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Autore: Felixia    01/09/2018    2 recensioni
[Yooseven]
La monotonia della chatroom dell'RFA verrà sconvolta dall'arrivo di un nuovo personaggio: nome utente MC. La ragazza si rivelerà una grande amica per Yoosung che finalmente si renderà conto di quel che prova davvero per quello che aveva sempre considerato il suo più grande amico. Ma come reagirà Seven a questa novità? E come potrà affrontare il suo terribile passato tornato a galla così all'improvviso?
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: 707, Un po' tutti, Yoosung Kim
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Fallito.

Aveva fallito la sua missione.

Dopo mesi di preparazione lui aveva fallito la missione che la Salvatrice gli aveva affidato. Non riusciva a sopportare di averla delusa e di aver perso contro quel maledetto traditore, sentiva la testa che gli scoppiava per la rabbia che gli animava tutto il corpo. Subito dopo essere tornato al Magenta si era rifugiato nel suo posto preferito, così, in quel momento, rimuginava sul disastro che aveva combinato sdraiato sul prato, inebriato dall’odore delle rose che lo circondavano, ma che non riuscivano a stemperare la sua ira.

“Saeran” sentì la voce della Salvatrice chiamarlo e subito scattò in piedi pronto ad ascoltarla.

“Salvatrice, mi dispiace! Credevo di potercela fare, ma-” iniziò a chiedere scusa con voce supplicante.

“Non è colpa tua, Saeran, non preoccuparti” lo interruppe lei con il suo solito tono ammaliante.

“Ma sono stato sconfitto! Luciel, quel bastardo-!” le sue parole si riempivano di collera ogni volta che indugiava su quel nome, ogni volta che ripensava alla sua faccia. Quella stessa faccia che era costretto a vedere ogni giorno nello specchio.

“Calmati” lo fermò la donna posandogli una mano sulla spalla per richiamare la sua attenzione “Niente è perduto”. Saeran la guardò con aria interrogativa aspettando che lo guidasse con la sua saggezza.

“Abbiamo sbagliato a voler intervenire con la forza, Saeran. Quella ragazza è stata deviata dei membri dell’RFA, con le loro menzogne. Ciò che le permetterà di aprire gli occhi non è la violenza, ma la gentilezza”. Mentre pronunciava queste parole si avvicinò al cespuglio di rose blu ed iniziò a contorcere con le dita il gambo di una di queste. Quando finalmente riuscì a staccarlo, si soffermò qualche secondo ad accarezzare i petali del fiore, prima di passarlo con un gesto lento e delicato nelle mani del ragazzo che la osservava incantato da ogni suo movimento.

“Sai di cosa sto parlando, Ray” disse infine accarezzandogli il viso.

Quando sentì quel nome, immediatamente chiuse gli occhi, strizzandoli violentemente e aggrottando le sopracciglia in un’espressione di dolore, come se stesse combattendo una lotta che non sarebbe stato capace di vincere. All’improvviso spalancò gli occhi, ma ormai non sembrava più la stessa persona. Il viso carico di rabbia e odio aveva lasciato spazio ad un’espressione dolce e malinconica.

“Sì, mia Salvatrice. Questa volta non fallirò” disse con tono pacato con un lieve sorriso sul volto.

“Per il paradiso eterno” le rispose lei soddisfatta e ricambiando il suo sorriso.

“Per il paradiso eterno” ripeté lui.



*Una nuova chatroom è stata aperta*

 

Yoosung★

 

Ehilà!~

C’è nessuno online?

 

Jaehee Kang

 

Buongiorno, Yoosung. Vedo che stai bene. Zen era preoccupato per te.

 

Yoosung★

 

Non sono un bambino, non c’è bisogno che si preoccupi per me;;;;

 

Jaehee Kang

 

Zen è semplicemente gentile nei tuoi confronti.

Sai, anche io sono stupita dal tuo comportamento ultimamente.

Sono giorni che non parli più di videogame.



Yoosung★

 

...è vero, non ci avevo fatto caso. È che sono successe molte cose e non ci ho più pensato.

 

Jaehee Kang

 

Beh, sono felice per te. Stava diventando un'ossessione, adesso potrei essere più maturo e adulto.

 

Yoosung★

 

Grazie, Jaehee.

*Zen è entrato nella chatroom*

 

Zen

 

Dov'è Mi-Cha?!

 

Yoosung★

 

Ciao, Zen!

In realtà me lo stavo chiedendo anche io, volevo parlarle di una cosa che è successa, ma sembra che non sia online.

 

Jaehee Kang

 

Zen, che succede? Sembri allarmato.

 

Zen

 

DOV'È MI-CHA

 

Jaehee Kang

 

È uscita, è andata a comprare la cena accompagnata dalle guardie del signor Han.

Che succede?

 

Zen

 

Era con le guardie? Sei sicura?

 

Yoosung★

 

Zen, che hai???

 

Zen

 

Ho fatto un altro sogno…

Non lo so, non era molto chiaro, ma sono comunque preoccupato.

 

Yoosung★

 

Ne sei certo???

L'ultima volta era davvero in pericolo…

 

Jaehee Kang

 

La chiamerò per sentire come sta. Ma era con le guardie del corpo, non credo possa essere successo nulla di grave.

Tornerò online appena ne saprò di più.

 

*Jaehee Kang ha abbandonato la chatroom*

 

Zen

 

Non so davvero cosa pensare, questa volta era… strano

 

Yoosung★

 

Che intendi?

 

Zen

 

Non ne ho idea. Nel sogno c'erano MC e l'hacker in un enorme palazzo nel mezzo delle montagne, ma lei non era spaventata e lui non era minaccioso, era come se lei volesse effettivamente stare lì con lui.

 

Yoosung★

 

Impossibile.

Forse è solo stata una suggestione, forse hai solo paura che lei venga rapita.

 

Zen

 

Sono ancora scombussolato. Ho bisogno di scaricare un po’ la tensione, penso che farò un giro in motocicletta.

Se sai qualcosa, chiamami.

 

Yoosung★

 

Certo, ma fai attenzione.

Ciao, Zen.

 

Zen

 

… Ciao.

 

*Zen ha abbandonato la chatroom*

*Yoosung★ ha abbandonato la chatroom*



“Saeyoung, hai visto la chatroom?” Yoosung entrò nella stanza mentre Seven aveva ripreso a lavorare ed era concentrato sullo schermo luminoso del computer.

“Mh? Perché?” chiese lui scostando le cuffie dalle orecchie per sentire meglio.

“Zen ha fatto un altro sogno su MC e Saeran” disse Yoosung avvicinandosi a lui con espressione seria. Era evidente che Seven non sapeva cosa rispondere, possibile che Zen avesse di nuovo predetto un pericolo imminente? Guardò Yoosung incerto.

“Lei dov’è? Non è al sicuro da Jaehee?” gli domandò preoccupato.

“È uscita, ma ha la scorta con sé. Pensi che possa essere in pericolo?” Yoosung era ancora più ansioso di lui. Seven lo fissava senza sapere come rassicurarlo.

“Chiamala, rintracceró la chiamata così sapremo dov'è” tagliò corto tornando a battere sulla tastiera. Yoosung non disse nulla, compose il numero e mise il telefono contro l'orecchio.

 

Beeeeep.

 

Primo squillo, non risponde. É ancora presto per andare fuori di testa però.

 

Beeeeep.

 

Secondo squillo. Forse è impegnata, avrà da fare con le buste della spesa e tutto il resto.

 

Beeeeep.

 

Terzo squillo. Oh, andiamo, rispondi!

 

Beeeeep.

 

Quarto squillo. Se quello era uno scherzo, Yoosung non era per niente divertito.

 

Beee-

 

“Pronto?”

“Mi-Cha!”

“Ah. Yoosung…”

“Dove sei? Jaehee ha detto che sei uscita. Ma la tua voce è strana…”

“... Sì, sono uscita”

“Mi-Cha, dove sei?”

“Non lo so”

“Come non lo sai? Cos'è successo?!”

“Calmati, è tutto okay”

“Allora dimmi cos'è successo! Mi sembra tutt'altro che okay dalla tua voce”

“Ho incontrato Saeran, sono con lui adesso”

“Cosa?! Corriamo subito da te, dimmi dove sei!”

“Non ce n'è bisogno, Yoosung, ho deciso io di andare con lui”

“Tu cosa?! Ma di che stai parlando?!”

“Yoosung, Ray ha bisogno di me”

“Ray? Chi è adesso Ray?!”

“Ray è Saeran”

“Che?! Mi-Cha, ma cos-”

“Devo andare. Ciao.”

“Mi-Cha, aspet-”

 

Yoosung e Seven si guardarono sconvolti. Nessuno dei due sapeva cosa dire, il silenzio era spezzato solo dal continuo “beep” che proveniva dal computer, la scritta “Dispositivo non trovato” lampeggiava e li faceva rabbrividire.

Dov'era Mi-Cha? Persino Seven non era riuscito a rintracciarla.

Chi era Ray? Perché Mi-Cha lo aveva seguito?

Yoosung crollò sulla sedia a fianco a Seven senza smettere di fissarlo terrorizzato.

“Saeyoung, ma cosa? Lei sembrava stare bene, ma…” iniziò a parlare senza essere il grado di riordinare le idee.

“Ray è Saeran” Seven ripetè la frase detta da Mi-Cha sottovoce, riflettendo sul suo significato.

“Pensi che sia un nome in codice?” gli chiese Yoosung incerto.

“Che senso ha usare un nome in codice, noi sappiamo il suo vero nome e lui lo sa. Tutti ormai sanno che è Saeran, perché farsi chiamare Ray adesso?” Seven si mordeva le unghie mentre ragionava, era consapevole di non avere idea della risposta che cercava a tutte le domande che si stava facendo in quel momento. Yoosung delicatamente gli allontanò le dita dalla bocca riportandolo all'attenzione.

“Abbiamo bisogno di più informazioni” gli disse con tono deciso. Seven lo guardò pensieroso.

“L'appartamento!” Esclamò saltando dalla sedia. Yoosung gli sorrise ed annuì incoraggiante. Velocemente Seven prese il laptop e le chiavi della macchina, le mani gli tremavano per l'agitazione. Yoosung non poté fare a meno di notarlo, così le prese fra le sue fermando i suoi movimenti frenetici, se le portò alle labbra lasciando un bacio lieve sulle dita.

“Andrà tutto bene” gli disse con un sorriso e un tono rassicurante. Seven si liberò dalla sua presa e posò le mani sulla mascella di Yoosung ricambiando il suo sorriso, poi lo baciò. Si sentiva così fortunato ad averlo al suo fianco in quel momento e quello era il suo modo di ringraziarlo.

 

Mentre le loro labbra erano ancora ancorate le une alle altre, una voce robotica annunciò l'arrivo di qualcuno. Subito la porta si spalancò facendo saltare i due che erano rimasti pietrificati per lo spavento.

“707, sei in ritardo con il lavoro. Il capo mi ha detto di-” un uomo alto, piuttosto muscoloso e con dei lunghi capelli castani entrò nella stanza ed iniziò a parlare con un accento fortemente britannico, ma si bloccò quando vide i due ragazzi che erano stati chiaramente interrotti durante un momento di intimità.

“Oh… Non dirmi che è per questo che non stai lavorando” ricominciò a dire dopo essersi ripreso dalla sorpresa iniziale.

“Vanderwood, capiti proprio al momento giusto!” rispose Seven pieno di energie come era solito.

“Non vedo come dovrebbe essere il momento ideale visto che vi ho appena beccati nel bel mezzo di una pomiciata” rispose lui irritato facendo arrossire Yoosung.

“Aspetta, hai detto Vanderwood? Come la tua cameriera?” chiese Yoosung ancora confuso.

“La sua cosa?!” il tono dell'uomo divenne improvvisamente rabbioso e, con un gesto veloce, estrasse dalla sua cintura un teaser che impugnava in modo minaccioso puntando a Seven.

“Ehi ehi, calmati! Yoosung, ti presento miss Mary the 3rd Vanderwood” rispose accennando un inchino in direzione dell'uomo.

“Tu non ci tieni a diventare vecchio” disse lui avvicinandosi pericolosamente.

“Dai, lo sai che scherzo! Ma qui avremmo davvero bisogno del tuo aiuto” cercò di calmarlo Seven cambiando argomento, “si tratta dell’RFA.”

“Come al solito” sbuffò Vanderwood impazientemente.

“Ora è la mia priorità, non lavorerò e tu non potrai fermarmi. Quindi tanto vale che mi dai una mano” disse Seven tornando a sostenere la sua attrezzatura.

“Il capo ti ucciderà” rispose lui incrociando le braccia. Seven fece spallucce, Vanderwood sospirò sconfitto. Non c'era che dire, certe volte odiava il suo lavoro.

“Yoosung, vai a sistemare queste cose nella macchina, io arrivo fra un minuto” disse Seven mettendo delle borse fra le braccia del ragazzo, ancora scombussolato dall'arrivo di Vanderwood, poi annuì e si avviò verso il garage per fare ciò che gli era stato chiesto. Seven tornò a sistemare le ultime cose mentre Vanderwood guardava il ragazzo biondo lasciare la stanza.

“Quindi… Lui è...?” chiese poi rivolgendosi all’hacker, non si era mai fermato a riflettere sulla possibilità che il suo collega fosse attratto dagli uomini ed era ancora perplesso dalla scena a cui aveva appena assistito.

“Già” gli rispose sorridente “Mi spiace, non sono più sul mercato, non essere geloso, Vandy” disse facendo l'occhiolino. Vanderwood reagì afferrando nuovamente il teaser costringendo Seven ad indietreggiare.

“Ok, ok! Scusa, stavo solo scherzando! Andiamo adesso” disse ridendo dirigendosi verso il garage con Vanderwood che lo seguiva scocciato.

 

Ormai era ufficiale: odiava il suo lavoro.



__________________________________________




Se c’era una cosa che V non era mai stato capace di fare era chiedere aiuto. Non aveva mai potuto sopportare l’idea di coinvolgere qualcun altro nei suoi problemi, doveva essere lui l’unico a risolverli, l’unico ad essere ferito nel caso in cui diventassero troppo grandi. Odiava mentire, soprattutto a persone così vicine a lui.

 

Jumin, il suo più vecchio amico, sempre fedele e disposto a tutto ciò che era in suo potere per dare una mano, forse la persona più brillante che avesse mai conosciuto e sicuramente quella a cui ripensava con più affetto.

 

Luciel, quel ragazzo ancora così giovane, così geniale, ma anche così oppresso dai ricordi terribili della sua infanzia, e nonostante tutto pronto a lavorare senza mai concedersi una pausa e così fiducioso nei suoi confronti.

 

Hyun, un ragazzo di buon cuore, che ascoltava e rispettava la sua opinione come un vero amico, che lavorava sodo per ottenere quel che meritava grazie al suo talento anche se gli era sempre mancato il sostegno della sua famiglia.

 

Yoosung, innocente e speranzoso, ancora un po’ immaturo, ma determinato a dimostrare di poter cambiare in meglio, forse lo aveva sempre mal sopportato, ma sapeva che era solo il suo senso di protezione verso Rika ad averlo reso così ostile.

 

Jaehee, donna instancabile e forte, aveva dato sempre il massimo in tutto quello che faceva nonostante le fosse mancato qualcuno che fosse orgoglioso di lei dopo la morte dei suoi genitori.

 

Nessuno, nessuno di loro meritava tutte quelle bugie.

Nessuno di loro meritava tutte quelle verità taciute.

Eppure V non poteva fare a meno di voler affrontare completamente da solo quella follia in cui si era trovato per amore. Non avrebbe mai voluto arrivare fino a quel punto, ma adesso eccolo lì, costretto a fingersi uno dei Credenti del Mint Eye, costretto a nascondersi e spiare, per ottenere informazioni, per sapere cosa fare per impedire altra sofferenza inutile.

Nel momento in cui V si trovava nel giardino, sentì il rumore di una macchina arrivare ed automaticamente si riparò dietro un cespuglio frondoso. Ormai era diventata la sua routine osservare da lontano tutto quel che accadeva nel Magenta, ma vedere quella persona scendere dall’auto lo sorprese.

“Saeran?” sussurrò sgomento. Non riusciva a riconoscerlo, ma era sicuro fosse lui. Indossava una giacca magenta, una rosa blu era puntata al suo occhiello, i capelli erano pettinati accuratamente, la sua bocca era distesa in un sorriso gentile, ma i suoi occhi erano ancora contornati da profonde occhiaie. Mentre lo osservava senza capire che cosa gli fosse successo, lo vide aprire lo sportello dell’auto ed accompagnare con un gesto aggraziato una donna incappucciata fuori dal veicolo. Gli mancò il respiro per un attimo quando si rese conto di chi era.

Immediatamente prese il telefono e compose il numero di Seven che ormai conosceva a memoria.

 

“Pronto?”

“Luciel, cos’è successo?”

“Come fai a-”

“Sono al Mint Eye, credo di aver appena visto Mi-Cha. Dimmi che mi sto sbagliando”
“Mi spiace, V. Non ho idea di cosa stia succedendo, stiamo andando nell’appartamento di Rika per cercare qualche informazione”

“Cosa? No, aspetta! Perché nell’appartamento?”

“É lì che Saeran ha fatto andare MC ed è lì che Rika teneva tutti i suoi dati sensibili, è l’unico posto sensato in cui troveremo informazioni”

“Luciel, non farlo”

“Ma di che stai parlando? Perché no?”

“Fidati di me”

“V, non puoi chiedermi di stare fermo ad aspettare. Si tratta di mio fratello e Mi-Cha potrebbe essere in pericolo”

“Luciel, per favore”

“Ormai stiamo andando, V”

“Stiamo? Chi c’è con te?”

“...Yoosung e Vanderwood, l’agente che è incaricato di controllarmi”

“Penserò a tutto io, ma per favore, statene tutti fuori”

“No, V. Questa cosa riguarda più me che te, non mi fermerò”

“Luciel…”

“Ora vado”

“Aspe-”

 

Aveva già riattaccato.

V in quel momento capì che erano arrivati al punto di non ritorno, la situazione non poteva che peggiorare.

  
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