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Autore: GabrielQuietMihawk    04/09/2018    0 recensioni
Un giovane ragazzo di 24 anni che lavora come cameriere in uno squallido locale di Beacon Hills, che cerca di andare avanti con la sua vita con alle spalle un passato tormentato da violenze, droghe e alcool. Finchè un uomo dagli occhi di ghiaccio gli cambierà la vita. Rilassatevi e restate tranquilli, è una storia d'amore.
OC x Peter Hale
Genere: Angst, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi, Slash | Personaggi: Nuovo personaggio, Peter Hale
Note: What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate, Violenza
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Avvertimenti: Capitolo a Rating Rosso
 
CONTATTO



Una volta che la polizia portò via i tre ragazzi e ordinato al proprietario di chiudere per quella sera il locale, Jason e i suoi dipendenti prima di poter andarsene ognuno a casa propria dovettero sistemare il casino che si era sparso per la sala.
Erano ancora tutti un po' scossi di ciò che era accaduto, vedere quell'uomo che fronteggiava tre tizi diversi senza alcuna difficoltà era stato davvero impressionante, come guardare una scena di combattimento in televisione.
Dopo aver ripulito a terra, buttato tutti i pezzi del tavolo rotto, le schegge di legno e i frammenti di vetro, Jason diede finalmente il consenso ad ognuno di loro di potersene andare a casa, per poi andare sul retro e imprecare per la serata persa.

Una volta che Daryl aveva indossato la sua giacca di jeans scura ed era pronto ad uscire da lì, Annie gli venne incontro per chiedergli qualcosa.
"Come stai Squiddy?" chiese ancora preoccupata per il colpo violento che aveva incassato.

Gli faceva ancora male mezza faccia ma in fin dei conti poteva sopravvivere per quella notte.
"Tranquilla, sto bene. Tu piuttosto, come ti senti? Ti hanno fatto qualcosa prima?" le chiese ricordandosi in che modo la ragazza era corsa verso il bagno in lacrime.

"Si... sto bene. Dovevo soltanto allontanarmi da quei coglioni." me nel mentre lo diceva cercava di spostare lo sguardo ovunque tranne che su quello del castano.
"Matt è qua fuori che mi aspetta, vuoi un passaggio fino a casa?" gli chiese gentilmente.

Daryl si ricordò che anche lui aveva qualcuno che lo stava aspettando fuori dal locale.
"Grazie, ma ho già un passaggio a casa." le sorrise, per poi aprirle la porta ed uscire subito dietro di lei. E fu lì che Annie vide chi lo stava aspettando.

"Oooh, vedo che il tuo principe azzurro ti aspetta dall'altro lato della strada. O dovrei chiamarlo anche il tuo Body Guard?" gli ridacchiò ricordando di come Peter era corso in suo soccorso.

Quando Daryl cercò con lo sguardo Peter, lo vide dall'altra parte che si sorrideva e gli faceva un cenno della mano mentre era appoggiato sul fianco della sua auto. E mentre Daryl rispondeva al saluto dell'uomo, si rivolse nuovamente alla ragazza.
"Avresti mai pensato che qualcuno avrebbe preso a calci nel culo quegli stronzi, e che quel qualcuno fosse un uomo come lui?" le chiese mentre anche la ragazza salutava con la mano l'uomo in lontananza.

"Sinceramente non lo avrei mai detto. Un tipo con quella eleganza che fa a botte e vince su tutti, si vedono solo nei film. Però..." si voltò nuovamente verso Daryl "questo lo rende ancora più sexy."

Daryl roteò gli occhi. Alla fine Annie avrebbe puntato sempre sul solito argomento, anche se in una situazione come quella di prima ci sarebbe scappato il morto.

"Buona notte Annie." le sorrise mentre iniziava ad attraversare la strada.

"Buona notte anche a voi due." gli gridò, mettendo in imbarazzo Daryl che si stava avvicinando sempre di più a Peter. 

Quando arrivò faccia a faccia con l'uomo, si guardarono dritto negli occhi.

"Ehi..." gli sussurrò Peter sorridendogli.
"Ehi..." disse Daryl di rimando.

"Come va la guancia?" chiese il licantropo ancora in colpa per l'accaduto.

"Sopravviverò. Ho subito di peggio." scherzò, per poi avvicinarsi lentamente ancora di più a Peter per potersi stringere a lui e dargli un bacio sulle labbra. Gesto al quale l'uomo contribuì portando le sue braccia sui fianchi del ragazzo.

"Ti porto via di qui." ed aprì la portiera per il giovane che si accomodò sul sedile.
Per poi allontanarsi da quella via.

 
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 Lo aveva riportato solo quel pomeriggio sotto casa sua, e già Peter sapeva perfettamente quale strada prendere per ritrovarsi sotto il palazzo dove abitava il ragazzo.
Fortunatamente riuscì a trovare un posto dove poter parcheggiare l'auto, e dopo aver spento il motore, i due si voltarono l'uno verso l'altro.

"Posso chiederti perché lo hai fatto?" gli domandò Daryl.

"Parli ancora del bacio, oppure di quello che è successo al locale?" chiese ingenuamente Peter.

"Me lo stai chiedendo sul serio, Peter?" rispose Daryl con le sopracciglia incurvate verso l'alto. 

Peter, non poteva farci niente era fatto così, si divertiva nel girovagare portando ai nervi chiunque per gioco. Però si dovette arrendere e rispondere sinceramente.

"Non sopportavo il modo in cui ti parlavano. Ti stavano dicendo brutte cose e poi ti vedevo in difficoltà. Volevo fargliela pagare, ma sai, l'omicidio è un reato quindi..." dondolò con la testa a destra e sinistra.

"Quindi li hai pestati." concluse per lui la frase.

"In mia difesa, hanno cominciato prima loro gettandomi il drink addosso." si difese come a fare l'innocente esattamente come farebbe un bambino.

Daryl rise a quella frase, meravigliandosi dei sorrisi che l'uomo gli continuava a mandare.
"Già. Dovresti proprio darti una lavata." lo prese in giro Daryl, ridendo come un idiota. 

"Questo è quello che ci guadagno a difendere il tuo onore?" disse in modo teatrale Peter.

"No... è questo quello che meriti." e poi gli dese un caloroso bacio.

"Mi piace come ricompensa." gli sussurrò Peter, per poi baciarlo di rimando.

Dopo vari minuti di baci ininterrotti, Daryl si staccò dalle labbra dell'uomo per poi guardarlo negli occhi e dirgli con un sussurrò "Dovrei andare."
"Devi proprio?" gli rispose Peter con un tono basso e uno sguardo deluso. Non voleva che se ne andasse, che tutto quello finisse.

"Si. Scusami è che sono ancora un po' scosso di quello che è successo, e temo che potrà avere anche delle conseguenze, quei tipi mi conoscono, e scommetto che saranno incazzati neri." gli disse sinceramente preoccupato di quello che poteva succedere nei giorni a seguire.

Nel sentire quelle parole, Peter non poteva altro che sentirsi ancora più in colpa, e per cercare di rimediare almeno una piccola parte, chiese al ragazzo il suo cellulare.

"Che ci devi fare?" chiese davvero confuso. 

"Fidati e dammelo."

Quando glielo porse, Peter iniziò a comporre quello che sembrava un numero di telefono. E quando glielo restituì gli sorrise dolcemente.

"Ecco fatto. Quando credi che ci siano dei problemi. O se vorrai parlare con qualcuno, chiamami ed io sarò lì." gli spiegò. 

Daryl arrossì alle parole dell'uomo. Non ci credeva che si preoccupava così tanto di lui da dargli persino il suo numero di telefono anche solo per parlare.
Poi si avvicinò a lui e gli diede un altro dolce bacio sulla guancia, mormorandogli un 'Grazie' per poi scendere dall'auto, fare il giro, ed avvicinarsi al finestrino della macchina.

"Buonanotte, Peter." dandogli un bacio sulle labbra.

"Buonanotte, piccolino."

Poi scomparve dopo aver attraversato le porte del palazzo.

Una volta dentro il suo appartamento, Daryl si appoggiò con la schiena sulla porta, sbuffando in modo pesante a causa dello stress di quella serata. Adesso era lì, al sicuro fra quelle sue mura, però non era tranquillo. Non riusciva a calmarsi, qualcosa non andava, qualcosa mancava...
Non voleva che quella serata finisse in quel modo, non voleva stare solo.
Così con una presa di coraggio, afferrò il cellulare e digitò il nome Peter Hale.

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Quando vide il ragazzo entrare nell'edificio, Peter non distolse lo sguardo da quelle porte. Non voleva che Daryl se ne andasse, non voleva andarsene nemmeno lui. Quella giornata era stata speciale, avevano passato un pomeriggio fantastico, e non voleva separarsi da lui quella notte. Pensava che probabilmente, con tutto quello che era successo, il ragazzo volesse stare un po' di tempo da solo, per questo se ne era andato così velocemente da lui. E questo...gli faceva male.

Ma quando stava per mettere in moto l'auto, il suo cellulare lo avvisò dell'arrivo di un messaggio da un numero non presente sulla sua rubbrica.

Nel messaggio c'era scritto soltanto:

 
[Numero sconosciuto...] 
Per favore, saliresti sù? Quarto piano, scala B.

Senza pensarci due volte, Peter tolse le chiavi, prese il cellulare, scese dalla macchina e si incamminò verso le porte del palazzo.
Saltò gradini due a due. Voleva andare da lui. Il suo lupo voleva andare da lui. Voleva lui.
Quando arrivò al quarto piano però, notò che ogni porta era numerata e non gli arrivò alcuna informazione a proposito, quindi cercò di trovare l'appartamento del ragazzo usando i suoi sensi da licantropo. Cercava il suo odore o il suono della sua voce, qualsiasi tipo di segnale che potesse condurlo alla porta giusta.

E quando si avvicinò ad una porta bussando, e questa si aprì, vide quel ragazzo che lo guardava meravigliato come stava facendo lui.

"Sei qui.." disse Daryl guardandolo con occhi affascinati.

 "Sono qui." E senza perdere tempo, lo prese e lo baciò stringendoselo addosso. 

 Lo spinse dentro casa con decisione e Daryl sentì la porta sbattere alle sue spalle. Si sentì afferrare, le mani di Peter lo strinsero sotto i glutei e con una mossa se lo prese in braccio senza il minimo sforzo.
In poco tempo i vestiti di entrambi volarono via, buttati giù a casaccio sul pavimento.
Iniziarono a toccarsi e ad accarezzarsi in posti intimi, mentre continuavano a scambiarsi baci, e anche se non potevano parlare, riuscirono ad arrivare nella stanza da letto del ragazzo.

Arrivati, Peter lo fece atterrare delicatamente sulle lenzuola, per poi rimpossessarsi delle sue labbra. Lo stringeva forte a sè, non lo lasciava allontanare neanche per pochi centimentri. Sentiva che il ragazzo aveva allacciato le gambe dietro la sua schiena, cercava di avere più contatto possibile, e gli piaceva avere quel ragazzo stretto attorno a sè.

Continuavano a baciarsi, a rotolarsi fra le lenzuola, a scambiarsi posizione di chi stava sotto e chi sopra. 

"Oh mio Dio...si...non smettere..."
Daryl si lasciava andare alle mani esperte dell'uomo, si abbandonò al loro tocco, si affidò completamente a lui, sapendo che quell'uomo gli avrebbe fatto piacere ogni singolo istante di quella notte.

Quando Peter iniziò a mordergli delicatamente il collo, lasciandogli segni violacei sulla pelle, tra i gemiti che abbandonavano le sue labbra, Daryl portò le sue mani a stringersi sulle spalle dell'uomo e ai suoi capelli, il quale nel sentire le mani del più giovane, cominciò a strusciare i loro inguini insieme. Avevano bisogno di andare oltre, di sentire soltanto le loro pelli in contatto.
Quando si staccarono per riprendere fiato, si guardarono negli occhi per un lungo istante senza mai smettere di levarsi le mani di dosso, notando quanto fosse bello il corpo dell'altro; poi Daryl, preso dalla situazione del momento parlò. 

"Peter... ti prego..." disse in un sussurrò che sembrava più una preghiera.

"Mi vuoi tesoro? Uh? Lo vuoi?" disse Peter con voce roca sulle labbra del giovane.

"Ti prego si..." 

Daryl si stava mordendo forte le labbra, Peter era davvero sexy, quasi completamente nudo, ed era lì soltanto per lui. Così azzardò allungando la mano e a toccargli il membro eccitato sotto i suoi slip, facendo gemere il più grande per quel tocco che tanto bramava.
Una volta che si erano sfilati l'intimo a vicenda, entrambi notarono quanto fosse bello il corpo dell'altro, e dopo un altro bacio profondo, Peter si diede da fare per far passare al ragazzo la notte più bella della sua vita.

 
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Parecchio tempo dopo...

Daryl si spostò via da sopra il bacino di Peter, andando a sdraiarsi con un tonfo sull'altra parte del materasso vuota, buttando fuori tutta l'aria che gli riempiva i polmoni con un grosso affanno, con Peter sdraiato al suo fianco che cercava anche lui di riprendere fiato.

"Oh mio Dio...Oh..." disse il ragazzo ad ogni respiro che provava a prendere.
Sapeva quanto fosse bello il sesso, ne aveva fatto parecchio in passato, ma quello che aveva appena fatto era stato diverso e decisamente più bello di qualsiasi altro rapporto. "Oh cavolo... è stato...bellissimo!" 

Peter, accanto, ridacchiò nel sentire quelle parole. Gli faceva piacere sentirselo dire, alla fine era riuscito nuovamente a soddisfare il proprio partner, e notando quanto il ragazzo accanto a lui fosse completamente compiaciuto del suo operato si ritrovò a sorridere. Persino lui sapeva di essere eccezionale a letto e questo nessuno poteva negarlo.
Girò la testa, e andò a posare lo sguardo sul viso di Daryl che si stava rilassando sempre di più. Vedeva ancora quel petto che faceva sù e giù, cosparso di alcuni nei sui pettorali e sull'addome. Quei capelli ricci e disordinati che gli si posavano costantemente sulla fronte. Quelle labbra che ha assaporato per parecchio tempo e che erano diventate una dipendenza.
Gli piaceva quel ragazzo, ogni singola particolarità che lo riguardasse. Per questo, allungò un braccio andando ad accarezzare dolcemente con la mano la guancia del giovane, facendolo voltare verso di lui, incrociando i loro bellissimi occhi celesti ancora una volta. Il sorriso che gli rivolse fece sorridere di rimando l'uomo che, continuando con quelle carezze, non riusciva a togliere i suoi occhi da quelli del più piccolo.

E continuando ad osservare quel viso che si rilassava ogni secondo che passava grazie alle sue carezze, Peter si avvicinò di più a lui e gli chiese con un sussurro di voce "Come ti senti, tesoro?"

"Bene." rispose Daryl, guardandolo con occhi socchiusi e un sorriso ad illuminargli il volto mentre si accoccolava meglio contro il palmo di Peter.

"Soltanto bene?" chiese quest'ultimo mentre guardava quella scena intenerito, continuando le sue carezze.

"Ho fatto la cavalcata del secolo, mi sento più che bene..." rispose Daryl ridacchiando mentre riapriva gli occhi, notando quanto lo sguardo di Peter non fosse ancora molto soddisfatto della sua risposta. "Ma...mi sento anche...felice...come non lo ero da tempo..."

Continuarono a guardarsi per una decina di secondi osservandosi sempre negli occhi. Peter riusciva a vedere in quelli del giovane qualcosa come gratitudine ma forse anche qualcos'altro. Poi Peter con tono dolce gli disse tamburallandosi piano il petto "Vieni qua.."

Daryl era inizialmente titubante di quell'offerta, si sentiva forse un po' in imbarazzo ma dopo tutto quello che avevano fatto loro due poco prima, ha pensato che non c'era più spazio per l'imbarazzo in quel momento, ma solo altra intimità.
Così strisciò piano in direzione di Peter, mentre anche quest'ultimo di avvicinava a sua volta passando il braccio sopra la testa del castano per poi appoggiarla nuovamente sui capelli del ragazzo continuando con le coccole, mentre il più giovane si sistemava per bene la testa sul petto muscoloso dell'uomo proprio all'altezza del cuore, sentendo così i sui battiti ormai calmi.
Le carezze di Peter erano un toccasana per lui, sapevano essere così dolci e rilassanti che lo conducevano piano piano ad addormentarsi, cosa che stava per succedere, ma non voleva ancora chiudere gli occhi, non ancora.
Alzò il braccio col quale circondava il fianco di Peter, portando la sua mano ad accarezzare l'ampio petto dell'uomo. Passava le dita fra i corti peli che aveva al centro, per poi andare ad accarezzare i pettorali e tracciare in cerchio con le dita i capezzoli del suo uomo.
A quel tocco, Peter portò l'altra sua mano, che aveva abbandonato sui suoi addominali, sul viso di Daryl, afferrandogli piano il mento per fargli alzare lo sguardo verso di lui, e quando vide ancora quegli occhi, gli accarezzò col pollice le labbra per poi abbassarsi e baciarlo appasionatamente, scontrando le loro lingue ancora, ancora e ancora.

 
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Erano le 7:15 quando Daryl riaprì gli occhi, ritrovandosi coperto dalle sue lenzuola fino al petto e con un braccio che lo avvolgeva all'altezza della sua vita, sentendo sul suo collo il respiro caldo e ancora assopito dell'uomo che lo stava abbracciando da dietro. Si voltò molto lentamente, cercando di non svegliarlo, per poterlo guardare in volto; era l'uomo più bello che lui avesse mai visto, ed eri lì con lui, nel suo letto. Ripensò alla notte precedente, ogni singolo istante passato a rotolarsi fra quelle lenzuola sfatte, al sesso, ai baci e alle coccole. Era stata la notte più bella che avesse mai passato negli ultimi mesi e si sentiva per la prima volta davvero bene fisicamente che mentalmente.
Osservando ancora quell'uomo, che dormiva serenamente con mezza faccia schiacciata sul cuscino, Daryl si voltò completamente verso di lui ed istintivamente portò una sua mano ad accarezzare dolcemente il viso dell'uomo. Iniziò ad accarezzare prima la sua fronte, per poi tracciare piano col dito un suo sopracciglio notando ancora una volta quando fosse splendito anche quando teneva gli occhi chiusi. Continuò poi a tracciare col le dita sullo zigomo, per poi scendere in una carezza continua sul suo mento sentendo la corta barba pungergli le dita, fin quando la voce di Peter lo destò da quello che stava facendo.

"Piccolino...cosa fai?" disse a bassa voce, aprendo un solo occhio e sorridendo al ragazzo.

Daryl ritirò piano la mano, sorridendo e ridacchiando all'uomo che si era voltato verso di lui mostrando completamente il suo viso.
"Scusa, non volevo svegliarti." disse piano, appoggiandosi nuovamente la testa sul cuscino continuando a guardare Peter che piano piano  iniziava ad avere la mente lucida dal post-dormita.

"Bugia..." disse solamente Peter, stiracchiandosi un po' per poi avvicinarsi al viso del ragazzo per poterlo baciare, portandosi piano piano sopra di lui, prendendo le sue braccia e portandole al di sopra della sua testa, divaricando le sue gambre così che poteva avere più contatto col suo corpo.

Daryl, ad ogni mossa fatta dall'uomo, ogni bacio sul collo o sulle labbra, alle sue mani che stringevano i suoi polsi, o ad ogni strusciamento forte che faceva col suo inguine facendogli sentire quanto fosse eccitato, lo faceva sussultare e gemere ad alta voce facendogli mormorare il nome di Peter, ancora e ancora.

"Pe-Peter...Peter!" chiamò l'uomo sopra di lui, mentre con le gambe andava a circondargli i fianchi e i glutei marmorei. 

Peter alzò lo sguardo incontrando i suoi occhi, vedendo in essi soltanto passione e lussuria. "Cosa vuoi che ti faccia tesoro? Dimmelo..." gli sussurrò all'orecchio mordendoglielo delicatamente subito dopo. 

"Scopami. Ti prego, scopami!!!" disse stringendosi ancora di più all'uomo. E preso alla sprovvista, si sentì tirato sù da quelle forti braccia che gli stringevano adesso il sedere, mentre l'uomo si alzò dal letto col ragazzo addosso dirigendosi fuori dalla camera da letto.
"Dove stiamo an-" la sua domanda venne interrotta dalle labbra e dalla lingua di Peter.

"Shh...fidati di me piccolo." gli sussurrò sulle labbra, per poi baciarlo ancora una volta.
Stordito com'era, gli ci vollero un paio di secondi per capire dove Peter li aveva appena condotti. Lo capì quando l'uomo aprì il box doccia facendo entrare entrambi per poi chiudere l'anta alle sue spalle, e facendolo appoggiare con la schiena alle fredde mattonelle della parete, mentre Peter apriva il getto d'acqua a temperatura tiepida, per poi tornare a baciarlo famelicamente e facendo entrare in contatto i loro corpi nudi e ormai bagnati.
Peter iniziò a toccarlo ovunque, e Daryl non poteva che eccitarsi sempre di più al tocco dell'uomo che in quel preciso momento gli stava massaggiando con le dita la sua piccola apertura, facendolo gemere sempre di più. Decise di cogliore l'occasione di poter toccare come voleva lui il corpo statuario dell'uomo, definendosi in quel momento il ragazzo più fortunato del mondo per avere letteralmente tra le mani sia il culo sodo, sia l'erezione grande e dura di Peter Hale.

A quelle prese decise del ragazzo sul suo corpo, Peter si staccò dalle sue labbra per guardarlo, come il lupo che era, in modo famelico, prendendolo piano dalle spalle e facendolo lentamente abbassare, fino a farlo inginocchiare di fronte a lui.
Chiuse il getto d'acqua che in quel momento non poteva che dare fastidio, iniziando ad accarezzare il viso del più giovane e portandogli i ciuffi di capelli bagnati via dalla fronte, per poi passare col pollice su quelle labbra rosse che erano state vittima delle labbra di Peter.

Daryl lo guardava dal basso, godendosi quelle carezze, e nonostante in quella posizione gli portasse dolore alle ginocchia, non aveva alcuna intenzione di togliersi da là. Dopo tutto gli piaceva cosa aveva a pochi centimentri dalla faccia, e non si sarebbe spostato da lì a meno che non fosse stato Peter stesso a dirglielo. Sapeva cosa voleva l'uomo, e sapeva decisamente cosa volevo lui stesso in quel momento; e quando iniziava ad avere l'acquolina in bocca, Peter lo chiamò.

"Non vedo l'ora di fare di nuovo mio quel bel culetto che hai." fece una pausa ammirando il viso e la bocca del giovane "Ma prima, piccolo mio...papino vuole vedere quanto lo desideri davvero, proprio come ieri notte. Fammi un bellissimo pompino, tesoro..." lo guardò fisso negli occhi, mostrandogli quanto anche lui desiderava ricevere dal giovane.
A quelle parole Daryl aveva ancora più voglia di far godere l'uomo di fronte a lui, sentiva le aspettative che quell'uomo bramava con desiderio, e non voleva assolutamente deluderlo.
Così quando afferrò piano il membro eretto di Peter, e iniziò a massaggiarlo, gli disse guardandolo dritto negli occhi: 

"Ti voglio tantissimo, papi...Davvero tanto." 

Per poi aprire la bocca ed accogliere dentro di essa l'uomo che, nel sentire il calore della lingua del giovane si fece scappare:

"OHH SI !!!"

 
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Erano le 8:35 e Daryl era ancora lì, sul suo letto ancora nudo e un po' bagnato, con solo un asciugamano a coprirlo, e stava osservando il soffitto con un grande sorriso dipinto in volto. Stava ripensando a quello che lui e Peter avevano fatto un'ora prima, a tutto quello che era successo da quando si erano svegliati, quando si erano chiusi nella doccia, quando hanno fatto scintille sotto il getto d'acqua e quando si lavarano a vicenda. Aveva ancora sulla pelle il tocco gentile ma anche brusco di Peter, sentiva ancora le sue labbra sul suo collo, sul suo petto e sulle sue spalle, la sue braccia avvolgerlo, stringerlo come fosse la cosa più importante al mondo, grafficarlo e morderlo. Ricordava ogni singolo istante, e non faceva altro che pensare a quanto voleva che quel momento con Peter non finisse mai, che durasse a lungo, o che durasse in eterno.
Poco gli importava che era sdraiato sulle lenzuola bagnandole, che tra altri quaranta minuti doveva uscire di casa per recarsi a lavoro, che avrebbe passato un'altra giornata rinchiuso in quel buco. Non gli importava nulla, quello doveva essere un momento solo per lui, gli altri potevano andare anche al diavolo.


 
CINQUANTA MINUTI FA
 
 
La sua faccia era contro la parete di mattonelle della doccia, emettendo forti gemiti  mentre Peter gli si era attaccato addosso con un braccio intorno ai suoi fianchi e con l'altra mano gli teneva ferma la testa, spingendo con forza dentro di lui.

"Così...ti piace così..." mormora Peter, la voce soffocata dall'eccitazione "Ti piace piccolo mio?"

"Si...Si..." sussurra Daryl. "Ti prego...ti prego papi, non fermarti!"
E Peter spingeva, ancora, ancora e ancora, fino a quando non raggiunsero entrambi l'apice del loro piacere.
Si abbandonò come privo di forze sulla schiena del ragazzo, per poi abbracciarlo e tirarselo indietro sul suo petto, in modo che la testa del ragazzo giacesse sulla sua spalla mentre riprendeva fiato.

Peter, ghignando compiaciuto, gli baciò a lungo una guancia per poi sussurrargli all'orecchio quanto fosse stato bravo, e soprattutto quanto fosse bello nel pieno del suo orgasmo, facendo come al solito sorridere Daryl a causa dei bellissimi complimenti che gli faceva.

"Adesso però dobbiamo farci una doccia", sussurra piano al suo orecchio, divertito "una vera doccia."

Daryl ancora appoggiato sulla sua spalla, si voltò verso di lui, e con occhi socchiusi gli sussurrò ridacchiando "Non credo di avere le forze per lavarmi."

Peter allora, ghignando ancora divertito, gli diede un bacio leggero sulle labbra. "Vorrà dire che ci penserò io a te, cucciolino... Il tuo papino si prenderà cura di te."

Dopo essere stato insaponato dalle mani esperte di Peter, e lavato dall'acqua che continuava a bagnare i loro corpi, tra un bacio e l'altro, entrambi uscirono dalla doccia affrettandosi ad asciugarsi per non rischiare di prendersi un malanno, perlomeno l'uomo era nell'asciugare in fretta il corpo del giovane dato che per lui era impossibile prendersi l'influenza. Ognuno si occupava del corpo dall'altro, e Daryl trovava quella scena molto dolce, ma soprattutto intima, e non si accorse neanche di aver chiuso gli occhi nel mentre Peter era intento ad asciugargli i capelli che adesso gli ricadevano sulla fronte.

"Non ti starai addormentando di nuovo, vero?" gli chiese in un sussurro Peter, sorridendogli amorevolmente, mentre continuava a passare l'asciugamano sui suoi morbidi capelli ricci.

"Mh...potrei...", gli rispose soltando Daryl, formandosi sul suo viso un timido sorriso che gli illuminava il volto.
Fu dopo quella frase che Peter lo voltò di spalle, per poi passare un braccio intorno al suo busto e l'altro all'altezza delle caviglie del ragazzo, sollevandolo e sorreggendolo fra le sue braccia nella tipica posa da sposa.
Con quella mossa inaspettata, Daryl cacciò fuori dalla sua bocca un urletto, che di virile non aveva molto, diventando istantaneamente rosso in volto per l'imbarazzo di quello che stava facendo Peter.

"Che stai facendo?! Mettimi giù!" disse tra una risata isterica e l'altra.
"N-no, dai Peter. E' troppo imbarazzante."

Dall'altro canto, Peter se la stava sghignazzando sotto i baffi per la reazione del ragazzo, e piano piano si incamminava con le chiappe al vento verso la camera da letto con quest'ultimo addosso che si teneva stretto alle sue spalle, coperto solo dall'asciugamano che teneva addosso.

"Si può sapere perché mi stai portando in braccio? Ce la faccio benissimo a camminare solo." gli chiese guardandolo in faccia, ridacchiando ancora.

"Sbaglio o avevi detto che non avevi abbastanza forze? E poi ti ho detto che ci avrei pensato io a te, o forse sbaglio?" gli rispose con il solito sorriso furbo di cui ne era portatore nato, zittendolo ancora di più per l'imbarazzo.

Si avvicinò al letto, e delicatamente appoggiò Daryl sulle lenzuola, per poi stendersi sopra di lui e iniziando a baciarlo dappertutto e coccolandolo come si deve.
Dopo minuti passati a scambiarsi effusioni amorose, Peter si staccò dalle sue labbra per poterlo guardare in quei occhi che ogni singola volta lo stregavano. Portò una sua mano sulla sua guancia, accarezzando col pollice lo zigomo del giovane.

"Sei bellissimo." gli sussurrò Peter. "La più bella creatura che io abbia mai visto..."

Preso da quelle parole Daryl non si accorse neanche per un istante che le iridi dell'uomo avevano cambiato colore, accendendosi in un chiaro e gelido blu tornando subito dopo celesti come prima, dato che Peter gli aveva nuovamente offuscato la sua lucidità con un altro profondo bacio.

"Rimarrei così con te per tutto il giorno, ma ho del lavoro da fare. E anche tu se non sbaglio." disse Peter dopo essersi rialzato andando a prendere i boxer che aveva abbandonato insieme ai pantaloni sul pavimento, mentre Daryl osservava quel sedere fantastico che avrebbe invaso i suoi sogni a luci rosse.
"E' da maleducati osservare." lo riprese ghignando.

"Non mi importa." fu la risposta veloce di Daryl sorridendogli di rimando.

Una volta che Peter si vestì completamente con gli abiti della giornata precendente, si avviò insieme al ragazzo fino all'uscio della porta di casa, dandosi ancora un ultimo bacio prima di salutarsi.

"E' stato bellissimo...tutto." gli sussurrò Daryl sulle labbra.

"Si." gli rispose soltanto Peter sorridendogli. "Ti chiamo più tardi, va bene tesoro?". 

Con un dolce sorriso, Daryl gli disse, "Lo spero.", per poi dargli davvero l'ultimo bacio di quella mattina e aprendogli la porta, e prima che la chiudesse sentì un leggero 'Ciao, piccolo.' accompagnato da un occhiolino, dopo di ché, Peter era già lontano.

 
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Ed era lì adesso, sdraiato ancora sul letto con un asciugamano a coprirlo sorridendo felice per la migliore mattina passata dopo tanto tempo di solitudine e dolore. Il cuore gli batteva forte soltanto ripensando al viso dell'uomo, al suo sorriso, alla sua voce, e non desiderava altro che averlo ancora lì con lui.

Alzandosi andando a prendere il cellulare che aveva lasciato sul comodino, andò sulla rubrica per accertarsi di avere il numero di Peter memorizzato, e quando lo trovò ripensò a quello che gli aveva detto la scorsa notte: poteva chiamarlo per qualsiasi evenienza, anche solo per parlare, ed era certo che lo avrebbe fatto, poco ma sicuro.

Quando tornò sulla schermata principale del cellulare vide però che ore si erano fatte: le 8:40. E il suo sorriso andò a trasformarsi in una smorfia terrorizzata, facendolo saltare giù dal letto.

"OH MERDA!!! E' TARDISSIMO!!!"





Ottava parte.
Finalmente dopo un mese che non aggiornavo rieccoci qui. Chiedo scusa per il ritardo ma questo mese è stato davvero pessimo a causa di due lutti in famiglia, mio fratello che sceso per un mese di ferie dalla Francia, e quindi non avevo molto tempo per scrivere anche la minima stupidaggine.
Comunque, come ho spiegato sopra questo è un capitolo più o meno da Rating Rosso, solo per questo capitolo per ora (non so se scriverò altre scene di sesso, ma se lo farò non saranno mai dettagliate e poi saranno tagliate, come ho fatto in questo capitolo).
I nostri due protagonisti hanno passato la notte insieme, e abbiamo visto quanto dolce riesce ad essere Peter oltre che bravo a letto (ma questo lo sanno tutti quanti i fan di Teen Wolf LOL).
Spero che vi sia piaciuto il capitolo, e ringrazio tutti coloro che comunque mettono la storia tra le preferite, ricordate ecc.
E ringrazio anche a chi recensisce e chi legge e basta. Alla prossima.















   
 
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