Epilogo
(Final Fantasy Advent Children Original Soundtrack – The Promise Land)
Il
corteo camminava lento, apparendo e sparendo fra I tronchi degli alberi,
accompagnato dal quieto danzare di fiamme scarlatte.
L’odore
di incenso riempiva la foresta, il silenzio rotto dal salmodiare di alcuni
sacerdoti, dal nitrito di alcuni cavalli, il kuire dei chocobo e lo strascicare
di piedi.
Alla
testa del corteo alcuni uomini facevano ondeggiare la coppa con l’incenso,
pregando.
Dietro
di loro, alcune ragazze con un lungo manto azzurro pallido facevano tintinnare
dei campanelli, il suono argentino che fendeva l’aria come un acuto stridio.
Levavano
al cielo un canto malinconico, acuto, carico di dolore e speranza.
Le
seguivano una donna vestita di bianco, con il capo velato da un cappuccio,che
teneva in mano una candela, affiancata da altre due persone.
Alla
sua sinistra un uomo vestito di porpora, alla sua destra un ragazzo di appena
vent’anni, con un abito nero.
Il Mago Rosso si
avvicinò, tenendo in mano una pergamena.
La Maga Bianca prese
una candela e si voltò, chinando il capo.
-Kanai Horen, figlio
di Eroak Horen, allievo del defunto Maestro Hitam Jiwa- cominciò Kharadel
–Rinunci per sempre all’arte della Magia Bianca per abbracciare pienamente la
Magia Nera, succedendo così al tuo Maestro e divenendo capo della Confraternita
dei Maghi Neri?-
Il ragazzo, pallido
in volto, annuì, gli occhi che lacrimavano per l’incenso.
-Porgi dunque la
Pergamena Bianca alla Signora del Fiore di Loto Bianco-
Kanai tirò un
profondo respiro e con mano tremante porse il foglio arrotolato a Seshenhej.
Quella chinò il capo, prese la pergamena e la mise sopra la fiamma della
candela.
Il rotolo prese fuoco
e divenne cenere in pochi istanti.
-Accetta, ora, la
Pergamena Nera, simbolo del tuo ruolo nella Confraternita-
Il ragazzo tese la
mano e la prese.
-Benvenuto fra noi,
Kanai Horen- disse Kharadel, inchinandosi
-Capo della
Confraternita dei Maghi Neri- concluse Seshenhej,chinando il viso
-Che lo spirito di
Hitam Jiwa vegli su di te e ti protegga-
Dietro
i tre Maghi venivano i Guardiani.
Kaze
era guidato da Asuka, Kuroi che si librava sopra le loro teste.
L’uomo
era pallido e sotto la fascia che portava sul viso, gli occhi ciechi erano
gonfi di lacrime.
La
donna lo teneva per il braccio, quasi fosse lui a sostenere lei e non il
contrario.
Le
labbra erano pallide e tremanti e le guance erano rigatedi lacrime.
-Mi dispiace Kaze-
sussurrò Asuka, mettendogli una mano sulla spalla –Se ne è andata-
Il Guardiano alzò il
viso al cielo
-Lei non è mai stata
davvero qui- rispose, tendendo un braccio.
Il falco si posò
sulla sua mano, stridendo piano.
-Cosa intendi dire?-
-Pensavo davvero che
fosse Lathiel, ma mi sbagliavo. Era una persona a sé, simile a Lathiel, ma non
davvero lei. L’ho capito troppo tardi-
Yanu
affiancava il Guardiano dell’Aria, tenendo la piccola Ekio per la mano.
Guardava
fisso davanti a sé, lo sguardo deciso per nascondere la debolezza che si celava
nei suoi occhi.
La
bambina teneva il viso basso, il corpo scosso dai singhiozzi.
Scostò il lembo della
tenda dove era conservato il corpo di Kelya.
Riku era
inginocchiato accanto a lei, le mani giunte e la fronte posata su di esse.
Pregava.
-Prenditi cura di
lei-
Il Custode alzò lo
sguardo, aggrottando le sopracciglia.
-Portala con te e
falle visitare altri mondi oltre a questo. Portala sulla tua isola e crescila
come se fosse tua sorella. Fai in modo che ricordi questo Mondo come un mondo
di pace, non dilaniato dalle guerre, intriso di sangue, cosparso di morti-
Il ragazzo annuì,
senza dire una parola.
-Avevo ragione, sai,
a dire che era colpa tua se Kelya si comportava in quel modo- disse, voltandosi
e uscendo –Grazie, Riku- mormorò, lasciando cadere il lembo dietro di sé.
I
Guardiani erano seguiti dai Custodi che, in sella a dei chocobo, trasportavano
la portantina dove riposava il corpo di Kelya.
Nessuno
di loro parlava, immersi in un silenzio carico di dolore e rispetto.
Insieme,
prima di partire con il corteo funebre, erano entrati nella tenda, a pregare.
Indossava un abito
bianco, lungo, l’orlo ornato di pizzi e il petto tempestato di perle.
I capelli erano
sciolti e un fiore candido era posato sull’orecchio sinistro.
Le mani erano giunte
in grembo e all’anulare destro portava un anello d’argento e diamanti.
Le labbra erano state
truccate di carminio e il corpo era stato lavato e cosparso di con unguenti
profumati.
Attorno a lei casse
d’oro e d’argento, velluti e altri tessuti preziosi.
Sirial
avanzava a cavallo con sguardo impassibile, le labbra strette; indossava
l’armatura da cerimonia e un mantello di pelliccia scura danzava con eleganza
sulle sue spalle.
Dietro
di lei, Damien Blacksky e Daiki Haru procedevano sulle loro cavalcature.
Un
silenzio carico di tensione aleggiava su di loro, come una belva in agguato. Il
sentore della guerra era più forte che mai.
-Il re potrebbe
accusarvi di alto tradimento, lo sapete?-
-Lo so, ma devo
tentare. Una guerra ora non farebbe altro che indebolirci! Il Re Aruna capirà
che una guerra contro il Regno del Nord non è altro che una follia!-
-Prego che sia così,
gran generale. Prego che sia davvero così-
Micarya
teneva strette le redini di Aki, il manto candido che cadeva con grazia dalle
spalle.
Indossava
l’armatura da cerimonia e il suo sguardo era teso, fisso davanti a sé.
La
seguivano Van Haltier e Norej Northernwind, sui rispettivi chocobo.
Sapevano
che quello sarebbe stata l’ultima volta in cui avrebbero potuto salutare
l’esercito del Sud come alleato.
Avrebbero
tentato ogni cosa per impedire la guerra, ma contro la brama di potere non
potevano fare nulla.
-Il re potrebbe
accusarvi di alto tradimento, lo sapete?-
-Lo so, ma devo
tentare. Una guerra ora non farebbe altro che indebolirci! Il Re Kion capirà
che una guerra contro il Regno del Sud non è altro che una follia!-
-Prego che sia così,
gran generale. Prego che sia davvero così-
Non
c’era stato il tempo di far venire anche i due Sovrani.
Occupati
a seppellire i loro morti e a pianificare strategie per conquistare il Regno
dell’Ovest e quello dell’Est, non potevano abbandonare i loro palazzi.
Dietro
i gran generali un corteo di soldati con i mano una candela a ricordare i loro
compagni caduti in battaglia.
Non
c’era distinzione tra gli eserciti, non ancora almeno.
L’oro
si mischiava con il blu, i capelli scuri si confondevano con quelli chiari e
gli occhi neri si perdevano in mezzo a quelli azzurri.
Nonostante
cercassero di mantenere un’aria decisa e composta, le guance rigate di lacrime,
i visi pallidi e gli occhi cerchiati di nero erano un segno indistinguibile del
loro dolore.
Chi
aveva perso un amico, chi un familiare.
Gli
abitanti del villaggio avevano cercato di arrivare in tempo, ma erano
praticamente al confine del Regno del Sud e non sarebbe mai giunti per dare
l’estremo saluto al Cuore.
Arrivarono
alla spiaggia, accompagnati dall’infrangersi delle onde sulla battigia.
I
Custodi e i Guardiani trasportarono la portantina con il corpo del Cuore fino a
riva e lo affidarono alle onde.
Kaze
alzò il viso al cielo, allargando le braccia.
Una
lieve brezza scese su di loro, danzando e sibilando, fino a raccogliere nel suo
abbraccio la portantina di Kelya.
La
sollevò appena, lasciandola scivolare sulla superficie dell’acqua,
trasportandola con dolcezza nel suo ultimo viaggio.
I
tre Maghi si avvicinarono e posero le loro candele in mare, in ricordo del
defunto Hitam Jiwa e dei Maghi morti in battaglia. Rimasero a contemplare le
fiammelle che si allontanavano e chiusero gli occhi.
Seshenhej
intrecciò le mani all’altezza del petto e un’esplosione di luce Sacra inondò il
corteo e il corpo di Kelya, accarezzandoli con la sua scia bianco-argento.
Kharadel
tracciò un segno indefinibile davanti a sé, poi posò la mano a terra.
Un’onda
d’energia si propagò nel terreno e la neve si sciolse. Fiori profumati alzarono
timidi la loro corolla candida.
Kanai
chinò il viso e respirò a fondo.
Batté
con decisione i palmi delle mani e il vento si alzò ancora una volta e sollevò
i fiori, facendoli danzare in un turbine bianco; li guidò fino alla portantina
con il corpo di Kelya e poi lasciò che si posassero delicatamente su di essa,
come fiocchi di neve.
Li
seguirono i soldati dei sue eserciti, che lasciarono le loro candele in acqua,
mormorando alcune preghiere.
Sirial
e Micarya scesero dalle loro cavalcature e si avvicinarono.
Il
gran generale del Nord estrasse i pugnali e il gran generale del Sud la doppia
katana; si inchinarono e affondarono le loro armi nella sabbia.
Rimasero
in silenzio qualche istante, poi si alzarono, lanciando un ultimo sguardo alle
fiammelle che danzavano sulla superficie del mare, come un cielo notturno
punteggiato di stelle.
Quando
il corpo del Cuore fu abbastanza al largo, Kanai alzò le braccia.
Le
fiamme guizzarono scarlatte e lambirono la portantina, avvolgendola nel loro
abbraccio incandescente.
Riku
chiuse gli occhi, mentre Kairi poggiava il viso sulla spalla di Sora e Topolino
chinava il viso.
Il
corpo di Kelya venne presto circondato dal fuoco.
Ekio
scoppiò in un pianto disperato e si aggrappò alla veste del fratello, urlando e
singhiozzando senza pace.
Yanu
si chinò accanto a lei e l’abbracciò, gli occhi chiusi, le labbra strette e le
lacrime che scivolavano silenziose sul suo viso.
Asuka
si voltò, non riuscendo a guardare, portandosi una mano al petto.
Kaze
alzò lo sguardo al cielo, avvertendo il crepitare delle fiamme.
Quando
il fuoco si dissipò, la portantina e gli oggetti che trasportava affondarono,
mentre le ceneri del Cuore vennero portate via da un lieve soffio di vento,
come i petali di un fiore.
(The Chronicles of Narnia, Prince Caspian Original Soundtrack – The
Call)
Riku
guardò tristemente davanti a sé. Il tramonto tingeva di sangue il mare
cristallino, calmo e sereno.
Guardò
il cielo.
Era
davvero successo? O forse era stato solo un sogno? O meglio…un incubo. Tutto ciò che era successo, ogni gesto, ogni
parola, ogni sentimento, era successo davvero?
Riku sperò ardentemente di no.
Sperava
di risvegliarsi sull’isola, circondato dalle palme, cullato dalle onde, steso
sulla sabbia. Scosse la testa e i lunghi capelli d’argento si tinsero di
porpora, accarezzati dai tenui raggi del sole.
Era davvero successo e lo sapeva.
Voltato
lo sguardo, vide abbandonato alla sua destra Via per l’Alba, il suo Keyblade.
Si chinò e lo prese fra le mani. Poteva sentirne il calore e…
Chiuse
gli occhi…
Poteva
sentire il battito di un cuore. Non il suo. Non quello del Keyblade. Si alzò in
piedi e fendette con Via per l’Alba l’aria del crepuscolo.
In
una luce cristallina l’arma scomparve.
Riku
sospirò e tornò a guardare il cielo. Avvertì dei passi leggeri dietro di sé ed
una mano prendere la sua. Gli occhi bassi, una profonda tristezza in tutto il
suo essere, si voltò e le accarezzò i capelli castani.
-Adesso
mi prenderò cura io di te, te lo prometto..te lo prometto, Ekio-
Sora
si sedette sulla spiaggia, le onde del crepuscolo scorrevano sulle impronte rimaste
sulla battigia, sbiadendole.
Se
solo le onde avessero potuto cancellare il suo dolore allo stesso modo!
Si
alzò e, guardando il sole tuffarsi lentamente nel mare, si gettò in acqua. Una
bracciata dopo l’altra, scivolando tra le onde, avvertì la tristezza mitigarsi,
senza però sparire del tutto. Si fermò al largo, prese fiato e si immerse.
Il freddo pungente gli fece venire la pelle
d’oca, ma Sora si spinse ancora più a fondo. Nel buio delle profondità marine,
ripensò a quando, tre anni prima, era cominciato il suo viaggio.
All’inizio aveva pensato che fosse stato solo
un sogno, che la voce eterea, la spada gemmata, lo scettro magico, lo scudo
vermiglio e il Darkside fossero stati solo un’illusione, ma si era sbagliato.
Le ombre avevano abbandonato il mondo dei sogni per diventare terribilmente
reali. Aveva perso i suoi amici, gli era stato fatto dono di un Keyblade con
cui dissipare l’oscurità e alla fine aveva ritrovato Riku e Kairi. Riemerse e
tornò a riva. Guardandosi indietro ripensò agli ultimi eventi.
-Non
tutti coloro che si perdono possono essere ritrovati- mormorò al vento –Veglia
su di noi, Kelya-
Kairi
raccolse un fiore dai petali immacolati.
Ne
inspirò il profumo, dolce, lieve, effimero.
Si
voltò: lontano la spiaggia insanguinata dal tramonto e l’acqua calma del
crepuscolo. Poteva vedere le stelle iniziare a splendere, ognuna di esse un
mondo nuovo, diverso e tuttavia uguale le une alle altre.
Avrebbe
voluto visitarli tutti, un giorno, dal primo all’ultimo, ai confini
dell’infinito Universo.
Un
leggero soffio di brezza le fece volar via di mano il fiore che aveva appena
colto. Allungò una mano per cercare di riprenderlo, ma i petali immacolati
volteggiarono via da lei, danzando nel vento, allontanandosi nel cielo. Avvertì
le lacrime pungerle gli occhi. Si portò una mano al viso e le avvertì scorrere
calde fra le sue dita e cadere a terra.
In
quel tenero fiore, così forte da sopravvivere al gelo dell’inverno, ma così
fragile da non resistere alla brezza del tramonto, aveva rivisto il suo viso.
Era successo tutto così velocemente! Non aveva
fatto in tempo a fare un gesto che tutto era già finito, per sempre. Come era
accaduto? Perché era accaduto? Non era giusto! Si asciugò le lacrime con mano
tremante e si rivolse alle stelle
-Perché
tutto questo? Perché?- scosse la testa –Perché non c’era altra soluzione-
mormorò –Perché Kelya doveva morire per dare la vita-
Grazie,
Kelya.
Riposa
in pace
Siamo
arrivati, il traguardo è stato raggiunto, è il momento di salutarci.
Oggi,10 Luglio
, Cristal Heart giunge alla sua
effettiva conclusione.
Quando
il 21 Luglio 2008 ho iniziato questa storia, non sapevo davvero che sarebbe
cresciuta (e io con lei) in questo modo.
Doveva
essere breve, come fan fiction, con non più di 20 capitoli e invece! Personaggi
come Micarya, Sirial, Van Haltier, Damien, Seshenhej e Hitam Jiwa, non dovevano
nemmeno esistere. Alla fine però, hanno trovato la loro collocazione, il loro
ruolo, marginario e non, in questa storia.
Al
termine di Cristal Heart, erano tutti lì a salutare non solo Kelya, ma anche
tutti voi, miei lettori, che vi siete avvicinati a me come Autrice e a Cristal
Heart come storia.
A
salutarvi e a dirvi..Grazie!
Grazie
per tutto quello che avete fatto, per le recensioni, ma anche per le letture
silenziose. Avete fatto davvero molto! E’ grazie a voi se questa fiction è
potuta crescere e migliorarsi.
Grazie
a Silentsky, senza il cui aiuto,
certo non avreste apprezzato i capitoli allo stesso modo. Grazie, zia, grazie
davvero! Grazie per i commenti scherzosi, le idee, le correzioni, i consigli e
il sostegno. La mia Correggitrice Ufficiale, che spero di non dover mai
lasciare senza lavoro e controparte reale di Sirial Moonbreeze, il fiero gran
generale del Sud.
Grazie
a Nancy 92, perché mi segue dai
primi capitoli! Lulu, e pensare che conosci pochissimo il gioco! Grazie! Grazie
anche a te!
Grazie
a Nueblackcrow, Giangie, Gotick 92,
DarkAngel 91, TheKeyofDestiny, AryYuna,Alle_Anne_Black, BlackRoxas, Elly Mercer, Fra_Cullen, Chibikuro,
RockAngelz, ShadowMix33, Steffa, per le recensioni e per aver messo questa
storia tra le preferite…
Ragazzi,
davvero, senza di voi, non so come avrei fatto.
Molto
probabilmente sarebbe stata una fan fiction senza capo né coda, un racconto per
bambini che gioca a travestirsi da saggio filosofico. Forse, non si sarebbe mai
conclusa, ma avrebbe finito con il marcire e sparire.
Questa
fiction, tutta Cristal Heart è a voi dedicata, a voi, che con le vostre
recensioni mi avete permesso di andare avanti, anche quando il malefico blocco
dello scrittore mi impediva di continuare, o quando le interrogazioni e le
verifiche mi alitavano sul collo, incombendo con la loro minacce di
insufficienze. A voi, dedico tutto il
lavoro di questo lungo anno, proprio a voi che non volevo deludere.
Spero
di non averlo fatto mai.
Se è così, vi prego di perdonarvi.
Grazie
anche ai lettori silenziosi e a quelli che in futuro si avvicineranno a questa
storia.
Devo
avvertirvi: non ci sarà un seguito, anche se molte volte ho pensato di
scriverlo.
Voglio
lasciare questo ricordo, spero per voi piacevole, di Cristal Heart, una storia
così, un po’ dolce, un po’ amara, un po’ felice, un po’ triste, un po’
romantica..
Con
un seguito, ho paura di rovinarla.
Forse
è vero, il finale può avervi deluso, forse vi aspettavate un lieto fine. Se
guardate bene, però, nonostante tutto un leggero tocco di lieto fine c’è: i
Mondi sono salvi, Malefica è stata sconfitta e con la morte di Pietro gli
Heartless sono spariti da tutti i Mondi, per Sora e Kairi si prospetta un
futuro felice, Ekio potrà visitare tutti i mondi come desiderava, Cloud è
tornato, Rinoa anche..insomma, se non tutti, molti di questi personaggi hanno
avuto il loro “ e vissero tutti felici e contenti”
Ma
ora sto divagando, cerco di prendere tempo prima di digitare la parole Fine.
E’
difficile realizzarlo, pensare che non scriverò più nulla su questo file di
Word.
Non
smetterò di scrivere, anzi, mi sento in dovere di dire che con la conclusione
di questa Fan Fiction, EFP non si toglierà dai piedi questa folle
pseduo-scrittrice che usa il Nickname Nemeryal! La minaccia della mia presenza
non è ancora scongiurata.
Quindi,
anche se potrò risultare banale, questo non è un addio, ma un arrivederci.
Grazie,
grazie di cuore a tutti voi.
Nemeryal
FINE