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Autore: LorasWeasley    01/09/2018    2 recensioni
SEQUEL di "Mission" e "Ombra"
AU [Solangelo|Caleo|Percabeth|Frazel|Jasper]
"-Ho avvertito tutti, domani saranno qui.
Si rivolse alla ragazza.
-Le consiglio di iniziare a prepararsi, penso che vogliano sapere la verità, tutta la verità. Potrà allenarsi con il ragazzo al suo fianco, magari può iniziare dal raccontargli come mai gli ha sempre tenuto segreta l’esistenza di un fratello. Un fratello che ha giurato di uccidere tutti i suoi amici."
Genere: Azione, Romantico, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Frank/Hazel, Jason/Piper, Leo/Calipso, Nico/Will, Percy/Annabeth
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'CIA'
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43.Sangue


Tutti trattennero il fiato mentre il pianto della bambina si diffondeva per quella piccola e polverosa stanza.
Will tremava –Hazel, togliti la felpa e avvolgila, vieni qui- la ragazzo gli obbedì all’istante e passò da dietro la testa della sua amica al fianco del biondo, si tolse la felpa morbida e aspettò che le passasse la bambina che non smetteva di piangere.
Will gliela pose in grembo delicatamente e mormorò –Non ti muovere, devo prima tagliare il cordone ombelicale.
Leo era a pochi passi di distanza, stava assistendo alla scena con gli occhi spalancati, non era neanche sicuro di riuscire a respirare, figurarsi muovere un dito per avvicinarsi.
-Se stai di nuovo per svenire ti do un pugno questa volta- borbottò Nico al suo fianco, ma era tesissimo anche lui, non  aveva mai assistito a una scena del genere e l’aria in quella stanza era diventata davvero pesante.
Calypso singhiozzava, ma aveva un grosso sorriso sulle labbra, afferrò Hazel stringendo il suo braccio e la spinse contro di sé, non che avesse alcuna forza, ma la ragazza aveva capito.
Dopo che Will ebbe tagliato il cordone ombelicale Hazel tornò vicino al volto della sua amica e le mostrò la sua bambina, le sorrise con gli occhi lucidi –Ce l’hai fatta Cal, sei stata bravissima.
Calypso singhiozzò nuovamente prima di sussurrare –è bellissima, ha gli stessi occhi di Leo.
Detto quell’ultimo nome si girò con lo sguardo per cercare il diretto interessato, non appena i suoi occhi incontrarono quelli di Leo quest’ultime si riprese e, come se una forza involontaria lo spingeva, si ritrovò inginocchiato al suo fianco, una mano a reggerle la testa e l’altra che gli accarezzava il viso.
Aveva uno sguardo preoccupatissimo, perché Calypso stava diventando sempre più pallida, i suoi occhi sempre più vacui.
-Will- Nico gli poggiò una mano sulla spalla con delicatezza, per non farlo spaventare, il ragazzo sembrava perso in un mondo tutto suo.
Ormai tutti si resero conto di quello che stava succedendo, era impossibile non notarlo quando la chiazza di sangue si stava espandendo a vista d’occhio.
-Sta avendo un’emorragia interna- sussurrò il biondo –Ha un pezzo di placenta bloccato.
-Cal!- Leo urlò disperato quando la ragazza chiuse gli occhi, nonostante il richiamo non si svegliò.
Disperato fissò Will, le lacrime gli scendevano lungo le guancie –Devi salvarla! Salvala! TI PREGO, NON PUOI LASCIARLA MORIRE, TI PREGO WILL!
Will sapeva di non potercela più fare, non senza strumenti, non dopo tutto quello che aveva già fatto, si stava per spezzare, era arrivato al suo limite.
Fissò Leo, quella disperazione poteva ucciderlo, poi fissò Hazel, la sua faccia era altrettanto preoccupata mentre si stringeva la bambina al petto.
Infine si girò a fissare Nico –La CIA deve intervenire, subito.
Nico corse fuori e Will tornò a fissare Calypso di fronte a sé, c’era un’unica cosa che poteva fare, che forse avrebbe potuto farle guadagnare un altro po' di tempo o forse poteva solo peggiorare le cose, ma doveva provare.
Quell’ultima cosa e poi si sarebbe concesso il lusso di crollare.
Nonostante fosse ormai svenuta, Calypso urlò quando Will gli mise una mano dentro per cercare di togliere il pezzo di placenta.
 
Thalia non fece in tempo a dire che la CIA stava intervenendo che l’esplosione li fece cadere tutti a terra.
Era aveva detto che voleva quell’uomo vivo, che lo dovevano proteggere a costo della vita.
Rispetto alla posizione di tutte le squadre l’esplosione avvenne vicinissimo a dove si trovavano loro.
La finestra esplose e Luke urlò, quando Thalia si riprese vide che il ragazzo era stato preso dalle schegge nel lato destro del suo corpo, anche se miracolosamente aveva risparmiato il volto.
Era accasciato a terra in una pozza di sangue, l’urlo di Thalia si perse tra il suono delle sirene.
 
Will si guardò la mano, completamente cremisi, il sangue che continuava a gocciolare e il pezzo di placenta nella sua mano.
Non era sicuro che questo avrebbe fatto arrestare il sangue o se comunque era ormai troppo tardi, ma non riuscì neanche a controllare, perché il botto di un’esplosione fece tremare le pareti e cadere della polvere dal soffitto.
Reyna entrò di corsa –Sta per crollare tutto, la CIA è qui, dobbiamo andare, subito!
Hazel che si era chinata su se stessa per proteggere la bambina, si alzò di scatto e guardò Leo –La tengo io, ti giuro che la proteggerò a qualsiasi costo, tu porta Calypso, okay?
Leo annuì, il suo volto era ancora disperato, ma era sicuro di quello che doveva fare, afferrò la sua ragazza mettendogli una mano dietro le spalle e una sotto le ginocchia, la tirò su e corse fuori con gli altri.
Reyna era andata per prima in modo di aprire il passaggio e proteggere chi la seguiva.
-..ill, WILL!
Il biondo fu scosso da quella voce insieme a delle mani che lo stavano smuovendo con preoccupazione.
Si rese conto di essere ancora inginocchiato a terra, sporco di sangue, lasciò andare il pezzo di carne che ancora teneva in mano come se l’avesse scottato.
Nico lo stava fissando con preoccupazione, non appena si rese conto che Will lo stava finalmente ascoltando sospirò di sollievo.
-Dobbiamo andare. Will dobbiamo andarcene, subito.
Will sbatté le palpebre confuso –Nico?
Nico imprecò, poi lo afferrò per un braccio e lo fece alzare con la forza –Va tutto bene, ma dobbiamo andarcene, dobbiamo andarcene, ti prego…
Lo spinse fuori dalla porta e poi lungo il corridoio mentre i sotterranei iniziavano a crollare.
 
Chris e Clarisse erano avanti, si trascinavano dietro lo scienziato, era così malandato dopo le torture che gli avevano inflitto che faceva fatica a camminare sui suoi piedi.
Era più Clarisse a trascinarselo dietro mentre Chris apriva loro la strada.
Dovevano solo arrivare all’ingresso più vicino, poi sarebbero stati protetti dalla CIA, dovevano solo fare un ultimo sforzo.
Era questo che continuava a pensare Thalia mentre si trascinava dietro Luke trasportandolo dal suo lato sinistro,
Il ragazzo faceva fatica anche a respirare e lasciava una densa scia di sangue.
-Thalia…- mormorò il ragazzo quando stava cadendo a terra per la terza volta e la ragazza dovette fare uno sforzo enorme per rimetterlo in piedi e costringerlo a riprendere il passo.
-No!- la ragazza lo bloccò, non voleva sentire nessuna frase, non voleva sentire nulla.
-Tha…- il ragazzo ci riprovò, ma lei era irremovibile.
-No Luke, non ti lascerò qui, non andrò via senza di te, non lo farò mai. Quindi smettila di sprecare fiato e cammina.
 
Si erano barricati dentro la stanza, non una brillante idea visto il veleno che continuava a espandersi, ma i soldati che arrivavano erano diventati troppi, quella era l’unica soluzione.
Avevano rotto la finestra lancia dogli contro la sedia e avevano spiegato ad Era la situazione.
Si trovavano al quinto piano, era impensabile scendere di sotto, dovevano recuperarli con un elicottero e dovevano farlo subito, qualche altro colpo e la porte avrebbe ceduto e non avevano idea di quanto fosse grave quello che stavano respirando, nonostante cercassero di farlo il meno possibile.
-Che ne facciamo di lui?- Chiese Percy indicando Eros a terra –Lo uccidiamo? Non ci avevano detto che non potevamo farlo?
Quasi tutti a quel punto puntarono lo sguardo su Piper, la ragazza si morse un labbro –E’ legato e non può scappare, non possiamo consegnarlo alla CIA?
Annabeth scosse il capo –Sei troppo buona, hai tante cose da imparare.
Ma nonostante questo, accettarono di fare come la ragazza aveva chiesto.
L’elicottero arrivò dopo pochi secondi, si avvicinò il più possibile alla finestra, ma le pale rischiavano di scontrarsi contro il muro della struttura, quindi i ragazzi dovevano fare un salto nel vuoto per raggiungere il veicolo.
-Frank vai tu- annunciò Annabeth –Così poi aiuti Paolo afferrandolo dall’altro lato, tutto quel sangue che continua a perdere mi preoccupa.
Frank fece come aveva ordinato la ragazza e subito dopo toccò a Paolo, Percy lo aiutò dal loro lato e Frank dalla parte dell’elicottero, se non fosse stato per entrambi il ragazzo sarebbe caduto nel vuoto.
Annabeth disse a Percy che era il suo turno, così poi avrebbero aiutato potuto passare Eros, Percy non era molto sicuro di voler lasciare Annabeth da quel lato, la porta minacciava sempre di più di cedere, ma sapeva che discutendo avrebbero solo perso tempo perché  la sua ragazza era sempre stata irremovibile su una decisione.
Percy saltò dall’altro lato poi gli ultimi tre ragazza si precipitarono a prendere Eros.
Non appena arrivarono alla finestra e lo poggiarono sul davanzale, spingendolo in avanti mentre Percy e Frank stavano per afferrarlo, l’uomo iniziò a divincolarsi con foga.
Era una cosa che non si aspettavano, non in quel momento, non quando c’era il rischio che potesse cadere di sotto.
Con entrambi i piedi legati spinse violentemente Piper centrandola al petto, la ragazza volò all’indietro, andò a sbattere sulla scrivania e cadde a terra.
Cadde in mezzo a tutte le altre cose che erano già cadute.
Annabeth trattenne il fiato e si portò le mani alla bocca –Il liquido…- mormorò.
La ragazza non solo si era tagliata il braccio con il vetro della boccetta a terra, ma la sua pelle entrò in contatto con il liquido che essa conteneva.
Jason lasciò tutto quello che stava facendo e corse da lei, preoccupatissimo. La ragazza era svenuta per la botta che aveva preso.
Portando tutta la loro attenzione a Piper, sia Annabeth che Jason avevano lasciato la presa su Eros.
-Ragazzi…- borbottò Percy senza fiato.
Era l’unico che stava tenendo l’uomo, l’unico che era riuscito ad afferrarlo, era con mezzo corpo fuori dall’elicottero e sarebbe caduto giù se Frank non lo avese afferrato per le gambe tenendolo a bordo.
-Non ce la faccio…- la presa di Percy scivolava sempre di più, l’uomo continuava a dibattersi.
Bastarono pochi secondi e la sua presa scivolò del tutto, l’uomo cadde.
La sua risata sadica e folle si spense non appena ci fu l’impatto con il suolo.
Percy fissò con occhi sgranati quella sagoma sotto la quale si espandeva a vista d’occhio una pozza di sangue.
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Hola! è da un pò che non scrivo commenti dopo i capitoli, ma eccomi qui.
Volevo semplicemente dirvi due cose:
1. Lo so che tutto sta andando velocemente, ma quando bisogna descrivere scene di guerra, di lotta e di fuga io penso che sia inutile soffermarsi in ogni piccolo particolare, credo invece che far correre il lettore ti faccia entrare nella mentalità dei personaggi e ti faccia capire quello che stanno passando, l'ansia che stanno vivendo.
Quindi tutto questo è una scelta ben consapevole e spero che non vi disturbi troppo.
2, Sappiate che dopo questo capitolo manca solo l'ultimo e poi l'epilogo, spero siate pronti a tutto quanto ahaha
Bè, aspetto i vostri commenti! A presto,
Deh
  
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