Kyouka era, un po' a malincuore, ritornata a Tokyo dopo una lunga vacanza dove aveva visitato diversi posti più e meno lontani per poter conoscere ed imparare in prima persona nuove culture, usi e costumi.

 

Soprattutto voleva interagire con i diversi musicisti e generi musicali da tutto il mondo.

 

Aveva iniziato il viaggio andando in America e si era spostata man mano sempre più lontano per poi avvicinarsi di nuovo.

 

L'ultima tappa era stata l'Hokkaido ed è stato molto interessante come ci fossero diverse subculture folkloristiche nello stesso stato.

 

Scesa dall'aereo, inizialmente ebbe un certo senso di tristezza per essere ritornata a casa, ma poi ebbe invece nostalgia e non vedeva l'ora di ritornare a casa e rivedere i suoi genitori.

 

Essendo una musicista aveva portato con sé i suoi strumenti nel viaggio, il che significava dover ogni volta imbarcare il proprio bagaglio.

 

Con solo la piccola borsa con i documenti in spalla, si diresse allora verso il nastro della consegna dei bagagli.

Come al solito, l'efficienza di Tokyo era unica e il nastro si era già colorato dei colori delle valigie.

 

Kyouka riconobbe subito il suo portachitarra con tutte le toppe della sua band preferita, e proprio appena prese quello, la nuova valigia che uscì dalla tendina del nastro fu proprio la sua valigia —anch'essa piena di toppe e adesivi.

 

"Wow che fortuna" pensò la ragazza.

Quindi prese anche la seconda valigia e iniziò ad avviarsi verso l'uscita, senza accorgersi però di una voce maschile che la chiamava.

 

~~

 

Kaminari aveva urlato più che poteva, beccandosi le occhiatacce di tutta la folla, ma la ragazza dai capelli viola non l'aveva comunque sentito 

 

«Dannazione» imprecò a bassa voce 

 

~~

 

Arrivata a casa abbracciò calorosamente i suoi genitori e poi andò verso la sua stanza per disfare le valigie prima di cena e solo quando aprì la valigia si accorse di ciò che era successo

 

«Cazzo»

Controllò la targhetta

 

"Kaminari Denki. Tokyo. 296-xxx-xxx"

 

«C'è il numero di telefono!»

 

Digitò il numero sul suo cellulare ed esitò solo un secondo, poi cliccò il tasto di chiamata.

 

Ci fu il primo squillo 

 

"Forse avrei dovuto inviare un messaggio" 

 

Poi il secondo 

 

"Avrei dovuto inviare un messaggio" 

 

Poi la chiamata fu accettata 

 

«Pronto?» rispose una voce maschile dall'altro lato del telefono 

 

"AVREI DEFINITIVAMENTE DOVUTO INVIARE UN MESSAGGIO"

 

«Ehm scusa, per sbaglio ho preso la tua valigia all'aeroporto, mi dispiace molto» cercò di dire nel tono più fermo possibile

 

«Non ti scusare, sono cose che capitano. Tu sei Kyouka Jirou giusto? Volevo provare a contattarti io ma non avevi alcun recapito nella targhetta»

 

«Si beh... decisione stupida quella di non metterlo» disse facendosi scappare una piccola risata

 

«A che ora saresti libera per scambiarci le valige? Magari se non hai impegni potremmo vederci anche per cena?» 

 

"Sta veramente flirtando in questo contesto? Però effettivamente nella mia valigia ci sono tutte le mie cose quindi vorrei riaverla al più presto" 

 

«Andata. Dove ci incontriamo?» 

 

~~

 

Alla fine i due si ritrovarono in un McDonald's e Kyouka aveva perso 10 minuti buoni per convincere i suoi genitori che non doveva andare ad un "appuntamento galante" come lo chiamavano loro —che poi chi usa più la parola galante?

 

Kaminari le aveva spiegato cosa avrebbe indossato e come portava i capelli e Kyouka aveva fatto lo stesso.

 

La ragazza aveva subito riconosciuto i particolari capelli del ragazzo in un tavolo in fondo al fast food 

 

«Hey» 

 

Al sentire la voce della ragazza, il biondo si voltò e le rivolse un sorriso 

 

«Hey!» 

 

«Ehm...scusa ancora per ciò che è successo...» 

 

«Non preoccuparti! Capita a tutti una svista» 

 

«È che avevano appena fatto uscire dal rullo la mia chitarra quindi pensavo che la valigia accanto fosse la mia... ed essendo personalizzata non ho controllato il cartellino» 

 

«Wow! Suoni la chitarra? Che figata! Fai parte di una band?» 

 

«Sì suono la chitarra da quando ero piccola perché entrambi i miei genitori sono musicisti, ma non faccio parte di una band, anche se mi piacebbe»

 

«Wow...hai mai pubblicato un tuo video mentre suoni? O inciso qualcosa fatto live? 

 

«Magari ne parliamo dopo aver preso da mangiare, ti va?»

 

Kaminari acconsentì e prontamente si alzò dal tavolo.

 

«Comunque sì, ho pubblicato qualche cover su YouTube ma mai un pezzo singolo. Vorrei prima incidere un album o mini-album e prima di pubblicarli vorrei comunque crearmi una fanbase grazie alle cover» 

 

I due continuarono a parlare per ciò che a loro sembravano pochi minuti, ma in realtà passarono diverse ore seduti a quel tavolo.

 

Solo quando Kyouka controllò un attimo il cellulare vide finalmente l'orario 

 

«Cavolo si è fatto tardissimo!» 

 

«Diavolo... sul serio? Non pensavo che fosse così tardi!» 

 

Jirou si alzò e posò il vassoio accanto al loro tavolo 

 

«Devo proprio andare» 

 

«Ti accompagno!» 

 

«Ma no, abito vicino, non è un problema» 

 

«Ma è buio! È pericoloso!» 

 

«Può non sembrare ma il mio quirk può essere usato anche per autodifesa» 

 

«Figo... Ma no. Io grazie al mio quirk sono un teaser umano, ed insisto ad accompagnarti» 

 

Kyouka rise

 

«Eh va bene» 

 

I due continuarono a parlare anche durante il tragitto che, come aveva anticipato la ragazza, fu abbastanza breve 

 

«Però che fortuna aver scambiato la valigia con una ragazza così carina e simpatica» sorrise Denki mentre Kyouka dava le spalle alla sua porta d'ingresso e riuscì a nascondere il rosso sulle sue gote grazie alla poca luce che c'era in quella strada

 

«Penso anch'io lo stesso...»

 

«Ti va di risentirci?» 

 

«O-okay»

 

Il ragazzo si avvicinò sempre di più a lei, fino ad essere a pochi centimetri. 

 

Per Jirou i rumori esterni diventavano sempre più annebbiati, e il battito frenetico del suo cuore sostituì tutto 

 

«Buonanotte» le sussurrò mentre si avvicinava a lei e le lasciava un tenero bacio sulla guancia 

 

Jirou rimase paralizzata da quel contatto e per un istante si chiese se non fosse stato il quirk del ragazzo 

 

«Perché hai quella faccia?» rise Kaminari «Forse ti aspettavi un altro tipo di bacio? Se vuoi ti accontento» 

 

La ragazza non rispose. Sia perché non sapeva cosa rispondere, sia perché, anche se avesse saputo cosa dire, non avrebbe avuto il coraggio di rispondere.

 

Pochi istanti dopo, il ragazzo le prese entrambe le mani e si abbassò di nuovo.

 

I suoi capelli accarezzarono la fronte della ragazza. 

I loro occhi si incontrarono ad una distanza minima mentre si socchiudevano. 

I loro nasi si sfiorarono. 

Le sue labbra si posarono dolcemente su quelle della ragazza. 

 

Una scarica elettrica percosse la schiena di Kyouka. 

Fu un contatto semplice, che non fu breve, ma neanche lungo. 

 

Solo quando la pressione delle labbra del biondo lasciò quelle della violetta, i due riaprirono gli occhi. 

 

«Allora ci vediamo» sorrise ancora il ragazzo. Però fu un sorriso diverso da tutti gli altri che aveva rivolto alla musicista quella serata.

Tutti gli altri erano esageratamente grandi o erano solo sorrisetti maliziosi mentre quello fu un sorriso molto più dolce, e Kyouka pensò anche che fosse il più bello. 

 

Si voltò per guardarlo andare via e solo quando la sua sagoma scomparve tra gli edifici, realizzò cosa era appena successo e diventò di nuovo rossa. 

 

Scosse la testa per cercare di far scomparire il rossore 

 

«E ora con quel sorriso in mente e questa elettricità addosso come dovrei dormire?» 

 

⛡ Angolo me ⛡ 

Weeeee. Essendo passata la mezzanotte è già il 29 giugno aka il compleanno di Kaminari, quindi quale miglior giorno se non questo per inaugurare l'ennesima mia raccolta di oneshot? 

 

Se vi stavate chiedendo cosa significava le prime tre cifre del numero di Kaminari era semplicemente la data di oggi /aka il suo compleanno/

Alla prossima oneshot~

Questa nota avrebbe senso se avessi ricordato di uppare anche qui la FF  in tempo ma niente