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Autore: Whiteskull16    30/08/2018    2 recensioni
"Ora cammini verso il bagno per prepararti.
E io con te.
E poi vai a scuola.
E io con te.
Sono al tuo fianco mentre ti annoi durante le lezioni. Sono accanto a te mentre passi l'intervallo con i tuoi amici. Sono con te quando torni a casa, pranzi, fai i compiti e poi vai a giocare a calcio."
Genere: Malinconico, Mistero, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Detective Boys, Shinichi Kudo/Conan Edogawa
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Shinichi Kudo è un bravo ragazzo. 

A volte può sembrare antipatico, ma posso assicurarvi che è di indole gentile e disponibile. Fin da quando era piccolo si divertiva a fare il detective. Ogni tanto capitava che a scuola avvenisse qualche furto e qualche bambino rubasse la merenda del compagno. Shinichi non solo scopriva l'autore del "delitto", ma offriva anche la sua di merenda al povero malcapitato. 

Shinichi Kudo non merita quello che gli sta capitando. Non è giusto. Perché il mondo è così crudele con lui?

Perché una persona che combatte per la giustizia e la verità deve soffrire così tanto come Shinichi?

Lo sento, Shinichi. Anche se stai sorridendo, sei così triste dentro. Perché continui a fingerti felice? Quello non sei tu. Hai una maschera sul volto. Smetti di ridere con quei bambini, Shinichi. SMETTILA DI FINGERE!

Dimenticavo... Tu non puoi sentirmi. 

Ma io posso. 

E ti vedo. 

Sono con te quando ti alzi la mattina e ti stropicci gli occhi. Poi cerchi gli occhiali sul comodino e trovi invece il cellulare di "Conan" che prende a vibrare all'improvviso. Convinto che sia il cellulare che usi invece quando sei "Shinichi", inforchi gli occhiali in fretta e furia e ti affretti a controllare di chi sia quel messaggio.

Quella Ayumi deve volerti molto bene se ti dà il buongiorno con un messaggio. 

Però continui a sorridere. Anche se dentro stai piangendo. 

Smettila.

Ora cammini verso il bagno per prepararti.

E io con te.

E poi vai a scuola.

E io con te.

Sono al tuo fianco mentre ti annoi durante le lezioni. Sono accanto a te mentre passi l'intervallo con i tuoi amici. Sono con te quando torni a casa, pranzi, fai i compiti e poi vai a giocare a calcio.

Sei bravo come allora, Shinichi. Al parco eri il migliore di tutti. Ogni tanto ti guardavo, ti tifavo da una panchina seduto accanto a tua madre.

Sembri Maradona. O Pelé. Forse tutti e due messi assieme.

Sei forte, Shinichi. Ora ti riconosco. Ora sei felice.

Oppure... Sei stato felice dall'inizio?

Davvero quel gruppo di bambini ti rende felice, Shinichi? Non stai fingendo? Non odi essere qualcuno che non sei?

Adesso stai camminando. Chissà se ti ricordi di questa strada, e di tutte le chiacchierate che facevamo.

Mi hai dimenticato, Shinichi?




.



.



.



"CONAN! Sei di nuovo rimasto indietro!?" tuonò Genta.

"Conan, se non ti sbrighi ci perderemo l'ultimo episodio di Kamen Yaiba!" Mitsuhiko perorò a favore dell'amico in carne.

"Perché ti sei fermato?" chiese con tono più dolce Ayumi, mentre si avvicinava a Conan.

Era una scena quasi poetica: il bambino era fermo, in piedi, mentre fissava una vetrina polverosa con il sole del tramonto che gli irradiava il volto. Un miscuglio di colori rossigni e giallognoli dipingeva la scena in cui si muoveva la squadra dei giovani detective, i soli in quella via. 

Genta buttò la faccia sulla vetrina, cercando di vedere qualcosa dell'interno del locale.

"Woooow! E' pieno di gabbie qua dentro! Però sembra abbandonato"

"Non fatico a crederlo! Da quanto ricordo, questo negozio è chiuso da prima che nascessimo" esclamò Mitsuhiko mentre sondava la chiusura della porta. Per quanto spingesse, non si apriva.

"Ma perché ci sono delle gabbie?" chiese Ayumi, curiosa come al solito.

"Perché era un negozio di animali" intervenne Conan con lo sguardo ancora fisso sulla vetrina. "Il negozio ha chiuso 10 anni fa. Il proprietario venne assassinato"

"COOOOOSA!?" Genta si staccò immediatamente dalla vetrina in preda al terrore. Anche Ayumi e Mitsuhiko fecero trasparire il proprio turbamento.

"C-che vuoi dire?" il ragazzo più snello di quel trio di veri bambini prese coraggio per porre quell'interrogativo.

"Voglio dire che il proprietario di questo negozio venne ucciso 10 anni fa. Avvenne tutto in pochi secondi: un uomo entrò e gli sparò al petto. Morì per dissanguamento."

La freddezza con cui Conan aveva raccontato questa storia faceva gelare il sangue.

"Ma tu come lo fai a sapere, Conan? Non eri neanche nato!" osservò Genta poi.

Conan sembrò per un secondo preso in contropiede, ma caso volle che avesse la risposta pronta "Ehm... Me l'ha raccontato Ran!" esclamò con un sorriso abbastanza finto.

"Mi ha detto che lei e Shinichi passavano a salutare il proprietario dopo la scuola. Era un vecchio amico dei loro genitori, quindi era contento di ricevere le loro visite. Inoltre, a Ran piacevano molto i pappagallini che aveva e si fermava sempre ad accarezzarli."

Per un attimo parve che Shinichi avesse gli occhi lucidi.

"Anni dopo, Shinichi ormai cresciuto riuscì a chiudere quel caso rimasto irrisolto. Scoprì che una banda locale aveva chiesto all'uomo di pagare il pizzo, ma lui rifiutò e ne pagò le conseguenze. Shinichi collaborò con la polizia per arrestare i responsabili."

"Quindi c'è un lieto fine!" disse sorridente Ayumi.

"Beh, sì. I suoi animali vennero salvati, alcuni addirittura comprati dalla nostra scuola."

"Quindi alcuni pappagallini che abbiamo a scuola potrebbero essere di quel signore?" chiese Mitsuhiko, il quale ricevette un cenno di assenso da parte di Conan.

"Oggi è esattamente il decimo anniversario della sua morte. Per questo mi sono fermato qui."



.



.



.

"Non mi hai dimenticato, Shinichi. Tornerò ancora l'anno prossimo per vedere come stai. Vivi bene... E grazie ancora."

   
 
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