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Autore: Karen Jaga    29/08/2003    4 recensioni
Una song fic di Sirius per james
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: James Potter
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Questa canzone è dedicata al padre di Harry

Questa canzone è dedicata al padre di Harry, James,da parte del suo amico Sirius. Inizia con una introduzione della casa dove James abitava quando erano giovane.

Non credo che sia Yaoi, ma sperò che vi piaccia. E’ degli 883, se tornerai.

Buona lettura!!!!!!!!!!!!!!

Macie*o* ( dovrebbe essere una zampa, ma visto visto che non ci riesco è venuta così)

SE TORNERAI

“ Era il 22 Giugno, proprio come ora, non è vero, ragazzi?” I tre seduti sul divano, un po’ malandato, annuirono alle parole di Sirius.

Sirius passeggiava continuamente per quel salotto, che non sembrava affatto vecchio, come lo era la mattina precedente. Infatti, i vecchi amici di infanzia di James Potter, erano venuti a mettere a posto nella sua, grande e umile villa.Erano proprio tutti, da Sirius, il grande amico-fratello, Remus il più saggio e maturo, Peter il più cicciotello e la loro piccola e graziosa assistente, Miki, alta bionda, occhi verde-mare e un neo sotto l’occhio destro.

“ Ragazzi, quanto manca?”  Chiese Miki alzandosi di scatto.

“ Sono le 23: 59, fra meno di un minuto la campana suonerà e saranno vent’anni da…” disse Remus fermandosi. “ Che cosa faremo con questo traditore?” Chiese Sirius a gli altri due, guardando Peter con disprezzo. “ Dì certo non lo uccideremo, ma lo riporteremo al ministero della magia, finalmente lì e tu potrai andare a vivere con Harry!” Remus era impassibile guardando Minus tremare come una foglia.

Dopo pochi secondi il silenzio fu rotto dal suono delle campane. Miki andò accanto a un gira dischi magico e lo mise in funzione. Una musica rilassante si senti per tutta la casa, e mentre la musica si espandeva, Sirius sì senti così vicino a quel cantante, anche se in circostanze tanto diverse quanto uguali:

 

Ti ricordi quell’estate, in moto anche se pioveva
Tentavamo un po’ con tutti

Cosa non si raccontava

Ci divertivamo anche con belle cose senza senso

Questo piccolo quartiere ci sembrava quasi immenso.

 

 

Anche noi, da giovani, andavamo sulla mia moto, me l’avevate regalata per il mio diciottesimo compleanno.

Non facevamo che ridere eravamo spensierati

Raccontavamo cose strane, inventate…sogni

Anche se giocavamo nell’acqua, solamente se ci guardavamo in faccia, noi ridevamo tutto di tutto.

Hogwarts era la nostra casa il nostro ritrovo, e noi eravamo come fratelli.

 

Poi le strade piano piano ci hanno fatto allontanare

Il motivo sembra strano non lo saprei neanche dire,

solo ti vedevo qualche volta in giro con quegli altri

Tu che mi dicevi

Qualche sera passero a trovarti

 

Per colpa del mio lato di Latin Lover

, forse per la separazione di Miki e Remus,

 o per qualsiasi altra cosa, ci siamo persi di vista.

Mi ricordo che ci scrivevamo sempre, tu mi dicevi dei problemi di Lily con Voldemort e da lì che ho capito che stavi male e ti volevo aiutare.

Ma tu… tu mi scrivevi che sarebbe tornato tutto come prima, che con la nascita di Harry sarebbe cambiato tutto e avremmo riniziato la solita vita.

 

Io che ho sempre i fatti miei

Ti ricordi quella con quegli occhi grandi che anche tu

Mi dicesti è troppo bella

Forse è stato il tempo, forse quella solitudine

Che ci portiamo dento

Però credimi…

 

Per un po’ le cose andarono bene,

Vidi Harry piccolissimo

Era identico a James, anche se aveva gli occhi di sua madre

Voldemort si voleva vendicare di Lily

Allora programmammo un piano

 

Se tornerai

Magari poi

Noi riconquisteremo tutto

Come tanti anni fa quando per noi

Forse la vita era più facile…

 

Vi sareste nascosti

Peter, per depistare Voldemort

Sarebbe stato il vostro custode segreto

Tu mi dicesti che ci saremmo rincontrati

Ma tu, forse quel giorno, quando ci salutammo

Sapevi benissimo che non ci saremmo più rivisti

E versasti quella lacrima, la prima lacrima di consapevolezza!

 

Forse è stato il tempo

Forse quella solitudine

Che ci portiamo dentro

Troppo grande

Per noi

 

Ma è per colpa mia solo colpa mia,

Tu ti sei fidato di me.

Andai a trovare Peter, ma lui non c’era.

Ebbi paura.

Corsi a vedere per il mio brutto presagio e vidi

 

Ti ho rivisto stamattina

Sul giornale la tua foto

Steso su quella panchina

Non sembravi neanche tu

 

…che eri morto.

Anche Lily lo era.

Ti guardai in viso

Anche se eri morto, con Avada Kedavra

Tu sorridevi e io capii

 

Forse te la sei cercata

Forse non sei stato forte

Non mi importa ma non so

Se eri pronto per la morte…

 

Peter ci aveva traditi,

ma aveva tradito soprattutto te

Quella volta piansi e piansi per tanto

Non riuscivo a smettere

Ma poi mi ricordai di Harry e del mio compito

 

Io che ho sempre i fatti miei

Con un’altra donna con degli occhi

 che anche tu

Mi dicesti è troppo bella

 

Vidi Harry li che piangeva

Lo volevo portare via con me

Ma Hagrid arrivò e lo porto a Silente

E io mi decisi a fare una cosa sola, fosse stata l’unica

La vendetta…

 

Forse è stato il tempo

Forse quella solitudine

Che ci portiamo dentro

Però credimi…

 

Trovai Peter per la strada

Avevo solamente in testa la vendetta

Che lui riuscì a fregarmi

Fece finta che lo avessi ucciso tagliandosi un dito

E scappo e mi buttarono ad Azkaban

 

Se tornerai

Magari poi

Noi riconquisteremo tutto

 

Da lì uscii dopo tredici anni

Andai a Hogwarts per salvare tuo figlio

Ci riuscii però non portammo, né io ne Remus e Ne Miki

Peter ad Azkaban, perché fuggì e io corsi dietro a Remus che si era trasformato

 

Come tanti anni fa

Quando per noi

Forse la vita era più facile

 

Ora l’abbiamo preso

È qui con noi e andrà ad Azkaban

Io andrò a vivere con Harry.

Però…

 

Le campane cessarono di suonare, il gira dischi si fermò. Sirius si alzo di scatto e andò fuori e corse per tutto il prato fino a arrivare al lago.

“ Che ti è preso, Sirius?” Remus e Miki lo avevano seguito a ruota, portandosi dietro Minus. Lui si volto verso di loro.

“ Sirius…tu stai piangendo, perchè?” Era vero, Sirius puntò il dito dall’atra parte del lago. Tutti rimasero a bocca aperta. Remus, senza distogliere lo sguardo chiese: “ C-come facevi a saperlo?”

“ Non lo so, mi è venuto spontaneo, ma ora ci siamo riuniti tutti!” E anche se il suo cuore piangeva per il dolore dell’amico morto, al vedere la sua anima da Ramoso correre libera nella sua villa era bello. Rivederlo dopo tanto.

Il Ramoso si girò verso di lui, anche se non poteva essere vero, ma era la sua immaginazione, quel Ramoso stava ridendo e piangeva allo stesso tempo. Dentro di esso riconobbe la nitida figura del suo amico più caro, che lo salutava.

“ …non dimenticherò che tu, anche se sei stato sempre testardo e hai voluto morire, con la decisione di Lily, sappi che ti voglio bene come un fratello, addio!”

Ridendo, apri le gambe, si mise le mani intorno alla bocca e incominciò ad urlargli di tutto, per sfogarsi e dopo poco anche gli altri si unirono a lui.

Quando scomparve, se ne ritornarono nella villona. Quel Ramoso lì stava osservando dalla finestra. “ Grazie ragazzi, non vi dimenticherò, non dimenticherò  i nostri anni passati, ma siate felici, vi proteggerò, statene certi… non avrei mai creduto di diventare così romanticone e allora… ci si vede, no!”

Se ne andò, e le sue risate, anzi, i sogni dei suoi amici riecheggiarono per tutto il paese.

La sera stessa una bambina giurò di aver visto una volpe bianca giocare e ridere. Chissa chi poteva essere?

 

Fine

 

SPERO VI SIA PIACIUTA:

 

Nota 1: Recensite

 

Nota 2: Recensite alla seconda

 

Nota 3: Recensite alla terza

 

Nota 4: Recensite alla quarta

 

Nota 5: Recensite alla quinta

 

Nota 6: Saluto tutti

 

Nota 7: Saluto tutti alla prima

 

Nota 8: Saluto tutti alla seconda

 

Nota 9:  La smetto se no mi uccidete.

 

Fine
  
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