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Autore: Spensieratezza    30/08/2018    4 recensioni
Sam Winchester è adorabile, sveglio e magico. è il fratellino minore di Dean, che il maggiore non sapeva di avere. Capirà ben presto che il suo fratellino è speciale, è magico e deve essere protetto da forze oscure che vogliono fargli del male.
Genere: Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Dean Winchester, Sam Winchester
Note: AU | Avvertimenti: Incest | Contesto: Nessuna stagione
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Sam, Dean e gli Dei '
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Erano passati ormai diversi giorni e Dean si era un pochino addolcito, nei confronti di Sam, tuttavia il minore riteneva che il maggiore fosse inevitabilmente cambiato nei suoi confronti. Spesso rimaneva rigido, imbarazzato, cercava di non guardarlo negli occhi troppo a lungo, rifuggiva lo sguardo.


Sam aveva cercato di farsi dire dal preside cosa era successo ma il preside l’aveva sempre congedato con un sorriso fin troppo compassionevole e Black l’aveva ricambiato con un sorriso malizioso che non gli era piaciuto per nulla.

Tuttavia, questo momento di stasi, era destinato a cambiare per sempre, anche se i due fratelli ancora non lo sapevano.
 
Era da poco arrivato Novembre e Sam aveva preso l’abitudine di uscire, pur di non pensare a Dean e continuare a struggersi per lui. In particolare però, quella giornata non si erano visti per tutto il giorno e il maggiore cominciò ad essere seriamente preoccupato. Gli telefonò, ma non rispondeva al cellulare, lo cercò dappertutto e ringraziò che la loro madre fosse in vacanza con questo Azazel e non contribuisse ad aumentare la sua ansia. Girò tutte le discoteche che gli venivano in mente, poi pensò che ce n’era una che Sam aveva sempre avuto la tentazione di provare. Fu un tentativo disperato.

Parcheggiò la sua moto ed entrò nella discoteca The Hell a perdifiato, appena vide l’impala nera parcheggiata li fuori.
 
“Sam! Sammyyyyyy!” gridava. Non gli importava di apparire ridicolo o che le sue urla servivano a ben poco in tutto quel frastuono. Finalmente lo aveva trovato. Era l’una! avrebbe riportato a casa a calci nel sedere quel disgraziato di suo fratello, che a quell’ora pensava bene di andarsene in giro, usando la macchina di loro padre, staccando il cellulare e non degnandosi nemmeno di dirgli dove andava.




Lo trovò dopo quelli che parvero secoli e qualcosa dentro di lui si incrinò, facendogli un male cane.
Forse erano le sue costole. Quelle che dovevano appartenere al CUORE.

Poteva un cuore avere delle costole che lo sorreggevano? Dean non lo sapeva, non gli era mai piaciuto studiare l’anatomia umana, gli era sempre piaciuto di più sperimentarla, ma sapeva che se il cuore si reggesse grazie a un qualche sistema che lo sorreggesse, quelle fondamenta erano appena crollate, come un ponte troppo vecchio..e adesso il suo cuore senza quelle fondamenta stava annegando nel suo stesso sangue, sempre di più…sempre di più….
Plic plic plic…
 
Sam.
Suo fratello.
Con una ragazza.
Con Alisea.
 
Non poteva essere vero. Di certo era un’allucinazione. Sam non lo farebbe mai, giusto? Non aveva detto che forse gli piacevano i ragazzi?
Aveva detto forse…
E poi non lo farebbe PROPRIO CON LEI, dopo tutto quello che stavano passando, dopo i sospetti su di lei.. dopo…

Sam era seduto su un divanetto sull’azzurro – verde acqua e Dean pensò subito che chi si fosse occupato di piazzarlo avrebbe dovuto come MINIMO essere licenziato. Un divanetto che sembrava avere due colori e che non si riusciva a decidere di che colore fosse davvero – se azzurro o verde – non avrebbe mai dovuto essere messo li, non avrebbe mai dovuto ospitare suo fratello…

Suo fratello che aveva quella sgualdrina che gli stava a cavalluccio, mentre lui affondava la testa sul suo seno.
Oddio no..e quella mano che gli passava sotto la gonna.
Cos’avevano intenzione di fare? Non volevano fare mica sesso davanti a tutti, vero?

Perché nessuno li fermava? Era atti osceni in luogo pubblico.
 
Gli si annebbiò la mente e avanzò con lunghe falcate, con la rabbia che gli deformava il viso.

“SAM!!”



Il minore si staccò dalle labbra della ragazzina – della sgualdrina! – con un rumore simile a un POP e Dean odiò quel suono. Sam lo fissò, prima confuso, poi appena un po sgomento. Sam, suo fratello, era un casino, aveva il viso arrossato sulle gote e i capelli in disordine, sparati su tutte le direzioni. E se era così solo per una pomiciata, che aspetto avrebbe mai potuto avere, dopo aver fatto SESSO?

No no no, non devo pensare a questo si disse.
“Dean?” chiese confuso, mentre Alisea si portava una mano alla bocca e cercava di ricomporsi.

“CHE CAZZO STATE FACENDO, EH?” Dean li aggredì, il tono simile a quello di una tigre in gabbia che cerca di sbranarti. Guardò Alisea e se fosse stata un ragazzo di sicuro l’avrebbe picchiata, ma si trattenne, solo perché era una ragazza, così come si trattenne da gettare Sam al muro e dargli una giustificazione assai migliore per ansimare.

“Mi sto solo divertendo..” disse Sam, cercando di riattirare a sé Alisea, che si scostò un po imbarazzata. Dean lo guardò, all’improvviso l’espressione arrabbiata prese posto allo sconcerto. Questo non era Sam. Non era da lui comportarsi così.

“Che cos’ha? Ha bevuto?” chiese arrabbiato ad Alisea.

“Io..io non lo so!” disse Alisea, quasi in lacrime. “Non l’ho mai visto così..Sam..lui..mi è sempre piaciuto, ma non mi aveva mai neanche guardato e invece adesso..”
“VIENI AL PUNTO!”

“E all’improvviso è voluto venire in questa discoteca..ma aveva un aspetto strano ancor prima di venire qui..e all’improvviso ha cominciato..abbiamo cominciato a baciarci..io ho cercato di dirgli che dovevamo andare piano..gli ho chiesto cos’aveva ma lui..voleva..voleva fare sesso..ecco!”

Dean era davvero sconcertato. Suo fratello voleva fare sesso a tal punto da scoparsi quella ragazzina? In tutti quei mesi che aveva conosciuto Sam, non gli aveva mai dato quell’impressione, come se fosse allupato, in più aveva detto che Alisea non gli piaceva..che diavolo era successo?
 
“Stavate per fare sesso su un divanetto della discoteca?? Ma SIETE IMPAZZITI?

Alisea cercò goffamente di giustificarsi, ma Dean la interruppe.

“Se dici che è stato lui a insistere, ti do uno schiaffo. E non mi importa se sei una femmina.”
Alisea lo guardò duramente.

“E va bene. Lo volevo, ok? A me piace Sam! Non stavamo facendo niente di male e non avevamo intenzione di farlo qui, ovviamente. Adesso perché non te ne vai, Dean??”
Ma Dean non stava più guardando Alisea.

Stava guardando Sam. il suo sguardo confuso, perso nel vuoto e le sue mani che si grattavano febbrilmente la pancia.

“Ma cosa..” disse e gli alzò delicatamente la maglia.
Quasi soffocò.
 


Sullo stomaco di Sam c’erano delle lunghe strisce fosforescenti che sembravano illuminare il suo stomaco più delle luci dell’albero di Natale posto qualche metro più in là nella discoteca.
Dean aveva tracciato con la mano, quelle linee, ma spostò la mano, quando Sam si inarcò come in preda ad un orgasmo.

“Che cazzo significa questo?” chiese Dean, furioso alla ragazza.

“Mi dispiace!” disse Alisea cominciando a piangere. “Ce le aveva già quando l’ho visto, ho cercato di chiedergli come se le fosse fatte, ma non mi ha risposto, voleva solo baciarmi e…voleva che io..”
“Che tu…??”

“Lui..sembra provare piacere quando gliele tocchi e..si eccita..quindi voleva..insomma..ci hai trovati così, no? Lo sai.”
Dean era completamente allibito.

“Ti stavi approfittando di lui in questo stato???”
“No, non è come..”
SCIAFFF.
 
Dean non voleva davvero farlo. O forse sì. L’aveva desiderato dal primo momento in cui l’aveva vista con il capezzolo nella bocca di Sam e si era sentito duro, immaginando che lo facesse a lui e subito dopo provando ribrezzo per sé stesso, ma questo..questo era troppo.

“Non sono stata io!!” gridò Alisea, tenendosi la guancia. “Era quello che lui voleva!”
“Mio fratello non vuole e non farebbe mai sesso con te, se fosse consenziente!”
Neanche con te!” gridò lei.

Dean la guardò allibito, strinse il pugno per cercare di controllarsi.
“Forse Black ha ragione su di te..”
Alisea lo guardò basita.

“Vattene. Non voglio colpirti di nuovo. VA VIA.”

Alisea scappò con la coda tra le gambe. Dean si passò una mano sul viso.

Cos’aveva fatto? Aveva appena schiaffeggiato una ragazzina.
Era un mostro.
E poi quello che aveva detto su lui e Sam.
 
Sentì le braccia di Sam avvolgergli il collo.
“Quanto sei virile, Dean..”


“Sam..sei in te, ora? “ poi lo guardò meglio. “A giudicare dalle tue parole, ancora no.”




Sam rise.
“Baciami.”

Dean strabuzzò gli occhi.
“No!”
“Ti prego. Hai mandato via lei, no? Quindi vuoi baciarmi.”
“No! Non è come credi!!”
“Ti prego…io..AHHHHH.”

Sam cominciò a contorcersi come preda di un male invisibile.

Dean cominciò a preoccuparsi e lampi di odio brillarono dentro di lui ancora più maggiori nei confronti di quella ragazza. Avrebbe voluto correre di nuovo da lei e affrontarla, gridarle ancora contro per aver cercato di fare sesso con Sam, mentre era così, ma non voleva neanche lasciare il fratello così.

“Dean..ti prego..fa tanto male..”

“Sam? Sei di nuovo tu? Cosa ti prende, fratellino?”
“Qualcosa..mi ha aggredito..”

“Alisea?? È stata lei??” gli chiese, accarezzandogli una guancia.


“No! Lei non c’entra. È questo che..ti prego..toccale..” disse Sam, indicando le strisce dorate.
Dean ne sfiorò una con il dito.
“Sam..dobbiamo farti vedere..”

“NO!  è una cosa magica..se..se lo fai, puoi farla sparire..”

La faccia di Dean si deformò in un’espressione atterrita.

“Per questo io e lei..ma le cose mi sono sfuggite di mano..ti prego, Dean..fallo tu..”

“Non farò mai una cosa del genere..”

“Ti prego..devi solo..toccarmi..non serve..fare altro..” disse Sam, abbarbicandosi a lui. Dean cercò subito di spostarsi.

Quand’era che era diventato eccitato? Pregò che suo fratello fosse troppo fuori di sé per accorgersene, un momento dopo, si odiò per quel pensiero.
“Non sei in te..ti occorre aiuto..”
Sam si aggrappò al suo colletto.

“è una cosa soprannaturale che mi sta facendo questo..vuole uccidermi..ti prego, Dean..è l’unica maniera per farla andar via..non ti farà del male, lo so..non è te che vuole..”
“Non è di me che mi preccupo..”

Poi prese una decisione, lo fece alzare e cominciò a trascinarlo via. Sam cercò di protestare, ma Dean lo portò solo in una saletta più privata e lo fece sedere su un altro divanetto.
 



“Ti fidi di me?”

Sam sussurrò. “Sì.” Dean ebbe un moto di esitazione. E se stava sbagliando? E se avrebbe solo peggiorato le cose?
“Ti prego..fallo...”

Le ombre cercavano di fuggire via dall’assalto, correndo da una parte all’altra, ma Dean non gli dava scampo.
"Voglio i tuoi baci. Sempre.” disse Sam.

Dean lasciò che le mani di Sam circondassero il suo viso e spingessero il suo viso contro il suo e collimassero finalmente in un bacio.
Dean era ancora molto trattenuto, quindi il bacio seppur tanto desiderato, fu incerto e combattuto.

Baciare suo fratello era sconvolgente, ma Dean in quel momento sentiva come se non fosse neanche sé stesso in quel momento.

“Sam..le strisce..le ombre…” disse Dean, accarezzandogli il il viso.

“Sono scomparse..le hai fatte andare via..” disse Sam felice, ma chiedendo altro. No, questo non doveva succedere. Non poteva.

Eppure, si ritrovò poco dopo a acconsentire alla richieste di Sam. Avrebbe fatto tutto quello che gli avrebbe chiesto.

Un altro lungo bacio.


Poi Sam crollò sul cuscino.


“Sam..” lo chiamò accarezzandogli i capelli.
Sam cercò di alzarsi ma ebbe un capogiro.

“Piano..piano..è meglio che restiamo un po qui..” disse Dean.
“No..voglio andare via..Dean..potresti portarmi?” gli chiese.
Dean lo fissò, poi annuì. Si caricò il minore sulle spalle e lo portò in macchina.


Prese però a piangere, dopo aver caricato il minore sui sedlli anteriori e averlo coperto con una copertina.
“Non piangere, Dean..io sono contento..” sussurrò Sam come se potesse vederlo attraverso gli occhi chiusi.

Quella frase gli rimbombò per tutto il percorso che fece fino a casa.
 


Quando tornarono a casa, Dean prese Sam in braccio e lo accompagnò al piano di sopra, poi lo fece scendere, dove, dopo un veloce abbraccio, ma dolce, Sam si chiuse in bagno per lavarsi, dopo quello che era successo. Dopo una leggera doccia, toccò a Dean, che cercò di far veloce, per andare subito a controllare Sam. Lo trovò sotto le coperte. Sembrava un angelo. Sorrise e andò da lui, accarezzandogli ancora il viso e i capelli.

“Scoprirò chi ti ha fatto questo, Sam..domani..lo prometto..e perdonami, fratellino.” Disse Dean, baciandogli una guancia.

Non c’era niente da fare. Le lacrime non volevano interrompersi.
“No, Dean, non posso perdonarti..”
A Dean mozzò il respiro.

“Per non averlo fatto prima..” disse infine.
Dean si passò una mano sul viso.
“Ma Alisea..”

“Lei era un palliativo..non avrebbe potuto sconfiggere questo..perchè non era lei che volevo..volevo te..”
Dean non disse ancora niente.



Sam si sporse a baciarlo ancora dolcemente.
“Ti prego, resta qui con me.”
Dean non disse niente.

Lasciò che Sam lo spingesse verso di lui, nel letto.
Aveva una forza inaudita, seppur dolce.
 
Lo abbracciò da dietro e restarono così tutta la notte.

Dean si chiese se potesse esistere un amore più forte di quello.






















Note dell'autrice:  Finalmente una svolta ahahah dopo un capitolo così, ho mal di testa pure io! haha xd fatemi sapere se vi è piaciuto il capitolo xd 
   
 
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