Libri > Harry Potter
Ricorda la storia  |      
Autore: hazelnocciola    30/08/2018    2 recensioni
{James/Lily | Romantico | Comico}
Tratto dal prompt: Lily origlia i Malandrini parlare della prossima Luna piena e decide di investigare.
«Fermi, fermi» disse poi James, a voce bassa. «Ho sentito un rumore.»
«Ch-che g-g-g-genere di r-r-rumore?» balbettò Peter.
«Voglio controllare…»
Lily sentì il sangue raggelare nelle vene.
Genere: Comico, Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: I Malandrini, James Potter, Lily Evans | Coppie: James/Lily
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
- Questa storia fa parte della serie 'Avventure dei Malandrini (e affini)'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Lily Evans scopre qualcosa che non doveva scoprire;
 
 
 
 
 
 
Basato sul prompt: Lily origlia i Malandrini parlare della prossima Luna piena e decide di investigare.
 
 
 
 
 
 
 
 
Era ormai notte inoltrata quando Lily uscì dalla biblioteca di Hogwarts. Gli esami sarebbero arrivati in qualche mese, ma non era mai troppo presto per cominciare a ripassare.
Stanca e leggermente demoralizzata per non essere ancora riuscita a capire l’ultimo capitolo di Trasfigurazione, Lily si diresse verso la Sala Comune di Grifondoro. Detta la parola d’ordine alla Signora Grassa, l’unica cosa che desiderava era quella di buttarsi a letto e chiudere un po’ gli occhi, ma il suo stomaco non sembrava  essere d’accordo.
Erano passate diverse ore da quando aveva messo qualcosa fra i denti e iniziava ad avere davvero fame. Valutando se fosse il caso di andare nelle cucine del Castello per cercare qualcosa da mangiare, pensò che erano troppo lontane e di sicuro Peter Minus aveva qualcosa da sgranocchiare nascosto in camera.
 «Lumos» sussurrò, facendo illuminare fiocamente la punta bacchetta. Non se la sentiva di svegliare tutti i ragazzi per un suo colpo di fame, sarebbe stato decisamente troppo imbarazzante.
Quando si avvicinò alla porta della loro stanza, notò che c’era una luce già accesa.
 «Abbiamo cinque giorni di tempo per prepararci» disse l’inconfondibile voce profonda di Sirius. 
 «Speriamo che vada tutto bene» sospirò un’altra, questa volta quella di Remus. Lily, ormai troppo curiosa di sapere per cosa dovessero prepararsi appoggiò l’orecchio alla porta. Che stessero parlando di studio? Decisamente improbabile dato che la conversazione sembrava riguardare anche Sirius Black.
 «Andrà tutto bene, Ramoso.» Questa volta era stato James a parlare e per un breve momento Lily sentì le farfalle nello stomaco al sentire la sua voce.
 «Già, abbiamo sconfitto tutto le scorse Lune piene, infondo!» fece Peter con voce fin troppo alta. Subito dopo sentì come il rumore di un cuscino che sbatteva, in testa, immaginò Lily, dato che subito dopo Sirius disse ridendo: «Dillo un po’ più a voce alta la prossima volta, Codaliscia!».
A quel punto sentì delle risate da parte degli altri ragazzi e Lily non poté evitare di ridacchiare anche lei.
 «Fermi, fermi» disse poi James, a voce bassa. «Ho sentito un rumore.»
 «Ch-che g-g-g-genere di r-r-rumore?» balbettò Peter.
 «Voglio controllare…»
Lily sentì il sangue raggelare nelle vene. Fece qualche passò indietro, cercando di fuggire il più velocemente possibile in camera sua, quando la porta della stanza si aprì.
 «Lily?»
La ragazza si voltò di scattò e sorrise. «Ehm… avete qualcosa da mangiare?»
 
❍❍❍
 
Lily non era così curiosa di solito, ma erano ormai tre giorni che pensava alla conversazione che si era trovata ad ascoltare per caso (odiava la parola “origliare”). Che cosa stavano nascondendo quei Grifondoro? Doveva essere qualcosa di grosso per parlarne all’una di notte di nascosto da orecchie indiscrete.
Doveva assolutamente investigare.
Fu una sera a cena, che finalmente riuscì ad avere l’occasione per essere da sola con James.
 «Stavo pensando che domani sera potremmo passare un po’ di tempo io e te» fece Lily, sperando di attirare l’attenzione di James.
Il ragazzo, però, era troppo stanco dall’intensa sessione di studio di quel pomeriggio e si limitò ad annuire spaesato.
Lily sospirò, convincendosi ad essere paziente. Prese così la mano del fidanzato, accarezzandone il dorso con le dita e costringendo James ad incrociare il suo sguardo. «Intendevo solo io e te…» Sorrise.
James sembrò risvegliarsi dal suo stato di trance e arrossì fino alla punta delle orecchie. «Nonpotremmofaredopodomani?» fece così velocemente che Lily lo costrinse a ripetere piano. 
Okay, stava succedendo qualcosa di veramente grosso se James si rifiutava di passare per la prima volta una notte con Lily per stare con i suoi amici.
La ragazza si costrinse ancora una volta a tollerare il tutto. «Certo, amore» disse e le sembrò di vedere il peso del Mondo che scivolava giù dalle spalle di James.
 
❍❍❍
 
Fu dunque così che Lily Evans si ritrovò alle undici di un mercoledì sera dietro ad una colonna davanti alla porta della camera dei quattro ragazzi. Nonostante sapesse che gonna e mantello l’avrebbero solamente rallentata pensò che avrebbe almeno potuto usare la scusa del giro serale dei Capiscuola, se fosse stata beccata da qualche altro professore.
Erano le undici e un quarto quando la porta si aprì. Notò che anche James indossava la divisa, ma che gli altri quattro erano nei loro pigiami. James si diede una veloce occhiata intorno, prima di annuire a Sirius. Questo annuì di risposta, alzò le mani sopra le teste degli altri due e in un secondo… sparì.
Lily rimase incantata qualche secondo, prima di svegliarsi. Come diavolo era possibile?!
Vide James non battere ciglio e iniziare a scendere le Scale verso la Sala Comune. Aspettò qualche momento prima di seguirli, James poteva anche comportarsi da stupido, certe volte, ma Lily aveva capito che non lo era affatto.
Vide la porta aprirsi, far passare James e, immaginò, gli altri ragazzi, e richiudersi.
A quel punto scese le scale e uscì anche lei dalla Sala Comune. James correva piano giù per scale, ma abbastanza veloce perché fosse già lontano da Lily, che poté quindi seguirlo senza doversi abbassare troppo.
Ma naturalmente le cose stavano andando troppo bene e ciò a quanto pareva non andava giù a Violet. Il dipinto della vecchia strega non si era mai fatta i fatti suoi e non aveva intenzione di smettere proprio ora.
 «Che cosa ci fai qui a quest’ora, Lily Evans, hm?»
Alla ragazza si congelò il sangue nelle vene. «Silenzio, per favore!» gridò sottovoce, provvedendo subito a spegnere la luce della bacchetta: «Nox».
Dalle sopra le scale riuscì a vedere James fermarsi e guardarsi intorno.
Deglutì e rimase immobile. Anche Violet si chinò. «Sei in missione segreta?» domandò eccitata.
 «Una specie» rispose Lily. «Abbassi la voce, per favore sto cercando di non essere vista.»
 «Oh, quanto mi emozionano queste cose! Non vedo l’ora di raccontare tutto alla Signora Grassa.»
La mente di Lily si illuminò, ricordando che Violet era la sua migliore amica. «A proposito. La Signora Grassa quando sono uscita dalla Sala Comune mi ha detto che ha qualcosa da dirle. Qualcosa di urgente e della massima segretezza.»
 «Vado subito, allora, grazie mille, Evans!» fece, ancora non curante di abbassare la voce.
Violet passò subito ad un altro dipinto per raggiungere quello della Signora Grassa e Lily poté tiare su un sospiro di sollievo.
Si tirò subito su, ma guardando in basso non riusciva più a vedere James da nessuna parte.
 «Cazzo, cazzo, cazzo!» imprecò sottovoce. 
Rimase qualche secondo a riflettere sul da farsi. Era fuori questione che aspettasse la prossima Luna piena. Avrebbe potuto chiedere a James, ma sapeva che il Grifondoro non avrebbe mai tradito così i suoi amici. Determinata, decise di provare a ritrovare James e se non ci fosse riuscita avrebbe trovato un altro modo per scoprire cosa stava succedendo.
La fortuna, per una volta, sembrò girare dalla sua parte.
Qualche piano più in basso sentì una voce maschile fare un piccolo urlo non troppo virile. Lily aguzzò le orecchie per ascoltare. «Tranquillo, amico» sentì dire James. «Non sono mica Pix.»
La Grifondoro iniziò a scendere piano le scale.
 «Non mi sono spaventato» sentì borbottare la voce. Quando li raggiunse vide che si trattava di uno dei Prefetti di  Serpeverde. «E tu non dovresti essere qui, Potter. Non sei nei turni di sorveglianza.»
James sorrise. «Facciamo così, io non dico a nessuno che ti sei preso un bello spavento e tu non dici a nessuno di questo incontro, okay?»
Il Serpeverde sembrò rifletterci su, prima di dire di sì. «Ma è l’ultima volta, chiaro Potter?» lo minacciò.
James alzò le mani in segno di difesa. «Assolutamente.»
Lily si ritrovò a sorridere orgogliosa del fidanzato. Era proprio vero che non c’era nessuno come James.
Aspettò che i due si divisero e che il Serpeverde fosse fuori vista prima di proseguire.
Andarono avanti ancora qualche metro, prima che James voltasse a destra per un corridoio e aprisse una porta di cui Lily non si era mai accorta prima. Da dietro l’angolo, dove si era nascosta, vide James tenerla aperta, probabilmente per far passare dietro di lui Sirius, Remus e Peter, e guardare l’ora nervoso.
I ragazzi sbucarono fuori. Lily aspettò qualche minuto prima di seguirli. L’aria fresca della notte di marzo la investì. In un altra occasione sarebbe rimasta a godersi il momento, ma aveva una missione da compiere e arrivata a quel punto non si sarebbe di certo tirata indietro.
Guardando giù per la collina, vide che i tre ragazzi non erano più invisibili, e come James correvano giù. Prese ad inseguirli, sperando che non si sarebbero guardati indietro proprio in quel momento, anche perché non c’era alcun posto dove nascondersi.
Dopo due o tre minuti di corsa, Lily capì che erano diretti al Platano Picchiatore. Odiava quell’albero e non vi si era mai avvicinata prima, per paura di ferirsi, ma a quel punto non aveva altra scelta.
Nascostasi dietro ad una serie di cespugli lì vicino assistette all’ennesima cosa che l’avrebbe lasciata a bocca aperta quella notte. James, Sirius e Remus dissero qualcosa a Peter e questo, in un secondo scomparì. Lily si tirò su per vedere meglio, volendo capire come facessero, ma notò che non era propriamente scomparso. Si era più che altro… trasformato. Trasformato in un topo! Il topo corse verso il Platano Picchiatore, che, accortosi di una presenza estranea cominciò a muoversi e a… be’, a picchiare.
Lily e gli altri ragazzi aspettarono in piedi ancora qualche secondo, prima che l’albero si fermasse.
 «È ora di andare, Lunastorta» sentì dire Sirius, incoraggiante. Lily lo aveva sentito usare quel tono dolce solamente con i suoi amici. A quel punto i ragazzi andarono verso il Platano Picchiatore, come se sapessero che non avrebbe ricominciato a muoversi.
Aspettò qualche secondo e si fece avanti, pronta a seguirli. Vide che il topo, o per meglio dire, Minus, era ancora lì ad aspettarli. Gli altri tre si fecero bassi e entrarono in una specie di buca, abbastanza grande perché riuscissero a passare.
Lily prese a correre, con l’intenzione di riuscire a passare anche lei. Quando fu abbastanza vicina per entrare, però, si rese conto che Peter non era più lì e che non c’era nessuno a tenere fermo l’albero.
Fece appena in tempo a vedere un ramo abbassarsi verso la sua faccia, prima di gridare e di tirarsi indietro. Un altro ramo arrivò subito dopo, prendendola in pieno stomaco e sbattendola indietro di diversi metri.
In quel momento i quattro ragazzi uscirono di nuovo dalla tana, dovendo averla sentita.
Lily, ancora scombussolata, riuscì ad aprire gli occhi per vedere il volto di James sconvolto e preoccupato che guardava prima lei, per poi passare al Cielo e a questo punto a Remus.
Lily seguì il suo sguardo e a quel punto notò che qualcosa nel ragazzo stava cambiando. Il suo collo si allungò, l’addome prese ad ingrossarsi e il volto a ricoprirsi di peli. 
In qualche secondo, Remus Lupin era diventato un lupo mannaro.
Lily cacciò un secondo urlò, prima che il lupo si avventasse verso di lei. Velocemente portò la mano destra alla bacchetta. «Stupeficium!» gridò. Lo Schiantesimo però, servì solamente a rallentare il lupo.
Prima che questo potesse avventarsi nuovamente contro di lei, un grosso cane nero vi si buttò sopra.
Lily fece in tempo a vedere un cervo con due possenti corna, prima di svenire.
 
❍❍❍
 
Quando aprì gli occhi la prima cosa di cui si accorse furono gli occhi castani di James. Si portò una mano alla testa, prima di tirarsi su.
 «Ho fatto il sogno più strano che…» fece per dire, ma, quando si rese conto che si trovava in infermeria e che attorno al letto dove era seduta c’erano anche Sirius, Remus e Peter capì che quello che ricordava non era affatto un sogno.
 «Ho tantissime domande» fece, rivolta a James.
Questo per tutta rispostasi gettò ad abbracciarla e a ricoprirle il viso di baci. «Sono così contento che tu stia bene» disse, tenendole le mani sulle guance.
 «Non ti metterai certo a piangere adesso, vero, Potter?» scherzò ridendo.
James si limitò a sorriderle e a risponderle nell’unico modo che Lily avrebbe desiderato. «Ti amo, Evans» disse, prima di baciarla.
Lily fu inizialmente sorpresa, me poi decise di lasciarsi andare, nonostante gli occhi puntati su di loro.
 «Oh, trovatevi una stanza!» sentì borbottare Sirius e i due si dovettero staccare per ridere.
Lily guardò di nuovo il fidanzato. «Ti amo anche io, Potter.»
 
 
 
2052 parole               
 
 
 
 
 
Disclaimer: Ad essere sincera non mi ricordo se la trasformazione avvenga a Mezzanotte e semplicemente con la Luna piena, ma in ogni caso mi sono affidata alla prima ipotesi per motivi di trama.
Inoltre, l’ha scritto in tre ore scarse, quindi probabilmente mi pentirò di averla postata così in fretta, ma ero molto curiosa di vedere le vostre reazioni alla mia prima James/Lily.


 
  
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: hazelnocciola