Questa canzone
è dedicata al padre di Harry, James,da parte del suo amico Sirius. Inizia
con una introduzione della casa dove James abitava quando erano giovane.
Non credo che sia
Yaoi, ma sperò che vi piaccia. E’ degli 883, se tornerai.
Buona
lettura!!!!!!!!!!!!!!
Macie*o* ( dovrebbe
essere una zampa, ma visto visto che non ci riesco è venuta così)
SE TORNERAI
“ Era il 22 Giugno, proprio come ora, non è vero, ragazzi?” I tre seduti sul divano, un po’ malandato, annuirono alle parole di Sirius.
Sirius passeggiava continuamente per quel salotto, che non sembrava affatto vecchio, come lo era la mattina precedente. Infatti, i vecchi amici di infanzia di James Potter, erano venuti a mettere a posto nella sua, grande e umile villa.Erano proprio tutti, da Sirius, il grande amico-fratello, Remus il più saggio e maturo, Peter il più cicciotello e la loro piccola e graziosa assistente, Miki, alta bionda, occhi verde-mare e un neo sotto l’occhio destro.
“ Ragazzi, quanto manca?” Chiese Miki alzandosi di scatto.
“ Sono le 23: 59, fra meno di
un minuto la campana suonerà e saranno vent’anni da…” disse Remus
fermandosi. “ Che cosa faremo con questo traditore?” Chiese Sirius a gli
altri due, guardando Peter con disprezzo. “ Dì certo non lo uccideremo, ma lo
riporteremo al ministero della magia, finalmente lì e tu potrai andare a vivere
con Harry!” Remus era impassibile guardando Minus tremare come una foglia.
Dopo pochi secondi il silenzio
fu rotto dal suono delle campane. Miki andò accanto a un gira dischi magico e
lo mise in funzione. Una musica rilassante si senti per tutta la casa, e mentre
la musica si espandeva, Sirius sì senti così vicino a quel cantante, anche se
in circostanze tanto diverse quanto uguali:
Ti ricordi quell’estate, in moto anche se pioveva
Tentavamo
un po’ con tutti
Cosa
non si raccontava
Ci
divertivamo anche con belle cose senza senso
Questo
piccolo quartiere ci sembrava quasi immenso.
Anche noi, da giovani, andavamo sulla mia moto, me l’avevate regalata per il mio diciottesimo compleanno.
Non facevamo che ridere eravamo
spensierati
Raccontavamo cose strane,
inventate…sogni
Anche se giocavamo
nell’acqua, solamente se ci guardavamo in faccia, noi ridevamo tutto di tutto.
Hogwarts era la nostra casa il
nostro ritrovo, e noi eravamo come fratelli.
Poi le strade piano piano ci hanno fatto allontanare
Il
motivo sembra strano non lo saprei neanche dire,
solo
ti vedevo qualche volta in giro con quegli altri
Tu
che mi dicevi
Qualche
sera passero a trovarti
Per colpa del mio lato di Latin Lover
, forse per la separazione di Miki e Remus,
o per qualsiasi altra cosa, ci siamo persi di vista.
Mi
ricordo che ci scrivevamo sempre, tu mi dicevi dei problemi di Lily con
Voldemort e da lì che ho capito che stavi male e ti volevo aiutare.
Ma
tu… tu mi scrivevi che sarebbe tornato tutto come prima, che con la nascita di
Harry sarebbe cambiato tutto e avremmo riniziato la solita vita.
Io che ho sempre i fatti miei
Ti
ricordi quella con quegli occhi grandi che anche tu
Mi
dicesti è troppo bella
Forse
è stato il tempo, forse quella solitudine
Che
ci portiamo dento
Però
credimi…
Per
un po’ le cose andarono bene,
Vidi
Harry piccolissimo
Era
identico a James, anche se aveva gli occhi di sua madre
Voldemort
si voleva vendicare di Lily
Allora
programmammo un piano
Se tornerai
Magari
poi
Noi
riconquisteremo tutto
Come
tanti anni fa quando per noi
Forse
la vita era più facile…
Vi sareste nascosti
Peter,
per depistare Voldemort
Sarebbe
stato il vostro custode segreto
Tu
mi dicesti che ci saremmo rincontrati
Ma tu, forse quel giorno, quando ci salutammo
Sapevi benissimo che non ci saremmo più rivisti
E
versasti quella lacrima, la prima lacrima di consapevolezza!
Forse è stato il tempo
Forse
quella solitudine
Che
ci portiamo dentro
Troppo
grande
Per
noi
Ma
è per colpa mia solo colpa mia,
Tu
ti sei fidato di me.
Andai
a trovare Peter, ma lui non c’era.
Ebbi
paura.
Corsi
a vedere per il mio brutto presagio e vidi
Ti ho rivisto stamattina
Sul
giornale la tua foto
Steso
su quella panchina
Non
sembravi neanche tu
…che
eri morto.
Anche
Lily lo era.
Ti
guardai in viso
Anche
se eri morto, con Avada Kedavra
Tu
sorridevi e io capii
Forse te la sei cercata
Forse
non sei stato forte
Non
mi importa ma non so
Se
eri pronto per la morte…
Peter
ci aveva traditi,
ma
aveva tradito soprattutto te
Quella
volta piansi e piansi per tanto
Non
riuscivo a smettere
Ma
poi mi ricordai di Harry e del mio compito
Io che ho sempre i fatti miei
Con
un’altra donna con degli occhi
che
anche tu
Mi
dicesti è troppo bella
Vidi Harry li che piangeva
Lo
volevo portare via con me
Ma
Hagrid arrivò e lo porto a Silente
E
io mi decisi a fare una cosa sola, fosse stata l’unica
La
vendetta…
Forse è stato il tempo
Forse
quella solitudine
Che
ci portiamo dentro
Però
credimi…
Trovai Peter per la strada
Avevo
solamente in testa la vendetta
Che
lui riuscì a fregarmi
Fece
finta che lo avessi ucciso tagliandosi un dito
E
scappo e mi buttarono ad Azkaban
Se tornerai
Magari
poi
Noi
riconquisteremo tutto
Da lì uscii dopo tredici anni
Andai a Hogwarts per salvare tuo figlio
Ci riuscii però non portammo, né io ne Remus e Ne Miki
Peter ad Azkaban, perché fuggì e io corsi dietro a Remus che si era trasformato
Come tanti anni fa
Quando per
noi
Forse la
vita era più facile
Ora l’abbiamo preso
È
qui con noi e andrà ad Azkaban
Io
andrò a vivere con Harry.
Però…
Le campane cessarono di suonare, il gira dischi si fermò. Sirius si alzo di scatto e andò fuori e corse per tutto il prato fino a arrivare al lago.
“ Che ti è preso, Sirius?” Remus e Miki lo avevano seguito a ruota, portandosi dietro Minus. Lui si volto verso di loro.
“ Sirius…tu stai piangendo, perchè?” Era vero, Sirius puntò il dito dall’atra parte del lago. Tutti rimasero a bocca aperta. Remus, senza distogliere lo sguardo chiese: “ C-come facevi a saperlo?”
“ Non lo so, mi è venuto spontaneo, ma ora ci siamo riuniti tutti!” E anche se il suo cuore piangeva per il dolore dell’amico morto, al vedere la sua anima da Ramoso correre libera nella sua villa era bello. Rivederlo dopo tanto.
Il Ramoso si girò verso di lui, anche se non poteva essere vero, ma era la sua immaginazione, quel Ramoso stava ridendo e piangeva allo stesso tempo. Dentro di esso riconobbe la nitida figura del suo amico più caro, che lo salutava.
“ …non dimenticherò che tu, anche se sei stato sempre testardo e hai voluto morire, con la decisione di Lily, sappi che ti voglio bene come un fratello, addio!”
Ridendo, apri le gambe, si mise le mani intorno alla bocca e incominciò ad urlargli di tutto, per sfogarsi e dopo poco anche gli altri si unirono a lui.
Quando scomparve, se ne ritornarono nella villona. Quel Ramoso lì stava osservando dalla finestra. “ Grazie ragazzi, non vi dimenticherò, non dimenticherò i nostri anni passati, ma siate felici, vi proteggerò, statene certi… non avrei mai creduto di diventare così romanticone e allora… ci si vede, no!”
Se ne andò, e le sue risate, anzi, i sogni dei suoi amici riecheggiarono per tutto il paese.
La sera stessa una bambina giurò di aver visto una volpe bianca giocare e ridere. Chissa chi poteva essere?
Fine
SPERO VI SIA PIACIUTA:
Nota 1: Recensite
Nota 2: Recensite alla seconda
Nota 3: Recensite alla terza
Nota 4: Recensite alla quarta
Nota 5: Recensite alla quinta
Nota 6: Saluto tutti
Nota 7: Saluto tutti alla prima
Nota 8: Saluto tutti alla seconda
Nota 9: La
smetto se no mi uccidete.