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Autore: Baranjok    30/08/2018    1 recensioni
Clarissa Morgenstern , una shadowhunter di 17 anni, è costretta a trasferirsi dall'Istituto di Los Angeles a quello di New York a seguito di una misteriosa scomparsa. Amante della lotta e supportata dal Conclave , sarà ben accolta da Jace , ALec e Isabelle, ma un nuovo nemico sta per fare la sua mossa e Clary è dunque costretta a rivelare il suo passato e i suoi angelici poteri.
Genere: Avventura, Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: What if? | Avvertimenti: Triangolo
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Dormire in quel letto scomodo , per Clary, fu doloroso. La sua schiena era a pezzi, magari gli angeli potessero mandarle rune per la comodità. Diede una breve occhiata al suo cellulare, ma fu delusa dal constatare che nessuno l’aveva cercata. Erano appena le 9 del mattino, quindi si diede una rinfrescata e cominciò a fare, come suo solito, i suoi esercizi mattutini. Sua madre era molto severa su questo punto. Quando fu sicura di aver fatto tutto, scese le scale alla ricerca della cucina, per poter fare colazione. Notò che tutti erano a tavola, intenti a mangiare.
-Giorno- bofonchiò piano e in imbarazzo, era l’unica ancora in pigiama. Non fece in tempo a svoltare l’angolo che notò Magnus Bane comodamente seduto su una poltrona intento a bere una tazza di the. 
-cosa ci fa qui?- chiese Clary rivolta a Hodge.
-bhe ecco è arrivato ieri sera, mentre tu dormivi.- cercò di spiegarle.
-pensavi che ti avrei lasciata sola?- domandò Magnus avvicinandosi.
-lo hai fatto già.- rispose Clary furiosa, sapeva che infondo non era stata colpa sua, ma in cuor suo avrebbe voluto avere un vero colpevole.
-Clary, non avrei potuto fare niente di più, vi ho dato tutta la mia protezione.-
-si, ma non era abbastanza. -rispose Clary sedendosi a tavola e sgranocchiando un cornetto.
-in ogni caso sono venuto per darti notizie.- disse Magnus sedendosi di fronte a lei.
-che notizie?-
-Il conclave mi ha chiesto di aiutarti a cercare la coppa.-
-e come mai lo ha chiesto a te?- domandò Hodge mettendosi gli occhiali da vista.
-perché sono l’unico che può aiutare Clary ad utilizzare i suoi poteri.-
-trovare la coppa , non farà di certo tornare mia madre, sempre se è ancora viva!- esclamò Clary pentendosi subito dopo aver pronunciato quelle ultime parole.
Jace e Isabelle si alzarono dalle sedie per allontanarsi dallo scontro, mentre Alec non smetteva un secondo di fissare Magnus con la bocca aperta.
-Il conclave è convinto del fatto che Valentine abbia preso tua madre per via della coppa, una volta scoperto che lei non la possiede la lascerà andare via e in caso contrario potremmo offrirla come scambio.-
-dubito che il Conclave voglia dare ad un pazzo folle come mio padre uno strumento mortale.-
-infatti è cosi, sarà una trappola.-
-sei un deficiente se credi che Valentine ci cascherà!- Clary si alzò dalla sedia e si voltò verso Hodge.
-non dirmi che sei d’accordo con questo piano.-domandò Clary .
-sono ordini che non posso evitare di eseguire, è pur sempre un piano.-
-quindi cosa dovrei fare? Sforzarmi di indovinare dove mia madre abbia nascosto la coppa? Per quanto ne posso sapere potrebbe essere a Los Angeles!-
-No,ho controllato l’appartamento e ho fatto un incantesimo per restringere il campo di ricerca, deve essere qui!-
-qui nel senso in Istituto o qui come New York?- chiese Alec che fino a quel momento era stato in silenzio.
Magnus si voltò verso di lui e sorrise. Baciò teneramente la testa di Clary e scomparì all’improvviso.
Clary sbuffò sonoramente.
-fa sempre così non ci fare caso- disse ad Alec che si guardò attorno dubbioso.
-Bene, io ho delle lettere da scrivere, vi lascio- disse Hodge uscendo dalla cucina.-Ah Clary, sentiti come fossi a casa tua – aggiunse poi.
Clary si voltò verso i ragazzi, sentendosi parecchio a disagio. Aveva degli shorts di cotone, che sua madre le aveva regalato quando aveva sconfitto il suo primo demone e una maglietta due volte più grande di lei con su scritto I love fish, che apparteneva a Simon.
-Bhe, è stato intenso.- disse Isabelle cominciando a sparecchiare.
-si, decisamente.- commentò Alec aiutando la sorella.
-volete una mano?- domandò Clary avvicinandosi al tavolo.
-oh no, lascia perdere facciamo noi.- ripose Jace iniziando a lavare i piatti, sotto lo sguardo sbalordito di Izzy e Alec.
-allora vado a fare una doccia, ci vediamo dopo.- disse Clary lasciandoli soli.



Jace, non appena Clary ebbe voltato l’angolo, smise di lavare i piatti.
-oh no, continua ti prego è uno spettacolo che non voglio perdermi.- disse Izzy punzecchiandolo. Jace diventò rosso come un peperone.
-piantatela.- disse pulendosi le mani piene di detersivo.
-non c’è bisogno che fai tanto il tenero, quella non ti si fila nemmeno per sbaglio. –disse Alec ridendo.
-ma sentilo, mr si trova qui in Istituto o qui a New york- disse Jace facendogli il verso.
Stavolta fu Alec a diventare rosso.
-smettetela entrambi, su forza aiutatemi a sistemare che dobbiamo allenarci, non so voi ma io non ci tengo a farmi prendere in giro dalla rossa.- disse Izzy finendo di sparecchiare.




Dopo essersi fatta una bella doccia, ed essersi vestita , Clary decise che era ora di esplorare per bene l’Istituto. Si avvicinò lentamente verso la biblioteca, e ne rimase affascinata, libri e libri su tutti i tipi di demoni e mostri che popolavano quella terra. Non che a Los Angeles non ci fosse una biblioteca fornita, ma si sa ogni Istituto ha sempre qualcosa di nuovo. Non sapeva bene cosa fare, a Los Angeles aveva la propria routine, la mattina si alzava, colazione, allenamento, pausa pranzo, lezione , di nuovo allenamento e poi dritta a letto. Ma qui non sapeva bene come comportarsi, non sapeva nemmeno come allenarsi con Magnus dato che era sparito nel nulla. Fece per afferrare un libro sulle rune, quando il rumore di una porta chiusa di scatto la fece sobbalzare.
-scusa non volevo spaventarti.- le disse Hodge.
-e io non dovevo entrare qui senza permesso. – rispose Clary rossa di vergogna.
-non dire sciocchezza, questa biblioteca non è per niente privata. Puoi prendere qualsiasi libro tu voglia.-
-è che non so che fare, non so nemmeno come cominciare a trovare questa coppa. Disse Clary frustrata.
-ti capisco e non so come aiutarti, so che deve essere difficile stare qui, lontana da casa senza sapere come stia tua madre e se sia ancora viva. Ma sappi che Clary che sola non ci sei, anche se non conosci bene so che i ragazzi sapranno accoglierti come una di famiglia se gliene dessi l’occasione e so che sapranno aiutarti se ti rivolgerai a loro.-le disse Hodge affiancandola.
-grazie Hodge, mia madre mi ha sempre detto che eri il più premuroso tra di loro.-
-bhe , grazie.- rispose Hodge arrossendo.





Clary raggiunse dopo poco i ragazzi in armeria, si stavano allenando ed erano piuttosto bravi, poté constatare guardandoli da lontano.
-Clary perché non ti unisci, potremmo fare un doppio combattimento.- le chiese Alec porgendole una spada.
Di solito Clary non usava altre spade oltre la sua, ma decise di accettare.
Si posizionò di fronte Isabelle, che usava una frusta. Sorrise di sfida, Clary quando combatteva era spietata, ma decise di trattenersi non voleva che nessuno si facesse male, specialmente loro con cui avrebbe dovuto condividere le giornate.
Stava per attaccare quando da un portale emerse Simon.

  
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