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Autore: Lanasgaze    30/08/2018    8 recensioni
Non sono una scrittrice e questa e' la mia prima ff , ma un' idea mi e' balenata nella mente alcuni mesi fa e ho dovuto metterla su carta perche' i protagonisti me lo chiedevano. Siate clementi... Si parte dalla visita di Fersen dopo il ballo a cui Oscar ha partecipato vestita da donna, questa volta lei non rifiutera' di farsi consolare dall'amico di sempre, addirittura vuole che dorma con lei per tenerle compagnia, ma Andre' soffre di disturbi del sonno, e si sa, non e' bene svegliare qualcuno mentre e' immerso nel sonno piu' profondo...
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: André Grandier, Oscar François de Jarjayes
Note: Missing Moments, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Sognando te

 

Capitolo 1:

 
Si era chinata a raccogliere cio' che restava del bicchiere infrantosi sul morbido tappeto, come fossero cocci del suo cuore andato in pezzi... „No Oscar, per quello che ne so io l'amore porta solo...a una lenta e triste agonia..“ le aveva detto il bel conte.
 Era un addio, lo sapevano entrambi, lui era stato brutalmente sincero, l'aveva riconosciuta al ballo a cui aveva partecipato quell'unica volta fasciata da uno splendido abito femminile che metteva in risalto la sua rara bellezza, lasciando finalmente intendere a chiunque la guardasse che splendida donna fosse.
 
 Non era servito a nulla, il conte di Fersen aveva mostrato interesse per quella dama sconosciuta invitandola a danzare con lui, solo per confessarle quanto sorprendentemente somigliasse ad una donna bella e valorosa che vestiva abiti maschili e che lui senza dubbio considerava come il suo „migliore amico“....
 
A quel punto Oscar era fuggita via sentendosi improvvisamente sbagliata in un posto sbagliato, infine il conte, trascorso un mese dal ballo, le aveva fatto visita, riportandola a quella notte che lei disperatamente cercava di dimenticare. Ora, dopo avergli detto addio per sempre si sentiva come svuotata, disillusa, non nutriva piu' speranza alcuna di poter un giorno finalmente sentirsi donna accanto all'uomo che amava. Era in balia di una profonda malinconia mentre al tepore delle fiamme continuava a recuperare i vetri dispersi sul tappeto.
 
Non si accorse di un movimento dietro alle sue spalle, Andre' silenzioso e discreto come sempre, entro' nella  stanza lievemente illuminata dal fuoco scoppietante nel camino, rimase in silenzio per qualche secondo a guardarla piangere, il cuore devastato da un dolore sordo e martellante nel petto.... lui, lui, sempre lui.....Cosa aveva fatto alla sua Oscar? Possibile che non si accorgesse di quanto lei fosse meglio di quell'altra? Avrebbe preferito farsi da parte e saperla felice col bel conte piuttosto che vederla in quello stato.
 
Si avvicino' dunque senza fare rumore, in realta' temendo di essere fuori posto, non voleva disturbarla, si sentiva un po' a disagio di fronte a quelle lacrime. Da tempo ormai la confidenza tra loro si era affievolita. Erano cresciuti, si ripeteva lui, erano cambiati, Andre' sempre piu' consapevole dell'amore non corrisposto che sentiva per lei, di quel sentimento cresciuto negli anni a dismisura, indistruttibile come una roccia, doloroso come una lama conficcata nel petto che gli squarciava il cuore nelle notti solitarie e fredde in cui pensava a lei, e gli toglieva il respiro e lo soffocava nelle giornate in cui lei era particolarmente fredda e distante poiche' pensava ad un uomo che non era lui, e che non la amava come la amava lui, e che non avrebbe mai potuto ! Nessuno poteva, perche' nessuno al mondo la conosceva veramente, Oscar era se stessa solo insieme a lui, erano cresciuti insieme, non ricordava un solo giorno della propria vita trascorso lontano da lei, il legame che avevano non si poteva spiegare a parole, ma era reale ! E poi c'era il desiderio di lei, quel fuoco che gli incendiava le viscere ogni qualvolta anche solo casualmente lei lo sfiorava, il contatto con la sua pelle diafana gli provocava fitte quasi dolorose al basso ventre, piu' di una volta si era sorpreso a desiderare di baciarla fino a farla svenire se solo lei alzava i suoi splendidi occhi verrso i suoi, nel suo sguardo trovava cieli tersi e oceani infiniti, e si sentiva perduto.....
 
Era stato un tormento continuo, giorno e notte, mese dopo mese, anno dopo anno, infine Andre',nel disperato tentativo di nasconderle i propri sentimenti aveva lasciato che il loro rapporto si raffreddasse lentamente, impercettibilmente ma inesorabilmente, si chiudeva sempre piu' spesso in tristi silenzi, evitava il suo sguardo, e lei non faceva nulla per recuperare quel rapporto, per ritrovare quella complicita' che li aveva sempre visti uniti, questa era per lui la cosa piu' dolorosa ... Doveva farsene una ragione:  lei non lo amava.....no....il suo cuore non gli apparteneva, non come avrebbe voluto lui, anzi, negli ultimi tempi la sentiva distante piu' che mai, non gli parlava piu' di se e gli si rivolgeva solamente per discorrere di argomenti neutri o di lavoro.
 
Eppure Andre' non soppportava di vederla soffrire, la amava al punto da desiderare soltanto che lei fosse felice, perfino accanto ad un uomo che non era lui, si! Voleva solo che lei fosse felice.....Si fece coraggio dunque Andre', mentre le si avvicinava timidamente, sentiva di doverla aiutare in qualche modo, cosi' le offri' per l'ennesima volta il suo cuore e tutto se stesso come faceva da una vita intera senza che lei se ne accorgesse, la sua esistenza dedicata a lei, tutto il suo amore e il senso della sua vita racchiuso in poche parole: „Posso fare qualcosa per te? „
 
Glielo disse in un sussurro. Lei si volto' lentamente, lo vide in piedi, il bel volto illuminato dal chiarore caldo del fuoco, Andre', penso' lei, nonostante il tempo li avesse resi piu' distanti era l'unico amico sincero che avesse mai avuto, l'unica persona che per tutta la vita trascorsa al suo fianco le avesse dimostrato di accettarla e di volerle bene per quella che era, una donna soldato, una donna costretta a vivere da uomo per volere del padre, una donna che dietro un' apparenza algida e severa, nascondeva nel cuore una profonda solitudine....in quel momento desidero' intensamente che il suo amico Andre' tornasse ad essere la spalla su cui poter piangere cosi' come era stato in gioventu'. Lui era l'unica persona a cui potersi appoggiare nei momenti di sconforto, l'unico uomo al mondo in grado di comprenderla senza giudicarla, si... aveva bisogno di un amico, del suo unico amico, aveva bisogno di Andre'.
 
Oscar si alzo' senza distogliere gli occhi dai suoi e gli si avvicino' mentre ancora le lacrime le rigavano il viso. „Si Andre', c'e' qualcosa che potresti fare per me, ma non so se sia giusto chiedertelo“ Andre' la scaldo' col suo sguardo amorevole, praterie verdi e sconfinate si estendevano sotto cieli azzurri e tersi, le prese una mano tra le sue, sospiro' cercando di sorriderle, la voce pero' gli usci' un po' roca mentre non pote' impedirsi di dirle „ Oscar, non c'e' nulla che non farei per te.“
 
Lei sembro' esitare, Andre' colse un leggero tremore della mano che ancora teneva racchiusa tra le sue, gli apparve tremendamente sola e indifesa, si senti' invadere da un immenso senso di tenerezza mentre lei abbassava lo sguardo e si mordeva il labbro inferiore cercando le parole giuste e il coraggio di pronunciarle.
 
Voleva renderle le cose piu' facili Andre', sollevo' una mano e le pose un dito sotto il mento affiinche' lo guardasse nuovamente negli occhi e vi leggesse che con lui era al sicuro, che lui non l'avrebbe mai abbandonata, che lui era la sua casa e la sua famiglia e se solo lei glielo avesse permesso, sarebbe stato molto di piu'.
 
Oscar non si sottrasse a quel contatto ne' distolse lo sguardo dal suo, improvvisamente si sentiva protetta, era questa la sensazione che le dava la vicinanza di Andre',  in fondo era sempre stato cosi'. Si disse che Andre'le era stato messo al fianco da suo padre proprio con questo fine, per proteggerla, e che dunque non c'era nulla di male nel permettergli di farlo, non poteva esserci quindi nulla di sbagliato nel calore di quelle mani che ora la invitavano a stringerglisi contro in un abbraccio fraterno.
Oscar cedette a quel richiamo e gli si getto al petto, quel petto largo e forte, quel petto profumato caldo ed accogliente come un rifugio di montagna  in una fredda notte invernale. Lui la strinse a se' e la cullo' mentre lei gli si abbandonava contro singhiozzando.
 
Rimasero cosi', stretti in quell'abbraccio davanti al tepore del fuoco, senza parlare, ma godendo entrambi di quel calore e di quella vicinanza per attimi infiniti. Quando Oscar finalmente smise di piangere lui le sorrise dicendo „ Va meglio, piccola?“ Lei si asciugo' le ultime lacrime con un gesto deciso, usando il polso come faceva da bambina, „Andre'“ disse, „ Non voglio restare sola questa notte, per favore, dormi con me come facevamo da ragazzi ... ti prometto che non ti disturbero' mentre dormi, solo tu... ti prego tu.... resta con me ....e stringimi...“
 
Andre' tremo' a quella richiesta tanto innocente nelle intenzioni quanto pericolosa poiche' lei era all'oscuro dell'effetto che la sua vicinanza e il suo profumo avevano su di lui: averla cosi' vicina, arrendevole, addirittura poterla stringere a se in un letto...Solo l'idea gli incendiava i sensi e per un attimo gli parve di impazzire.... Ma lei lo guardava con lo sguardo liquido e lui si perse nuovamente nella profondita' di quella tristezza. Non poteva abbandonarla in quel momento, no, doveva mettere a tacere i propri istinti, dimenticare di essere un uomo innamorato, un uomo pazzo di lei e quella notte tornare ad impersonare cio' che Oscar si aspettava da lui: l'amico di una vita, il fratello maggiore pronto a starle vicino e a consolarla in ogni momento difficile.
 
Andre' si arrese e semplicemente disse „Va bene Oscar, non ti lascero' sola“ Poi in un sussurro aggiunse „ Non potrei mai farlo...“
 
Si avviarono insieme lungo i corridoi del palazzo tenendosi per mano, Andre' sentiva il cuore battere forsennato nel petto, mai lei si era mostrata cosi' vulnerabile, e nonostante sapesse che non era la passione a guidare Oscar quella notte, sentiva che lei comunque gli voleva bene, gli voleva bene davvero e aveva bisogno di lui, solo di lui, di nessun'altro al mondo... Questo pensiero gli diede la forza di avanzare al suo fianco finche' non raggiunsero l'ala della servitu'dove si trovava la camera di Andre'.
 
Oscar preferiva dormire da lui, proprio come quando erano ragazzini e nelle notti di temporale lei correva a piedi scalzi sul freddo marmo del palazzo per infilarsi poi nel letto di Andre'. Solamente lui riusciva a farla sentire al sicuro, e nonostante molte cose fossero cambiate nella loro vita, per Oscar era ancora cosi'.
 
Andre' apri' lentamente la porta della propria camera attento a non far rumore, poi la richiuse delicatamente a chiave e accese una candela, si volto' a guardarla e incontro' il suo sguardo complice. Non c'era imbarazzo tra i due, avevano ritrovato quella sera una vicinanza' e un'affinita' che entrambi credevano ormai perduta. In silenzio Andre' accese il camino per scaldare la stanza, poi sposto' le coperte sul proprio letto, si tolse le scarpe e si sdraio' facendole posto accanto a se. Oscar non esito' e liberatasi a sua volta degli stivali si stese accanto al suo amico stringendosi a lui .
Ben presto Orfeo li trovo' cosi',abbracciati e stanchi, e li porto' con se ....
 
Dopo qualche ora Oscar senti' nel sonno come un calore diffondersi sulla sua pelle, una sensazione mai provata ma piacevolissima. Ancora mezza addormentata si giro' supina accanto ad Andre' che lei sapeva profondamente addormentato. Ricordava come anche da ragazzini lui amasse dormire, spesso sognava cosi' intensamente da parlare nel sonno. Era capitato addirittura che nel cuore della notte si alzasse sempre addormentato e girasse per la stanza, a volte addirittura era uscito nei corridoi del palazzo e Oscar sapeva che non doveva assolutamente svegliarlo, perche' glielo aveva spiegato la nonna di Andre' che quando sognava in questo modo, svegliarlo avrebbe potuto essergli fatale.
 
Andre' pero' era ancora sdraiato, non si era alzato dal letto, giaceva accanto a lei che ormai era lucida ma in preda ad una languore sconosciuto....Le fu subito chiaro che lui stava sognando e nel sonno mugugnava parole quasi incomprensibili, mentre lentamente muoveva la sua mano.... su di lei.... ecco da dove veniva quel languore.... Andre' la stava accarezzando nel sonno, con la mano aperta percorreva la sua gamba dal ginocchio in su, ora tornava al punto da dove era partita, il palmo aperto sul suo ventre poi li la sua mano si era fermata e lui aveva mormorato...“Mmmmmh....Piccola.....“ Poi si era mossa nuovamente verso l'alto e mentre la mano saliva ancora.... e ancora, fin sotto alla curva del seno, dove nuovamente si era fermata, ad Oscar parve che il suo cuore cessasse di battere: Andre' la stava toccando! La stava toccando come un uomo tocca una donna... e lei sentiva che quella mano al suo passaggio lasciava scie di fuoco bruciandole la carne, eppure era ancora vestita.... Ma che le stava succedendo?
 
Non poteva svegliarlo, aveva paura di farlo per tutti gli avvertimenti ricevuti dalla nonna, quando da ragazzino aveva sofferto di disturbi del sonno...no non poteva svegliarlo e forse....nemmeno voleva....
La mano di Andre' si trovava a questo punto alle soglie del suo seno, e lei non portava le fasce ! Non le portava mai in casa...lui mosse le dita e trovo' un capezzolo, prese a girargli intorno con un dito, dipingeva immaginari cerchi concentrici ancora e ancora.... Oscar tremo' e si lascio' sfuggire un gemito. Senti' come un fuoco liquido al centro del suo essere.....Chiuse gli occhi:  Andre', il suo amico di sempre la stava toccando in un modo che..... la faceva impazzire..... non voleva che smettesse e lui continuava.... le sue dita si muovevano delicate ma senza esitazione, un cerchio dopo l'altro...una pennellata dopo l'altra....senti' i capezzoli irrigidirsi e gemette vinta da quel piacere nuovo e proibito, credette di perdere la ragione mentre lui posava le sue lunghe dita affusolate sulla leggera camicia di batista, finche' la stoffa si sposto' su di un lato aprendo uno scorcio per la mano di Andre' che a questo punto si trovo' a contatto diretto con la sua pelle di velluto.
 
Oscar si abbandono' totalmente al contatto vivo della pelle con le dita bollenti di Andre' finche' non inarco' la schiena vinta da quelle sensazioni divine, senti' come un esplosione liquida al centro di se e per attimi interminabili perse la cognizione di se e di dove si trovasse....Non aveva mai provato nulla del genere.
 
Andre' mormoro' „mmmmh.....Brava piccola.....lasciati andare“... e ad Oscar sembro' che si rivolgesse proprio a lei ! Ovviamente non era possibile, lui non aveva mai mostrato un interesse di questo genere nei suoi confronti, sarebbe stato inconcepibile nel loro mondo.... la differenza di rango era un ostacolo insormontabile eppure.... arrossi' violentemente pensando come anche il suono della sua voce cosi' intensa e roca in quel momento, cosi' diversa dal solito, fosse incredibilmente eccitante...Quelle labbra piene e carnose, seppure ora schiuse in un' espressione buffa tipica del sonno, dovevano essere calde e umide al contatto con le sue...come sarebbe stato assaggiarle? Averle su di se? Tutto di lui in quel momento la eccitava da morire.....Ma che diamine le stava succedendo?
 
E Fersen? Non aveva avuto la brillante pensata di dormire con Andre' per scacciare il ricordo del conte? Bene, a quanto pare stava proprio funzionando, anzi, non riusciva a smettere di domandarsi cosa avrebbe provato se oltre alle dita fossero state le labbra di Andre' a percorrerla in quel modo... pazza ! Doveva essere completamente impazzita....
 
Eppure recuperando un attimo di lucidita' Oscar si chiese cosa mai avesse sognato Andre'? Chi mai poteva essere la donna misteriosa che lui credeva di accarezzare? Certamente non era lei si disse, dunque Andre' pensava ad un'altra donna? Possibile che lei non se ne fosse mai accorta? Il pensiero di quelle carezze su di un corpo che non fosse il suo le procurarono una fitta dolorosa al cuore a cui non seppe o non volle dare un nome, Oscar preferi' non pensarci ma a quel punto Andre' aveva smesso di toccarla, la sua mano grande e calda giaceva ora immobile sul suo ventre da dove era inizialmente partita, e lui dormiva placido ed innocente, inconsapevole di cio' che era appena accaduto in quel letto, mentre fuori albeggiava.

 

   
 
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