Serie TV > Sherlock (BBC)
Segui la storia  |       
Autore: Wolverine00    30/08/2018    0 recensioni
Storia su Sherlock e John adattata al libro 'Orgoglio e Pregiudizio' di Jane Austen: tratta dei 5 fratelli del Signor Watson, tutti in cerca della propria dama da sposare, ma cosa accadrà a John Watson quando incontrerà il ricco e ombroso Mr Sherlock Holmes?
"First Impressions" [Johnlock] (Inghilterra fine 700).
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harriet Watson, John Watson, Molly Hooper, Quasi tutti, Sherlock Holmes
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Capitolo VI

Il patrimonio del Signor Watson consisteva in a malapena duemila sterline l'anno per una tenuta che, sfortunatamente per le sue figlie, era vincolata, a causa della successione in eredità, a un diritto di trasmissione a un lontano parente (la casa l'aveva ottenuta da suo zio), la figlia di suo cugino. Il patrimonio della madre invece, anche se abbastanza notevole per la sua posizione non avrebbe potuto aiutare i suoi figli per molto tempo. Il padre di lei era stato avvocato a Meryton e le aveva lasciato quattromila sterline, aveva anche una sorella sposata ad un certo Signor Smith, che era stato un sostituto di suo padre e ne aveva reditato lo studio e un fratello a Londra, ormai diventato un importate uomo d'affari del commercio.
Il villaggio di Longbourn era a solo un miglio di distanza da Meryton, quindi abbastanza comodo per i figli, che, soprattutto John e Harry, avevano l'abitudine di recarvisi almeno tre o quattro volte per fare visita alla zia e a una libreria che si trovava proprio sulla strada. I più giovani dei Watson, Sebastian e Charlie, non erano molto attratti da queste gite, le loro testoline erano ancora più vuote rispetto ai fratelli e quindi si dedicavano a queste visite solo in momenti non particolarmente interessanti della giornata, per combattere la noia e per tornare con qualcosa da dire la sera e, per quanto povera di notizie fosse la campagna in generale loro riuscivano sempre a pescare qualcosa. Al momento in verità, erano ben provvisti di soggetti e notizie a causa di un reggimento di soldati che doveva fermarsi per tutto l'inverno e aveva il quartier generale proprio a Meryton. I tre figli più giovani erano in fibrillazione per questa notizia in quanto non potevano fare a meno di esprimere il loro desiderio di arruolarsi nell'esercito.
Con questo pretesto le loro visite cominciarono ad aumentare e diventavano una fonte inesauribile di novità. Ogni giorno imparavano un nome di un nuovo ufficiale e dei suoi amici. La posizione dei loro alloggi era un mistero, ma con il tempo si venne a sapere e, alla fine, riuscirono a conoscere gli ufficiali di persona. Il Signor Philips andò a far visita a ciascun di loro e questo fu, per i suoi nipoti più giovani, fonte di felicità mai vista prima.
William e Sebastian in particolare non smettevano mai di parlarne, e perfino la grande ricchezza della Signorina Hooper, passò in secondo piano, perdendo valore di fronte al prospetto di diventare dei soldati e di combattere per il proprio paese. 
Una mattina, dopo aver ascoltato per tutto il tempo i loro entusiastici commenti sull'argomento il Signor Watson osservò freddamente:
"Da quello che ho potuto cogliere dal vostro modo di parlare, penso che siate due di ragazzi più stupidi dei dintorni. Lo sospettavo da un pò, ma ora ne sono convinto al cento per cento."
William non ribattè, ma Sebastian, con indifferenza, continuò ad esprimere le sue intenzioni di entrare nell'esercito e la sua ammirazione per il capitano Carter e la sua speranza di incontrarlo domani a Londra.
"Sono veramente sorpresa mio caro" disse la Signora Watson "che tu sia pronto ad esprimere un giudizio così acido nei confronti dei tuoi stessi figli. Se mi piacesse sprezzare i figli di qualcuno, non sceglierei di certo i miei."
"Se i miei figli sono degli ingenui devo riconoscerlo, mia cara."
"Veramente è un fatto che siano tutti e cinque molto intelligenti." ribattè la moglie.
"Questo è il solo punto, voglio sperare, sul quale non concodiamo per nulla. Avrei sperato che il nostro e, in particolare il mio, che ha provato l'esperienza sulla sua pelle, modo di pensare li conducesse a fare delle scelte più coscienziose, ma mi sbagliavo. Poichè sono assolutamente convinto che William e Sebastian siano proprio due ingenui, ma con una stupidità fuori dal comune." disse il Signor Watson seccato.
"Mio caro, non devi aspettarti che alla loro età siano ragionevoli quanto i genitori. Quando avranno la tua età si renderanno conto dello sbaglio che hanno fatto come è successo a Harry. Andare in guerra, roba da matti." disse la Signora Watson sbuffando.
"Ricordo ancora il periodo in cui apprezzavo anch'io indossare una divisa rossa, onorata di medaglie, e forse, in fondo al mio cuore la apprezzerò per sempre. Ma quello che vogliono fare è una pazzia, se ne pentiranno. Spero con tutto me stesso che non vengano arruolati, anche se, con la loro infantilità e ingenuità non ho nulla di cui preoccuparmi." disse il Signor Watson.
"Mamma" disse Sebastian "la zia dice che il colonnello Forster e il capitano Carter non si recano spesso a Londra, quindi la nostra sarà un'occasione unica per entrare nell'esercito." 
La signora Watson non fece a tempo a rispondere a causa dell'arrivo di una lettera per Harry Watson, il foglio veniva da Netherfield e il domestico attendeva la risposta. Gli occhi della Signora Watson si illuminarono di gioia e, mentre Harry leggeva già stava chiedendo ansiosamente:
"Allora Harry, di chi è? Di cosa parla? Suvvia, Harry sbrigati e raccontaci! Presto tesoro mio." disse ininterrotamente la madre.
"E' della Signorina Sally Hooper" disse Harry e cominciò a leggerla ad alta voce:

Mio caro amico,
se non avrai pietà di noi, venendo a pranzare con me e mia sorella Margareth oggi, correremo il rischio di odiarci per il resto della nostra vita, poichè un 
tète-à-tète tra due personalità come le nostre non può che finire in una disputa. Vieni il più presto possibile dal ricevimento dell'invito.
Mia sorella Molly e gli altri sono a pranzo dagli ufficiali.
Sempre tua,
Sally Hooper

"Con gli ufficiali!" esclamò Sebastian "Mi meraviglia che la zia non ce l'abbia detto."
"Fuori a pranzo..." disse la Signora Watson "che sfortuna!"
"Posso prendere la carrozza?" chiese Harry.
"No mio caro, faresti meglio ad andare a cavallo perchè sempre piovere e così dovrai fermarti per tutta la notte." disse la Signora Watson in un'attimo di genio.
"Sarebbe un'ottima idea" disse John "se fosse certo che non gli offriranno di accompagnarlo a casa."
"Oh non c'è pericolo perchè i signori e la Signorina Hooper avranno preso la carrozza del padre per andare e gli Hurst non hanno una vettura." disse la madre al settimo cielo.
"Preferirei comunque andare in carrozza se non vi dispiace." disse Harry
"Ma caro, tuo padre non può cedere i cavalli, ne sono certa. Sono richiesti in fattoria, vero, Signor Watson?"

"Occorrono in fattoria più di quanto non li si possa avere." disse il padre leggendo un libro, non prestando troppa attenzione alla conversazione.
"Ma se non glieli lasci oggi" disse John " la mamma avrà raggiunto il suo scopo."

La Signora Watson insistè talmente tanto che il marito alla fine dovette convenire che i cavalli da traino erano impegnati, Harry fu quindi costretto a andare a cavallo con la madre che lo salutava dalla porta con i più sinceri auguri per la serata. Le sue speranze furnono esaudite: Harry era appena partito che cominciò a piovere a dirotto. I suoi fratelli erano preoccupati per lui, ma la madre era raggiante. La pioggia continuò senza interruzioni anche la sera quindi Harry non poteva di certo fare ritorno a casa.
"E' stata davvero una grande idea la mia!" disse fiera la Signora Watson varie volte, come se la pioggia fosse stata merito suo.
Soltanto il mattino dopo, tuttavia, ricevettero notizia di Harry e della sua condizione. Avevano appena finito la colazione che il domestico portò un messaggio per John:

 
Caro John,
questa mattina sto davvero male, e la causa credo sia della pioggia che ho preso ieri. Le sorelle della Signorina
Hooper non vogliono farmi tornare a casa fin quando non sarò completamente guarito.
Insistono che mi veda il Dottor Jones, il medico di famiglia, per cui non allarmatevi se sentite
dire che è venuto a visitarmi, per il resto, fatta eccezione per un po di febbre ed emicrania
non ho nulla di grave.
Vostro Harry

 
"E ora mia cara" disse il Signor Watson quando John ebbe finito di leggere la lettera "se tuo figlio dovesse ammalarsi seriamente, se dovesse morire, ti sarebbe di conforto sapere che è stato per accalappiare la Signorina Hooper dietro tuo ordine."
"Oh non credo proprio che morirà, il mio Harry è un ragazzo forte. E poi la gente non muore per un insignificante influenza. Oltretutto ne avranno molta cura. Finchè rimane lì, non si corre nessun pericolo. Andrei a fargli visita, ma non ho la carrozza." disse la Signora Watson ammareggiata.

John, tuttavia, era molto preoccupato e decise quindi di raggiungerlo anche senza carrozza, non gli rimaneva altro che andare a piedi. Manifestò dunque il suo proposito.
"Come puoi essere così sciocco." esclamò la madre. "Fare una cosa simile, dopo la pioggia poi... non saresti nemmeno presentabile." 
"Sarò ben messo abbastanza per Harry, è l'unica persona che mi interessa vedere." disse irritato John.
"E' una frecciatina a me Johnny?" disse divertito il padre " Perchè ti dia i cavalli?"
"No davvero, non mi dispiace affatto farmi una camminata." disse tranquillamente John "La distanza non si sente quando si ha un movente, e poi tre miglia non sono tante, sarò di ritorno per pranzo."
"Ammiro la forza del tuo affetto per nostro fratello" disse Charlie "ma qualsiasi impulso dovrebbe essere controllato dalla ragione e, secondo me, lo sforzo deve essere proporzionato al motivo che lo ha ispirato."
"Verremo con te fino a Netherfield" dissero William e Sebastian. John accettò la proposta e i tre ragazzi partirono insieme.
"Se ci sbrighiamo forse riusciremo ad incontrare il capitano Carter prima che parta per Londra." disse Sebastian.
Si separarono a Meryton i tre fratelli, i due più giovani andarono in una casa di un ufficiale per raccogliere informazioni e John continuò da solo, attraversando campi a passo rapido e deciso, scavalcando steccati e fossati impaziente, finchè non si trovò in vista della casa con il fiatone, le caviglie stanche, i calzoni sporchi di fango e il volto arrossato per lo sforzo.
Fu accompagnato dall'entrata fino al soggiorno dal domestico, dove tutti erano riuniti escluso Harry e dove la sua comparsa creò un moto di sorpresa. Che lui avesse camminato un tratto di tre miglia, di buon mattino e con un tempo simile sembrava impossibile alla Signora Hurst e alla Signorina Sally Hooper, che in cuor loro lo schernivano. In ogni caso fu accolto con la più gentile cortesia, nei modi della Signorina Hooper, la maggiore, riscontrò qualcosa di più rispetto alla gentilezza: premura e sollecitudine. Il Signor Holmes parlò molto poco e il Signor Hurst non aprì bocca. Il primo era combattuto tra l'ammirazione per lo splendido incarnato che la brezza mattutina aveva conferito al suo viso e il dubbio se il motivo che l'avesse indotto a venire da tanto lontano fosse sufficiente a giustificare il modo in cui si presentò. Il secondo pensava solo alla sua colazione.
Le domanda di John sul fratello non ottennero risposte incoraggianti. Harry aveva dormito malissimo tutta la notte e, benchè si fosse già svegliato, era ancora malato e incapace di alzarsi dal letto. John fu felice di essere condotto subito da lui, e Harry, che aveva scritto il messaggio al solo scopo di non destare preoccupazioni, senza esprimere la felicità che avrebbe suscitato una visita, fu felicissimo di vedere suo fratello. Non riuscì ,tuttavia, a parlare molto e quando vennero lasciati soli non riuscì a fare altro che ringraziare John per la sua gentilezza. John lo ascoltò in silenzio.
Appena consumarono la colazione, furono raggiunti dai fratelli e perfino John cominciò ad apprezzare quanto affetto stavano mostrando per Harry. Venne anche il famacista poco dopo e, dopo aver esaminato il paziente, disse quello che ormai già si temeva, che era stato colpito da una violenta influenza e che doveva essere curata al meglio. Gli venne consigliato di stare a letto e di prendere le medicine che gli avrebbe portato nel pomeriggio. Il consiglio venne prontamente eseguito dato che la febbre stava salendo e che l'emicrania stava peggiorando.
John non lasciò la camera nemmeno per un istante, nemmeno le sorelle della Signorina Hooper, che, data l'assenza dei signori, non avevano nulla di meglio da fare.
Quando l'orologio battè le tre, John sentì che era l'ora di andare e si apprestò a farlo a malinquore. La Signorina Sally mise a disposizione una carrozza ed era lì lì per accettare quando Harry mostrò un tale dispiacere per la sua partenza che la Signorina Sally fu costretta a convertire l'offerta in un invito a rimanere a Netherfield che John accettò con gratitudine e quindi fu spedito da una domestica un messaggio dove si informava la famiglia della sua permanenza e gli furono procurati dei vestiti puliti.

Angolo autrice: Heiii, scusate se ci ho messo un pò di più a scrivere, ma sono stata abbastanza impegnata ultimamente. Anyway, vi do appuntamento al prossimo capitolo e fatemi sapere se vi piace o non vi piace la storia. :)



 
   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Sherlock (BBC) / Vai alla pagina dell'autore: Wolverine00