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Autore: bex bex bex    10/07/2009    1 recensioni
[...]"Era fatta. Se Mikey aveva realmente accettato di diventare il nostro bassista i Midnight Nightmare potevano avere un futuro. Potevamo continuare a sperare.
<< Fatemi capire>> intervenne trepidante Violet << significa che da adesso il gruppo è di nuovo al completo? Ma ci pensate? Finalmente possiamo anche noi avere l’occasione di suonare la nostra musica in giro per i locali di tutto il mondo! Potremmo persino diventare più famosi della tua band >> disse rivolgendo un sorrisetto provocatore al ragazzo seduto vicino a lei.
<< Fossi in te non ci conterei troppo cocchina.>>
<< COCCHINA?>> ribattè Violet allontanando il suo uomo e perforandolo con uno dei suoi micidiali sguardi omicidi. Non sopportava che le venissero messi i piedi in testa. Neanche da Gerard. Se mi avessero mai chiesto chi tra i due fosse stato il più orgoglioso non so se sarei stata in grado di rispondere.
<< Caro il mio Gerard Arthur Way, il giorno in cui leggerai My Chemical Romance gruppo spalla dei Midnight Nightmare è più vicino di quanto pensi>>"[...]
Genere: Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Gerard Way, Nuovo personaggio
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Midnight 7

Midnight

Capitolo 7

Corro…Corro…Corro più veloce che posso…Vorrei poter scappare chissà dove, in un qualsiasi luogo lontano da qui. Ma lo so… Non ho possibilità di fuga. Sento che è sempre più vicino…Mi tremano le gambe…Sono allo stremo delle forze…Lo sento…Sta arrivando…Concentro tutte le mie energie nell’ultimo scatto veloce che il mio corpo riesce concedermi, quando improvvisamente mi sento afferrare per un braccio. Vorrei urlare, ma non mi esce la voce.
È troppo tardi. 
Vengo scaraventata a terra. Qualcosa di pesante mi piomba addosso, immobilizzandomi.
Sento che è la fine. Non posso scappare. Il suo respiro mi sfiora la pelle. Non mi resta che una possibilità. Con tutta la poca forza che mi è rimasta provo a dargli uno strattone, riuscendo così a girarmi a pancia in su e portando inevitabilmente il mio volto ad incontrare il suo.
Mi si ferma il respiro.
Quello che fino ad ora era stato un incubo terribile, sembra essersi trasformato improvvisamente in un sogno bellissimo. Bellissimo almeno quanto lui.
Mikey.

 

 

 Mi svegliai.
Contrariamente alle ultime volte in cui mi ero ridestata da quel solito incubo angosciante, non ero affatto scossa ed agitata. Questa volta mi sentivo piuttosto…rilassata?
Avevo un leggero mal di testa, tuttavia mi sentivo come in Paradiso. Non ne capivo il motivo, eppure il mio letto, le mie coperte, non mi erano mai sembrati così soffici e accoglienti. Il cuscino poi, decisamente più morbido di quanto ricordassi, aveva un profumo che mi faceva davvero sentire bene. Un profumo così dolce, così familiare.
<< Sunlit?>> sentii qualcuno pronunciare il mio nome, con un tono di voce molto basso, quasi con troppa gentilezza. Non riuscii a distinguere chiaramente a chi appartenesse quella voce. Ero ancora troppo legata al mondo dei sogni.
<< Ehi Sunny sei sveglia?>> di nuovo quella voce troppo dolce per essere ignorata.
Anche se abbastanza controvoglia, mi sentii in un certo qual modo obbligata ad aprire gli occhi.
Quando lo feci, ciò che mi si presentò davanti mi lasciò letteralmente impietrita.
Accanto al mio letto, seduto su di una sedia che non ricordavo di avere, Mikey mi stava guardando con un mezzo sorriso abbozzato sul volto.
<< Buonanotte..>> chiusi gli occhi e mi girai dall’altra parte del letto, coprendomi il viso con le coperte. Ero convinta di essermi svegliata, ma a quanto pare mi sbagliavo. L’ultima cosa che ricordavo di aver visto nel sogno era il volto di Mikey e il fatto che una volta aperti gli occhi me lo fossi ritrovata di fronte era senza dubbio la prova che stavo ancora dormendo.
<< Ahahah macchè buonanotte. Non ti sembra di aver dormito abbastanza? Non che mi crei disturbo ospitarti nella mia stanza ancora un po’,ma penso faresti meglio ad alzarti o ti perderai una delle ultime belle giornate di sole. Ormai siamo quasi in inverno no?>>
Aprii nuovamente gli occhi. Questa volta di scatto.
Aveva detto “nella mia stanza” ???
Tirai fuori la testa da sotto le coperte e mi misi a scrutare l’ambiente in cui mi trovavo.
Era una camera leggermente più grande della mia, ma decisamente più ordinata.
C’era un grande armadio bianco, di fianco al quale una finestra semi aperta lasciava trapelare un filo di luce all’interno della stanza. Dall’altro lato una scrivania, sormontata da una pila smisurata di cd affiancati da un portatile, vicino alla quale svariate mensole ospitavano libri e fotografie.
In fine, qualche poster attaccato alle pareti e un piccolo comodino a lato del letto.
Il letto. Il suo letto! Mi ci volle qualche minuto per capire chiaramente in che posto, ma soprattutto in che situazione mi trovassi. Ero comodamente sdraiata sotto le stesse coperte con le quali ogni notte si addormentava il ragazzo dei miei sogni! Come diavolo ero finita lì???
<< Ben alzata. Allora, come va? Immagino ti starai chiedendo perché ti trovi nella mia camera da letto…Mi spiace…è che sul momento mi era sembrata la cosa più semplice da fare…Spero non sia stato un problema per te…>>
“la cosa più semplice da fare”??? non riuscivo a capire…cercai di fare mente locale, e probabilmente  mi si dipinse in volta un’espressione davvero idiota poiché Mikey mi si rivolse con aria preoccupata.
<< Ehi tutto bene? Sembri quasi sconvolta…per caso ti senti male per via della botta di ieri sera?>>
<< Botta??>> lo guardai completamente sbigottita. Di che botta stava parlando?
<< Uh…devo dedurne che non ti ricordi niente…beh, comprensibile…eri talmente ubriaca che>>
<< Ubriaca??>> lo interruppi nuovamente, con un tono sempre più incredulo nella voce.
<< Ah…ahahahah mamma mia allora la situazione è più complicata di quanto potessi immaginare. Senti, perché non mi dici fin dove ti ricordi gli avvenimenti di ieri? Per il seguito di aiuto io>>
Proprio non riuscivo a capire cosa ci trovasse di divertente. Io mi sentivo completamente a disagio.
Tuttavia non mi rimanevano molte possibilità, per cui cominciai a ripensare alla serata precedente…

 

Sono le 20.00h. Puntuale come un orologio svizzero, ecco Mikey arrivare sotto casa di Violet.
Lily carica prontamente la sua amata chitarra nel bagagliaio, dopodichè si accomoda nel posto a fianco del guidatore, seguita a ruota da me e Violet. Grande errore sedermi dietro vicino a lei. Ogni minima curva e mi si fionda letteralmente addosso.
Nel giro di mezz’ora giungiamo a destinazione.
Manca più o meno un’ora all’inizio della serata, eppure fuori dal locale c’è gia parecchia gente.
Entriamo dalla porta sul retro, dove veniamo avvicinati dal proprietario, il quale ci avvisa che saremo la terza band ad esibirsi.
Sistemiamo velocemente le nostre cose e ci prepariamo per sound check.
Finiti i preparativi, il locale comincia a riempirsi.
Verso le 21 la prima band apre la serata. Si tratta di un gruppo punk-rock. Nice Price. Sembrano riscuotere un grande successo, soprattutto tra un gruppetto di ragazzine che continua a schiamazzare sotto il palco.
Mentre attendiamo l’esibizione della seconda band in programma, io e Lily ci attacchiamo al bancone del bar. Violet non è solita fare uso di alcolici, ma questa sera decide di unirsi a noi. Sarà l’ansia da prestazione?
Ecco che anche il secondo gruppo comincia la sua performance. Si chiamano Mistery. Devo ammettere che non mi dispiacciono. Soprattutto il chitarrista. Tuttavia non riesco a concentrarmi molto su di loro. Ancora pochi minuti e tocca a noi salire sul palco.
Sarà l’effetto dei due bicchieri di rum e coca, ma comincia a venirmi un leggero senso di sonnolenza.
Smette la musica. La band si allontana.
Tocca a noi.
Saliamo lentamente sul palco. C’è decisamente più gente di quanto avremmo mai potuto sperare, ma
non c’è tempo per farsi prendere dal panico. Raggiungiamo ognuno la propria postazione.
Lily è davvero bella questa sera. Gonna di pizzo nera lunga appena sopra le ginocchia, maglietta a maniche lunghe tagliata in alcuni punti, aperta sul davanti e con un piccolo teschietto disegnato sul lato sinistro, anfibi e calze a rete.
Violet invece indossa un paio di jeans strettissimi pieni strappi, all star rosso laccato, una camicetta a mezza manica molto scollata, con qualche nastrino cucito qua e là, e una cravatta rigorosamente rossa.
Mikey poi…beh Mikey è sempre bellissimo. Pantaloni neri strettissimi, all star nere e maglietta a mezza manica degli Anthrax, probabilmente la sua band preferita.
Per quanto mi riguarda, maglietta senza maniche con qualche spilla da balia che regge una grande stella nel centro, calzoncini neri con due enormi tasconi ai lati, collant a righe,anfibi e guanti in pelle senza dita. Suonare la batteria è molto faticoso e sudo parecchio. Nonostante il freddo non posso vestirmi in modo troppo pesante o rischierei uno svenimento.
Ancora pochi istanti ed eccolo. Il momento è arrivato. Si suona.
Il tempo sembra passare così velocemente…è una sensazione fantastica. Diamo il meglio di noi stessi. Violet sta cantando come non aveva mai fatto. E Mikey…sfiderei chiunque a dire che si è unito alla nostra band da così poco tempo…c’è un’intesa fantastica.
Il pubblico. Il pubblico applaude. Grida. Canta. Non avremmo potuto sognare di meglio. Un debutto fantastico.
Scendiamo dal palco accompagnati da applausi e urla di gradimento. Davvero una soddisfazione grandissima.
Ci avviciniamo tutti e quattro al bancone del bar e ordiniamo da bere. Ci voleva proprio.
Anche il gruppo dopo di noi inizia a suonare. Non ricordo il nome, ma a giudicare dalla musica si tratta di una band prog metal. Mi piacciono molto.
Altro giro.
Alcuni ragazzi si avvicinano e cominciano a farci complimenti per l’esibizione appena svolta. Violet inizia a pavoneggiarsi come al solito e tutti scoppiamo a ridere.
Il senso di sonnolenza che avevo avuto poco prima comincia a rifarsi sentire.
Tra le risate e le bevute ecco che anche la quarta band scende dal palco per lasciare il posto agli ultimi musicisti della serata.
Inizio a sentirmi leggermente confusa. La stanchezza è tanta.
Un ragazzo si avvicina a me. Lo riconosco dopo qualche secondo. È il chitarrista della seconda band che si è esibita prima di noi. Quello carino. Porta il suo viso a tre centimetri dal mio per chiedermi qualcosa. Non riesco a capire. Mi volto per chiedergli di ripetere ma…il bicchiere…e poi…poi…

 

 
<< Il bicchiere >>
<< Bicchiere?>> rispose lui con aria dubbiosa.
<< Ah, intendi forse il bicchiere che hai fatto cadere per terra?>>
<< Penso di si…cioè…ricordo che si era avvicinato un ragazzo e…per sbaglio girandomi verso di lui devo aver urtato il bicchiere di vino che c’era sul bancone e…e…>>
<< Non ricordi nient’altro?>>
<< L’ho rotto vero?>> chiesi abbastanza infastidita.
<< Già>> ecco, lo sapevo. Possibile che se non combino qualche casino non sono contenta? Il peggio era che non mi ricordavo il seguito…cos’avrò mai fatto per ritrovarmi a passare la notte a casa del bassista della mia band?

 

 

Wooow! Finalmente, dopo una pausa di mesi e mesi,  ecco un nuovo capitolo! Spero non sareti morti tutti nell'attesa XD in ogni caso spero vi piaccia..il capitolo 8 è già concluso quindi non dovrete attendere un'infinità di tempo per leggerlo..purtroppo non posso dire lo stesso per i capitoli successivi..-.- tra il lavoro e il corso di fumetto non ho tempo neppure di morire..

 beh..grazie Sory per il commento eeeeeeee...alla prossima! 

+bex+

 

 

 

  
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