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Autore: carrion    05/09/2018    3 recensioni
Dopo aver sconfitto l'Anuk-ite e i cacciatori, Liam aveva bisogno di una pausa;
lui e Theo decidono quindi di partire per un viaggio on the road.
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Questa ff è la traduzione di 'Airplanes' di Captainmintyfresh.
vi lascio il Link della storia originale, se mai voleste leggerla :').
http://archiveofourown.org/works/12165924/chapters/27611925
Genere: Avventura, Fluff, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Liam, Liam Dunbar, Theo Raeken
Note: Lime, Movieverse, Traduzione | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Fu solo quando Sara ed Eric furono abbastanza sicuri che era passato abbastanza tempo e che tutte le tende fossero già state montate che iniziarono ad uscire dall’acqua. Il gruppo era cresciuto nel corso della giornata e quando Liam stava camminando nelle sue scarpe zuppe di acqua attraverso la foresta nell’iridescente luce rosa del tramonto si sentì come in gita scolastica.

Sara era l’insegnante e la folla di ragazzini attorno a lei erano i secchioni che raccontavano storie di cose che lei avrebbe dovuto vedere, non che a lei sembrasse interessare però, ridendo alle storie raccontate nel pomeriggio come se non le avesse mai sentite.

Dietro di loro c’era una massa di persone, stanche e pronte a tornare a casa, fare un bagno caldo  e mangiare un po’ di cibo vero perché il pane con il burro di arachidi che i loro genitori avevano preparato non era stato abbastanza. Alla fine del gruppo c’erano i casinisti, quelli che in qualche modo avevano ancora l’energia di lanciarsi addosso bottiglie e aeroplanini di carta.

Liam, bè Liam non stava in nessun gruppo, si era ritrovato bloccato tra la massa generale e i ‘bambini cattivi’ ad incespicare continuamente nei suoi jeans fastidiosamente appiccicaticci e le sue scarpe zuppe di acqua.

Theo si lasciò scappare una risata di seta dietro di lui facendo roteare gli occhi a Liam per la decima volta quel giorno. Però, si girò comunque per guardarsi indietro, la testa chinata quel tanto che bastava per vedere con la coda dell’occhio il gruppetto dietro di lui attraverso i suoi capelli. Theo, ovviamente, era perfettamente al centro, con i vestiti bagnati che si appiccicavano al corpo in un modo che avrebbe dovuto infastidirlo, ma non lo mostrava. Continuava solo a darsi delle arie con loro, sorridendo e parlando con Eric, Guns e Moe come se fossero amici da anni. Il suo sguardo finì su Liam.

Il broncio di Liam si fece più accentuato, e ritornò a guadare davanti a sé mentre un sentimento fastidioso si insediava nel suo petto e Liam sapeva che non poteva dar la colpa di quello alla luna. Infilò le mani nelle tasche bagnate e arrancò stanco per la strada, guardando il terreno con uno sguardo serio.

Non è che voleva che le persone odiassero Theo e non pensava nemmeno che Theo avesse dovuto escludere tutti e comportarsi come un bravo e normale lupo. Solo che non si era aspettato che Theo si aprisse così tanto con loro.

Theo rise ancora e Liam combattè il bisogno di ringhiare. Era una risata vera, genuina, era lo stesso tipo di risata che aveva fatto quando Liam aveva dato fuori di matto sulla skywalk e questo era il problema. Theo non stava fingendo, non stava facendo conversazioni educate e non si stava nascondendo dietro a sorrisi finti e certo, forse era stato evasivo su tutte le domande che riguardassero la sua vita privata, non aveva detto a nessuno che era metà coyote nonostante gli avessero chiesto cosa significasse che fosse una chimera, ma stava comunque ridendo sinceramente alle loro battute stupide e sembrava essere parte del gruppo da sempre.

Sapeva che era stupido, ma bè, ci aveva messo tanto a far ridere Theo insieme a lui in quel modo, avevano dovuto letteralmente attraversare lo stato per far in modo che Theo iniziasse ad aprirsi un pochino e ora dopo poche ore con questo nuovo branco era un amicone con tutti loro e aveva lasciato il suo posto al fianco di Liam per questo motivo.

Non che dovesse per forza stare al fianco di Liam però era.. sconcertante vedere come avesse lasciato velocemente il suo posto nel momento in cui altre persone erano in giro.

Liam comprendeva l’attrattiva del gruppo dietro di lui, erano gentili e al contrario di tutti gli altri di Beacon Hills non si percepiva quella tensione nell’aria nel parlare con Theo e se Liam non fosse stato così irrazionalmente sulle sue era sicuro che sarebbe stato esattamente lì con loro. Liam non aveva intenzione di umiliarsi per un po’ di attenzioni. Era rimasto bloccato con nulla se non lui per circa due settimane. Poteva sopravvivere per un paio di ore con un Theo distratto.

Continuò in silenzio. digrignando i denti al suono della voce di Theo.

Theo l’aveva obbligato a venire dal branco. L’aveva spinto in acqua. Era il suo compito fargli da babysitter e assicurarsi che non perdesse il controllo. Era totalmente comprensibile che Liam si sentisse pateticamente messo da parte non essendo il centro delle attenzioni di Theo. Cazzo, era da irresponsabili non tenerlo d’occhio.

Liam si lasciò scappare un verso sorpreso quando improvvisamente si sentì tirare all’indietro.

“Perchè mi stai ignorando?” chiese improvvisamente Theo.

“Non ti sto ignorando.” mentì Liam.

“Ok.” disse lentamente Theo. “Camminerai un po’ più lentamente e ti unirai a noi allora?” Liam guardò davanti a sé per nascondere il sorriso che stava prendendo forma sul suo viso.

“Potresti sempre aumentare il passo.” Theo, a quanto pareva, non era d’accordo. Prese la spalla di Liam e lo forzò a fermarsi finché gli altri tre non li ebbero raggiunti.

“Felice di vedere ancora la tua faccia, mi stavo abituando ai tuoi capelli.”

“Guardavi i suoi capelli? Con quei jeans?” mormorò Guns.

“Allora Guns, perché ti chiamano così?” chiese Theo con un tono di voce leggermente troppo alto per essere considerato normale.

“Sara mi chiamava così per infastidire Eric quando si era accorta che avevo più muscoli di lui.” disse Guns con un sorriso a trentadue denti. “è rimasto da allora.”

“Si, in ogni caso, tu sei fondamentalmente un ramoscello.” rise Eric.

“E’ migliore di te in qualsiasi cosa!” disse una voce dall’inizio del gruppo che assomigliava molto a quella di Sara. Eric roteò gli occhi.

“Onestamente, non permettere mai ai tuoi fratelli e ai tuoi amici di uscire insieme. Farebbero sicuramente comunella contro di te.” borbottò amareggiato Eric. “Ti ricordi quando la odiavi?”

“E’ stato prima che ci permettesse di entrare a Casa del cool.” disse Guns.

*

la radura sembrava molto più piena di quando se ne erano andati. Si sentivano come le prime persone che arrivavano a un festival, super energici e frementi, un mare di tende riposte una vicina all’altra.

Liam e Theo si sedettero su un tronco di fronte a Dodo, che dormiva ancora, le foglie impilate gli toccavano il mento, un paio volavano via ad ogni respiro. Gli altri erano spariti a cambiarsi i vestiti bagnati. Theo stava strizzando la sua maglietta mentre Liam aveva sistemato le sue scarpe vicino al piccolo fuoco che stava scoppiettando tra loro e Dodo.

“Voi due siete fortunati che i lupi non possono prendere l’influenza” disse Sammy, camminando verso di loro con il vestito che ondeggiava al vento. “Eric ha detto che non avete una tende, né nulla da mangiare.”

“Non abbiamo portato nulla” corresse Theo.

“Bè, sfortunatamente, non posso fare nulla per la tende, tutti portano la propria ma c’è del cibo.”

“Cibo?” chiese Liam. Sammy rise.

“Si. Nella tenda principale, ognuno ha portato qualcosa da mangiare. Servitevi pure, faremo una vera cena più tardi ma sarà tra un bel po’ quindi sentitevi liberi di prendere qualcosa. Se vi serve qualcos’altro chiedete a Eric e vi aiuterà.”

“Perchè? Dove sarai tu?” chiese Theo.

“Quelli di noi che sanno trasformarsi completamente vanno a correre”

“Trasformarsi completamente?” chiese Liam.

“Metamorfosi.” mormorò Theo. “Come Malia quando si trasforma in un coyote. Cosa intendi per andare a correre?”

“Esattamente quello che sembra.” disse Sammy. “Passiamo la maggior parte della notte insieme, mangiando, bevendo qualcosa ma bè, non c’è niente di più bello che correre con la luna piena.” Liam guardò Theo tamburellare il piede per terra come se se lo stesse immaginando. Anche Sammy guardò la scena. “Puoi venire se vuoi.” suggerì

“Liam non si può trasformare.” disse Theo.

“Ma tu si?” chiese Liam. Theo si girò verso di lui con le sopracciglia aggrottate.

“Si. Non o sapevi?”

“No. Com’è?”

“Stupendo.” disse Theo.

“Vuoi venire?”

“No.” disse Theo. Nonostante il suo battito fosse regolare Liam sapeva che stava mentendo. Sammy si accigliò, voltando lo sguardo verso Liam.

“Starà bene qui. Nemmeno Eric sa trasformarsi quindi ci sarà qualcuno che conosce e non vado mai così lontana da non sentire cosa sta succedendo qui.”

“Dovresti andare.” disse Liam.

“Cosa?” chiese Theo, accigliandosi. Liam fece spallucce.

“Sembra divertente. E sai, possiamo stare a più di un metro di distanza ogni tanto.” disse Liam. Perché onestamente, non poteva scoprire che Theo era in grado di trasformarsi in un vero lupo e non vederlo.

“Ti sei già stancato di me, Pumpkin?” chiese Theo.

“No, sto solo cercando un modo di scappare. Il secondo dopo che te ne sarai andato correrò alla macchina.”

“bè, almeno mi libererò finalmente di te. State andando adesso?” Sammy annuì, facendo cenno a Theo di seguirla mentre si allontanava. “Non uccidere nessuno mentre non ci sono. Stai vicino ad Eric e ulula se hai bisogno di me. “ mormorò Theo, dando una pacca leggere alla coscia di Liam prima di seguire Sammy tra gli alberi. Liam osservò come delle persone li seguirono, si spinsero nella foresta fino che non si videro più, Guns e Sara erano con loro. Girò lo sguardo verso l’accampamento, Moe e Eric erano in piedi davanti al grande tepee con dei piatti di plastica in mano. Eric stava gesticolando mentre parlava e si fermava solo per mettersi del cibo in bocca. Moe stava ascoltando, senza mai staccare lo sguardo da Eric mentre si alternava tra sbafare il cibo dal suo piatto e fumare. La pila di foglie su Dodo era finalmente caduta dalle sue ginocchia e si era sparpagliata per terra e i bambini erano tornati al lavoro, piccole manine che le prendevano e le rimettevano al loro posto. Lasciò i suoi occhi vagare fino alle sue scarpe. Le macchie di bagnato stavano lentamente asciugando.

Rialzò lo sguardo quando dei versi eccitati provennero da qualche parte dell’accampamento. I bambini si unirono urlando. Tutti si erano girati, dimenticandosi delle loro conversazioni mentre guardavano verso gli alberi. Liam si girò e vide dei grossi lupi grigi sbucare dal bosco. Guardò come alcuni lupi permisero ai bambini di immergere le loro dita nella loro pelliccia. Uno si stava rigirando nel fango, alcuni facevano dei salti, altri si addentrarono nella radura e si fermarono ad aspettare dall’altra parte.

Vide Theo nel momento in cui non fu più nascosto da un albero. La pelliccia nera era in netto contrasto con quella grigia del resto dei lupi attorno a lui. Camminò lentamente, le zampe pestavano leggiadre l’erba, occhi blu e freddi attraversavano la radura. Un ghigno si disegnò sulla faccia di Liam mentre guardava Theo. La sua pelliccia sembrava ingiustamente setosa, con una piccola macchia bianca sul petto, Liam si ritrovò a voler fare la stessa cosa che stavano facendo i bambini e toccarlo.

“Woah” disse Liam, la voce un sussurro. Gli occhi di Theo rimasero fermi su Liam dal momento in cui quelle parole sussurrate lasciarono le sue labbra. Liam non sapeva che i lupi potevano pavoneggiarsi ma in quel momento apprese che a quanto pareva, potevano. la coda di Theo ondeggiava ed era bene eretta mentre passeggiava al fianco di Liam cercando di sembrare compiaciuto.

Liam ringraziò la sua parte meschina quando la usò per distogliere lo sguardo da Theo, fingendo di essere interessato agli altri lupi. Se Theo aveva intenzione di fare il bastardo compiaciuto allora Liam glielo avrebbe reso complicato. Si assicurò di poter ancora vedere Theo con la coda dell’occhio, quest'ultimo si era seduto accanto a Liam e lo stava fissando intensamente aspettando le sue attenzioni. Dopo qualche secondo, quando si rese conto che non ne avrebbe ricevute si spostò di qualche centimetro a destra per entrare nella visuale di Liam. Liam girò ancora di più la testa in modo petulante, guardando un lupo grigio che stava leccando la guancia di una bambina. Si sentiva vendicato sapendo che non era il solo ad aver un problema con l’essere al centro dell’attenzione di qualcuno.

Sentì il debole lamento di Theo. Un’altra cosa che Liam non sapeva che i lupi potessero fare. Si rifiutò di guardarlo. Non voleva dare la soddisfazione a Theo. Un ghigno si formò sul suo viso quando Theo si mosse ancora. Avvicinandosi ancora alla sua visuale. Liam girò la schiena, incurante del fatto che ora stava fissando un muro di alberi quando Theo si lasciò scappare un grugnito infastidito. Liam iniziò a ridere quando il grugnito si trasformò in un lamento. Theo si avvicinò un’altra volta ma prima che Liam si potesse muovere ancora lasciò cadere il suo muso sul ginocchio di Liam, guardandolo con occhi da cucciolo. Liam provò a guardarlo ma era sicuro che il fatto che le sue labbra erano incurvata in un sorriso avrebbero fatto cadere tutto il loro gioco.

“va bene, sei proprio un bel lupo.” sbuffò Liam. Theo si lasciò scappare un altro sospiro come per dire ‘ovvio che si’. Liam alzò un mano per arruffare il pelo sulla testa di Theo. “Sembri una nuvola” mormorò Liam, infilando le dita nella pelliccia setosa. “vai dal parrucchiera una volta al mese?” Theo roteò gli occhi e si mosse leggermente per far capire a Liam che non aveva apprezzato il suo commento ma era comunque abbastanza vicino da permettere a Liam di avvicinarsi per immergere ancora una volta le dita nella sua pelliccia. Theo guardò verso l’accampamento, muovendo le orecchie e gli occhi tra la folla.

Passarono un po’ di minuti prima che Sammy ululò, per annunciare senza dubbio che era ora di andare. il lupo grigio scattò, affrettandosi nel bosco, Theo chinò la testa  seguendoli ma si fermò al confine della radura, guardò Liam e agitò la coda dando un’ultima occhiata al campeggio per poi voltarsi e finalmente seguire gli altri.

Liam guardò verso gli alberi per un po’ anche dopo che Theo se ne era andato. Riusciva a sentirli, se non faceva caso all’attività frenetica di chi era rimasto. Lo zampettio e i latrati occasionali.

“mangia.” Liam saltò sul posto quando gli fu messo un piatto in mano e Moe e Eric si sedettero sul tronco accanto a lui, forzandolo a distrarsi dai lupi. “veloce, dobbiamo accendere il falò”

“Il fuoco sta già-“

“Quello è un  braciere.” disse Moe, prendendo una sigaretta da una tasca. passò il pacchetto a Liam dopo averne messa una tra le labbra.

“Io uh.. sto bene così” disse Liam, guardando il piatto di plastica che aveva in grembo, pieno di quelli che sembravano maccheroni al formaggio. “Non fumo”

“Perchè?” chiese Moe.

“uccide, ha un cattivo odore e gioco a lacrosse quindi mi servono i polmoni”

“Siamo licantropi, Liam” disse Moe, con la voce soffocata per via della sigaretta che stava tenendo tra le labbra. “Guariamo prima che possa fare qualche danno.”

“Devi concedergli la cosa della puzza però.” disse Eric, rubando un pezzo di pasta dal piatto di Liam come se fosse una cosa accettabile da fare. Liam si cacciò tutto il resto del cibo in bocca prima che Eric potesse rifarlo.

“non ti ho mai sentito lamentarti”

“colpo basso amico”

“Eric non sente niente” disse Moe, passando la sigaretta a Eric che la prese felicemente. “Sara gli ha rotto il naso quando avevamo tipo.. quindici anni? e amico, ha davvero fatto un casino. Sembrava un carlino, ed è rimasto così per almeno 3 anni.”

“E in ogni caso ero comunque più carino di te.” mormorò Eric. “hai finito di mangiare?” un’altra volta Eric non aspettò una risposta da Liam. “Bene, andiamo. Dobbiamo accendere il fuoco.”

“Il fuoco è già acceso.” disse Liam.

“Per piacere, quello non è un fuoco.” disse Eric, alzandosi e scrocchiandosi le ossa. “Sto parlando di un fuoco serio. Leggendario.”

“L’anno scorso ha provato a costruire un’enorme testa di lupo di legno da bruciare. Quante persone sono quasi morte quando ha ceduto? Tre o quattro?”

“Stai mai zitto?”

“Si, abbastanza spesso. Di solito non mi fai nemmeno iniziare.”

“Quindi il fuoco?” propose Liam. Eric riportò l’attenzione su di lui, con un sorriso che andava da un orecchio all’altro come quello di Sammy.

“Fuoco.” esclamò. “Andiamo!” Liam guardò per l’ultima volta il confine con la foresta prima di seguire Eric e Moe attraverso il labirinto di tende. Si fermarono nemmeno un minuto dopo, ad un tepee che rimaneva coperto dal resto delle tende, all’ombra degli alberi. I tre ragazzi vi entrarono.

Il tepee puzzava di legno e marcio, il pavimento era ricoperto di assi e rami accatastati.

“Bene, prendetene un po’ e andiamo.” disse Eric, immergendosi nel casino di legnetti.

“Fai sempre fare ai tuoi ospiti lavori manuali?”

“Di solito sì” disse Moe, prendendo un solo amo ricurvo e uscendo. “fai solo finta di star aiutando, è quello che faccio da anni.”

Costruirlo fu in realtà abbastanza.. bè, divertente non era esattamente la parola giusta, ma era stato interessante. La luna si stava alzando sempre di più in cielo e Liam, nonostante non lo volesse ammettere, riusciva a sentire una spinta sotto la pelle che aumentava ogni volta che qualcuno gli passava davanti mentre stava trasportando tronchi per il falò. Non era sicuro se fosse il fatto di aiutare o il costante lavoro di braccia che stava facendo ma in ogni caso il costruire il falò lo stava aiutando abbastanza a distrarsi dalla luna.

Era riconoscente del fatto che gli altri sembravano non averlo notato, o almeno, non lo conoscevano abbastanza bene da fare sorrisi tirati mentre la tensione nelle loro spalle era palese a metri di distanza. Moe e Eric mantennero il flusso della conversazione costante, anche quando erano in parti opposte del campo, riusciva a sentire Eric borbottare da solo, continuando la conversazione che stavano avendo con Moe prima che scomparisse con una misera quantità di ciocchi.

Quando ebbero finito di creare lo scheletro del falò che era abbastanza alto, anche se non più alto di Liam, il cielo era diventato una distesa nera, interrotta solo dalle stelle e dal brillare della luna. L’odore di carne fresca sul fuoco si stava diffondendo nell’accampamento e il rumore delle bottiglie e delle lattine che venivano aperte si poteva sentire da tutte le direzioni.

Anche Dodo si era svegliato e alzato dalla sedia togliendosi le foglie di dosso. Fece tre colpi di tosse che fecero preoccupare Liam che si potesse rompere una costola, prima di dirigersi verso di loro. Si fermò una volta che si trovò tra Liam e Eric.

“E’ ora.” borbottò. “Prendi la benzina così iniziamo, va bene Moe?”

“Vado signore.” disse Moe, con la schiena dritta, le mani incrociate dietro la schiena e il mento all’insù come se stesse parlando con un generale dell’esercito. Se ne andò, completando il tutto con un saluto che fece ridere Liam. Dodo si girò verso di lui, alzando un sopracciglio.

“Sei nuovo.” Liam ebbe un momento per pensare che non sembrava troppo diverso da un bassotto. Specialmente quando si avvicinò e lo annusò.

“Dodo, non annusare le persone.” sbuffò Eric.

“levati dalle palle.” borbottò Dodo girandosi verso il falò non ancora acceso. “dire a un licantropo di non annusare le persone è come dire a un gatto di non pisciare su un divano di pelle.”

“Non ho letteralmente idea di cosa significhi.” disse Eric ridendo e prima che qualcun altro potesse parlare Moe era tornato, portando taniche di benzina con un sorriso, ne passò una ad ognuno dei tre uomini che stavano aspettando. Liam era in piedi, tenendo la sua ben stretta la petto guardando gli altri tre bagnare allegramente il legno mentre delle persone iniziavano  radunarsi intorno.

“Dai Liam.” lo canzonò Moe.

“Uh.. tre taniche mi sembrano abbastanza. Intendo, mi sembra un po’ pericoloso?” disse Liam, guardando i bambini che erano abbastanza vicini da poter essere bagnati da spruzzi di benzina prima che le loro mamme li potessero allontanare.

“Nessuno ha chiesto la tua opinione ragazzo di chiesa.” rise Dodo. Liam digrignò i denti.

“Stavo solo dicendo-“

“ragazzo. faccio questa cosa da anni. Butta su la benzina.” disse Dodo. “Op Op” Liam mise il broncio ma fece come gli era stato ordinato, stappando la tanica. Una mano improvvisamente gli pese una spalla e lo spinse indietro.

“Davvero? Ti lascio da solo per un’ora e mi diventi un piromane?” disse Theo. Liam sentì le sue spalle abbassarsi , anche quando Theo gli strappò di mano la benzina come se avesse colto Liam con le mani nel sacco.

“Papà, cosa ti ho detto riguardo alla benzina?” sospirò Sammy, facendosi strada tra la folla. “Su cosa abbiamo concordato?”

“Una tanica.” disse Dodo con un sospiro. Theo strinse la tanica rubata a Liam tra le braccia incrociate.

“Andiamo a mangiare, sto morendo di fame.” Liam si lasciò trascinare da Theo alla tenda, era più carina della tenda di legno, con decisamente meno ragni, tratteneva una vaga puzza di umido, abbastanza coperta dall’assortimento di cibo che era steso sopra a un tavolino. Theo prese per sé un piatto e iniziò ad impilarci del cibo, passando da un piatto all’altro come un bambino in un negozio di giocattoli. Il sudore scintillava sulla sua fronte, macchie di fango coloravano le sue guance e delle foglie erano attaccate alla sua maglietta che senza dubbio aveva lasciato per terra nella foresta mentre era andato a correre.

“stai bene?” chiese Theo.

“Cos-“ Il cervello di Liam ci mise un attimo prima di ricominciare a parlare, per registrare le parole di Theo mentre spostava lo sguardo dal ricciolo delicato che cadeva vicino alla bocca di Theo. “Sto bene.” borbottò.

“Tu-“

“Come è stato gironzolare nel bosco?”

“Stancante.” sbuffò Theo, nonostante il sorriso che stava prendendo forma sul suo viso.

“Quindi ti sei divertito?”

“Si.” mormorò Theo, dirigendosi all’uscita del tepee. Liam seguì Theo verso il tronco dove si erano seduti prima dove quest’ultimo si tenne impegnato abbuffandosi di cibo mentre Liam osservava Sammy e Dodo litigare sulla giusta quantità di benzina.

“Rispetta gli anziani!” ringhiò Dodo, a voce alta. Liam lo guardò mentre si riempiva la bocca di benzina.

“Papà!” sibilò Sammy.

“Fallo Dodo!” gridarono Eric e Moe. Dodo si mosse, prese un ramo infuocato dal piccolo focolare dove Liam aveva messo le sue scarpe ad asciugare.

“Per l’amor di Dio Papà dev-“. Dodo tornò al falò e sputò la benzina sul ramo. Liam osservò come la benzina prendeva fuoco e ricadeva sui rami madidi di gasolio. Vide come la torre di legno prese fuoco mentre tutta la folla attorno indietreggiava e Dodo rideva con la benzina che gli gocciolava ancora dalla bocca. Alcune persone urlarono di paura, altre di gioia.

“Ora capiscono perché lo chiamano Dodo.” borbottò Theo. “Facendo ste cazzate si estinguerà sicuramente a breve.”

*

La luna piena con ‘lo stupido branco di eremiti’ si rivelò molto simile a quando lui e Mason erano andati in campeggio insieme e i loro genitori si erano ubriacati troppo ed erano caduti sulle tende, che era onestamente l’ultima cosa che si era aspettato.

Per un momento Liam si era preoccupato che avrebbero fatto un sacrificio di una vergine o qualcosa di strano perchè l’intera radura era calma e il fuoco scoppiettava al centro, ma poi tutto ricominciò di nuovo, spostò gli occhi dal fuoco quando le voci ricominciarono ad urlare una sull’altra.

Non c’era niente di.. licantropesco. I bambini si erano fatti da parte, lontani dal fuoco facendo le capriole sul prato e ridendo del fatto che potevano stare svegli fino a tardi. Gli adulti parlavano, con le guance arrossate sia per il fuoco che per l’alcool per lupi che si erano portati da casa.

Sembrava un barbecue. Soprattutto perché c’era davvero un barbecue, o meglio, all’improvviso erano apparse delle teglie piene di hamburger e spiedini appena cotti.

I due si erano spostati, prendendo posto vicino al fuoco più grande ignorando il fatto che il fuoco faceva loro arrossare le guance e gli pizzicava la pelle. Moe li raggiunse dopo cinque minuti, lasciandosi cadere accanto a Theo e accendendosi una sigaretta, dieci minuti dopo tutti i giovani si erano radunati attorno al fuoco e li avevano trascinati nella conversazione.

*

“E’ stato quasi deludente.” sospirò Liam, girandosi sul terreno duro, con gli occhi fissi in cielo. Le ultime persone si erano trascinate a letto circa mezz’ora prima e anche se c’era stata una mezza rissa, non era stata colpa di Liam. “Ti avevo detto che sarebbe andata bene.”

“Vuoi una pacca sulla schiena per non aver ucciso nessuno?” chiese Theo.

“No.” disse Liam. “Voglio che tu ammetta che avevi torto. Non ho nemmeno cercato di mordere qualcuno. Non c’era nemmeno bisogno di venire qua.”

“Smettila di fare il testardo. Ti sei divertito.”

“Insomma..si, credo. Eric sembra a posto, ma eravamo molto più comodi in macchina.”

“Ne dubito.” mormorò Theo. “Almeno qua possiamo allungare le gambe.”

“Si ma siamo sdraiati per terra. Probabilmente siamo circondati da lumache.”

“fai sul serio?” chiese Theo.

“Era per dire. Sto usando una roccia come cuscino, e fa freddo.” Theo non rispose ma si avvicinò,  coprendo le loro gambe con la sua felpa come se aver coperto il 5% del suo corpo sarebbe stato abbastanza per far dimenticare a Liam che stavano dormendo per terra in una foresta. Liam girò la testa, Theo stava fissando il cielo, un braccio dietro la testa e lo sguardo che vagava nel cielo, le labbra erano increspate in un sorriso delicato. “la terra è comunque scomoda.” mormorò Liam. Una folata di vento scompigliò i capelli di Theo e li fece ricadere sulla sua fronte. “Non puoi davvero dirmi che non sei scomodo.”

“Mi piace.” mormorò Theo. “Devi ammettere che c’è qualcosa di rilassante nello stare qua.”

“Rilassante. Quale parte di sto quasi morendo di freddo sul suolo gelato nel bel mezzo dell’Idaho è rilassante per te?”

“Non fa così freddo Liam.” disse Theo con una piccola risata.

“Onestamente, come fa ad essere rilassante?”

“Ascolta.” ordinò Theo. Liam non fece domande, sospirò leggermente e fece come gli era stato detto.

“Non sento nulla. Siamo lontani miglia dal mondo. E’ stranamente.. tranquillo.”

“Concentrati su quello che riesci a sentire. Le piccole cose che di solito blocchi per non farti dar fuori di matto.” rise Theo. Liam sbuffò ma lo fece chiudendo gli occhi. Riusciva a sentire il battito regolare del cuore di Theo e il suo respiro, lento e calmo.

Riusciva a sentire il terreno duro sotto di sé, il solletichio dell’erba sotto il suo palmo e lo sporco sotto le sue unghie. Riusciva a sentire il vento che gli scompigliava i capelli e il freddo che portava con sé. Riusciva a sentire il suo stesso battito del cuore. Il braccio di Theo era caldo a contatto con il suo, passando quel calore fino alle sue ossa, immaginò di riuscire a sentire il battito di Theo attraverso quel contatto, il debole tum tum. Riusciva a sentire il suo mignolo premuto contro il polso di Theo per la vicinanza, il modo in cui la pelle di Theo bruciava come un fuoco caldo in una giornata fredda, allontanando il freddo e lasciandoti la sensazione di casa. Riusciva sentire il respiro di Theo che danzava sul suo viso, solleticandogli la pelle.

Liam inspirò tremante. Riusciva a sentire l’odore della terra, del muschio e del fumo del falò che si stava affievolendo. Riusciva a sentire l’odore della pioggia che minacciava di cadere dal cielo, un sentore metallico che era troppo lieve per essere preoccupante. Ma soprattutto riusciva a sentire il profumo di abete e limone. Riempiva i suoi polmoni, lo circondava e faceva rilassare le sue spalle mentre sospirava piano.

“Non ci sono macchine.” disse Theo, con voce roca. Liam aprì gli occhi, girò la testa lentamente. Theo stava spostando lo sguardo dal suo viso al cielo, un sorriso era stampato sulla sua faccia mentre scrutava il cielo. “Non c’è il rumore delle macchine, né muri. C’è solo questo..noi.” I suoi occhi brillavano e la luna piena era riflessa in essi, la luce argentata illuminava le sue guance, i suoi capelli erano costantemente mossi dal vento. C’era una minuscola macchia di fango sulla sua mascella ma non rovinava l’eterea immagine del suo viso.

Liam pensò a Theo, agli anni passati nascosto in un laboratorio senza amici con cui parlare, ai mesi di tormento all’inferno solo per poi essere trascinato fuori in una nuova battaglia. Combattendo incubi su incubi. Una vita passata pensando a come sopravvivere.

Lo sguardo sul suo viso non era come quello da bambino che gli aveva visto al parco acquatico. Non stava scrutando il cielo impaziente, era tranquillo, presente, come se non ci fosse bisogno per lui di pensare a cosa fare dopo, nessun piano per farla finita, nessuna guerra da combattere e anche il passato non era più importante. C’era solo quel momento. Il cielo sopra loro e la terra sotto. C’era solo la brezza del vento e il battito di cuori. Era una sguardo di calma e sollievo. Di libertà.

E Liam riusciva a percepirlo, riusciva a percepire la terra che si distendeva sotto di lui. Riusciva a percepire le innumerevoli opzioni davanti a sé, la leggera aurea di serenità che li circondava. Riusciva a sentire il peso sulle spalle scomparire definitivamente. La calma lo invase come la prima pioggia dopo la siccità, passando attraverso i suoi pori e lasciandogli il petto più leggero. Non c’erano battaglie all’orizzonte, né responsabilità da affrontare.

Liam era partito per allontanarsi dal sovrannaturale e forse non lo aveva fatto. Dopotutto era a venti metri di distanza da un branco di strani licantropi e aveva una chimera al suo fianco, ma si sentiva umano. Si sentiva un sedicenne normale. La luna piena splendeva sopra di loro e Liam sentiva la spinta che gli dava, sentiva il calore della pelle di Theo sotto le dita, sentiva il  battito del suo cuore e sentiva l’odore di pino e sentiva il sapore di limone in bocca. Si sentiva in controllo.

La realizzazione di tutto cioè l’avrebbe dovuto lasciare senza parole perché sapeva cosa significava. Sapeva che si era dimenticato della luna piena nell’istante in cui Theo era tornato nella radura e se ne era ricordato solo quando Theo gli aveva chiesto come stava. Liam guardò Theo con le sopracciglia aggrottate.

“Penso sia abbastanza rilassante.” borbottò Liam. Theo rise, una risata rauca che li lasciò nel silenzio. Liam ispezionò il volto di Theo cercando di capire quando fosse successo. Quale era stato il momento in cui Theo era passato dall’essere una palla al piede al diventare la sua ancora anche se in realtà non gli interessava davvero. “Hey Theo.”

“Mh” mormorò Theo.

“grazie per essere venuto.” disse Liam, Theo aprì gli occhi e guardò Liam accigliato.

“Stiles ha deciso di farmi venire”

“Intendo per il viaggio. So che probabilmente avevi cose da fare quindi.. sai.. grazie per essere venuto con me.”

“Qualcuno doveva farlo. Anche se mi meriterei una cazzo di medaglia.”

“Sto cercando di essere sincero.” borbottò Liam.

“Non dovresti, sembra che tu sia costipato.”

“Sei un coglione.” borbottò Liam. Rigirandosi verso le stelle togliendosi definitivamente dalla testa l’idea di dire a Mason che Theo ora era da considerare un amico. Non sarebbe riuscito a reggere le prese in giro. Theo aveva riso per mezzo miglio riguardo al commento ‘amichevole’ del giorno prima.

Liam non fece scivolare la sua mano in quella di Theo ma piuttosto fece schioccare i loro palmi insieme. Theo non disse nulla, si mosse a malapena, lasciò solo che Liam congiungesse le loro mani. Pensò, per un minuto, che l’avrebbe scampata ma Theo girò la testa con un sopracciglio alzato.

“Preventiva prevenzione agli incubi.” disse. Theo rise e tornò pigramente a guardare il cielo. Liam era sicuro che aveva passato abbastanza tempo con un bugiardo professionista come Theo che era quasi riuscito a credere a se stesso. Si schiarì la gola, copiando il movimento di Theo e guardò il cielo. “Quindi, quanti marte credi che ci siano in cielo oggi?”

“In una notte così limpida? Almeno tre.”

 

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Ciao a tutti bellissimi.

Mi scuso profondamente per questa lunghissima attesa ma dall’ultima pubblicazione sono successe diverse cose. Anyway I’m back. Giuro che non importa a che costo ma la finirò, non ho intenzione di lasciarla a metà anche se ora dovrei trovarmi un lavoro eheh.
Spero di non farvi più soffrire così a lungo anche perché io per prima non mi ricordo già più la storia OMYGAD
mi farò perdonare anche perché fra poco arriva un capitolo bellissimo e non so se il mio cuore reggerà. Spero seguirete ancora la storia e mi perdonerete

p.s. quanto sono carini? eh? quanto??
p.p.s. se voleste mai insultarmi perchè sono in ritardo con le pubblicazioni o whatever this is mah twittah

xoxo

 

  
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