preciso?»
«In Via Ferilli n° 269. Fate presto.»
«Una pattuglia sarà subito sul posto» fece la poliziotta prima che Simona potesse riagganciare il telefono.
Ma non sarebbe mai arrivata in tempo.
Mentre era al telefono, i due piromani lanciarono il bastone che aveva preso fuoco, infrangendosi con la biblioteca.
Subito dopo il fatto, i due malviventi scapparono a gambe levate.
Per evitare di rimanere intrappolata tra le fiamme, Simona chiamò anche i vigili del fuoco.
Fissava la libreria con sguardo sconcertato.
Non poteva aiutarla nessuno.
La biblioteca si trovava in un punto isolato.
Ma fortunatamente i pompieri fecero molto in fretta ad arrivare.
«Signora, qualcuno è rimasto dentro l’edificio?»
«No. C’ero solo io» rispose Simona trattenendo a stento le lacrime.
«Ok. Stia indietro adesso. Potrebbe essere pericoloso.»
Per fortuna, le fiamme erano solo divampate all’ingresso, distruggendo gran parte del reparto bambini.
Simona continuava a chiamare la sua amica, ma ella continuava a non rispondere.
“Dannazione! Dove sei finita?”
Mentre i pompieri erano impegnati a spegnere le ultime fiamme appiccate in biblioteca, la polizia arrivò sul fatto.
“Era ora.”
«Buonasera. Sono l’ispettore Riccardi. È stata lei a chiamarci per l’incendio?»
«Sì, ispettore» replicò Simona con voce strozzata.
«E’ suo questo edificio?»
«No, è di una mia amica. Mi trovavo dentro la biblioteca perché dovevo finire di riordinare alcune scartoffie» mentì la donna senza menzionare che era rimasta là dentro per scrivere il romanzo.
«Ci parli dell’accaduto. Ha visto chi è stato?»
«Erano due persone ma non posso dirle se erano uomini o donne… Era buio.»
«Nessun particolare che ci possa aiutare?»
«Mi dispiace. Posso solo dirle che erano incappucciate e che hanno appiccato l’incendio grazie ad un bastone che hanno dato fuoco.»
«E subito dopo sono scappati?»
«Sì. Non mi hanno dato tempo di identificarli… Ero spaventatissima. Prima di chiamare voi e i vigili del fuoco, ho provato a contattare la mia amica… Ma purtroppo entra sempre la segreteria.»
«Sa dove abita la sua amica?»
«Ad un chilometro da qui. Se è a casa, molto probabilmente ha visto il fumo nero divamparsi in questa zona.»
Mentre Simona stava raccontando i fatti spiacevoli dell’incendio, Anita si fece strada tra la folla che si era radunata a guardare la distruzione causata dalle fiamme.
«Simona, ma cosa è successo?» domandò sbalordita Anita non credendo a quello che stava vedendo.
«Ho provato a chiamarti… Perché non mi hai risposto?»
«Ero a farmi la doccia e non ho sentito il cellulare.»
«E’ lei la titolare della biblioteca?» domandò l’agente.
«Sì. Mi può spiegare cosa diavolo è successo?»
«La sua amica ha visto due piromani appiccare l’incendio alla sua biblioteca.»
«Oh mio Dio…»
«Sapete per caso dirmi se qualcuno ce l’aveva in qualche modo con voi?»
Le due donne non sapevano cosa pensare.
«No… Era una tranquilla biblioteca di città… Nessuno poteva avercela con noi…»
«L’incendio appiccato potrebbe essere stato causato per una vendetta o qualcosa del genere… Indagando più a fondo, potremmo dirvi di più. Vi prego di rimanere a disposizione.»
«Certamente, agente.»
Dopo che l’ispettore se ne fu andato, Simona e Anita rimasero da sole.
«Simona, ma è proprio vero quello che hai visto?»
«Purtroppo sì… Due malviventi si stavano aggirando dinanzi alla tua biblioteca… Insospettita, sono andata a vedere cosa stava succedendo e ho visto quelle due persone incappucciate.»
Nelle parole di Simona, Anita intravedeva ancora il suo spavento.
«E’ stato davvero terribile. Ho avuto tanta paura di essere scoperta.»
«Stai tranquilla, Simona. È tutto passato.»
«Ti prego. Portami via da qui.»
«Sì. Andiamo a casa mia.»
 
 
La casa di Anita era molto piccola e accogliente.
La giovane donna abitava da sola e molte volte gli sembrava che la sua casa fosse già molto per lei.
«Hai molte chiamate senza risposta da parte di tuo marito» fece Anita guardando il cellulare della sua amica.
«Lascia perdere. Lo chiamerò più tardi.»
«Secondo me dovresti chiamarlo immediatamente. Molto probabilmente si sta preoccupando per te.»
«Lascia che si preoccupi. Di solito è molto contento quando non mi vede rientrare in casa.»
«Simona…»
«Va bene. Se insisti così tanto, lo chiamo subito.»
«Brava.»
Nel mentre Simona era impegnata ad avvertire suo marito che era tutto apposto e che avrebbe rincasato tardi, qualcuno suonò il campanello alla casa di Anita.
Non stava aspettando nessuno, a parte gli sviluppi sull’incendio causato alla sua biblioteca.
«Ragazze! Che sorpresa!»
Sandra, Stefania, Michela e Lucia stavano sull’uscio di casa di Anita con sguardo serio e preoccupato.
«Anita, è proprio vero quello che abbiamo sentito alla tv? Qualcuno ha dato fuoco alla tua biblioteca?»
«Purtroppo sì…»
Per cercare un po’ di conforto a vicenda, le cinque ragazze si abbracciarono tra di loro.
«Ma chi può aver fatto una cosa del genere?» domandò con la voce che gli si smorzava in gola la piccola Michela.
«Non lo so. Simona era rimasta nella mia biblioteca per finire il capitolo del romanzo che stiamo scrivendo quando ad un certo punto ha sentito dei rumori sospetti che avrebbero portato all’incendio del negozio.»
«E’ Davvero terribile» fece Lucia.
«E’ riuscita a vedere i piromani?»
«Purtroppo no, Stefania. Era molto buio.»
«E adesso come farai con il negozio?» gli domandò invece Sandra.
«Essendo un incendio di natura dolosa, l’assicurazione coprirà gran parte dei danni che, fortunatamente, non sono stati molti. Le fiamme hanno solo divorato i due scaffali all’entrata dove tenevo alcuni libri per bambini.»
Mentre Anita stava spiegando l’accaduto alle sue amiche, Simona aveva concluso la chiamata.
«Il mio compagno era molto spaventato e arrabbiato perché non lo avevo avvertito prima dell’incendio…»
«Simona, come stai?»
«Bene, Sandra… Grazie.»
«Sei ancora molto scossa, non è vero?»
«In questo momento sono molto più scossa per come il mio compagno ha alzato i toni con me. E che cavolo! Poteva essermi successo qualcosa di più grave per cui non potevo parlarci prima! Invece no… ha voluto farmi una ramanzina sul perché non l’ho avvertito prima…»
«Mi dispiace tanto, Simona.»
«Per fortuna che ci siete voi a consolarmi, altrimenti starei fresca.»
«Adesso basta pensare a questa nottataccia… Parliamo del nostro romanzo…» propose Michela.
«L’ho salvato sul computer della biblioteca. Non ho la copia qui con me» fece Simona <« poi sono molto stanca per gli ultimi avvenimenti… Anita, visto che non ho voglia di tornarmene a casa, non è che potrei rimanere a dormire qui da te?»
«Certo. Ho un letto nella stanza degli ospiti.»
«Grazie. Sei una vera amica… Buonanotte ragazze» disse infine Simona con tono assonnato.
«Andiamo via anche noi. È molto tardi.»
«Se volete posso farvi un caffè o un thè.»
«No grazie» rispose Lucia per tutte «Magari un’altra volta.»
«Va bene.»
«Anita, ricordati che per qualsiasi cosa, puoi sempre contare su di noi.»
«Grazie, Stefania. È bello sentirtelo dire… Dovrò solo fare alcuni lavori di ristrutturazione e poi potrò continuare con il mio lavoro.»
«Io ti consiglierei anche di farti installare delle telecamere. Non si sa mai.»
«Ci penserò, Sandra.»
«Bene… Buonanotte, Anita» fecero in coro le sue amiche.
«Buonanotte a voi e grazie per il vostro supporto.»
«Se non ci facciamo forza a vicenda, che amiche saremmo?»
«Ahahah, hai ragione Michela.»
«Spero che gli appunti del nostro romanzo non siano andati perduti…»
«Stai tranquilla. Simona mi ha assicurato che ha salvato il tutto sul computer della biblioteca che si trova lontano dalle fiamme. Domani mattina andrò a controllare.»
«Quando tutta questa storia sarà finita, anche noi vorremmo leggere quello che per ora avete scritto» fece Lucia entusiasta e curiosa.
«E magari continuare il racconto…» fece Michela strizzando l’occhio a Lucia.
«Vedremo.»
«Ancora buonanotte» fece Anita accompagnando le sue amiche all’ingresso
   
 
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