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Autore: LorasWeasley    08/09/2018    1 recensioni
SEQUEL di "Mission" e "Ombra"
AU [Solangelo|Caleo|Percabeth|Frazel|Jasper]
"-Ho avvertito tutti, domani saranno qui.
Si rivolse alla ragazza.
-Le consiglio di iniziare a prepararsi, penso che vogliano sapere la verità, tutta la verità. Potrà allenarsi con il ragazzo al suo fianco, magari può iniziare dal raccontargli come mai gli ha sempre tenuto segreta l’esistenza di un fratello. Un fratello che ha giurato di uccidere tutti i suoi amici."
Genere: Azione, Romantico, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Frank/Hazel, Jason/Piper, Leo/Calipso, Nico/Will, Percy/Annabeth
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'CIA'
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44.Sacrificio
 

La voce di Era si diffuse in tutta l’aerea attraverso degli amplificatori.
La donna disse chi era, cosa erano venuti a fare e, soprattutto, che Eros era appena morto.
Non c’era più alcun motivo di combattere, chiunque si sarebbe arreso all’istante gettando le armi sarebbe stato perdonato, per i trasgressori invece non avrebbe potuto promettere nulla.
Nel caos generale di tutto quello che stava succedendo nei vari posti che erano diventati veri e propri luoghi di combattimento, i ragazzi si resero a mala pena conto del vero significato di quelle parole, troppo impegnati a cercare di sopravvivere, mettersi in salvo o mettere in salvo una persona a loro cara.
Erano davvero troppo impegnati per capire di essere arrivati alla fine di quella storia, che il loro aguzzino era morto. Di essere finalmente liberi.
 
-Avete sentito!?- urlò Clarisse fermandosi quando cinque soldati gli sbarrarono la strada.
-Abbiamo vinto, è inutile che continuate a combattere per uno psicopatico che è morto. Gettate le armi, fateci passare e sarete perdonati e ricompensati.
-Siete solo dei bugiardi- sibilò un uomo.
Nessuno di loro aveva gettato le armi a terra, ma nessuno aveva ancora sparato.
Potevano far andare la situazione a loro favore se si fossero giocati bene quel momento.
E Chris sapeva anche come fare, si fece avanti alzando le mani in segno di resa.
-Lavoravo per Tristan McLean, ho cambiato idea, ho aiutato la squadra di soccorso e la CIA mi ha permesso di entrare nella loro società, trattandomi allo stesso modo di tutti gli altri e garantendomi protezione. Non stiamo affatto mentendo.
Capì di aver toccato i punti giusti, vide i cinque soldati lanciarsi occhiate guardinghe tra di loro, poi pian piano abbassarono le armi, uno alla volta.
-Spero per te che tu stia dicendo la verità- disse uno di loro, avevano il volto coperto, ma dalla voce capì che era sicuramente donna.
Chris si portò una mano sul cuore –Vi do la mia parola.
-Ma loro non ci stanno dando la loro!- Urlò Clarisse che non aveva abbassato la guardia neanche per mezzo secondo e aveva subito visto come uno di loro fosse molto titubante nell’abbassare del tutto l’arma che aveva in mano.
Urlò queste parole mentre spingeva di lato Chris e lo sparo si andava a infrangere contro il muro.
Chris la guardò come se non credesse davvero che quella ragazza gli avesse appena salvato la vita senza pensarci due volte.
Clarisse sbuffò vedendo la sua faccia, poi distolse lo sguardo, il tempo di vedere che il loro scienziato stava sfruttando quel momento per provare a scappare, gli si gettò addosso atterrandolo e sibilando –Non così in fretta.
Dell’uomo che aveva sparato se ne occuparono gli altri quattro della sua squadra, mentre questo urlava loro imprecazioni sul fatto che fossero dei traditori e cose simili.
Uno rispose che non aveva senso, come aveva detto Chris prima, continuare a combattere per una causa persa. E l’unica cosa che davvero importava per quello non erano gli ideali, ma la sua vita.
Poi lo colpì alla testa con il retro dell’arma, questo svenne e la conversazione finì li.
-Possiamo sbrigarci!?- Urlò a quel punto Thalia che per tutto quel tempo era rimasta in disparte, ma Luke era definitivamente svenuto, continuava a perdere sangue e lei non riusciva più a trasportarlo da sola.
In suo soccorso andò un uomo alto e robusto di quella squadra di soldati, se lo caricò sulla schiena cercando di limitare il contatto con la sua pelle ferita, poi quel gruppo improvvisato si affrettò verso l’uscita.
 
-Jason!- Urlò Percy per attirare l’attenzione dell’amico e sovrastare il rumore delle pale dell’elicottero che giravano –Jason stanno sfondando la porta! Ti devi muovere, subito.
Il biondo però lo sentì distrattamente, tutto quello che stava accadendo intorno a lui era come sfocato, come all’interno di un sogno.
Tutta la sua attenzione era solo per Piper, riversa a terra, pallida, respirava a fatica e Jason sapeva benissimo che nessuno aveva idea di cosa fosse la sostanza con la quale era entrata in contatto, ma l’avrebbe salvata. Dovevano salvarla.
Con fatica l’alzò da terra e arrancando cercò di farsi strada fino alla finestra, dove gli altri con urgenza stavano aspettando solo loro due.
La fissò accarezzandole una guancia –Ti salveranno amore- sussurrò –E poi questo incubo sarà finalmente finito, mi dispiace per tutto quanto… Ti amo.
La porta cedette, non del tutto, ma i soldati avevano creato un buco che pian piano stavano cercando di allargare per passare, ma che comunque era già sufficiente per sparare all’interno.
 
Nico e Will furono gli ultimi a uscire da quel stretto corridoio prima che tutto crollasse.
Era il moro a trascinarsi il più grande, l’aveva spinto con tutte le sue forze, per certi versi se l’era quasi trascinato dietro, Will era ancora in fase di shock, Nico aveva capito che aveva superato i suoi limiti, si era spezzato, esattamente com’era successo a lui anni prima.
Ed era mortalmente preoccupato.
Rotolarono a terra entrambi quando il moro lo spinse per gli ultimi metri, si ritrovarono a terra sull’erba, con il fiatone per la corsa.
Un paio di persone si avvicinarono per accettarsi che stessero bene e chiesero se fossero gli ultimi.
Nico si limitò ad annuire mentre cercava ancora di riprendere fiato, poi si mise seduto e si guardò intorno.
La CIA aveva fatto le cose in grande, Nico non aveva mai visto così tante persone per una sola missione.
Erano tutti armati, c’erano diverse squadre di difesa, altre di soccorso, ma non erano troppo tesi, nonostante non potessero ancora rilassarsi, l’atmosfera era cambiata dopo le parole di Era.
-Will! Nico!- Hazel corse da loro sorridendo, si gettò su entrambi stringendoli in un abbraccio.
-Hazel…- provò Nico a formulare una domanda, ma la ragazza lo precedette, si staccò da loro e rivolse tutta la sua attenzione a Will.
-Hai salvato Calypso! I dottori hanno detto che sei riuscito a fermare l’emorragia in tempo, che avevano il tempo di portarla via per farle una trasfusione e farle tornare al giusto livello i suoi parametri! Anche la bambina sta bene! Leo è andato via con loro, ce l’hai fatta.
Nico sentì un peso sciogliersi nel suo petto, per prima cosa perché adesso aveva la certezza che i suoi amici stessero bene e poi, con quelle parole, vide come Will riuscì a tornare al presente.
Hazel comunque non si aspettava una risposta, si alzò e annunciò che doveva contattare Frank, doveva capire dov’era e come stava.
Nico le disse che sicuramente non doveva preoccuparsi, se era successo qualcosa di grave a qualcuno di loro Era l’avrebbe di sicuro annunciato, no?
Hazel gli sorrise in risposta, poi si allontanò.
In tutto questo Will non aveva ancora detto una parola, lentamente si era alzato, si era avvicinato al retro di un furgone aperto dove non stava nessuno, si era seduto nel suo bordo ed era tornato a fissare a terra, un punto impreciso qualsiasi.
Nico sospirò e si alzò a sua volta, cercò un asciugamano pulito, poi prese una bottiglietta d’acqua e la versò tutta sopra quest’ultimo, bagnandolo per bene.
Si avvicinò a Will e si inginocchiò di fronte a lui, stringendo le sue mani, che ancora tremavano, nell’asciugamano, lavandolo delicatamente e lentamente, pulendolo dai residui di sangue e altri liquidi corporei che si erano incrostati tra le sue dita.
Will continuava a tremare e non diceva nulla, ma si lasciava fare tutto.
-Ehy- sussurrò Nico quando le sue mani erano tornate lisce e candide, le strinse tra le sue e si sporse in avanti, vicinissimo al suo viso, in modo che quella conversazione non fosse accessibile a chi li circondava.
-Ehy, sei stato bravissimo, sono così fiero di te.
-Pensavo di non riuscirci, Nico. Pensavo che sarebbe morta per colpa mia, io…
-Non è successo- lo interruppe subito il moro accarezzandogli il viso con la punta delle dita –Will, sei un eroe.
Lo baciò, lentamente e in modo quasi casto, per fargli capire quanto davvero credeva a quelle parole.
Will gli strinse le mani, quando si allontanò leggermente dal suo viso mormorò –Nico?
-Mh?
-Sono felice che tu non abbia una vagina.
Il moro scoppiò a ridere.
 
Jason sapeva a cosa stava andando incontro, lo sapeva benissimo dal momento stesso in cui si mise davanti il corpo svenuto di Piper per proteggerla dai colpi di arma da fuoco.
Sapeva che era una mossa suicida, ma che altro avrebbe potuto fare?
Sentì Percy urlare il suo nome mentre due pallottole gli perforarono lo stinco destro e il braccio sinistro.
Alzò lo sguardo deciso su Percy, il fuoco ardeva nei suoi occhi, sapeva quello che doveva fare, aveva una singola missione: salvare lei.
Urlando nello sforzo di alzarla oltre la finestra nonostante la ferita al braccio, Jason riuscì nel suo intento.
Percy si sporse il più possibile oltre l’apertura dell’elicottero, non aveva nessuna intenzione di ripetere quello che era successo con Eros solo pochi minuti prima.
Jason tremò e quasi perse la presa sulla ragazza quando un nuovo colpo gli colpi il fianco. La pallottola, al contrario delle altre, uscì subito dall’altro lato e, non tappando più la ferita il sangue iniziò a uscire copiosamente.
Si sentiva la mente ovattata, le forze che lo abbandonavano sempre di più.
Alzò lo sguardo sul suo amico mentre si accertava che Piper fosse al sicuro nelle sue mani, lo fissò con sguardo serio, deciso, uno sguardo intenso e stabile nonostante stesse perdendo sempre più adesione con la realtà.
-Salvala- quasi rantolò –Promettimelo, dovete salvarla.
Percy sbarrò gli occhi –La salveremo, come salveremo te Jason.
Il ragazzo sorrise, un sorriso dolce –Vi voglio bene, voi e Thalia siete stati la famiglia, grazie di tutto.
La porta venne sfondata del tutto, in pochi secondi Jason si era accasciato totalmente a terra mentre veniva travolto dai soldati.
Contemporaneamente il pilota aveva virato e si stava allontanando velocemente dalla finestra della stanza.
Sapeva che ormai era impossibile salvare Jason e che se fossero rimasti anche solo un secondo in più i soldati non solo avrebbero iniziato a sparare anche a loro dentro l’elicottero ma potevano anche saltare su di questo e rendere vani tutti gli sforzi di quella missione di salvataggio.
Ne era consapevole sia il pilota che i ragazzi li presenti, ma nonostante questo Percy continuava ad urlare il nome dell’amico.
  
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