Anime & Manga > L'Attacco dei Giganti
Ricorda la storia  |      
Autore: Luna d Inverno    05/09/2018    1 recensioni
La morte di Isabel e Farlan vista attraverso gli occhi di quest'ultimo.
***
Dal testo:
"Rimasi immobile, incapace di emettere un singolo suono.
Isabel era morta.
La mia piccola Isabel era morta."
Genere: Angst, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna, Het | Personaggi: Farlan Church, Isabel Magnolia
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

I suoi occhioni verdi mi fissavano spalancati in un'espressione di terrore, mentre quel mostro la stringeva tra le dita senza alcuna pietà.

Era bastato un attimo di distrazione, un arpione agganciato male, forse una scivolata dovuta alla pioggia e la ragazza si era ritrovata prigioniera.

Diedi più gas possibile per raggiungerla.

L'acqua mi entrava negli occhi, rendendo confuso tutto ciò che mi circondava: compagni riversi al suolo, alberi, cespugli, mucchi di terra, in quel momento parevano tutti uguali, e come se non bastasse anche il vento tentava di tenermi lontano dal mio obiettivo.

Mi calai maggiormente il cappuccio del mantello sugli occhi e mi accucciai per guadagnare velocità.

Allungai una mano fino a sfiorare appena quella tesa di Isabel, prima di venir sbalzato via da un manrovescio del titano e rovinare a terra.

Mentre ruzzolavo nel pantano di fango e sangue che un tempo doveva essere stato un prato, sentii l'equipaggiamento per la manovra tridimensionale staccarsi dai miei fianchi.

«Farlan scappa!» un ultimo urlo.

Alzai il capo, appena in tempo per vedere le mascelle chiudersi attorno al collo della rossa e la testa ruzzolarmi accanto.

Sgranai gli occhi.

Le lacrime iniziarono inesorabilmente a rotolarmi sul viso confondendosi con la pioggia che scrosciava incessante.

Caddi in ginocchio accanto a tutto ciò che restava della mia compagna.

Le passai con dolcezza una mano nella folta chioma.

«Isabel...» mormorai con un fil di voce.

Rimasi immobile, incapace di emettere un singolo suono.

Isabel era morta.

La mia piccola Isabel era morta.

Me l'avrebbe pagata, lo avrei ridotto in poltiglia.

Diedi un'ultima carezza al capo di Isabel e le posai un bacio sulla fronte.

Riequipaggiai l'attrezzatura presa da un cadavere lì vicino il più velocemente possibile e piantai i miei occhi azzurri in quello cremisi del titano che mi stava davanti.

Feci scattare gli arpioni, affondandoli nella carne della sua spalla.

Iniziai a girargli attorno per confonderlo, colpendolo con le lame ogni qual volta mi fosse possibile, recidendo perlopiù la pelle delle braccia.

Puntai alla collottola, ma quello non sembrava aspettare altro.

Voltò repentinamente su se stesso, riuscendo ad afferrarmi tra le fauci da metà busto in giù.

Feci appena in tempo a perdermi per l'ultima volta in quei due pozzi smeraldini e soffiare un "mi dispiace" prima che un dolore lancinante mi colpisse, seguito immediatamente da un nero senza fine.

   
 
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > L'Attacco dei Giganti / Vai alla pagina dell'autore: Luna d Inverno