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Autore: MalfoyAmalia    31/08/2018    0 recensioni
Una lettera di Hermione a Draco, scritta durante la ricerca degli Horcrux.
tratto dal testo:
"Insieme siamo una vera e propria bomba ad orologeria, pronti a scoppiare per la minima cosa.
Distruttivi per quelli che ci vedono fuori. I babbani direbbero che sembriamo cane e gatto quando stiamo nella stessa stanza per più di cinque minuti."
Spero di avervi incuriosito e buona lettura.
Genere: Commedia, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna, Het | Personaggi: Draco Malfoy, Hermione Granger | Coppie: Draco/Hermione
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7, Contesto generale/vago
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Noi. Se dovessi dare una definizione di questa parola direi opposti.
E opposti lo siamo davvero. Io una mezzosangue, figlia di due dentisti babbani,
tu un purosangue, discendente di due nobili casate: Black e Malfoy.
Io finita in Grifondoro per il mio coraggio, che delle volte ha sfiorato la follia.
Tu in Serpeverde per il motivo opposto: codardo fino al midollo. O per lo meno per gli altri.
Io ti ho potuto conoscere, farlo davvero, e non posso dire che codardo tu lo sia realmente.
Noi. Bene e male uniti. Mi ripeto, due opposti.
Insieme siamo una vera e propria bomba ad orologeria, pronti a scoppiare per la minima cosa.
Distruttivi per quelli che ci vedono fuori. I babbani direbbero che sembriamo cane e gatto quando stiamo nella stessa stanza per più di cinque minuti.
Non a caso durante le lezioni in comune non facevamo altro che punzecchiarci subendoci vari richiami.
Eppure, se ci pensi, siamo anche simili.
Forse è per questo che mi intrighi così tanto… Così tanto che ti ho amato.
Forse ora, invece, riderai ma ti giuro, quando litigavamo mi guardavi in un modo che… non so come descriverlo, sembrava ferissi te stesso. Sembrava mi volessi. Che stupidaggine.
Perché per quanto possiamo essere diversi, per quanto gli opposti si attraggano, noi avevamo molte cose in comune che non potevano render vera l’attrazione che mi sembrava provassi.
Ora ti chiederai dove abbia visto questa somiglianza. In una delle ultime liti mi hai urlato contro che io non potessi capirti, che io sono troppo perfetta, troppo giusta per comprenderti.
Eppure non è così, ma non te l’ho voluto dire. Non in quel momento. Non mi avresti creduta.
Ma pensaci. Tu sei dalla parte dei cattivi per costrizione: la tua famiglia lo è da generazioni.
Tu non potevi sottrarti a Lui. Lui. Che ha in più rispetto a me poi lo voglio capire. La tua famiglia ha seguito le idee di un pazzo purista pur essendo egli stesso impuro, mezzosangue come me.
E io, costretta al giusto da mio sangue. Fossi nata in una famiglia di purosangue sicuramente avrei seguito le tue orme. O ci saremmo fatti coraggio, insieme, ne saremmo usciti fuori.
Mi ricordo di una notte. Non riuscivo a dormire e infrangendo un ennesima regola, andai in giro per il castello.
Arrivai vicino il bagno di Mirtilla e sentì dei singhiozzi. Aprì la porta e ti trovai lì, nello stesso posto dove qualche giorno dopo ti avrebbe attaccato Harry.
Con le mani sul lavandino e le lacrime a coprirti il volto. Mi dicesti di andarmene o l’avrei pagata cara.
Da testarda grifondoro non ti ho ascoltato. Ho chiuso la porta e ho avuto l’idea di insonorizzare.
Tu ti prendesti la testa fra le mani e ti andasti a sedere per terra vicino la finestra. Io ti raggiunsi e tu mi chiedesti il perché. Perché fossi rimasta. Perché non deriderlo della sua debolezza.
Ti dissi che non ero te. Tu allora mi guardasti negli occhi e decidesti di scoprirti completamente. Ma prima mi hai fatto giurare di non parlarne con nessuno fino a tempo debito. E quel giuramento non l’ho mai infranto. Ancora oggi nessuno sa che ti ho visto.
Mi dicesti tutto. Della missione suicida affidatati da Voldemort in persona: O diventi assassino o ti fai assassinare e con te la tua famiglia. Come puoi reggere ciò? Non puoi semplicemente.
Mi raccontasti dei tuoi piani, dell’ordine di far entrare i mangiamorte ad Hogwarts. Mi parlasti anche del marchio, di quando l’hai ricevuto, del dolore e la voglia di ribellione che ti assalì poco prima.
Ovviamente sfumata di fronte alla sua potenza.
E io non parlai. Mi limitai ad ascoltare tutto, senza fiatare. Ti feci sfogare, buttare fuori tutto quello che nessuno sapeva. Troppe spie fra le serpi, dicesti. Tutti seguaci.
Tu però non sei diventato un assassino. Non ne hai avuto la forza. Non perché fossi un codardo. Al contrario eri troppo coraggioso. Chiunque al tuo posto avrebbe ucciso. Eppure tu, sapendo della tua fine in caso di fallimento, hai abbassato la bacchetta. Non sei stato tu ad uccidere Silente, è stato Piton.
Silente si fidava, il colpevole è lui.
 Erano le quattro del mattino quando finisti di parlarmi. Alzasti la testa, che per tutto il tempo avevi tenuto abbassata per paura del mio giudizio, e non trovasti compassione nel mio sguardo, neanche pena o rabbia.
Trovasti esattamente quello che ti serviva: forza, coraggio. Probabilmente ammirazione per tutto il tuo trascorso.
Decisi di parlarti io. A quel tempo non avevo ancora tolto la memoria ai miei come ora sai ho fatto.
Ma ti dissi della mia intenzione di farlo, farlo per la tua stessa ragione: salvarli. Tu hai dato il massimo per la tua, io mi sono tolta dalla mia. Modi differenti per raggiungere lo stesso risultato: la protezione.
Quando finì anche io di parlarti, dopo averti raccontato del viaggio che avrei dovuto affrontare con Harry e Ron, di cui inizialmente mi ero pentita di averti parlato ma che ora so di non aver mai fatto cosa più giusta, erano le cinque.
Avremmo potuto uscire da quel bagno. Ci eravamo aiutati a vicenda. Ma a te non era bastato.
Io mi stavo avvicinando alla porta e tu mi hai richiamata, per la prima volta usando il mio vero nome.
Mi ero bloccata e mi sono girata. Tu eri già vicino a me. Mi prendesti un polso e mi baciasti.
Fu un bacio casto, uno che il “Draco Malfoy” che tutti conoscevano non avrebbe dato. Ma ora non eri Draco Malfoy. Eri solo Draco.
Ancora non so perché lo facesti. Dopo quel giorno tornò tutto nella norma ma solo per te.
Litigavamo, certo, eppure più accadeva e più ti volevo. Da quella notte nel bagno di Mirtilla mi innamorai follemente di te. Impossibili insieme ma proprio per questo ti volevo. Ti voglio davvero.
Ho sentito dei rumori. Penso Harry e Ron stiano tornando con la cena.
Non ti dirò dove siamo, non posso farlo, ma voglio che di noi si sappia. Voglio che dopo la guerra
tu ti salvi, anche grazie a questa testimonianza, grazie alla nostra storia. Grazie a tutto quello che quella notte mi raccontasti. Se dovesse vincere Harry, sappi che starò dalla tua parte. Testimonierò per te. E che gli altri mi guardassero anche male. A me questo non importa perché preferisco le persone vere.
Preferisco te.
Hermione
 
N.D.A
Come potete aver notato nella coppia ho inserito nessuna ma anche etero: questo per due ragioni:
la prima è che pur non stando insieme Herm è innamorata di Draco e quindi di un ragazzo;
il secondo è che potrebbe esserci una seconda parte in cui sta volta è lui a parlare a lei quindi chi sà... ma non anticipo nulla.
Un bacio e se voleste darmi critiche costruttive o semplicemente dirmi che ne pensate riguardo la storia leggerò i vostri pensieri con piacere.
-Amalia
  
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