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Autore: SweetPaperella    04/09/2018    1 recensioni
Maria Sole Contini, ha 17 anni e ha una passione: il calcio, lo ama da quando ne ha memoria, da quando fin da bambina giocava con suo padre e suo fratello Tommy.
Finalmente il suo sogno sta per essere realizzato: grazie a una borsa di studio, passerà il suo ultimo anno di scuola a Boston, alla Eagles high school, che ha anche una prestigiosa scuola di calcio.
Una nuova vita, una nuova scuola, nuove compagne di squadra... è un sogno sì, ma non tutto sarà facile per Sole, anche perché dovrà fare i conti con il suo passato, se vorrà davvero riuscire a guardare avanti.
Genere: Romantico, Sportivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
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CAPITOLO DICIASSETTE 

 

A volte ne succedono tante di cose, la vita scorre velocemente, inesorabilmente veloce che non ci si rende nemmeno conto del tempo passare, a volte si è travolti da tanti avvenimenti, emozioni, momenti magici, che si smette di pensare troppo e si inizia a viverli fino infondo. 

L’ultimo giorno da studentessa del liceo è uno di questi. È il passaggio dall’adolescenza alla vita adulta, è un momento indimenticabile, uno di quelli che ti restano impressi nella mente in eterno, è un momento in cui capisci davvero chi sei. La persona che per anni si è riflessa nello specchio non è più un’estranea, capisci che è una persona, capisci che può farcela a superare qualsiasi ostacolo. 

La notte prima dei diplomi è sempre una notte particolare, piena di agitazione, euforia, adrenalina e notte insonne, ma è magica. È una notte in cui può succedere di tutto, ma comunque niente può cancellarne la magia. 

Maria Sole ora sente che può affrontare la vita a testa alta, è arrivata quasi in cima alla montagna. La strada ovviamente è ancora lunga, la cima è lontana, ma l’importante è iniziare a scalare. Tutta la felicità e la crescita arrivano nel momento in cui si inizia la scalata, non di certo quando si è in cima. Solo con le difficoltà, con le cadute, ci si gode di più la vista dall’alto quando si arriva sulla vetta più alta. Ora Maria Sole lo sa. Conosce questa sensazione di mettersi in viaggio e non fermarsi, di godersi prima il viaggio, invece di pensare già alla fine di esso. 

Passa una serata a ridere e scherzare con le sue compagne di squadra, Ludovica e Mary Kate, sono state a cena fuori e poi in giro per Boston, a cantare a squarciagola, a giocare come bambine, incuranti delle persone che le guardano. Per un attimo hanno dimenticato tutti i problemi di un anno e hanno pensato solo a loro, a godersi il momento, come se attimi così non potessero più tornare. 

E il giorno dopo non è più nervosa. 

Si alza felice e spensierata, non ripassa nemmeno il suo discorso e si infila la toga blu per andare a ricevere il suo meritato diploma. 

C’è un enorme platea di gente, i suoi genitori con Ludovica sono tra questi e le fanno un cenno con la mano quando la vedono sedersi in prima fila, sono orgogliosi di lei. Tanto. Lo sono sempre stati, ma in questi giorni, se è possibile, ancora di più. È così bello per loro vederla realizzarsi, cosa che Tommaso non ha potuto fare. 

Il preside sale sul palco e con il solito discorso di rito apre la cerimonia dei diplomi, per poi invitare i ragazzi che sono stati scelti per il discorso a salire sul palco. 

Maria Sole chiuderà con il suo. 

Ashley è la prima, seguita da uno ragazzo della classe di Sole, davvero brillante il numero uno in tutte le materie, una ragazza che ha vinto il primo premio con un suo esperimento e poi tocca a Sole. 

Sale sul podio di legno, sistema i fogli sul leggio e inizia a parlare, schiarendo bene la voce per farsi sentire chiaramente. È molto soddisfatta del suo discorso, perché ci ha messo tanto impegno ed è stato grazie al video di suo fratello che ha preso forma. 

«Preside, professori e genitori grazie per essere qui. Sapete ho pensato tanto a cosa scrivere nel mio discorso finale, ma poi mi ha ispirata una persona per me molto importante, realizzando il mio sogno anche se purtroppo non è più qui fisicamente, ma presente nei miei ricordi, nel mio cuore, sto parlando di mio fratello Tommaso. Lui ha sempre creduto che io potessi farcela, ha sempre sostenuto che io potessi fare tutto ciò che mi prefiggevo e solo ora ho capito che è così. Ma non sono qui per dirvi quanto sono cresciuta nell’ultimo anno, sarebbe noioso e forse monotono...» fa una breve pausa e si sentono alcune risate per ciò che ha detto, ma anche i suoi genitori già commossi e non ha nemmeno iniziato. 

«Sono qui per dire a ognuno di voi quanto sia importante vivere ogni istante accanto alle persone che amiamo, sono qui per dire ad ognuno di voi di non lasciare che calpestino i vostri sogni, niente può impedirvi di realizzarli. Sono qui per dirvi che le persone che amiamo sono sempre qui con noi, anche se non le vediamo, sono raggi di sole che illuminano le nostre vite nei momenti più difficili o durante il gol decisivo di una partita di calcio. Non serve piangere, anzi, dobbiamo continuare a vivere per noi e per loro. La morte non esiste, siamo noi a crearla. Sono qui per dirvi che ovunque andremo, ovunque le nostre strade ci condurranno se siamo presenti nei pensieri e nei rispettivi cuori, non saremo mai lontani. E infine voglio ringraziare Luke, le mie compagne di squadra per aver creduto in me, in particolare Ash che ho imparato ad apprezzare troppo tardi... ma voglio dirti che sono felice di giocare ancora con te il prossimo anno. A Juliet la mia prima amica all’interno della squadra, nonché compagna di stanza perfetta. A Mary Kate la mia prima vera amica qui a Boston, per avermi aiutato a diventare un quasi mostro in chimica, ma soprattutto per aver colorato la mia vita, sei una persona stupenda e tu lo sai che per me vali tanto. Ludovica, sorella del mio cuore, tu ci sei sempre stata, anche se quest’anno ha messo a dura prova il nostro rapporto, ma ne siamo uscite più forti di prima. Grazie a mamma e papà per essere semplicemente loro, spero che un giorno sia un genitore attento e speciale come voi lo siete stati per me, sicuro mi porterò i vostri insegnamenti a Barcellona, grazie per aver creduto in me e per avermi aiutato a rialzarmi nel momento più difficile della nostra vita, sono orgogliosa di essere vostra figlia. Per ultimo lascio un grazie a  te, Tommy, ovunque tu sia, sei qui nel mio cuore oggi e per sempre.» mentre chiamava uno a uno per ringraziarli, ha incrociato il loro sguardo, solo alla fine ha alzato lo ha alzato verso il cielo per salutare il suo fratellone, non riuscendo a trattenere una lacrima, ma stavolta non vuole nemmeno nasconderla, é una lacrima di felicità e le lacrime di felicità non si nascondono.

Conclusi i discorsi, iniziano a chiamare i nomi per la consegna dei diplomi, Maria Sole prende il suo e si fa immortalare in una foto da Ludovica, mentre i suoi occhi brillano e si rispecchiano in quelli dei suoi genitori, altrettanto con i lucciconi agli occhi.

Quando sono stati consegnati a tutti, il silenzio regna nel giardino adibito per la cerimonia, i ragazzi dell’ultimo anno si prestano per lanciare in aria il loro tocco.

«I diplomati dell’anno 2012/2013» dichiara il preside e i tocchi volano in alto, quasi a raggiungere il cielo.

In uno di quei momenti che segneranno la storia o quanto meno il cuore di tutti coloro che ne hanno preso parte, ricordandolo per ogni giorno a venire.

 
   
 
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